summaryrefslogtreecommitdiff
path: root/talermerchantdemos/blog/articles/it/free-software-even-more-important.html
blob: 2183a75dbe30f2286bc027042e16b5fe3ad947e1 (plain)
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
35
36
37
38
39
40
41
42
43
44
45
46
47
48
49
50
51
52
53
54
55
56
57
58
59
60
61
62
63
64
65
66
67
68
69
70
71
72
73
74
75
76
77
78
79
80
81
82
83
84
85
86
87
88
89
90
91
92
93
94
95
96
97
98
99
100
101
102
103
104
105
106
107
108
109
110
111
112
113
114
115
116
117
118
119
120
121
122
123
124
125
126
127
128
129
130
131
132
133
134
135
136
137
138
139
140
141
142
143
144
145
146
147
148
149
150
151
152
153
154
155
156
157
158
159
160
161
162
163
164
165
166
167
168
169
170
171
172
173
174
175
176
177
178
179
180
181
182
183
184
185
186
187
188
189
190
191
192
193
194
195
196
197
198
199
200
201
202
203
204
205
206
207
208
209
210
211
212
213
214
215
216
217
218
219
220
221
222
223
224
225
226
227
228
229
230
231
232
233
234
235
236
237
238
239
240
241
242
243
244
245
246
247
248
249
250
251
252
253
254
255
256
257
258
259
260
261
262
263
264
265
266
267
268
269
270
271
272
273
274
275
276
277
278
279
280
281
282
283
284
285
286
287
288
289
290
291
292
293
294
295
296
297
298
299
300
301
302
303
304
305
306
307
308
309
310
311
312
313
314
315
316
317
318
319
320
321
322
323
324
325
326
327
328
329
330
331
332
333
334
335
336
337
338
339
340
341
342
343
344
345
346
347
348
349
350
351
352
353
354
355
356
357
358
359
360
361
362
363
364
365
366
367
368
369
370
371
372
373
374
375
376
377
378
379
380
381
382
383
384
385
386
387
388
389
390
391
392
393
394
395
396
397
398
399
400
401
402
403
404
405
406
407
<!--#set var="PO_FILE"
 value='<a href="/philosophy/po/free-software-even-more-important.it.po">
 https://www.gnu.org/philosophy/po/free-software-even-more-important.it.po</a>'
 --><!--#set var="ORIGINAL_FILE" value="/philosophy/free-software-even-more-important.html"
 --><!--#set var="DIFF_FILE" value="/philosophy/po/free-software-even-more-important.it-diff.html"
 --><!--#set var="OUTDATED_SINCE" value="2019-05-24" -->

<!--#include virtual="/server/header.it.html" -->
<!-- Parent-Version: 1.86 -->

<!-- This file is automatically generated by GNUnited Nations! -->
<title>Adesso il Software libero è ancora più importante - Progetto GNU - Free
Software Foundation</title>

<!--#include virtual="/philosophy/po/free-software-even-more-important.translist" -->
<!--#include virtual="/server/banner.it.html" -->
<!--#include virtual="/server/outdated.it.html" -->
<h2>Adesso il Software libero è ancora più importante </h2>

<p>di <a href="http://www.stallman.org/"><strong>Richard Stallman</strong></a></p>

<blockquote>
<p>Una versione sostanzialmente riveduta di questo articolo è stata pubblicata
su <a
href="http://www.wired.com/opinion/2013/09/why-free-software-is-more-important-now-than-ever-before">
Wired</a>.</p>
<p>
<a href="/help/help.html">Alcuni modi per aiutare il movimento del software
libero</a>.
</p>
</blockquote>

<p>Dal 1983 il movimento per il software libero si batte per la libertà degli
utenti di computer, affinché siano gli utenti a controllare il software che
usano e non viceversa. Quando un programma rispetta la libertà degli utenti
e la comunità  diciamo che è "software libero".</p>

<p>A volte (NdT: solo in inglese, dove "free" significa sia libero che
gratuito) utilizziamo anche "libre" per enfatizzare il fatto che stiamo
parlando di libertà e non di prezzo. Alcuni programmi proprietari, come
Photoshop, sono molto costosi, altri, come Flash Player, sono disponibili
gratuitamente, ma questo è solo un dettaglio: comunque sia, vincolano i loro
utenti alla volontà del proprietario del programma., dando a quest'ultimo un
potere che nessuno deve avere.</p>

