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<title>Quel server in realtà a chi serve? - Progetto GNU - Free Software Foundation</title>

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<h2>Quel server in realtà a chi serve?</h2>

<p>di <strong>Richard Stallman</strong></p>

<blockquote><p>La prima versione di questo articolo è stata pubblicata su <a
href="http://www.bostonreview.net/richard-stallman-free-software-DRM">Boston
Review</a>.</p></blockquote>

<p><strong>Su Internet il software non libero non è l'unico modo per perdere la
vostra libertà: il servizio come surrogato del software (Service as a
Software Substitute, SaaSS) è un altro modo per lasciare che qualcun altro
abbia potere sulle vostre attività informatiche.</strong></p>

<p>Il punto è che si può avere il controllo di un programma che qualcun altro
ha scritto (se è libero), ma non si può mai avere il controllo di un
servizio fornito da un altro: quindi mai usare un servizio quando un
programma potrebbe fare la stessa cosa.</p>


<p>SaaSS [NdT: in italiano, &ldquo;servizio come surrogato del software&rdquo;,
in contrasto al &ldquo;Software as a Service&rdquo;, cioè &ldquo;software
come servizio&rdquo;] significa usare un servizio implementato da qualcun
altro come surrogato dell'esecuzione della vostra copia del programma. Il
termine è nostro, visto che gli articoli e le pubblicità non lo useranno, né
vi diranno se un certo servizio è un SaaSS. Probabilmente useranno piuttosto
il vago e fuorviante termine &ldquo;cloud&rdquo;, che raggruppa il SaaSS con
diverse altre pratiche, alcune offensive, altre accettabili. Grazie alla
spiegazione e agli esempi di questa pagina potrete distinguere quando un
servizio è un SaaSS.</p>

<h3>Premessa. Come il software proprietario vi sottrae la libertà</h3>

<p>La tecnologia digitale può darvi libertà, ma può anche sottrarvela. La prima
minaccia al nostro controllo sulle nostre attività informatiche viene dal
<em>software proprietario</em>, software che gli utenti non possono
controllare, perché a controllarlo è il proprietario (un'azienda come Apple
o Microsoft). Il proprietario infatti spesso approfitta di questo potere
iniquo aggiungendo delle funzioni malevole, come spyware, back doors o <a
href="http://DefectiveByDesign.org">Digital Restrictions Management
(DRM)</a> (chiamati nella loro propaganda &ldquo;Digital Rights
Management&rdquo;).</p>

<p>La nostra soluzione a questo problema è di sviluppare <em>software
libero</em> e di rifiutare il software proprietario. Software libero
significa che voi, in qualità di utenti, avete quattro libertà fondamentali:
0.&nbsp;eseguire il programma come volete, 1.&nbsp;studiare e modificare il
codice sorgente affinché faccia ciò che volete, 2.&nbsp;ridistribuire copie
identiche del programma, 3.&nbsp;ridistribuire copie del programma che avete
modificato. Si veda anche la <a href="/philosophy/free-sw.html">Definizione
di software libero</a>.</p>

<p>Grazie al software libero noi utenti ci riprendiamo il controllo delle
nostre attività informatiche. Il software proprietario esiste ancora, ma,
come molti hanno già fatto, possiamo escluderlo dalle nostre
vite. Ciononostante ora affrontiamo una nuova minaccia al nostro controllo
delle nostre attività informatiche, cioè i servizi come surrogati del
software (SaaSS) e per amore della nostra libertà dobbiamo rifiutare anche
quelli.</p>

<h3>I servizi come surrogati del software vi sottraggono la libertà</h3>

<p>Per servizio come surrogato del software (SaaSS) intendiamo l'uso di un
servizio come surrogato dell'esecuzione della vostra copia del programma. In
pratica, qualcuno imposta un server in rete che si occupa di certe attività
informatiche, come modificare una foto, tradurre testo in un'altra lingua,
ecc..., ed invita poi gli utenti ad eseguirle attraverso quel
server. L'utente del server invierebbe al server i propri dati, su cui esso
eseguirebbe l'attività <em>propria dell'utente</em> e infine ne
restituirebbe il risultato all'utente, o eseguirebbe qualche azione per lui.</p>

