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@@ -1,34 +1,29 @@
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<title>Il progetto GNU - Progetto GNU - Free Software Foundation</title>
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+</style>
<meta http-equiv="Keywords" content="GNU, GNU Project, FSF, Free Software, Free Software Foundation, History,
progetto GNU, storia, software libero" />
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+<!--GNUN: OUT-OF-DATE NOTICE-->
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+<div class="article reduced-width">
<h2>Il progetto GNU</h2>
-<p>
-di <a href="http://www.stallman.org/"><strong>Richard Stallman</strong></a></p>
-
-<blockquote>
-<p>
-Pubblicato originariamente nel libro <em>Open Sources</em>. Richard
-Stallman <a href="/philosophy/open-source-misses-the-point.html"> non ha mai
-sostenuto il movimento &ldquo;open source&rdquo;</a>, ma ha fatto inserire
-questo articolo per evitare che il punto di vista del software libero fosse
-del tutto assente dal libro.
-</p>
-<p>
-Perché ora è più importante che mai insistere sul fatto che <a
-href="/philosophy/free-software-even-more-important.html">il software che
-usiamo deve essere libero</a>.
-</p>
-</blockquote>
+<address class="byline">di <a href="https://www.stallman.org/">Richard Stallman</a></address>
<h3>La prima comunità di condivisione del software</h3>
<p>
@@ -43,28 +38,30 @@ quasi chiunque altro.</p>
Il laboratorio di Intelligenza Artificiale usava un sistema operativo a
partizione di tempo (timesharing) chiamato <abbr title="Incompatible
Timesharing System">ITS</abbr> (Incompatible Timesharing System) che il
-gruppo di hacker (1) del laboratorio aveva progettato e scritto in
-linguaggio assembler per il Digital <abbr title="Programmed Data
-Processor">PDP</abbr>-10, uno dei grossi elaboratori di quel periodo. Come
-membro di questa comunità, hacker di sistema nel gruppo laboratorio, il mio
-compito era migliorare questo sistema.</p>
-<p>
-Non chiamavamo il nostro software "software libero", poiché questa
-espressione ancora non esisteva, ma si trattava proprio di questo. Quando
-persone di altre università o di qualche società volevano convertire il
-nostro programma per il proprio sistema ed utilizzarlo, erano le
-benvenute. Se si vedeva qualcuno usare un programma sconosciuto ed
+gruppo di hacker&#8239;<a href="#ft1">[1]</a> del laboratorio aveva
+progettato e scritto in linguaggio assembler per il Digital <abbr
+title="Programmed Data Processor">PDP</abbr>-10, uno dei grossi elaboratori
+di quel periodo. Come membro di questa comunità, hacker di sistema nel
+gruppo laboratorio, il mio compito era migliorare questo sistema.</p>
+<p>
+Non chiamavamo il nostro software &ldquo;software libero&rdquo;, poiché
+questa espressione ancora non esisteva, ma si trattava proprio di
+questo. Quando persone di altre università o di qualche società volevano
+convertire il nostro programma per il proprio sistema ed utilizzarlo, erano
+le benvenute. Se si vedeva qualcuno usare un programma sconosciuto ed
interessante, si poteva sempre chiedere di vederne il codice sorgente, in
modo da poterlo leggere, modificare, o prenderne alcune parti per creare un
nuovo programma.</p>
+
+<div class="announcement comment" role="complementary">
+<hr class="no-display" />
<p>
-(1) L'uso del termine "hacker" nel senso di "pirata" è una confusione di
-temini creata dai mezzi di informazione. Noi hacker ci rifiutiamo di
-riconoscere questo significato, e continuiamo ad utilizzare la parola nel
-senso di "uno che ami programmare, e a cui piaccia essere bravo a
-farlo". Leggete il mio articolo <a
-href="http://stallman.org/articles/on-hacking.html">A proposito
-dell'Hacking</a>.</p>
+Perché ora è più importante che mai insistere sul fatto che <a
+href="/philosophy/free-software-even-more-important.html">il software che
+usiamo deve essere libero</a>.
+</p>
+<hr class="no-display" />
+</div>
<h3>La comunità si dissolve</h3>
<p>
@@ -78,12 +75,12 @@ divennero obsoleti.</p>
La comunità di hacker del laboratorio di Intelligenza Artificiale si era già
dissolta non molto tempo prima. Nel 1981 la Symbolics, nata da una costola
del laboratorio stesso, gli aveva sottratto quasi tutti gli hacker; l'ormai
-esiguo gruppo rimasto fu dunque incapace di sostenersi (il libro "Hackers"
-di Steve Levy narra questi eventi, oltre a fornire una fedele ricostruzione
-di questa comunità ai suoi inizi). Quando il laboratorio di Intelligenza
-Artificiale nel 1982 acquistò un nuovo PDP-10, i sistemisti decisero di
-utilizzare il sistema timesharing non libero della Digital piuttosto che
-ITS.</p>
+esiguo gruppo rimasto fu dunque incapace di sostenersi (il libro
+<cite>Hackers</cite> di Steve Levy narra questi eventi, oltre a fornire una
+fedele ricostruzione di questa comunità ai suoi inizi). Quando il
+laboratorio di Intelligenza Artificiale nel 1982 acquistò un nuovo PDP-10, i
+sistemisti decisero di utilizzare il sistema timesharing non libero della
+Digital piuttosto che ITS.</p>
<p>
I moderni elaboratori di quell'epoca, come il VAX o il 68020, avevano il
proprio sistema operativo, ma nessuno di questi era libero: si doveva
@@ -92,8 +89,9 @@ eseguibile.</p>
<p>
Questo significava che il primo passo per usare un computer era promettere
di negare aiuto al proprio vicino. Una comunità cooperante era vietata. La
-regola creata dai proprietari di software proprietario era: "se condividi il
-software col tuo vicino sei un pirata. Se vuoi modifiche, pregaci di farle".</p>
+regola creata dai proprietari di software proprietario era: &ldquo;se
+condividi il software col tuo vicino sei un pirata. Se vuoi modifiche,
+pregaci di farle&rdquo;.</p>
<p>
L'idea che la concezione sociale di software proprietario (cioè il sistema
che impone che il software non possa essere condiviso o modificato) sia
@@ -106,10 +104,10 @@ metro suggerito dal mercato del software proprietario. I produttori di
software hanno lavorato a lungo e attivamente per diffondere la convinzione
che c'è un solo modo di vedere la cosa.</p>
<p>
-Quando i produttori di software parlano di "difendere" i propri "diritti" o
-di "fermare la <a
-href="/philosophy/words-to-avoid.html#Piracy">pirateria</a>", quello che
-<em>dicono</em> è in realtà secondario. Il vero messaggio in quelle
+Quando i produttori di software parlano di &ldquo;difendere&rdquo; i propri
+&ldquo;diritti&rdquo; o di &ldquo;fermare la <a
+href="/philosophy/words-to-avoid.html#Piracy">pirateria</a>&rdquo;, quello
+che <em>dicono</em> è in realtà secondario. Il vero messaggio in quelle
affermazioni sta nelle assunzioni inespresse, che essi danno per scontate;
vogliono che siano accettate acriticamente. Esaminiamole, dunque.</p>
<p>
@@ -144,10 +142,10 @@ aiutare gli altri è alla base della società.</p>
<p>
Non c'è modo in questa sede di trattare approfonditamente i ragionamenti che
portano a questa conclusione; il lettore interessato può vedere <a
-href="/philosophy/why-free.html">
-http://www.gnu.org/philosophy/why-free.html</a> e <a
-href="/philosophy/free-software-even-more-important.html">
-http://www.gnu.org/philosophy/free-software-even-more-important.html</a>.
+href="/philosophy/why-free.html">Perché il software non deve avere
+padroni</a> e <a
+href="/philosophy/free-software-even-more-important.html">Adesso il Software
+libero è ancora più importante </a>.