<p>Questi due programmi non liberi hanno qualcos'altro in comune: sono entrambi
<em>malware</em>, nel senso che contengono funzionalità irrispettose
dell'utente. Il software proprietario oggi spesso è malware perché <a
href="/malware/">il potere degli sviluppatori li corrompe</a>. Quell'elenco
comprende circa 400 diverse funzionalità malevole (nel 2019) ma è
sicuramente solo la punta dell'iceberg.</p>

<p>Con il software libero, gli utenti controllano il programma, in maniera
individuale e collettiva. Quindi controllano quello che fanno i loro
computer, purché questi siano <a
href="/philosophy/loyal-computers.html">affidabili</a> e che cioè si
attengano alle istruzioni dell'utente.</p>

<p>Con il software proprietario, il programma controlla gli utenti, e qualche
altra entità (lo sviluppatore o "proprietario") controlla il
programma. Quindi il programma proprietario mette i suoi utenti sotto il
potere dello sviluppatore. Questa è un'ingiustizia di per sé e inoltre apre
la porta ad altri modi di maltrattare l'utente.</p>

<p>Anche quando il software proprietario non è di per sé dannoso, i suoi
sviluppatori sono incentivati a fare in modo che  <a
href="https://observer.com/2016/06/how-technology-hijacks-peoples-minds%E2%80%8A-%E2%80%8Afrom-a-magician-and-googles-design-ethicist/">crei
dipendenza e manipoli</a>.  Si è liberi, come l'autore di quell'articolo, di
pensare che gli sviluppatori abbiano un obbligo etico di evitare queste
azioni, ma gli sviluppatori di solito fanno i propri interessi. Se non
volete che questo succede, fate in modo che il programma sia controllato dai
suoi utenti.</p>

<p>Libertà significa avere il controllo della propria vita. Se si utilizza un
programma per svolgere delle attività nel corso della vita, la nostra
libertà dipende dal controllo che si ha su tale programma. Ci meritiamo di
avere il controllo dei programmi che utilizziamo, tanto più se li usiamo per
qualcosa di importante nella nostra vita. </p>

<p>Per avere il controllo sui programmi, gli utenti hanno bisogno di quattro <a
href="/philosophy/free-sw.html">libertà fondamentali</a>.
</p>

<p>(0) La libertà di eseguire il programma come si desidera, per qualsiasi
scopo. </p>

<p>(1) La libertà di studiare il "codice sorgente" del programma e modificarlo
per adattarlo alle proprie necessità. I programmi sono scritti da
programmatori in linguaggi di programmazione, una sorta di inglese mischiato
a formule matematiche, e tale forma del programma è detta "codice
sorgente". Chiunque sa programmare, avendo a disposizione il programma sotto
forma di codice sorgente può leggerlo, capirne il funzionamento e persino
modificarlo. Se tutto ciò che si ha è la sua forma eseguibile, una sequenza
di numeri che è chiarissima per essere eseguita dal computer ma praticamente
indecifrabile per un essere umano, capire e modificare il programma in tale
forma è praticamente impossibile. </p>

<p>(2) La libertà di creare e distribuire copie del programma a
piacimento. (Non si tratta di un obbligo ma di una scelta. Se il programma è
libero, non significa che qualcuno debba fornircene una copia, o che se ne
debba fornire una copia agli altri. Distribuire un programma ad altri senza
che si accompagnato dalle libertà è un abuso; Ad ogni modo, scegliere di non
distribuire il programma - utilizzandolo privatamente - non fa male a
nessuno.) </p> 

<p>(3) La libertà di creare e distribuire copie di versioni modificate del
programma, secondo la propria volontà. </p>

<p>Le prime due libertà significano che ogni utente può esercitare il proprio
controllo (individuale) sul programma. Con le altre due libertà, qualsiasi
gruppo di utenti può esercitarne un <em>controllo collettivo</em>. Grazie a
tutte le quattro libertà, gli utenti hanno il controllo completo del
programma. Se anche solo una delle libertà manca o non è applicabile, il
programma è proprietario (non libero) e iniquo. </p>

<p>Altri tipi di opere vengono utilizzate per attività pratiche, come le
ricette di cucina, o opere istruttive come libri di testo, opere di
consultazione come dizionari ed enciclopedie, stili di caratteri per la
visualizzazione di paragrafi di testo, schemi per il montaggio di
apparecchi, e modelli per realizzare oggetti utili (e non soltanto
decorativi) con una stampante 3D. Poiché questi non sono software, il
movimento del software libero in senso stretto del termine non li comprende;
ma si possono applicare le stesse argomentazioni ottenendo lo stesso
risultato: queste opere devono  permettere le quattro libertà.</p>