<p>L'attività è <em>propria dell'utente</em> poiché per ipotesi egli, in linea
di principio, può eseguirla con un programma sul suo computer, a prescindere
dal fatto che tale programma sia disponibile o meno. Se, viceversa,
quest'ipotesi non è applicabile, allora non si tratta di un SaaSS.</p>

<p>L'estorsione del controllo effettuato da questi server è ancor più
inesorabile di quanto non avvenga nel caso del software privato. Nel caso
del software non libero solitamente gli utenti hanno a disposizione un
eseguibile sprovvisto di codice sorgente, il che rende difficile studiare il
codice in esecuzione: è difficile determinare cosa faccia davvero il
software, ed è difficile cambiarlo.</p>

<p>Nel caso del SaaSS gli utenti non hanno nemmeno l'eseguibile che esegue
l'attività informatica. È sul server di qualcun altro e non possono né
vederlo, né toccarlo: è impossibile verificare cosa faccia davvero il
software, ed è impossibile cambiarlo.</p>

<p>Inoltre il SaaSS produce effetti equivalenti alle funzionalità malevole di
certi software non liberi.</p>

<p> Ad esempio, certi programmi proprietari sono &ldquo;spyware&rdquo;, cioè <a
href="/philosophy/proprietary-surveillance.html">comunicano informazioni sul
comportamento degli utenti</a>: Microsoft Windows ne invia a Microsoft;
Windows Media Player racconta cosa l'utente guarda o ascolta; il Kindle di
Amazon riferisce quali pagine, e di quali libri, l'utente guarda, e quando
lo fa; Angry Birds riferisce lo storico di geo-localizzazione dell'utente.</p>

<p>A differenza del software proprietario, il SaaSS non ha bisogno di codice di
copertura per ottenere i dati degli utenti: per usare il server sono questi
ultimi che devono spedire i dati. L'effetto è lo stesso dello spyware:
grazie alla natura del SaaSS, il gestore del server ottiene i dati senza
particolare sforzo. Amy Webb, che mai avrebbe voluto pubblicare le foto di
sua figlia, fece l'errore di modificarle usando un SaaSS (Instagram) e alla
fine <a
href="http://www.slate.com/articles/technology/data_mine_1/2013/09/privacy_facebook_kids_don_t_post_photos_of_your_kids_on_social_media.html">
da lì sono state divulgate</a>.
</p>

<p>In teoria, in futuro grazie alla crittografia omomorfica potrebbe diventare
possibile costruire servizi SaaSS che non possano comprendere una parte dei
dati che gli utenti inviano loro. Questi servizi <em>potrebbero</em> essere
impostati in modo da non spiare gli utenti, ma questo non significa che
<em>non</em> spieranno in alcun modo gli utenti.</p>

<p>Alcuni sistemi operativi privati hanno una back-door generale, che permette
ad alcuni di installarvici modifiche al software. Per esempio, Windows ne ha
una che consente a Microsoft la modifica coatta di qualsiasi software sia
sulla macchina, e lo stesso avviene pure per quasi tutti i telefonini. Anche
certe applicazioni private possiedono delle back-door generali, come il
client Steam per GNU/Linux, che permette allo sviluppatore di installare da
remoto delle versioni modificate.</p>

<p>Ora, nel caso del SaaSS, il gestore del server può cambiare il software che
è in funzione sul server.Niente di strano, visto che il computer è suo, ma
l'effetto è lo stesso di usare un'applicazione non libera che abbia
back-door generali: qualcuno ha il potere di imporre silenziosamente dei
cambiamenti su come l'attività informatica sia effettuata.</p>

<p>In conclusione, pertanto, usare un SaaSS è equivalente ad eseguire un
software privato con uno spyware e una back-door generale. Ciò dà al gestore
del server un iniquo potere sull'utente e noi dobbiamo opporci a questo
potere.</p>