</p>
<h3>Una difficile scelta morale</h3>
@@ -201,10 +199,10 @@ questo lavoro. Così, anche se non davo il successo per scontato, mi resi
conto di essere la persona giusta per farlo. Scelsi di rendere il sistema
compatibile con Unix, in modo che fosse portabile, e che gli utenti Unix
potessero passare facilmente ad esso. Il nome GNU fu scelto secondo una
-tradizione hacker, come acronimo ricorsivo che significa "GNU's Not Unix"
-[N.d.T. GNU non è Unix]. Si pronuncia <a href="/gnu/pronunciation.html">come
-una sola sillaba con la g dura, come “gru” ma con la lettera “n” al posto
-della “r”</a>.</p>
+tradizione hacker, come acronimo ricorsivo che significa &ldquo;GNU's Not
+Unix&rdquo; [N.d.T. GNU non è Unix]. Si pronuncia <a
+href="/gnu/pronunciation.html">come una sola sillaba con la&nbsp;<i>g</i>
+dura, come “gru” ma con la lettera “n” al posto della “r”</a>.</p>
<p>
Un sistema operativo non si limita solo al suo nucleo, che è proprio il
minimo per eseguire altri programmi. Negli anni '70, qualsiasi sistema
@@ -214,7 +212,8 @@ testo, programmi per la posta e molto altro. ITS li aveva, Multics li aveva,
VMS li aveva e Unix li aveva. Anche il sistema operativo GNU li avrebbe
avuti.</p>
<p>
-Tempo dopo venni a conoscenza di questa massima, attribuita a Hillel(1):</p>
+Tempo dopo venni a conoscenza di questa massima, attribuita a
+Hillel&#8239;<a href="#ft2">[2]</a>:</p>
<blockquote><p>
Se non sono per me stesso, chi sarà per me?<br />
@@ -223,16 +222,13 @@ Tempo dopo venni a conoscenza di questa massima, attribuita a Hillel(1):</p>
</p></blockquote>
<p>
La decisione di avviare il progetto GNU si basò su uno spirito simile.</p>
-<p>
-(1) Essendo ateo, non seguo alcuna guida religiosa, ma a volte mi trovo ad
-ammirare qualcosa che qualcuno di loro ha detto.</p>
-<h3>"Free" come libero</h3>
+<h3>&ldquo;Free&rdquo; come libero</h3>
<p>
-Il termine "free software" [N.d.T. il termine free in inglese significa sia
-gratuito che libero] a volte è mal interpretato: non ha niente a che vedere
-col prezzo; si tratta di libertà. Ecco, dunque, la definizione di software
-libero.</p>
+Il termine &ldquo;free software&rdquo; [N.d.T. il termine <i>free</i> in
+inglese significa sia gratuito che libero] a volte è mal interpretato: non
+ha niente a che vedere col prezzo; si tratta di libertà. Ecco, dunque, la
+definizione di software libero.</p>
<p>Un programma è software libero per voi, che ne siete un generico utente, se:</p>
@@ -240,33 +236,32 @@ libero.</p>
<li>l'utente ha la libertà di eseguire il programma come desidera, per qualsiasi
scopo;</li>
- <li>l'utente ha la libertà di modificare il programma secondo i propri
-bisogni (perché questa libertà abbia qualche effetto in pratica, è
-necessario avere accesso al codice sorgente del programma, poiché
-apportare modifiche ad un programma senza disporre del codice sorgente è
-estremamente difficile);</li>
+ <li>l'utente ha la libertà di modificare il programma secondo i propri bisogni
+(perché questa libertà abbia qualche effetto in pratica, è necessario avere
+accesso al codice sorgente del programma, poiché apportare modifiche ad un
+programma senza disporre del codice sorgente è estremamente difficile);</li>
- <li>l'utente ha la libertà di distribuire copie del programma, gratuitamente
-o dietro compenso;</li>
+ <li>l'utente ha la libertà di distribuire copie del programma, gratuitamente o
+dietro compenso;</li>
- <li>l'utente ha la libertà di distribuire versioni modificate del programma,
-così che la comunità possa fruire dei miglioramenti apportati.</li>
+ <li>l'utente ha la libertà di distribuire versioni modificate del programma,
+così che la comunità possa fruire dei miglioramenti apportati.</li>
</ul>
<p>
-Poiché "free" si riferisce alla libertà e non al prezzo, vendere copie di un
-programma non contraddice il concetto di software libero. In effetti, la
-libertà di vendere copie di programmi è essenziale: raccolte di software
-libero vendute su CD-ROM sono importanti per la comunità, e la loro vendita
-è un modo di raccogliere fondi importante per lo sviluppo del software
-libero. Di conseguenza, un programma che non può essere liberamente incluso
-in tali raccolte non è software libero.</p>
+Poiché &ldquo;free&rdquo; si riferisce alla libertà e non al prezzo, vendere
+copie di un programma non contraddice il concetto di software libero. In
+effetti, la libertà di vendere copie di programmi è essenziale: raccolte di
+software libero vendute su CD-ROM sono importanti per la comunità, e la loro
+vendita è un modo di raccogliere fondi importante per lo sviluppo del
+software libero. Di conseguenza, un programma che non può essere
+liberamente incluso in tali raccolte non è software libero.</p>
<p>
A causa dell'ambiguità del termine &ldquo;free&rdquo;, si è cercata a lungo
un'alternativa, ma nessuno ne ha trovata una valida. La lingua inglese ha
più termini e sfumature di ogni altra, ma non ha una parola semplice e non
ambigua che significhi libero; &ldquo;unfettered&rdquo; è la parola più
-vicina come significato [NdT: unfettered è una parola di tono aulico o
-arcaico che significa <em>libero da ceppi, vincoli o
+vicina come significato [NdT: &ldquo;unfettered&rdquo; è una parola di tono
+aulico o arcaico che significa <em>libero da ceppi, vincoli o
inibizioni</em>]. Alternative come &ldquo;liberated&rdquo;,
&ldquo;freedom&rdquo; e &ldquo;open&rdquo; hanno significati errati o non
sono adatte per altri motivi [NdT: rispettivamente, <em>liberato</em>,
@@ -304,10 +299,11 @@ le attrezzature del laboratorio stesso.</p>
<h3>I primi passi</h3>
<p>
Poco dopo aver iniziato il progetto GNU, venni a sapere del Free University
-Compiler Kit, noto anche come VUCK (la parola olandese che sta per "free"
-inizia con la V). Era un compilatore progettato per trattare più linguaggi,
-fra cui C e Pascal, e per generare codice binario per diverse architetture.
-Scrissi al suo autore chiedendo se GNU potesse usarlo.</p>
+Compiler Kit, noto anche come VUCK (la parola olandese che sta per
+&ldquo;free&rdquo; inizia con la V). Era un compilatore progettato per
+trattare più linguaggi, fra cui C e Pascal, e per generare codice binario
+per diverse architetture. Scrissi al suo autore chiedendo se GNU potesse
+usarlo.</p>
<p>
Rispose in modo canzonatorio, dicendo che l'università era sì libera, ma non
il compilatore. Decisi allora che il mio primo programma per il progetto
@@ -325,9 +321,9 @@ processore 68000 ne permetteva solo 64K.</p>
<p>
Mi resi conto allora che il compilatore Pastel interpretava tutto il file di
ingresso creandone un albero sintattico, convertiva questo in una catena di
-"istruzioni", e quindi generava l'intero file di uscita senza mai liberare
-memoria. A questo punto, conclusi che avrei dovuto scrivere un nuovo
-compilatore da zero. Quel nuovo compilatore è ora noto come <abbr
+&ldquo;istruzioni&rdquo;, e quindi generava l'intero file di uscita senza
+mai liberare memoria. A questo punto, conclusi che avrei dovuto scrivere un
+nuovo compilatore da zero. Quel nuovo compilatore è ora noto come <abbr
title="GNU Compiler Collection">GCC</abbr>; non utilizza niente del
compilatore Pastel, ma riuscii ad adattare e riutilizzare il frontend per il
C che avevo scritto. Questo però avvenne qualche anno dopo; prima, lavorai
@@ -348,14 +344,14 @@ andò fuori servizio, trasferimmo il nome sul nostro nuovo ftp server). Ma
allora molte delle persone interessate non erano su Internet e non potevano
ottenere una copia via ftp, così mi si pose il problema di cosa dir loro.</p>
<p>
-Avrei potuto dire: "trova un amico che è in rete disposto a farti una
-copia". Oppure avrei potuto fare quel che feci con l'originario Emacs su
-PDP-10, e cioè dir loro: "spediscimi una busta affrancata ed un nastro, ed
-io te lo rispedisco con sopra Emacs". Ma ero senza lavoro, e cercavo un
-modo di far soldi con il software libero. E così feci sapere che avrei
-spedito un nastro a chi lo voleva per 150 dollari. In questo modo, creai
-un'impresa di distribuzione di software libero, che anticipava le aziende