<p>Un programma libero ci permette di armeggiarci per fargli fare quello che si
vuole (o farlo smettere di fare qualcosa che non ci piace). Armeggiare con
il software potrebbe sembrare ridicolo se si è abituati ad utilizzare
software proprietario come una scatola chiusa, ma nel Mondo Libero è una
pratica usuale ed un ottimo sistema per imparare a programmare. Persino il
tradizionale passatempo americano di armeggiare con le auto ne risulta
ostacolato perché le auto oggi contengono software non libero.</p>

<h3>L'iniquità della proprietà </h3>

<p>Se gli utenti non controllano i programmi, quest'ultimi controllano gli
utenti. Con il software proprietario c'è sempre qualcuno, lo sviluppatore o
il "proprietario" del programma, che lo controlla e attraverso di esso
esercita il potere sui suoi utenti. Un programma non libero è quindi un
giogo, uno strumento di potere iniquo. </p>

<p>In casi scandalosi (sebbene questo oltraggio sia divenuto piuttosto usuale)
programmi proprietari vengono <a
href="/proprietary/proprietary.html">progettati per spiare gli utenti</a>,
limitarli, censurarli, abusandone. Ad esempio, il sistema operativo dei vari
"iGadgets" di Apple fa tutto ciò e lo stesso fa Windows sui dispositivi
mobili con processori ARM. Windows, il firmware dei telefoni cellulari e
Google Chrome per Windows hanno al loro interno un meccanismo di accesso
(back door) che permette ad alcune aziende di modificare i programmi a
distanza senza chiedere alcun permesso. Il Kindle di Amazon ha una back door
che consente la cancellazione di libri. </p>

<p>L'uso di software non libero nell'&ldquo;internet of things&rdquo; la
trasformerebbe nell'<a
href="http://ieet.org/index.php/IEET/more/rinesi20150806">&ldquo;internet
dei televenditori&rdquo;</a> e nell'&ldquo;internet degli spioni&rdquo;.</p>

<p>Con l'obiettivo di porre fine all'iniquità del software non libero, il
movimento del software libero sviluppa programmi liberi per rendere liberi
gli utenti. Abbiamo iniziato nel 1984 sviluppando il sistema operativo
libero <a href="/gnu/the-gnu-project.html">GNU</a>. Oggi milioni di computer
lo utilizzano, soprattutto nella versione <a
href="/gnu/gnu-linux-faq.html">GNU/Linux</a>.</p>

<p>Distribuire un programma ad utenti senza trasmettere loro anche le libertà è
un abuso nei loro confronti; scegliere di non distribuire il programma non
fa male a nessuno. Se si scrive un programma e lo si usa privatamente, non
si danneggia nessuno. (Si spreca un'occasione per fare del bene, ma allo
stesso tempo non si fa niente di male). Quindi, quando diciamo che il
software deve essere libero, vogliamo dire che ogni copia deve essere
fornita con le quattro libertà, ma non vogliamo dire che qualcuno è
obbligato a fornire copie del programma.</p>

<h3>Software non libero e SaaSS </h3>

<p>Il software non libero è stato il primo meccanismo che le aziende hanno
utilizzato per prendere il controllo delle attività degli utenti. Oggi ce
n'è un altro, chiamato Service as a Software Substitute (servizio come
surrogato del software) o SaaSS. Ciò significa permettere ai server di
qualcun altro di gestire le proprie attività di elaborazione. </p>

<p>SaaSS non significa che i programmi sul server sono non liberi (anche se
spesso sono effettivamente non liberi). Piuttosto, utilizzando SaaSS
mettiamo in atto la stessa iniquità dei programmi non liberi: sono due
percorsi che portano nella stessa direzione sbagliata. Prendiamo ad esempio
un servizio SaaS di traduzione: l'utente invia il testo da tradurre al
server, il quale lo traduce (dall'inglese allo spagnolo, per esempio) e
re-invia la traduzione all'utente. In questo modo il meccanismo di
traduzione è sotto il controllo del gestore del server invece che
dell'utente. </p>

<p>Se si utilizza SaaSS il gestore del server controlla le nostre
elaborazioni. Si è costretti a fornire tutti i dati pertinenti
all'operazione al gestore del server che potrà essere costretto a mostrarli
ad un ufficiale - in realtà <a
href="/philosophy/who-does-that-server-really-serve.html">chi sta servendo
realmente quel server?</a></p>