<h3>SaaSS e SaaS</h3>

<p>All'inizio avevamo fatto riferimento a questa prassi problematica con il
termine &ldquo;SaaS&rdquo;,che sta per &ldquo;Software as a Service&rdquo;
[NdT: software come servizio], un termine comunemente utilizzato quando un
software viene messo in funzione su server, invece che distribuito agli
utenti. Pensavamo che questo descrivesse precisamente i casi nei quali
questo problema si presenta.</p>

<p>Successivamente ci siamo resi conto che il termine SaaS è usato talvolta per
servizi di comunicazione, che sono attività per le quali il problema non si
pone. Inoltre il termine &ldquo;Software come servizio&rdquo; non spiega
<em>perché</em> si tratti di una cattiva pratica. Abbiamo pertanto coniato
il termine &ldquo;Servizio come surrogato del software&rdquo;, che definisce
più chiaramente questa pratica cattiva e spiega cosa ci sia di male.</p>

<h3>Distinguere il problema del SaaSS dal problema del software proprietario</h3>

<p>Il SaaSS e il software proprietario conducono a risultati similmente
dannosi, ma con meccanismi diversi: con il software proprietario avete una
copia del software ma modificarla vi è difficile e/o illegale; con il SaaSS
non avete neppure la copia del software che esegue le vostre attività
informatiche.</p>

<p>Queste due problematiche sono spesso, e non solo accidentalmente, confuse
fra loro. Gli sviluppatori web usano il vago termine &ldquo;applicazione
web&rdquo; per raggruppare il software del server con il software che che
gira sul vostro browser. Certe pagine web, infatti, installano nel vostro
browser dei programmi JavaScript non banali o addirittura grossi senza
informarvi della cosa. <a href="/philosophy/javascript-trap.html">Quando
quei programmi non sono liberi</a> causano lo stesso tipo di ingiustizie di
ogni altro software non libero, ma ora ciò che ci interessa è il problema
dell'uso del servizio stesso.</p>

<p>Molti sostenitori del software libero credono che il problema del SaaSS sarà
risolto sviluppando software libero per i server. È vero che per gli
amministratori del server è meglio che i programmi in esecuzione sul server
siano liberi, poiché altrimenti i proprietari/sviluppatori del software
avrebbero controllo sul server, e ciò sarebbe ingiusto per gli
amministratori del server e di alcun servizio agli utenti. Ma anche se i
programmi sul server sono liberi, sono <em>gli utenti del server</em> a non
essere protetti dagli effetti del SaaSS, perché tali programmi liberano gli
amministratori e non gli utenti.</p>

<p>Ciononostante, pubblicare il codice sorgente di un software per server giova
alla comunità, visto che dà la possibilità agli utenti con le giuste
competenze ad impostare server simili, magari cambiando il software. Quindi
per i programmi da server <a
href="/licenses/license-recommendations.html">noi consigliamo l'uso della
licenza GNU Affero GPL</a>.</p>

<p>In ogni caso nessun server, a meno che non sia il <em>vostro</em> (sotto il
vostro controllo, a prescindere dal fatto che sia di vostra proprietà o
meno), vi darebbe il controllo sulle attività che svolgete su di esso. Può
quindi essere accettabile fidarsi del server di un amico per certe attività,
proprio come potreste accettare che un vostro amico faccia manutenzione sul
vostro computer, ma in ogni altro caso il server va considerato come
SaaSS. Il SaaSS vi costringe al potere dell'amministratore del server e
l'unica soluzione è <em>non usare SaaSS</em>! Non usate un server di qualcun
altro per svolgere le vostre attività informatiche con i dati che gli
fornite.</p>

<p>Questo problema dimostra quanto sia significativa la differenza tra
&ldquo;open&rdquo; e &ldquo;libero&rdquo;.  Il codice sorgente che è open
source <a href="/philosophy/free-open-overlap.html">è quasi sempre
libero</a>. Ma l'idea di un <a
href="https://opendefinition.org/ossd/">servizio &ldquo;open
software&rdquo;</a>, usata per indicare un servizio in cui il software
server è open source e/o libero, non cattura il problema del SaaSS.</p>