-che oggi distribuiscono interi sistemi GNU/Linux.</p>
+Avrei potuto dire: &ldquo;trova un amico che è in rete disposto a farti una
+copia&rdquo;. Oppure avrei potuto fare quel che feci con l'originario Emacs
+su PDP-10, e cioè dir loro: &ldquo;spediscimi una busta affrancata ed un
+nastro, ed io te lo rispedisco con sopra Emacs&rdquo;. Ma ero senza lavoro,
+e cercavo un modo di far soldi con il software libero. E così feci sapere
+che avrei spedito un nastro a chi lo voleva per 150 dollari. In questo
+modo, creai un'impresa di distribuzione di software libero, che anticipava
+le aziende che oggi distribuiscono interi sistemi GNU/Linux.</p>
<h3>Un programma è libero per tutti?</h3>
<p>
@@ -367,56 +363,56 @@ pubblico dominio</a> (software senza copyright) è sofware libero, ma
chiunque può farne una versione modificata proprietaria. Analogamente,
molti programmi liberi sono protetti da diritto d'autore, ma vengono
distribuiti con semplici licenze permissive che permettono di farne versioni
-modificate proprietarie. </p>
+modificate proprietarie.</p>
<p>
L'esempio emblematico della questione è l'X Window System. Sviluppato al
MIT, e pubblicato come software libero con una licenza permissiva, fu
rapidamente adottato da diverse società informatiche. Queste aggiunsero X
ai loro sistemi Unix proprietari, solo in forma binaria, e coperto dello
stesso accordo di non-diffusione. Queste copie di X non erano software più
-libero di quanto lo fosse Unix. </p>
+libero di quanto lo fosse Unix.</p>
<p>
Gli autori dell'X Window System non ritenevano che questo fosse un problema,
anzi se lo aspettavano ed era loro intenzione che accadesse. Il loro scopo
-non era la libertà, ma semplicemente il "successo", definito come "avere
-tanti utenti". Non erano interessati che questi utenti fossero liberi, ma
-solo che fossero numerosi. </p>
+non era la libertà, ma semplicemente il &ldquo;successo&rdquo;, definito
+come &ldquo;avere tanti utenti&rdquo;. Non erano interessati che questi
+utenti fossero liberi, ma solo che fossero numerosi. </p>
<p>
Questo sfociò in una situazione paradossale, in cui due modi diversi di
misurare la quantità di libertà risultavano in risposte diverse alla domanda
-"questo programma è libero?". Giudicando sulla base della libertà offerta
-dai termini distributivi usati dal MIT, si sarebbe dovuto dire che X era
-software libero. Ma misurando la libertà dell'utente medio di X, si sarebbe
-dovuto dire che X era software proprietario. La maggior parte degli utenti
-di X usavano le versioni proprietarie fornite con i sistemi Unix, non la
-versione libera. </p>
+&ldquo;questo programma è libero?&rdquo; Giudicando sulla base della
+libertà offerta dai termini distributivi usati dal MIT, si sarebbe dovuto
+dire che X era software libero. Ma misurando la libertà dell'utente medio
+di X, si sarebbe dovuto dire che X era software proprietario. La maggior
+parte degli utenti di X usavano le versioni proprietarie fornite con i
+sistemi Unix, non la versione libera.</p>
<h3>Il copyleft e la GNU GPL</h3>
<p>
Lo scopo di GNU consisteva nell'offrire libertà agli utenti, non solo
nell'ottenere ampia diffusione. Avevamo quindi bisogno di termini di
distribuzione che evitassero che il software GNU fosse trasformato in
-software proprietario. Il metodo che usammo si chiama "copyleft"(1). </p>
+software proprietario. Il metodo che usammo si chiama
+&ldquo;copyleft&rdquo;&#8239;<a href="#ft3">[3]</a>.</p>
<p>
-Il copyleft (impropriamente tradotto come permesso d'autore) usa le leggi
-sul copyright, ma le capovolge per ottenere lo scopo opposto: invece che un
-metodo per privatizzare il software, diventa infatti un mezzo per mantenerlo
-libero. </p>
+Il copyleft usa le leggi sul copyright, ma le capovolge per ottenere lo
+scopo opposto: invece che un metodo per privatizzare il software, diventa
+infatti un mezzo per mantenerlo libero.</p>
<p>
Il succo dell'idea di copyleft consiste nel dare a chiunque il permesso di
eseguire il programma, copiare il programma, modificare il programma, e
distribuirne versioni modificate, ma senza dare il permesso di aggiungere
-restrizioni. In tal modo, le libertà essenziali che definiscono il "free
-software" (software libero) sono garantite a chiunque ne abbia una copia, e
-diventano diritti inalienabili. </p>
+restrizioni. In tal modo, le libertà essenziali che definiscono il
+&ldquo;free software&rdquo; (software libero) sono garantite a chiunque ne
+abbia una copia, e diventano diritti inalienabili.</p>
<p>
Perché il copyleft sia efficace, anche le versioni modificate devono essere
-libere. Ciò assicura che che ogni lavoro basato sul nostro sia reso
-disponibile per la nostra comunità, se pubblicato. Quando dei programmatori
-professionisti lavorano su software GNU come volontari, è il permesso
-d'autore che impedisce ai loro datori di lavoro di dire: "non puoi
-distribuire quelle modifiche, perché abbiamo intenzione di usarle per creare
-la nostra versione proprietaria del programma". </p>
+libere. Ciò assicura che ogni lavoro basato sul nostro sia reso disponibile
+per la nostra comunità, se pubblicato. Quando dei programmatori
+professionisti lavorano su software GNU come volontari, è il copyleft che
+impedisce ai loro datori di lavoro di dire: &ldquo;non puoi distribuire
+quelle modifiche, perché abbiamo intenzione di usarle per creare la nostra
+versione proprietaria del programma&rdquo;.</p>
<p>
La clausola che le modifiche debbano essere libere è essenziale se vogliamo
garantire libertà a tutti gli utenti del programma. Le aziende che
@@ -424,7 +420,7 @@ privatizzarono l'X Window System di solito avevano apportato qualche
modifica per portare il programma sui loro sistemi e sulle loro macchine. Si
trattava di modifiche piccole rispetto alla mole di X, ma non banali. Se
apportare modifiche fosse una scusa per negare libertà agli utenti, sarebbe
-facile per chiunque approfittare di questa scusa. </p>
+facile per chiunque approfittare di questa scusa.</p>
<p>
Una problematica correlata è quella della combinazione di un programma
libero con codice non libero. Una tale combinazione sarebbe inevitabilmente
@@ -433,29 +429,20 @@ dall'intero programma. Permettere tali combinazioni aprirebbe non uno
spiraglio, ma un buco grosso come una casa. Quindi un requisito essenziale
per il copyleft è tappare il buco: tutto ciò che venga aggiunto o combinato
con un programma protetto da copyleft dev'essere tale che il programma
-risultante sia anch'esso libero e protetto da copyleft. </p>
+risultante sia anch'esso libero e protetto da copyleft.</p>
<p>
La specifica implementazione di copyleft che utilizziamo per la maggior
-parte del software GNU è la GNU General Public License (licenza pubblica
-generica GNU), abbreviata in GNU GPL. Abbiamo altri tipi di copyleft che
-sono utilizzati in circostanze specifiche. I manuali GNU sono anch'essi
-protetti da copyleft, ma ne usano una versione molto più semplice, perché
-per i manuali non è necessaria la complessità della GPL.(2)</p>
-<p>
-(1) Nel 1984 o 1985, Don Hopkins, persona molto creativa, mi mandò una
-lettera. Sulla busta aveva scritto diverse frasi argute, fra cui questa:
-"Copyleft--tutti i diritti rovesciati". Utilizzai l'espressione "copyleft"
-per battezzare il concetto di distribuzione che allora andavo elaborando. </p>
-
-<p>
-(2) Ora utilizziamo la <a href="/licenses/fdl.html">GNU Free Documentation
-License</a> per la documentazione.</p>
+parte del software GNU è la GNU General Public License, abbreviata in GNU
+GPL. Abbiamo altri tipi di copyleft che sono utilizzati in circostanze
+specifiche. I manuali GNU sono anch'essi protetti da copyleft, ma ne usano
+una versione molto più semplice, perché per i manuali non è necessaria la
+complessità della GPL&#8239;<a href="#ft4">[4]</a>.</p>
<h3>La Free Software Foundation</h3>
<p>Man mano che l'interesse per Emacs aumentava, altre persone parteciparono al
progetto GNU, e decidemmo che era di nuovo ora di cercare finanziamenti.