<h3>Iniquità primarie e secondarie</h3>

<p>Quando si utilizzano programmi proprietari o SaaSS, prima di tutto facciamo
del male a noi stessi, perché questo consente a qualcun altro di esercitare
un potere iniquo su di noi. Per il nostro bene dovremmo evitarlo. Fa del
male anche ad altri poiché promettiamo di non condividere. È sbagliato
tenere fede a tale promessa e un male minore infrangerla; per essere
veramente integerrimi non dovremmo farla affatto. </p>

<p>Ci sono casi in cui l'utilizzo di software non libero mette pressione
direttamente sugli altri a fare altrettanto. Skype ne è un chiaro esempio:
quando una persona utilizza il software non libero Skype è necessario che
anche un'altra lo faccia - in questo modo entrambe rinunciano alla propria
libertà. Google Hangouts presenta lo stesso problema. È sbagliato anche
suggerire l'utilizzo di tali programmi. Dovremmo rifiutare di usarli anche
per un tempo limitato o sul computer di qualcun altro. </p>

<p>Un altro danno derivante dall'utilizzo di software non libero e SaaSS è che
si premia l'autore, incoraggiando ulteriori sviluppi del programma o
"servizio", il che porta a sua volta sempre più persone sotto il controllo
dell'azienda.</p>

<p>Tutte le forme di danno indiretto vengono amplificate nel caso in cui
l'utente sia un ente pubblico o una scuola. </p>

<h3>Il software libero e lo Stato</h3>

<p>Gli enti pubblici esistono per le persone, non per se stessi. Quando
utilizzano i sistemi di elaborazione lo fanno per le persone. Hanno quindi
il dovere di mantenere il controllo sull'elaborazione dei dati in maniera da
assicurarsi che queste siano realizzate per le persone in maniera
corretta. Ciò costituisce la "sovranità computazionale" dello Stato. Non
devono assolutamente permettere che il controllo del sistema di elaborazione
dello Stato cada nelle mani di privati. </p>

<p>Per mantenere il controllo dell'elaborazione dei dati delle persone, gli
enti pubblici non devono farlo con software proprietario (software sotto il
controllo di un soggetto diverso dallo Stato). E non devono affidare i dati
ad un servizio programmato ed eseguito da un soggetto che non sia lo Stato,
e questo sarebbe SaaSS.</p>

<p>Il software proprietario non ha alcuna sicurezza in un caso importante - nei
confronti del suo sviluppatore. E lo sviluppatore può aiutare altri ad
attaccarlo. Microsoft <a
href="http://arstechnica.com/security/2013/06/nsa-gets-early-access-to-zero-day-data-from-microsoft-others/">mostra
i bug di Windows alla NSA</a> (l'agenzia governativa di spionaggio digitale
degli Stati Uniti) prima di correggerli. Non sappiamo se Apple fa
altrettanto, ma è sottoposta alle stesse pressioni governative di
Microsoft. Se il governo di qualsiasi altro Paese utilizza tale software
mette a repentaglio la sicurezza nazionale. Chi vorrebbe che la NSA entrasse
nei computer del proprio governo? Abbiamo preparato anche dei  <a
href="/philosophy/government-free-software.html">suggerimenti per i governi
per la promozione del software libero</a>.</p>

<h3>Il software libero e l'istruzione</h3>

<p>Le scuole (e tutte le istituzioni didattiche in senso lato) influenzano il
futuro della società tramite il loro insegnamento. Queste dovrebbero
insegnare esclusivamente software libero, così da utilizzare la loro
influenza in maniera positiva. Insegnare l'uso di un programma proprietario
equivale ad impiantare una dipendenza, che va contro la missione
educativa. Insegnando l'uso del software libero, le scuole indirizzeranno il
futuro della società verso la libertà e aiuteranno i programmatori dotati di
talento a padroneggiare il proprio mestiere. </p>

<p>Insegneranno anche agli studenti l'abitudine alla cooperazione e all'aiuto
verso gli altri. Ogni corso deve avere questa regola: "Studenti, questa
classe è il luogo nel quale condividiamo la conoscenza. Se portate software
in classe non dovete tenerlo per voi. Ma dovete condividerne copie con il
resto della classe - incluso il suo codice sorgente, nel caso in cui
qualcuno volesse studiarlo. Pertanto, portare software proprietario in
classe non è consentito eccetto per lo studio del funzionamento al fine di
ricostruirne il codice sorgente".</p>

<p>Gli sviluppatori di software proprietario vorrebbero farci punire gli
studenti che sono abbastanza bravi di cuore per condividerlo e contrastare
quelli abbastanza curiosi da volerlo modificare. Questa è una cattiva
educazione. Altri articoli sull'uso del software libero nelle scuole sono
disponibili su <a href="/education/">http://www.gnu.org/education/</a>.</p>