<p>Insomma, i servizi sono insomma sostanzialmente diversi dai programmi e le
questioni etiche sollevate dai primi sono quindi sostanzialmente diverse da
quelle dei secondi, quindi, per evitare di fare confusione, <a
href="/philosophy/network-services-arent-free-or-nonfree.html">evitate  di
chiamare un servizio &ldquo;libero&rdquo;  o &ldquo;proprietario&rdquo;</a>.</p>

<h3>Riconoscere il SaaSS tra gli altri servizi di rete</h3>

<p>Quali servizi online sono SaaSS? L'esempio più chiaro è quello di un
servizio di traduzione che, diciamo, traduce testo dall'inglese allo
spagnolo. Ora, tradurre un testo è un'attività prettamente vostra e, avendo
solo il programma appropriato potreste svolgerla eseguendolo sul vostro
computer, e potreste farlo anche eticamente, se il programma fosse
libero. Il servizio di traduzione, invece, sostituisce il programma quindi è
un servizio come surrogato del software (o SaaSS) e, dal momento che vi nega
il controllo dell'attività informatica, vi fa del male.</p>

<p>Un altro esempio chiaro è l'uso di un servizio come Flickr o Instagram per
modificare una foto: le persone hanno svolto questa attività sui loro
computer per decenni, mentre farlo su un server fuori dal vostro controllo
invece che sul vostro computer è SaaSS.</p>

<p>Rifiutare il SaaSS non significa però rifiutare di usare qualsiasi server in
rete che sia gestito da altri che da voi. La maggior parte dei server,
infatti, non sono SaaSS, visto che le attività che svolgono non sono degli
utenti, bensì rientrano nell'ambito della comunicazione.</p>

<p>L'idea iniziale dei server web non era di svolgere attività informatiche per
voi, ma piuttosto di pubblicare informazioni cui darvi accesso. Questo è
tutt'ora ciò che fa la maggior parte dei siti web senza porre il problema
del SaaSS, visto che accedere ad informazioni pubblicate da altri non è una
attività informatica vostra. Neppure lo è pubblicare il vostro materiale su
un blog o usare un servizio di microblog, come Twitter o StatusNet, sebbene
questi servizi possano, a seconda dei casi, avere altri problemi; e lo
stesso vale per altre comunicazioni che non abbiano carattere privato, come
le chat di gruppo.</p>

<p>In sostanza, le reti sociali sono una forma di comunicazione e di
pubblicazione che non sono SaaSS, ma un servizio che abbia come scopo
principale il social networking potrebbe, ciononostante, avere funzionalità
o estensioni che sono SaaSS.</p>

<p>Del resto, il fatto che un servizio non sia SaaSS, non implica che il
servizio vada bene, visto che bisogna considerare altre questioni etiche
legate ai servizi. Per esempio, Facebook distribuisce filmati in Flash
spingendo gli utenti ad utilizzare software non libero, richiede
l'esecuzione di codice JavaScript non libero, e dà agli utenti una
fuorviante impressione di privacy proprio mentre li induce a mettere a nudo
le loro vite su Facebook. Si tratta di problemi importanti, ma diversi da
quello del SaaSS.
</p>

<p>Ci sono servizi, come i motori di ricerca, che raccolgono dati nel web e vi
permettono di analizzarli. Ora, passare in rassegna la loro raccolta di dati
non è un'attività informatica solitamente definibile vostra, dato che non
siete voi che avete fornito quella raccolta, quindi usare tale servizio per
fare ricerche nel web non è SaaSS. D'altro canto, realizzare un servizio di
ricerca per il vostro stesso sito usando un server altrui, questo è SaaSS.</p>

<p>Nemmeno fare acquisti online è SaaSS, perché l'attività informatica non è
vostra, bensì è realizzata congiuntamente da voi e il venditore. Il vero
problema degli acquisti online è piuttosto se vi fidiate della controparte
nel darle denaro ed altre informazioni personali, in primis, il vostro nome.</p>