-Così nel 1985 fondammo la <a href="http://www.fsf.org/">Free Software
+Così nel 1985 fondammo la <a href="https://www.fsf.org/">Free Software
Foundation (Fondazione per il software libero)</a>, una organizzazione senza
fini di lucro per lo sviluppo di software libero. La <abbr title="Free
Software Foundation">FSF</abbr> fra l'altro si prese carico della
@@ -468,10 +455,10 @@ di copie di software libero e servizi correlati: CD-ROM di codice sorgente,
CD-ROM di programmi compilati, manuali stampati professionalmente (tutti con
libertà di ridistribuzione e modifica), e distribuzioni Deluxe (nelle quali
compiliamo l'intera scelta di software per una piattaforma a
-richiesta). Oggi la FSF vende ancora <a href="http://shop.fsf.org/">manuali
+richiesta). Oggi la FSF vende ancora <a href="https://shop.fsf.org/">manuali
e altro materiale</a> ma trae la maggior parte dei fondi dalle quote
-associative. Potete associarvi tramite <a
-href="http://fsf.org/join">fsf.org</a>.</p>
+associative. Potete associarvi tramite <a
+href="https://my.fsf.org/join">fsf.org</a>.</p>
<p>I dipendenti della Free Software Foundation hanno scritto e curato la
manutenzione di diversi pacchetti GNU. Fra questi spiccano la libreria C e
@@ -479,59 +466,55 @@ la shell. La libreria C di GNU è utilizzata da ogni programma che gira su
sistemi GNU/Linux per comunicare con Linux. È stata sviluppata da un membro
della squadra della Free Software Foundation, Roland McGrath. La shell
usata sulla maggior parte dei sistemi GNU/Linux è <abbr title="Bourne Again
-Shell">BASH</abbr>, la Bourne Again Shell(1), che è stata sviluppata da
-Brian Fox, dipendente della FSF. </p>
+Shell">BASH</abbr>, la Bourne Again SHell&#8239;<a href="#ft5">[5]</a>, che
+è stata sviluppata da Brian Fox, dipendente della FSF.</p>
<p>Finanziammo lo sviluppo di questi programmi perché il progetto GNU non
riguardava solo strumenti di lavoro o un ambiente di sviluppo: il nostro
obiettivo era un sistema operativo completo, e questi programmi erano
-necessari per raggiungere quell'obiettivo. </p>
-
-<p>(1) "Bourne Again Shell" è un gioco di parole sul nome "Bourne Shell", che
-era la normale shell di Unix [NdT: "Bourne again" richiama l'espressione
-cristiana "born again", "rinato" (in Cristo)]. </p>
+necessari per raggiungere quell'obiettivo.</p>
<h3>Il supporto per il software libero</h3>
<p>La filosofia del software libero rigetta una diffusa pratica commerciale in
particolare, ma non è contro il commercio. Quando un'impresa rispetta la
-libertà dell'utente, c'è da augurarle ogni successo. </p>
+libertà dell'utente, c'è da augurarle ogni successo.</p>
<p>La vendita di copie di Emacs esemplifica un modo di condurre affari col
software libero. Quando la FSF prese in carico quest'attività, dovetti
trovare un'altra fonte di sostentamento. La trovai nella vendita di servizi
relativi al software libero che avevo sviluppato, come insegnare argomenti
quali programmazione di Emacs e personalizzazione di GCC, oppure sviluppare
-sofware, soprattutto adattamento di GCC a nuove architetture. </p>
+sofware, soprattutto adattamento di GCC a nuove architetture.</p>
<p>Oggi tutte queste attività collegate al software libero sono esercitate da
svariate aziende. Alcune distribuiscono raccolte di software libero su
CD-ROM, altre offrono consulenza a diversi livelli, dall'aiutare gli utenti
in difficoltà, alla correzione di errori, all'aggiunta di funzionalità non
banali. Si cominciano anche a vedere aziende di software che si fondano sul
-lancio di nuovi programmi liberi. </p>
-
-<p>Attenzione, però: diverse aziende che si fregiano del marchio "open source"
-(software aperto) in realtà fondano le loro attività su software non libero
-che funziona insieme con software libero. Queste non sono aziende di
-software libero, sono aziende di software proprietario i cui prodotti
-attirano gli utenti lontano dalla libertà. Loro li chiamano "a valore
-aggiunto", il che riflette i valori che a loro farebbe comodo che
-adottassimo: la convenienza prima della libertà. Se noi riteniamo che la
-libertà abbia più valore, li dovremmo chiamare prodotti "a libertà
-sottratta". </p>
+lancio di nuovi programmi liberi.</p>
+
+<p>Attenzione, però: diverse aziende che si fregiano del marchio &ldquo;open
+source&rdquo; (software aperto) in realtà fondano le loro attività su
+software non libero che funziona insieme con software libero. Queste non
+sono aziende di software libero, sono aziende di software proprietario i cui
+prodotti attirano gli utenti lontano dalla libertà. Loro li chiamano
+&ldquo;a valore aggiunto&rdquo;, il che riflette i valori che a loro farebbe
+comodo che adottassimo: la convenienza prima della libertà. Se noi
+riteniamo che la libertà abbia più valore, li dovremmo chiamare prodotti
+&ldquo;a libertà sottratta&rdquo;.</p>
<h3>Obiettivi tecnici</h3>
<p>L'obiettivo principale di GNU era essere software libero. Anche se GNU non
avesse avuto alcun vantaggio tecnico su Unix, avrebbe avuto sia un vantaggio
sociale, permettendo agli utenti di cooperare, sia un vantaggio etico,
-rispettando la loro libertà. </p>
+rispettando la loro libertà.</p>
<p>Tuttavia risultò naturale applicare al lavoro le regole classiche di buona
programmazione; per esempio, allocare le strutture dati dinamicamente per
evitare limitazioni arbitrarie sulla dimensione dei dati, o gestire tutti i
-possibili codici a 8 bit in tutti i casi ragionevoli. </p>
+possibili codici a 8 bit in tutti i casi ragionevoli.</p>
<p>Inoltre, al contrario di Unix che era pensato per piccole dimensioni di
memoria, decidemmo di non supportare le macchine a 16 bit (era chiaro che le
@@ -540,10 +523,10 @@ stato completo), e di non preoccuparci di ridurre l'occupazione di memoria a
meno che eccedesse il megabyte. In programmi per i quali non era essenziale
la gestione di file molto grandi, spingemmo i programmatori a leggere in
memoria l'intero file di ingresso per poi analizzare il file senza doversi
-preoccupare delle operazioni di I/O. </p>
+preoccupare delle operazioni di I/O.</p>
<p>Queste decisioni fecero sì che molti programmi GNU superassero i loro
-equivalenti Unix sia in affidabilità che in velocità di esecuzione. </p>
+equivalenti Unix sia in affidabilità che in velocità di esecuzione.</p>
<h3>Donazioni di computer</h3>
@@ -553,19 +536,19 @@ erano molto utili, perché il modo più semplice di sviluppare componenti per
GNU era di farlo su di un sistema Unix così da sostituire pezzo per pezzo i
componenti di quel sistema. Ma queste macchine sollevavano anche una
questione etica: se fosse giusto per noi anche solo possedere una copia di
-Unix. </p>
+Unix.</p>
<p>Unix era (ed è) software proprietario, e la filosofia del progetto GNU
diceva che non avremmo dovuto usare software proprietario. Ma, applicando
lo stesso ragionamento per cui la violenza è ammessa per autodifesa,
conclusi che fosse legittimo usare un pacchetto proprietario, se ciò fosse
stato importante nel crearne un sostituto libero che permettesse ad altri di
-smettere di usare quello proprietario. </p>
+smettere di usare quello proprietario.</p>
<p>Tuttavia, benchè fosse un male giustificabile, era pur sempre un male. Oggi
non abbiamo più alcuna copia di Unix, perché le abbiamo sostituite con
sistemi operativi liberi. Quando non fu possibile sostituire il sistema
-operativo di una macchina con uno libero, sostituimmo la macchina. </p>
+operativo di una macchina con uno libero, sostituimmo la macchina.</p>
<h3>L'elenco dei compiti GNU</h3>
@@ -576,43 +559,39 @@ programmatori che scrivessero tali parti, e l'elenco prese il nome di elenco
dei compiti GNU. In aggiunta ai componenti Unix mancanti inserimmo
nell'elenco svariati progetti utili di programmazione o di documentazione
che a nostro parere non dovrebbero mancare in un sistema operativo veramente
-completo. </p>
+completo.</p>
-<p>Oggi non compare quasi nessun componente Unix nell'elenco dei compiti GNU;
-tutti questi lavori, a parte qualcuno non essenziale, sono già stati
-svolti. D'altro canto l'elenco è pieno di quei progetti che qualcuno
-chiamerebbe "applicazioni": ogni programma che interessi ad una fetta non
-trascurabile di utenti sarebbe un'utile aggiunta ad un sistema operativo. </p>
+<p>Oggi&#8239;<a href="#ft6">[6]</a> non compare quasi nessun componente Unix
+nell'elenco dei compiti GNU; tutti questi lavori, a parte qualcuno non
+essenziale, sono già stati svolti. D'altro canto l'elenco è pieno di quei
+progetti che qualcuno chiamerebbe &ldquo;applicazioni&rdquo;: ogni programma
+che interessi ad una fetta non trascurabile di utenti sarebbe un'utile
+aggiunta ad un sistema operativo. </p>
<p>L'elenco comprende anche dei giochi, e così è stato fin dall'inizio: Unix
comprendeva dei giochi, perciò era naturale che così fosse anche per GNU. Ma
poiché non c'erano esigenze di compatibilità per i giochi, non ci attenemmo
alla scelta di giochi presenti in Unix, preferendo piuttosto fornire un
-elenco di diversi tipi di giochi potenzialmente graditi agli utenti. </p>
-
-<p>(1) Questa considerazione è del 1998. A partire dal 2009 non abbiamo più un
-lungo elenco di compiti. La comunità sviluppa software libero così
-velocemente che non riusciamo nemmeno a tenere traccia di tutto. Quindi ora
-abbiamo un elenco di progetti ad alta priorità, una breve lista di progetti
-su cui riteniamo davvero importante che qualcuno si impegni.</p>
+elenco di diversi tipi di giochi potenzialmente graditi agli utenti.</p>
