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<title>La comunità del software libero dopo 20 anni - Progetto GNU -  Free Software
Foundation</title>

<!--#include virtual="/philosophy/po/use-free-software.translist" -->
<!--#include virtual="/server/banner.it.html" -->
<h2>La comunità del software libero dopo 20 anni: <br />
e ora, dopo un grande ma incompleto successo?</h2>

<p>di <a href="http://www.stallman.org/"><strong>Richard Stallman</strong></a></p>

<p>
Oggi sono esattamente 20 anni dal 5 gennaio 1984, giorno in cui mi dimisi
dal mio lavoro al MIT per iniziare a sviluppare un sistema operativo libero,
<a href="/gnu/the-gnu-project.html">GNU</a>. Anche se non abbiamo mai
rilasciato un sistema GNU completo utilizzabile in produzione, una sua
variante viene oggi utilizzata da decine di milioni di persone che per la
maggior parte non se ne rendono neanche conto. Software libero non significa
"gratuito"[1]; significa che gli utenti sono liberi di eseguire il
programma, studiarne il codice sorgente, cambiarlo, e ridistribuirlo con o
senza modifiche, sia gratis che a pagamento. </p>

<p>
Speravo che un sistema operativo libero avrebbe aperto una scappatoia per
fuggire per sempre dal sistema di oppressione rappresentato dal software
proprietario. Avevo sperimentato quanto fosse brutto il modello di vita che
il software non libero impone agli utenti, ed ero determinato a fuggire e a
fornire agli altri una via di fuga. </p>

<p>
Il software non libero si porta dietro un sistema antisociale che proibisce
la cooperazione e la comunità. Tipicamente viene impedito di vedere il
codice sorgente; non si può sapere quali sporchi trucchi o stupidi bug possa
contenere. Se non piace, non c'è speranza di poterlo cambiare. La cosa
peggiore è il divieto di condividerlo con gli altri. Proibire la
condivisione equivale a tagliare i legami della società. </p>

<p>
Oggi abbiamo una grande comunità di utenti che usano GNU, Linux e altro
software libero. Migliaia di persone vorrebbero estendere questa comunità ed
hanno adottato l'obiettivo di convincere altre persone ad "usare software
libero". Ma cosa significa "usare software libero"? Significa fuggire dal
software proprietario o meramente installare programmi liberi insieme ad
esso? Stiamo cercando di portare le persone verso la libertà o abbiamo
sostituito l'obiettivo con quello più effimero della popolarità? </p>

<p>
E' facile prendere l'abitudine di sottovalutare questa distinzione, perché
ci sono molte comuni situazioni in cui non fa differenza. Quando stai
cercando di convincere una persona a provare un programma libero, o ad
installare il sistema operativo <a
href="/gnu/linux-and-gnu.html">GNU/Linux</a>, entrambi gli obiettivi
porterebbero allo stesso risultato pratico. Tuttavia in altre situazioni i
due obiettivi ispirano azioni molto differenti. </p>

<p>
Per esempio, cosa dovremmo dire quando il driver non libero per la scheda
video Invidiosa, il database non libero Profezia, o l'interprete e le
librerie non liberi per il linguaggio Indonesia vengono rilasciati in una
versione che gira su GNU/Linux? Dovremmo ringraziare gli sviluppatori per
questo "supporto" al nostro sistema, o dovremmo guardare questi programmi
non liberi come ogni altro, come una attraente seccatura, una tentazione ad
accettare la schiavitù, un problema da risolvere? </p>

<p>
Se prendi come tuo obiettivo l'incremento della popolarità di certo software
libero, se cerchi di convincere più persone ad usare alcuni programmi liberi
ogni tanto, potresti pensare che quei programmi non liberi sono utili
contributi all'obiettivo. E' difficile contestare l'affermazione secondo la
quale la disponibilità di questi programmi aiuta GNU/Linux a diventare più
popolare. Se l'uso di massa di GNU o Linux fosse il fine ultimo della nostra
comunità allora dovremmo logicamente applaudire tutte le applicazioni che ci
girano sopra, siano esse libere o meno. </p>

<p>
Ma se il nostro obiettivo è la libertà questo cambia tutto. Gli utenti non
possono essere liberi mentre usano programmi non liberi. Per liberare i
cittadini del ciberspazio, dobbiamo rimpiazzare tutti quei programmi non
liberi, non accettarli. Non sono contributi alla nostra comunità, sono
tentazioni ad accontentarsi della non libertà.</p>