<p>Neppure i siti di depositi di progetti, come Savannah o SourceForge, sono
intrinsecamente SaaSS, dato che il compito di un deposito è quello di
pubblicare i dati che gli sono forniti.</p>

<p>Nemmeno l'uso dei servizi di un progetto collettivo è SaaSS, perché le
attività informatiche non sono vostre, ma del progetto. Per esempio, se
modificate delle voci di Wikipedia, non state compiendo un'attività
informatica personale, ma state collaborando alle attività informatiche di
Wikipedia, realizzate sui server controllati da Wikipedia stessa. Anche le
organizzazioni, però, esattamente come accade ai singoli utenti, si
imbattono nel problema del SaaSS quando svolgono le proprie attività
informatiche su server esterni.</p>

<p>Inoltre, ci sono siti che offrono svariati servizi ed è possibile che,
mentre uno di questi non sia SaaSS, un altro lo sia. Il servizio principale
di Facebook, per esempio, è la rete sociale, che non è SaaSS, ma contiene
anche applicazioni di terze parti, alcune delle quali lo sono. Ancora, il
servizio primario offerto da Flickr è la distribuzione di foto, che non è
SaaSS, ma esso offre anche funzionalità di modifica delle foto, che lo
sono. Similmente accade, infine, su Instagram: pubblicarvi una foto non è
SaaSS, mentre usarlo per modificarla lo è.</p>

<p>Esaminare un singolo servizio può diventare alquanto complesso, come ci
mostra il caso di Google Docs, un servizio che invita gli utenti a
modificare un documento usando un grosso <a
href="/philosophy/javascript-trap.html">programma JavaScript non
libero</a>. Il che è chiaramente ingiusto, ma, visto che il servizio offre
anche delle API per caricare e scaricare i documenti in diversi formati, un
editor di testo libero potrebbe modificarlo ed usare tali API. Questo caso
d'uso non è SaaSS, perché Google Docs è utilizzato come un semplice
deposito, ma, per una questione di privacy, è comunque sbagliato mostrare i
propri dati ad una azienda. Se invece usate il servizio per la conversione
tra formati, questo è SaaSS, perché è qualcosa che potreste fare usando un
programma appropriato, sperabilmente libero, sul vostro computer.</p>

<p>Ovviamente l'uso di Google Docs attraverso un editor di testo è alquanto
raro e molto più spesso le persone usano il programma JavaScript non libero,
cattivo come ogni altro programma non libero. Anche questo scenario potrebbe
però coinvolgere il SaaSS, a seconda di cosa, dell'editor di testo, sia
realizzato dal programma JavaScript e cosa dal server. Non si sa, ma non è
nemmeno così importante saperlo, poiché il SaaSS e il software proprietario
sono similarmente dannosi all'utente.</p>

<p>La pubblicazione usando depositi altrui non pone, in generale, problemi di
privacy, ma quella su Google Docs ha un problema particolare: è necessario
eseguire codice JavaScript non libero nel browser anche solo per
<em>leggere</em> un documento. Di conseguenza, anche se non a causa del
SaaSS, non dovete usare Google Docs per pubblicare nulla.</p>

<p>L'industria informatica scoraggia gli utenti a fare questo genere di
distinzioni e, infatti, il termine in voga &ldquo;nuvola informatica&rdquo;
(o &ldquo;cloud&rdquo;) serve proprio a questo. È un termine così nebuloso
che potrebbe riferirsi a qualsiasi uso di Internet e include, pertanto, sia
il SaaSS, sia altre pratiche di uso dei servizi in rete. Difatti, preso un
contesto qualsiasi, l'autore che scrive &ldquo;nuvola&rdquo;, se è un
tecnico, probabilmente ha un preciso significato in mente, ma in genere non
spiega che in altri articoli questa parola abbia degli specifici significati
diversi. Questa parola insomma induce le persone a fare semplicistiche
generalizzazioni su pratiche che invece dovrebbero prendere in
considerazione separatamente.</p>