-<h3>La licenza GNU per le librerie</h3>
+<h3>La licenza GNU Attenuata</h3>
<p>La libreria C del sistema GNU utilizza un tipo speciale di copyleft, la
-"Licenza Pubblica GNU per le Librerie"(1), che permette l'uso della libreria
-da parte di software proprietario. Perché quest'eccezione? </p>
+Licenza Pubblica GNU Attenuata&#8239;<a href="#ft7">[7]</a>, che permette
+l'uso della libreria da parte di software proprietario. Perché
+quest'eccezione? </p>
<p>Non si tratta di questioni di principio: non c'è nessun principio che dica
che i prodotti software proprietari abbiano il diritto di includere il
nostro codice (perché contribuire ad un progetto fondato sul rifiuto di
condividere con noi?). L'uso della licenza LGPL per la libreria C, o per
-qualsiasi altra libreria, è una questione di strategia. </p>
+qualsiasi altra libreria, è una questione di strategia.</p>
<p>La libreria C svolge una funzione generica: ogni sistema operativo
proprietario ed ogni compilatore includono una libreria C. Di conseguenza,
rendere disponibile la nostra libreria C solo per i programmi liberi non
avrebbe dato nessun vantaggio a tali programmi liberi, avrebbe solo
-disincentivato l'uso della nostra libreria. </p>
+disincentivato l'uso della nostra libreria.</p>
<p>C'è un'eccezione a questa situazione: sul sistema GNU (termine che include
GNU/Linux) l'unica libreria C disponibile è quella GNU. Quindi i termini di
@@ -621,20 +600,21 @@ compilare un programma proprietario per il sistema GNU. Non ci sono ragioni
etiche per permettere l'uso di applicazioni proprietarie sul sistema GNU, ma
strategicamente sembra che impedirne l'uso servirebbe più a scoraggiare
l'uso del sistema GNU che non a incoraggiare lo sviluppo di applicazioni
-libere. </p>
+libere. Questo è il motivo per cui l'utilizzo di la GPL Attenuata è una
+buona strategia per la libreria C.</p>
<p>Per le altre librerie la strategia va valutata caso per caso. Quando una
libreria svolge una funzione particolare che può aiutare a scrivere certi
tipi di programmi, distribuirla secondo la GPL, quindi limitandone l'uso ai
soli programmi liberi, è un modo per aiutare gli altri autori di software
-libero, dando loro un vantaggio nei confronti del software proprietario. </p>
+libero, dando loro un vantaggio nei confronti del software proprietario.</p>
<p>Prendiamo come esempio GNU Readline, una libreria scritta per fornire a BASH
la possibilità di modificare la linea di comando: Readline è distribuita
secondo la normale licenza GPL, non la LGPL. Ciò probabilmente riduce l'uso
di Readline, ma questo non rappresenta una perdita per noi; d'altra parte
almeno una applicazione utile è stata resa software libero proprio al fine
-di usare Readline, e questo è un guadagno tangibile per la comunità. </p>
+di usare Readline, e questo è un guadagno tangibile per la comunità.</p>
<p>Chi sviluppa software proprietario ha vantaggi economici, gli autori di
programmi liberi hanno bisogno di avvantaggiarsi a vicenda. Spero che un
@@ -642,28 +622,22 @@ giorno possiamo avere una grande raccolta di librerie coperte dalla licenza
GPL senza che esista una raccolta equivalente per chi scrive software
proprietario. Tale libreria fornirebbe utili moduli da usare come mattoni
per costruire nuovi programmi liberi, e costituirebbe un sostanziale
-vantaggio per la scrittura di ulteriori programmi liberi. </p>
-
-<p>(1) La licenza LGPL è ora denominata "GNU Lesser General Public License",
-GPL attenuata, per non suggerire che si tratti della forma di licenza
-preferenziale per le librerie. Vedere <a
-href="/philosophy/why-not-lgpl.html">Perché non dovreste usare la LGPL per
-la vostra prossima libreria</a> per ulteriori informazioni.</p>
+vantaggio per la scrittura di ulteriori programmi liberi.</p>
<h3>Togliersi il prurito?</h3>
<p>
-Eric Raymond afferma che "ogni buon programma nasce dall'iniziativa di un
-programmatore che si vuole togliere un suo personale prurito". É probabile
-che talvolta succeda così, ma molte parti essenziali del software GNU sono
-state sviluppate al fine di completare un sistema operativo libero.
-Derivano quindi da una idea e da un progetto, non da una necessità
-contingente. </p>
+Eric Raymond afferma che &ldquo;ogni buon programma nasce dall'iniziativa di
+un programmatore che si vuole togliere un suo personale prurito&rdquo;. É
+probabile che talvolta succeda così, ma molte parti essenziali del software
+GNU sono state sviluppate al fine di completare un sistema operativo
+libero. Derivano quindi da una idea e da un progetto, non da una necessità
+contingente.</p>
<p>
Per esempio, abbiamo sviluppato la libreria C di GNU perché un sistema di
tipo Unix ha bisogno di una libreria C, BASH perché un sistema di tipo Unix
ha bisogno di una shell, e GNU tar perché un sistema di tipo Unix ha bisogno
un programma tar. Lo stesso vale per i miei programmi: il compilatore GNU,
-GNU Emacs, GDB, GNU Make. </p>
+GNU Emacs, GDB, GNU Make.</p>
<p>
Alcuni programmi GNU sono stati sviluppati per fronteggiare specifiche
minacce alla nostra libertà: ecco perché abbiamo sviluppato gzip come
@@ -675,32 +649,32 @@ Environment">GNOME</abbr> e Harmony per affrontare i problemi causati da
alcune librerie proprietarie (come descritto più avanti). Stiamo sviluppando
la GNU Privacy Guard per sostituire i diffusi programmi di crittografia non
liberi, perché gli utenti non siano costretti a scegliere tra riservatezza e
-libertà. </p>
+libertà.</p>
<p>
Naturalmente, i redattori di questi programmi sono coinvolti nel loro
lavoro, e varie persone vi hanno aggiunto diverse funzionalità secondo le
loro personali necessità ed i loro interessi. Tuttavia non è questa la
-ragione dell'esistenza di tali programmi. </p>
+ragione dell'esistenza di tali programmi.</p>
<h3>Sviluppi inattesi</h3>
<p>
All'inizio del progetto GNU pensavo che avremmo sviluppato l'intero sistema
GNU e poi lo avremmo reso disponibile tutto insieme, ma le cose non andarono
-così. </p>
+così.</p>
<p>
Poiché i componenti del sistema GNU sono stati implementati su un sistema
Unix, ognuno di essi poteva girare su sistemi Unix molto prima che esistesse
un sistema GNU completo. Alcuni di questi programmi divennero diffusi e gli
utenti iniziarono ad estenderli e a renderli utilizzabili su nuovi sistemi:
sulle varie versioni di Unix, incompatibili tra loro, e talvolta anche su
-altri sistemi. </p>
+altri sistemi.</p>
<p>
Questo processo rese tali programmi molto più potenti e attirò finanziamenti
e collaboratori al progetto GNU; tuttavia probabilmente ritardò di alcuni
anni la realizzazione di un sistema minimo funzionante, perché il tempo
degli autori GNU veniva impiegato a curare la compatibilità di questi
programmi con altri sistemi e ad aggiungere nuove funzionalità ai componenti
-esistenti, piuttosto che a proseguire nella scrittura di nuovi componenti. </p>
+esistenti, piuttosto che a proseguire nella scrittura di nuovi componenti.</p>
<h3>GNU-Hurd</h3>
<p>
@@ -709,9 +683,10 @@ ancora mancante era il kernel. Avevamo deciso di implementare il nostro
kernel come un gruppo di processi server che girassero sul sistema
Mach. Mach è un microkernel sviluppato alla Carnegie Mellon University e
successivamente all'Università dello Utah; GNU Hurd è un gruppo di server (o
-"herd of GNUs": mandria di GNU) che gira su Mach svolgendo le funzioni del
-kernel Unix. L'inizio dello sviluppo fu ritardato nell'attesa che Mach fosse
-reso disponibile come software libero, come era stato promesso. </p>
+&ldquo;herd of GNUs&rdquo;: mandria di GNU) che gira su Mach svolgendo le
+funzioni del kernel Unix. L'inizio dello sviluppo fu ritardato nell'attesa
+che Mach fosse reso disponibile come software libero, come era stato
+promesso.</p>
<p>
Una ragione di questa scelta progettuale fu di evitare quella che sembrava
la parte più complessa del lavoro: effettuare il debugging del kernel senza
@@ -728,14 +703,14 @@ Originariamente il kernel GNU non avrebbe dovuto chiamarsi Hurd; il suo nome
originale era Alix, come la donna di cui ero innamorato in quel
periodo. Alix, che era amministratrice di sistemi Unix, aveva sottolineato
come il suo nome corrispondesse ad un comune schema usato per battezzare le
-versioni del sistema Unix: scherzosamente diceva ai suoi amici: "qualcuno
-dovrebbe chiamare un kernel come me". Io non dissi nulla ma decisi di farle
-una sorpresa scrivendo un kernel chiamato Alix. </p>
+versioni del sistema Unix: scherzosamente diceva ai suoi amici:
+&ldquo;qualcuno dovrebbe chiamare un kernel come me&rdquo;. Io non dissi
+nulla ma decisi di farle una sorpresa scrivendo un kernel chiamato Alix.</p>
<p>
Le cose non andarono così. Michael Bushnell (ora Thomas), principale autore
del kernel, preferì il nome Hurd, e chiamò Alix una parte del kernel, quella
che serviva a intercettare le chiamate di sistema e a gestirle inviando
-messaggi ai server che compongono Hurd. </p>
+messaggi ai server che compongono Hurd.</p>
<p>
Infine io e Alix ci lasciammo e lei cambiò nome; contemporaneamente la
struttura di Hurd veniva cambiata in modo che la libreria C mandasse
@@ -759,10 +734,10 @@ un kernel compatibile con Unix e lo chiamò Linux. All'inizio era software
proprietario, ma nel 1992 lo distribuì come software libero; la combinazione
di Linux con il sistema GNU ancora incompleto produsse un sistema operativo
libero completo (naturalmente combinarli fu un notevole lavoro di per sè).