<p>
Ci sono due comuni motivi per i quali si sviluppa un programma libero. Uno è
che non ci sono programmi per fare ciò che si voleva fare. Sfortunatamente,
accettare l'uso di un programma non libero elimina questa
motivazione. L'altra è la volontà di essere liberi, che motiva le persone a
scrivere sostituti liberi per programmi non liberi. In questi casi, questa
motivazione è l'unica che può sostenerci. Anche solo usando un sostituto
libero nuovo e ancora incompleto, prima che diventi tecnicamente comparabile
con l'equivalente non libero, puoi aiutare ad incoraggiare gli sviluppatori
liberi affinché perseverino fino a che non diventerà superiore.</p>

<p>
Quei programmi non liberi non sono semplici. Sviluppare sostituti liberi
sarà un lavoro pesante, potrebbero servire anni. Il compito potrebbe aver
bisogno dei futuri hacker, persone che oggi sono giovani, che non sono state
ancora ispirate ad unirsi alla produzione di software libero. Cosa possiamo
fare oggi per convincere gli altri, in futuro, a mantere la necessaria
determinazione e la costanza per finire questo lavoro? </p>

<p>
Il modo migliore per rafforzare la nostra comunità per il futuro consiste
nel diffondere la comprensione del valore della libertà: insegnare ad altre
persone il riconoscimento della inaccettabilità morale del software non
libero. Le persone che danno valore alla libertà sono, nel lungo periodo, la
sua migliore ed essenziale difesa. </p>

<hr />
<p><strong>Originariamente pubblicato su Newsforge.</strong></p>

<div class="translators-notes">

<!--TRANSLATORS: Use space (SPC) as msgstr if you don't have notes.-->
[1] free in inglese significa sia libero che gratuito [NdT] </div>
</div>

<!-- for id="content", starts in the include above -->
<!--#include virtual="/server/footer.it.html" -->
<div id="footer">
<div class="unprintable">

<p>Per informazioni su FSF e GNU rivolgetevi, possibilmente in inglese, a <a
href="mailto:gnu@gnu.org">&lt;gnu@gnu.org&gt;</a>. Ci sono anche <a
href="/contact/">altri modi di contattare</a> la FSF. Inviate segnalazioni
di link non funzionanti e altri suggerimenti relativi alle pagine web a <a
href="mailto:webmasters@gnu.org">&lt;webmasters@gnu.org&gt;</a>.</p>

<p>
<!-- TRANSLATORS: Ignore the original text in this paragraph,
        replace it with the translation of these two:

        We work hard and do our best to provide accurate, good quality
        translations.  However, we are not exempt from imperfection.
        Please send your comments and general suggestions in this regard
        to <a href="mailto:web-translators@gnu.org">

        &lt;web-translators@gnu.org&gt;</a>.</p>

        <p>For information on coordinating and submitting translations of
        our web pages, see <a
        href="/server/standards/README.translations.html">Translations
        README</a>. -->
Le traduzioni italiane sono effettuate ponendo la massima attenzione ai
dettagli e alla qualità, ma a volte potrebbero contenere imperfezioni. Se ne
riscontrate, inviate i vostri commenti e suggerimenti riguardo le traduzioni
a <a
href="mailto:web-translators@gnu.org">&lt;web-translators@gnu.org&gt;</a>
oppure contattate direttamente il <a
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italiani</a>.<br/>Per informazioni su come gestire e inviare traduzioni
delle nostre pagine web consultate la <a
href="/server/standards/README.translations.html">Guida alle traduzioni</a>.</p>
</div>

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     There is more detail about copyright years in the GNU Maintainers
     Information document, www.gnu.org/prep/maintain. -->
<p>Copyright &copy; 2004, 2017, 2018 Richard Stallman</p>

<p>Questa pagina è distribuita secondo i termini della licenza <a rel="license"
href="http://creativecommons.org/licenses/by-nd/4.0/">Creative Commons
Attribuzione - Non opere derivate 3.0 internazionale</a> (CC BY-ND 4.0).</p>

<!--#include virtual="/server/bottom-notes.it.html" -->
<div class="translators-credits">

<!--TRANSLATORS: Use space (SPC) as msgstr if you don't want credits.-->
Tradotto da Simone Piunno. Revisioni successive di Marco Frattola, Andrea
Pescetti, Alessandro Matsetes Mazza, Francesco Potortì.</div>

<p class="unprintable"><!-- timestamp start -->
Ultimo aggiornamento:

$Date: 2021/02/05 22:32:03 $

<!-- timestamp end -->
</p>
</div>
</div>
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</html>