<p>&ldquo;Nuvola informatica&rdquo; un significato ce l'ha, ma non riguarda il
modo di fare informatica, ma piuttosto un modo di concepirla: un approccio
incurante che dice &ldquo;Non fatevi domande. Non preoccupatevi di chi
controlla le vostre attività informatiche o di chi abbia i vostri dati. Non
controllate, prima di ingoiare un servizio, se ci sia un amo
nascosto. Credete alle aziende senza esitare.&rdquo; Ovvero, in altre parole
&ldquo;Siate stupidi&rdquo;. Una nuvola nella mente è un ostacolo alla
chiarezza del pensiero quindi, per chiarezza di pensiero, evitiamo di usare
la parola &ldquo;nuvola&rdquo;.</p>

<h3 id="renting">L'affitto di un server non è SaaSS</h3>

<p>Quando si affitta un server (reale o virtuale) che rimane, dal punto di
vista del software, sotto controllo, questo non è SaaSS. Nel SaaSS qualcun
altro decide quale software eseguire sul server e quindi controlla le
elaborazioni. Ma se voi installate il software sul server, siete voi a
controllare le elaborazioni e quindi il server affittato si comporta come se
fosse un vostro comupter, almeno a questi fini.</p>

<p>I <em>dati</em> sul server affittato sono meno sicuri che su un server
casalingo, ma questo è un altro problema, non legato a SaaSS.</p>

<p>Questo tipo di noleggio server è a volte chiamato &ldquo;IaaS,&rdquo; ma
quel termine si riferisce ad una struttura concettuale che sminuisce
problemi che noi consideriamo importanti.</p>

<h3>Gestire il problema del SaaSS</h3>

<p>Solo una piccola parte dei siti web offre SaaSS, quindi per la maggior parte
di essi il problema non si pone. Che dobbiamo fare con quelli che invece lo
pongono?</p>

<p>Nel caso semplice, dove le vostre attività informatiche riguardano dati che
sono nelle vostre mani, la soluzione è semplice: usate la vostra copia di
un'applicazione libera. Modificate il vostro testo con la vostra copia di un
editor di testo libero, come GNU Emacs, o un programma di videoscrittura
libero; e modificate le vostre foto con la vostra copia di un software
libero, come GIMP. E se non c'è un programma libero disponibile? Un
programma privato o un SaaSS vi sottraggono la libertà e non dovete usarli,
potete invece contribuire, con il vostro tempo o con il vostro denaro, allo
sviluppo di un programma sostituto che sia libero.</p>

<p>E quando si collabora con altre persone in un gruppo? Al momento potrebbe
essere difficile farlo senza usare un server e il gruppo potrebbe non sapere
come metterne in funzione uno proprio. Se usate un server di altri, almeno
non fidatevi di quello di una azienda. Il solo contratto di fornitura del
servizio non offre alcuna garanzia, a meno che non siate in grado di
individuare le violazioni e intentare una causa legale, tenendo anche
presente che le aziende probabilmente stendono i loro contratti proprio per
consentirgli un'ampia gamma di abusi. Lo stato, inoltre, può richiedere alla
società i vostri dati, come quelli di chiunque altro, in qualità di prova in
sede giudiziaria, come fece il presidente Obama con le compagnie
telefoniche. Per non parlare di quando sono le stesse aziende ad offrirsi
volontariamente, come accadde con le compagnie telefoniche statunitensi che
intercettarono illegalmente i propri utenti per il presidente George
W. Bush. Insomma, se siete costretti ad usare un server, usate un server i
cui gestori vi offrano una base di fiducia che vada al di là di una
relazione meramente commerciale.</p>