-È grazie a Linux che oggi possiamo utilizzare una versione del sistema GNU. </p>
+È grazie a Linux che oggi possiamo utilizzare una versione del sistema GNU.</p>
<p>
Chiamiamo questa versione del sistema <a href="/gnu/linux-and-gnu.html">
-GNU/Linux</a> per sottlineare che si tratta di una combinazione del sistema
+GNU/Linux</a> per sottolineare che si tratta di una combinazione del sistema
GNU con il kernel Linux. Non cadete nell'errore di chiamare
&ldquo;Linux&rdquo; l'intero sistema, perché finireste per attribuire il
nostro lavoro ad altri: <a href="/gnu/gnu-linux-faq.html"> dateci la
@@ -776,24 +751,24 @@ inarrestabili. Diverse sfide rendono incerto il futuro del software libero,
e affrontarle richiederà perseveranza e sforzi costanti, talvolta per anni.
Sarà necessaria quella determinazione che le persone sanno dimostrare quando
danno valore alla propria libertà e non permettono a nessuno di
-sottrargliela. </p>
+sottrargliela.</p>
<p>
-Le quattro sezioni seguenti parlano di queste sfide. </p>
+Le quattro sezioni seguenti parlano di queste sfide.</p>
-<h3>Hardware segreto</h3>
+<h4>Hardware segreto</h4>
<p>
Sempre più spesso, i costruttori di hardware tendono a mantenere segrete le
specifiche delle loro apparecchiature; questo rende difficile la scrittura
di driver liberi che permettano a Linux e XFree86 di supportare nuove
periferiche. Anche se oggi abbiamo sistemi completamente liberi, potremmo
non averli domani se non saremo in grado di supportare i calcolatori di
-domani. </p>
+domani.</p>
<p>
Esistono due modi per affrontare il problema. Un programmatore può
ricostruire le specifiche dell'hardware usando tecniche di reverse
engineering. Oppure si può scegliere hardware supportato dai programmi
liberi: man mano che il nostro numero aumenta, la segretezza delle
-specifiche diventerà una pratica controproducente. </p>
+specifiche diventerà una pratica controproducente.</p>
<p>
Il reverse engineering è difficile: avremo programmatori sufficientemente
determinati da dedicarvisi? Sì, se avremo costruito una forte consapevolezza
@@ -801,14 +776,9 @@ che avere programmi liberi sia una questione di principio e che i driver non
liberi non sono accettabili. E succederà che molti di noi accettino di
spendere un po' di più o perdere un po' più di tempo per poter usare driver
liberi? Sì, se il desiderio di libertà e la determinazione ad ottenerla
-saranno diffusi. </p>
-<p>
-(nota del 2008: questo problema di estende anche al BIOS. Esiste un BIOS
-libero, <a href="http://www.libreboot.org/">LibreBoot</a> (una distribuzione
-di coreboot); il problema è trovare le specifiche dell'hardware in modo che
-LibreBoot possa supportarlo senza ricorrere a "blob" non liberi).</p>
+saranno diffusi&#8239;<a href="#ft8">[8]</a>. </p>
-<h3>Librerie non libere</h3>
+<h4>Librerie non libere</h4>
<p>
Una libreria non libera che giri su sistemi operativi liberi funziona come
una trappola per i creatori di programmi liberi. Le funzionalità attraenti
@@ -817,7 +787,7 @@ perché il programma che crea è inutile come parte di un sistema operativo
libero (a rigore, il programma potrebbe esservi incluso, ma <em>non
funzionerebbe</em>, visto che manca la libreria). Peggio ancora, se un
programma che usa la libreria proprietaria diventa diffuso, può attirare
-altri ignari programmatori nella trappola. </p>
+altri ignari programmatori nella trappola.</p>
<p>
Il problema si concretizzò per la prima volta con la libreria Motif, negli
anni '80. Sebbene non ci fossero ancora sistemi operativi liberi, i
@@ -827,7 +797,7 @@ perché supportassero gli strumenti grafici X liberi in aggiunta a Motif, e
cercando qualcuno che scrivesse un sostituto libero di Motif. Il lavoro
richiese molti anni: solo nel 1997 LessTif, sviluppato dagli "Hungry
Programmers", divenne abbastanza potente da supportare la maggior parte
-delle applicazioni Motif. </p>
+delle applicazioni Motif.</p>
<p>
Tra il 1996 e il 1998 un'altra libreria non libera di strumenti grafici,
chiamata Qt, veniva usata in una significativa raccolta di software libero:
@@ -838,12 +808,12 @@ la libreria; tuttavia, alcuni distributori commerciali di sistemi GNU/Linux,
non scrupolosi nell'attenersi solo ai programmi liberi, aggiunsero KDE ai
loro sistemi, ottenendo così sistemi che offrivano più funzionalità, ma meno
libertà. Il gruppo che sviluppava KDE incoraggiava esplicitamente altri
-programmatori ad usare Qt, e milioni di nuovi "utenti Linux" non
+programmatori ad usare Qt, e milioni di nuovi &ldquo;utenti Linux&rdquo; non
sospettavano minimamente che questo potesse costituire un problema. La
-situazione si faceva pericolosa. </p>
+situazione si faceva pericolosa.</p>
<p>
La comunità del software libero affrontò il problema in due modi: GNOME e
-Harmony. </p>
+Harmony.</p>
<p>
GNOME (GNU Network Object Model Environment, modello di ambiente per oggetti
di rete) è il progetto GNU per l'ambiente grafico (desktop). Intrapreso nel
@@ -852,39 +822,35 @@ GNOME si ripromise di fornire funzionalità grafiche simili a quelle di KDE,
ma usando esclusivamente software libero. GNOME offre anche dei vantaggi
tecnici, come il supporto per svariati linguaggi di programmazione, non solo
il C++. Ma il suo scopo principale era la libertà: non richiedere l'uso di
-alcun programma che non fosse libero. </p>
+alcun programma che non fosse libero.</p>
<p>
Harmony è una libreria compatibile con Qt, progettata per rendere possibile
-l'uso del software KDE senza dover usare Qt. </p>
+l'uso del software KDE senza dover usare Qt.</p>
<p>
Nel novembre 1998 gli autori di Qt annunciarono un cambiamento di licenza
che, una volta operativo, avrebbe reso Qt software libero. Non c'è modo di
esserne certi, ma credo che questo fu in parte dovuto alla decisa risposta
della comunità al problema posto da Qt quando non era libero (la nuova
licenza è scomoda ed iniqua, per cui rimane comunque preferibile evitare
-l'uso di Qt). </p>
-<p>
-[Nota successiva: nel mese di settembre 2000, Qt fu rilasciata sotto licenza
-GNU GPL, il che di fatto risolse il problema].</p>
+l'uso di Qt&#8239;<a href="#ft9">[9]</a>). </p>
<p>
Come risponderemo alla prossima allettante libreria non libera? Riuscirà la
comunità in toto a comprendere l'importanza di evitare la trappola? Oppure
molti di noi preferiranno la convenienza alla libertà, creando così ancora
-un grave problema? Il nostro futuro dipende dalla nostra filosofia. </p>
+un grave problema? Il nostro futuro dipende dalla nostra filosofia.</p>
-<h3>Brevetti sul software</h3>
+<h4>Brevetti sul software</h4>
<p>
Il maggior pericolo a cui ci troviamo di fronte è quello dei brevetti sul
software, che possono rendere inaccessibili al software libero algoritmi e
funzionalità per un tempo che può estendersi fino a vent'anni. I brevetti
sugli algoritmi di compressione LZW furono depositati nel 1983, e ancor oggi
non possiamo distribuire programmi liberi che producano immagini <abbr
-title="Graphics Interchange Format">GIF</abbr> compresse. [Il problema ora
-non sussiste più, i brevetti sono scaduti entro il 2009]. Nel 1998 un
-programma libero per produrre audio compresso <abbr title="MPEG-1 Audio
-Layer 3">MP3</abbr> venne ritirato sotto minaccia di una causa per
-violazione di brevetto. [Questi brevetti sono scaduti nel 2017, dopo
-un'attesa davvero lunga].
+title="Graphics Interchange Format">GIF</abbr> compresse&#8239;<a
+href="#ft10">[10]</a>. Nel 1998 un programma libero per produrre audio
+compresso <abbr title="MPEG-1 Audio Layer 3">MP3</abbr> venne ritirato sotto
+minaccia di una causa per violazione di brevetto&#8239;<a
+href="#ft11">[11]</a>.
</p>
<p>
Ci sono modi per affrontare la questione brevetti: possiamo cercare prove
@@ -903,16 +869,16 @@ superiore probabilmente grideranno al fallimento quando un brevetto ne
impedisce lo sviluppo. Perciò, nonostante sia utile parlare dell'efficacia
pratica del modello di sviluppo &ldquo;a bazaar&rdquo;, e dell'affidabilità
e della potenza di un dato programma libero, non ci dobbiamo fermare qui;
-dobbiamo parlare di libertà e di principi. </p>
+dobbiamo parlare di libertà e di principi.</p>
-<h3>Documentazione libera</h3>
+<h4>Documentazione libera</h4>
<p>
La più grande carenza nei nostri sistemi operativi liberi non è nel
software, quanto nella carenza di buoni manuali liberi da includere nei
nostri sistemi. La documentazione è una parte essenziale di qualunque
pacchetto software; quando un importante pacchetto software libero non viene
accompagnato da un buon manuale libero si tratta di una grossa lacuna. E di
-queste lacune attualmente ne abbiamo molte. </p>
+queste lacune attualmente ne abbiamo molte.</p>
<p>
La documentazione libera, come il software libero, è una questione di
libertà, non di prezzo. Il criterio per definire libero un manuale è
@@ -920,13 +886,13 @@ fondamentalmente lo stesso che per definire libero un programma: si tratta
di offrire certe libertà a tutti gli utenti. Deve essere permessa la
redistribuzione (compresa la vendita commerciale), sia in formato
elettronico che cartaceo, in modo che il manuale possa accompagnare ogni
-copia del programma. </p>
+copia del programma.</p>
<p>
Autorizzare la modifica è anch'esso un aspetto cruciale; in generale, non
credo sia essenziale permettere alle persone di modificare articoli e libri
di qualsiasi tipo. Per esempio, non credo che voi o io dobbiamo sentirci in
dovere di autorizzare la modifica di articoli come questo, articoli che
-descrivono le nostre azioni e il nostro punto di vista. </p>
+descrivono le nostre azioni e il nostro punto di vista.</p>
<p>
Ma c'è una ragione particolare per cui la libertà di modifica è cruciale per
la documentazione dei programmi liberi. Quando qualcuno esercita il proprio
@@ -935,7 +901,7 @@ funzionalità, se è coscienzioso modificherà anche il manuale, in modo da
poter fornire una documentazione utile e accurata insieme al programma
modificato. Un manuale non libero, che non permetta ai programmatori di
essere coscienziosi e completare il loro lavoro, non soddisfa i bisogni
-della nostra comunità. </p>
+della nostra comunità.</p>
<p>
Alcuni limiti sulla modificabilità non pongono alcun problema; per esempio,
le richieste di conservare la nota di copyright dell'autore originale, i
@@ -946,29 +912,29 @@ essere rimosse o modificate, finché queste sezioni vertono su questioni non
tecniche. Restrizioni di questo tipo non creano problemi perché non
impediscono al programmatore coscienzioso di adattare il manuale affinché
rispecchi il programma modificato. In altre parole, non impediscono alla
-comunità del software libero di beneficiare appieno dal manuale. </p>
+comunità del software libero di beneficiare appieno dal manuale.</p>
<p>
D'altro canto, deve essere possibile modificare tutto il contenuto
<strong>tecnico</strong> del manuale e poter distribuire il risultato in
tutti i formati usuali, attraverso tutti i normali canali di distribuzione;
diversamente, le restrizioni creerebbero un ostacolo per la comunità, il
-manuale non sarebbe libero e avremmo bisogno di un altro manuale. </p>
+manuale non sarebbe libero e avremmo bisogno di un altro manuale.</p>
<p>
Gli sviluppatori di software libero avranno la consapevolezza e la
determinazione necessarie a produrre un'intera gamma di manuali liberi?
-Ancora una volta, il nostro futuro dipende dalla nostra filosofia. </p>
+Ancora una volta, il nostro futuro dipende dalla nostra filosofia.</p>
<h3>Dobbiamo parlare di libertà</h3>
<p>
Stime recenti valutano in dieci milioni il numero di utenti di sistemi
-GNU/Linux quali Debian GNU/Linux e Red Hat "Linux". Il software libero ha
-creato tali vantaggi pratici che gli utenti stanno approdando ad esso per
-pure ragioni pratiche. </p>
+GNU/Linux quali Debian GNU/Linux e Red Hat &ldquo;Linux&rdquo;. Il software
+libero ha creato tali vantaggi pratici che gli utenti stanno approdando ad
+esso per pure ragioni pratiche.</p>
<p>
Gli effetti positivi di questa situazione sono evidenti: maggior interesse a
sviluppare software libero, più clienti per le imprese di software libero e
una migliore capacità di incoraggiare le aziende a sviluppare software
-commerciale libero invece che prodotti software proprietari. </p>
+commerciale libero invece che prodotti software proprietari.</p>
<p>
L'interesse per il software, però, sta crescendo più in fretta della
coscienza della filosofia su cui è basato, e questa disparità causa
@@ -976,60 +942,62 @@ problemi. La nostra capacità di fronteggiare le sfide e le minacce
descritte in precedenza dipende dalla determinazione nell'essere impegnati
per la libertà. Per essere sicuri che la nostra comunità abbia tale
determinazione, dobbiamo diffondere l'idea presso i nuovi utenti man mano
-che entrano a far parte della comunità. </p>
+che entrano a far parte della comunità.</p>
<p>
Ma in questo stiamo fallendo: gli sforzi per attrarre nuovi utenti nella
comunità sono di gran lunga maggiori degli sforzi per l'educazione civica
della comunità stessa. Dobbiamo fare entrambe le cose, e dobbiamo mantenere
-un equilibrio fra i due impegni. </p>
+un equilibrio fra i due impegni.</p>
-<h3>"Open Source"</h3>
+<h3>&ldquo;Open Source&rdquo;</h3>
<p>
Parlare di libertà ai nuovi utenti è diventato più difficile dal 1998,
-quando una parte della comunità decise di smettere di usare il termine "free
-software" e usare al suo posto "open source". </p>
+quando una parte della comunità decise di smettere di usare il termine
+&ldquo;free software&rdquo; e usare al suo posto &ldquo;open source&rdquo;.</p>
<p>
Alcune delle persone che suggerirono questo termine intendevano evitare che
-si confondesse "free" con "gratis", un valido obiettivo. D'altra parte,
-altre persone intendevano mettere da parte lo spirito del principio che
-aveva dato la spinta al movimento del software libero e al progetto GNU,
-puntando invece ad attrarre i dirigenti e gli utenti commerciali, molti dei
-quali afferiscono ad una ideologia che pone il profitto al di sopra della
-libertà, della comunità, dei principi. Perciò la retorica di "open source"
-si focalizza sul possibilità di creare software di buona qualità e potente
-ma evita deliberatamente le idee di libertà, comunità, principio. </p>
-<p>
-Le riviste che si chiamano "Linux..." sono un chiaro esempio di ciò: sono
-piene di pubblicità di software proprietario che gira sotto GNU/Linux;
-quando ci sarà il prossimo Motif o Qt, queste riviste avvertiranno i
-programmatori di starne lontano o accetteranno la sua pubblicità? </p>
+si confondesse &ldquo;free&rdquo; con &ldquo;gratis&rdquo;, un valido
+obiettivo. D'altra parte, altre persone intendevano mettere da parte lo
+spirito del principio che aveva dato la spinta al movimento del software
+libero e al progetto GNU, puntando invece ad attrarre i dirigenti e gli
+utenti commerciali, molti dei quali afferiscono ad una ideologia che pone il
+profitto al di sopra della libertà, della comunità, dei principi. Perciò la
+retorica di &ldquo;open source&rdquo; si focalizza sul possibilità di creare
+software di buona qualità e potente ma evita deliberatamente le idee di
+libertà, comunità, principio.</p>
+<p>
+Le riviste che si chiamano &ldquo;Linux...&rdquo; sono un chiaro esempio di
+ciò: sono piene di pubblicità di software proprietario che gira sotto
+GNU/Linux; quando ci sarà il prossimo Motif o Qt, queste riviste