<p>In una scala temporale lunga, comunque, potremo creare alternative all'uso
di questi server. Ad esempio, possiamo creare un programma peer-to-peer col
quale i collaboratori possano scambiare dati cifrati, e poi la comunità del
software libero potrebbe sviluppare dei sostituti alle &ldquo;applicazioni
web&rdquo; importanti, che abbiano, appunto, un'architettura distribuita
peer-to-peer. Queste potrebbero infine essere pubblicate con saggezza,
usando la licenza <a href="/licenses/why-affero-gpl.html"> GNU Affero
GPL</a>, visto che sarebbero candidati promettenti per essere convertiti da
altri in programmi di tipo server. Il <a href="/">progetto GNU</a> sta
cercando volontari per lavorare su questi sostituti. Infine, possiamo
esortare gli altri progetti di software liberi a tenere presente questa
problematica nella progettazione.</p>

<p>Nel frattempo, se una compagnia vi invita ad usare il suo server per fare le
vostre attività informatiche, non cedete, e non usate SaaSS. Non comprate,
né installate &ldquo;thin clients&rdquo;, quei computer così poco potenti
che vi costringono a fare tutto il vero lavoro su un server, a meno che
questo non sia un server vostro. Per amore della vostra libertà, usate
computer veri, tenete i vostri dati lì ed eseguite le vostre attività
informatiche sulla vostra copia di un programma libero.</p>

<h3>Si veda anche:</h3>
<p><a href="/philosophy/bug-nobody-allowed-to-understand.html">Il bug che
nessuno può comprendere</a>.</p>

<div class="translators-notes">

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 </div>
</div>

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<div id="footer">
<div class="unprintable">

<p>Per informazioni su FSF e GNU rivolgetevi, possibilmente in inglese, a <a
href="mailto:gnu@gnu.org">&lt;gnu@gnu.org&gt;</a>.Ci sono anche <a
href="/contact/">altri modi di contattare</a> la FSF. Inviate segnalazioni
di link non funzionanti e altri suggerimenti relativi alle pagine web a <a
href="mailto:webmasters@gnu.org">&lt;webmasters@gnu.org&gt;</a>. </p>

<p>
<!-- TRANSLATORS: Ignore the original text in this paragraph,
        replace it with the translation of these two:

        We work hard and do our best to provide accurate, good quality
        translations.  However, we are not exempt from imperfection.
        Please send your comments and general suggestions in this regard
        to <a href="mailto:web-translators@gnu.org">

        &lt;web-translators@gnu.org&gt;</a>.</p>

        <p>For information on coordinating and submitting translations of
        our web pages, see <a
        href="/server/standards/README.translations.html">Translations
        README</a>. -->
Le traduzioni italiane sono effettuate ponendo la massima attenzione ai
dettagli e alla qualità, ma a volte potrebbero contenere imperfezioni. Se ne
riscontrate, inviate i vostri commenti e suggerimenti riguardo le traduzioni
a <a
href="mailto:web-translators@gnu.org">&lt;web-translators@gnu.org&gt;</a>
oppure contattate direttamente il <a
href="http://savannah.gnu.org/projects/www-it/">gruppo dei traduttori
italiani</a>.<br/>Per informazioni su come gestire e inviare traduzioni
delle nostre pagine web consultate la <a
href="/server/standards/README.translations.html">Guida alle traduzioni</a>.</p>
</div>

<!-- Regarding copyright, in general, standalone pages (as opposed to
     files generated as part of manuals) on the GNU web server should
     be under CC BY-ND 4.0.  Please do NOT change or remove this
     without talking with the webmasters or licensing team first.
     Please make sure the copyright date is consistent with the
     document.  For web pages, it is ok to list just the latest year the
     document was modified, or published.
     
     If you wish to list earlier years, that is ok too.
     Either "2001, 2002, 2003" or "2001-2003" are ok for specifying
     years, as long as each year in the range is in fact a copyrightable
     year, i.e., a year in which the document was published (including
     being publicly visible on the web or in a revision control system).
     
     There is more detail about copyright years in the GNU Maintainers
     Information document, www.gnu.org/prep/maintain. -->
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<!--TRANSLATORS: Use space (SPC) as msgstr if you don't want credits.-->
Traduzione: Marco Solieri. Modifiche di Andrea Pescetti.</div>

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Ultimo aggiornamento:

$Date: 2019/02/02 18:59:23 $

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