+avvertiranno i programmatori di starne lontano o accetteranno la sua
+pubblicità?</p>
<p>
L'appoggio delle aziende può contribuire alla comunità in molti modi; a
parità di tutto il resto è una cosa utile. Ma ottenere questo appoggio
parlando ancor meno di libertà e principi può essere disastroso; rende
ancora peggiore lo sbilanciamento descritto tra diffusione ed educazione
-civica. </p>
+civica.</p>
<p>
-"Software libero" (free software) e "sorgente aperto" (open source)
-descrivono più o meno la stessa categoria di software, ma dicono cose
-differenti sul software e sui valori. Il progetto GNU continua ad usare il
-termine "software libero" per esprimere l'idea che la libertà sia
-importante, non solo la tecnologia. </p>
+&ldquo;Software libero&rdquo; (free software) e &ldquo;sorgente
+aperto&rdquo; (open source) descrivono più o meno la stessa categoria di
+software, ma dicono cose differenti sul software e sui valori. Il progetto
+GNU continua ad usare il termine &ldquo;software libero&rdquo; per esprimere
+l'idea che la libertà sia importante, non solo la tecnologia.</p>
<h3>Prova!</h3>
<p>
-La filosofia di Yoda ("Non c'è provare") suona bene, ma per me non
-funziona. Ho fatto la maggior parte del mio lavoro angustiato dal timore di
-non essere in grado di svolgere il mio compito e nel dubbio, se fossi
-riuscito, che non fosse sufficiente per raggiungere l'obiettivo. Ma ci ho
-provato in ogni caso perché nessuno tranne me si poneva tra il nemico e la
-mia città. Sorprendendo me stesso, qualche volta sono riuscito. </p>
+La filosofia di Yoda (&ldquo;Non c'è provare&rdquo;) suona bene, ma per me
+non funziona. Ho fatto la maggior parte del mio lavoro angustiato dal
+timore di non essere in grado di svolgere il mio compito e nel dubbio, se
+fossi riuscito, che non fosse sufficiente per raggiungere l'obiettivo. Ma ci
+ho provato in ogni caso perché nessuno tranne me si poneva tra il nemico e
+la mia città. Sorprendendo me stesso, qualche volta sono riuscito.</p>
<p>
A volte ho fallito, alcune delle mie città sono cadute; poi ho trovato
un'altra città minacciata e mi sono preparato ad un'altra battaglia. Con
l'andar del tempo ho imparato a cercare le possibili minacce e a mettermi
tra loro e la mia città, facendo appello ad altri hacker perché venissero e
-si unissero a me. </p>
+si unissero a me.</p>
<p>
Oggigiorno spesso non sono da solo. É un sollievo ed una gioia quando vedo
un reggimento di hacker che scavano trincee per difendere il confine e
@@ -1037,7 +1005,73 @@ quando mi rendo conto che questa città può sopravvivere; per ora. Ma i
pericoli diventano più grandi ogni anno, ed ora Microsoft ha esplicitamente
preso di mira la nostra comunità. Non possiamo dare per scontato il futuro
della libertà; non diamolo per scontato! Se volete mantenere la vostra
-libertà dovete essere pronti a difenderla. </p>
+libertà dovete essere pronti a difenderla.</p>
+<div class="column-limit"></div>
+
+<h3 class="footnote">Note</h3>
+<ol>
+<li id="ft1">L'uso del termine &ldquo;hacker&rdquo; nel senso di &ldquo;chi viola la
+sicurezza&rdquo; è una confusione di termini creata dai mezzi di
+informazione. Noi hacker ci rifiutiamo di riconoscere questo significato, e
+continuiamo ad utilizzare la parola nel senso di &ldquo;uno che ama
+programmare, e a cui piacce essere bravo a farlo&rdquo;. Leggete il mio
+articolo <a href="http://stallman.org/articles/on-hacking.html">A proposito
+dell'Hacking</a>.</li>
+
+<li id="ft2">Essendo ateo, non seguo alcuna guida religiosa, ma a volte mi trovo ad
+ammirare qualcosa che qualcuno di loro ha detto.</li>
+
+<li id="ft3">Nel 1984 o 1985, Don Hopkins, persona molto creativa, mi mandò una lettera.
+Sulla busta aveva scritto diverse frasi argute, fra cui questa:
+&ldquo;Copyleft--tutti i diritti riversati&rdquo;. Utilizzai l'espressione
+&ldquo;copyleft&rdquo; per battezzare il concetto di distribuzione che
+allora andavo elaborando. </li>
+
+<li id="ft4">Ora utilizziamo la <a href="/licenses/fdl.html">GNU Free Documentation
+License</a> per la documentazione.</li>
+
+<li id="ft5">&ldquo;Bourne Again Shell&rdquo; è un gioco di parole sul nome
+&ldquo;Bourne Shell&rdquo; , che era la normale shell di Unix [NdT:
+&ldquo;Bourne again&rdquo; richiama l'espressione cristiana &ldquo;born
+again&rdquo; , &ldquo;rinato&rdquo; (in Cristo)].</li>
+
+<li id="ft6">Questa considerazione è del 1998. A partire dal 2009 non abbiamo più un
+lungo elenco di compiti. La comunità sviluppa software libero così
+velocemente che non riusciamo nemmeno a tenere traccia di tutto. Quindi ora
+abbiamo un elenco di progetti ad alta priorità, una breve lista di progetti
+su cui riteniamo davvero importante che qualcuno si impegni.</li>
+
+<li id="ft7">La licenza LGPL è ora denominata &ldquo;GNU Lesser General Public
+License&rdquo;, GPL attenuata, per non suggerire che si tratti della forma
+di licenza preferenziale per le librerie. Si veda <a
+href="/philosophy/why-not-lgpl.html">Perché non dovreste usare la LGPL per
+la vostra prossima libreria</a> per ulteriori informazioni.</li>
+
+<li id="ft8">Nota del 2008: questo problema si estende anche al BIOS. Esiste un BIOS
+libero, <a href="https://libreboot.org/">LibreBoot</a> (una distribuzione di
+coreboot); il problema è trovare le specifiche dell'hardware in modo che
+LibreBoot possa supportarlo senza ricorrere a &ldquo;blob&rdquo; non
+liberi).</li>
+
+<li id="ft9">Nel mese di settembre 2000, Qt fu rilasciata sotto licenza GNU GPL, il che
+di fatto risolse il problema.</li>
+
+<li id="ft10">I brevetti su GIF sono scaduti nel 2009.</li>
+
+<li id="ft11">I brevetti su MP3 sono scaduti nel 2017, dopo un'attesa davvero lunga.</li>
+</ol>
+
+<div class="infobox extra" role="complementary">
+<hr />
+<p>
+Pubblicato originariamente nel libro <cite>Open Sources</cite>. Richard
+Stallman <a href="/philosophy/open-source-misses-the-point.html"> non ha mai
+sostenuto il movimento &ldquo;open source&rdquo;</a>, ma ha fatto inserire
+questo articolo per evitare che il punto di vista del software libero fosse
+del tutto assente dal libro.
+</p>
+</div>
+</div>
<div class="translators-notes">
@@ -1047,7 +1081,7 @@ libertà dovete essere pronti a difenderla. </p>
<!-- for id="content", starts in the include above -->
<!--#include virtual="/server/footer.it.html" -->
-<div id="footer">
+<div id="footer" role="contentinfo">
<div class="unprintable">
<p>Per informazioni su FSF e GNU rivolgetevi, possibilmente in inglese, a <a
@@ -1067,7 +1101,7 @@ href="mailto:webmasters@gnu.org">&lt;webmasters@gnu.org&gt;</a>.</p>
&lt;web-translators@gnu.org&gt;</a>.</p>
- <p>For information on coordinating and submitting translations of
+ <p>For information on coordinating and contributing translations of
our web pages, see <a
href="/server/standards/README.translations.html">Translations
README</a>. -->
@@ -1099,12 +1133,13 @@ href="/server/standards/README.translations.html">Guida alle traduzioni</a>.</p>
There is more detail about copyright years in the GNU Maintainers
Information document, www.gnu.org/prep/maintain. -->
-<p>Copyright &copy; 1998, 2001, 2002, 2005, 2006, 2007, 2008, 2010, 2014, 2015,
-2017, 2018, 2020 Richard Stallman</p>
+<p>Copyright &copy; 1998, 2005, 2008, 2010, 2012, 2015, 2017, 2018, 2021
+Richard Stallman</p>
<p>Questa pagina è distribuita secondo i termini della licenza <a rel="license"
-href="http://creativecommons.org/licenses/by-nd/4.0/">Creative Commons
-Attribuzione - Non opere derivate 4.0 internazionale</a> (CC BY-ND 4.0).</p>
+href="http://creativecommons.org/licenses/by-nd/4.0/deed.it">Creative
+Commons Attribuzione - Non opere derivate 4.0 Internazionale</a> (CC BY-ND
+4.0).</p>
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<div class="translators-credits">
@@ -1118,7 +1153,7 @@ Pescetti.</div>
<p class="unprintable"><!-- timestamp start -->
Ultimo aggiornamento:
-$Date: 2021/02/05 22:32:03 $
+$Date: 2022/05/18 16:30:43 $
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</p>