<h3>Software libero: più che "vantaggi"</h3>

<p>Spesso mi viene chiesto di descrivere i "vantaggi" del software libero. Ma
la parola "vantaggi" è troppo debole quando si tratta di libertà. La vita
senza libertà è oppressione e questo si applica all'informatica come ad ogni
altra attività della nostra esistenza. Dobbiamo rifiutarci di dare agli
sviluppatori dei programmi o dei servizi informatici il controllo delle
nostre elaborazioni. Questa è la cosa giusta da fare, per motivi egoistici,
ma non solo.</p>

<p>La libertà include la libera cooperazione con altri. Imbrogliare le persone
dicendo che libertà significa tenerle divise è l'inizio di un regime di
oppressione. Nella comunità del software libero, siamo veramente consapevoli
dell'importanza della libertà di cooperare perché il nostro lavoro si basa
su una cooperazione organizzata. Se un amico ci viene a far visita e ci vede
utilizzare un programma, potrebbe chiedercene una copia. Un programma che ci
impedisce di redistribuirlo, o dice che "non dovremmo farlo", è antisociale.</p>

<p>In informatica, la cooperazione comprende la redistribuzione di copie di un
programma ad altri. Comprende anche la distribuzione delle eventuali
modifiche apportate. Il software libero incoraggia tali forme di
cooperazione, mentre il software proprietario le vieta. Proibisce la
redistribuzione di copie e, negando agli utenti il codice sorgente, non
consente loro di apportarvi modifiche. SaaSS ha gli stessi effetti: se
l'elaborazione avviene via web sul server di qualcun altro, da un programma
di qualcun altro, non si può vedere o toccare il software che effettua
l'elaborazione, quindi non lo si può redistribuire o modificare.</p>

<h3>Conclusione </h3>

<p>Ci meritiamo di avere il controllo delle nostre elaborazioni, ma come
possiamo ottenerlo? Tenendo lontano il software non libero dalle macchine
che possediamo o utilizziamo regolarmente e rifiutando SaaSS. <a
href="/licenses/license-recommendations.html">Sviluppando software
libero</a> (per coloro che sono programmatori), rifiutandosi di sviluppare o
promuovere software non libero o SaaSS. <a
href="/help/help.html">Diffondendo</a> queste idee agli altri.</p>

<p>Assieme ad altre migliaia di utenti, noi lo stiamo facendo dal 1984, e
questo ci ha permesso di avere oggi GNU/Linux, il sistema operativo libero
che chiunque - programmatore o meno - può utilizzare. Unitevi alla nostra
nostra causa, come programmatori o attivisti. Rendiamo liberi tutti gli
utenti di computer. </p>


<div class="translators-notes">

<!--TRANSLATORS: Use space (SPC) as msgstr if you don't have notes.-->
 </div>
</div>

<!-- for id="content", starts in the include above -->
<!--#include virtual="/server/footer.it.html" -->
<div id="footer">
<div class="unprintable">

<p>Per informazioni su FSF e GNU rivolgetevi, possibilmente in inglese, a <a
href="mailto:gnu@gnu.org">&lt;gnu@gnu.org&gt;</a>. Ci sono anche <a
href="/contact/">altri modi di contattare</a> la FSF. Inviate segnalazioni
di link non funzionanti e altri suggerimenti relativi alle pagine web a <a
href="mailto:webmasters@gnu.org">&lt;webmasters@gnu.org&gt;</a>.</p>

<p>
<!-- TRANSLATORS: Ignore the original text in this paragraph,
        replace it with the translation of these two:

        We work hard and do our best to provide accurate, good quality
        translations.  However, we are not exempt from imperfection.
        Please send your comments and general suggestions in this regard
        to <a href="mailto:web-translators@gnu.org">

        &lt;web-translators@gnu.org&gt;</a>.</p>

        <p>For information on coordinating and submitting translations of
        our web pages, see <a
        href="/server/standards/README.translations.html">Translations
        README</a>. -->
Le traduzioni italiane sono effettuate ponendo la massima attenzione ai
dettagli e alla qualità, ma a volte potrebbero contenere imperfezioni. Se ne
riscontrate, inviate i vostri commenti e suggerimenti riguardo le traduzioni
a <a
href="mailto:web-translators@gnu.org">&lt;web-translators@gnu.org&gt;</a>
oppure contattate direttamente il <a
href="http://savannah.gnu.org/projects/www-it/">gruppo dei traduttori
italiani</a>.<br/>Per informazioni su come gestire e inviare traduzioni
delle nostre pagine web consultate la <a
href="/server/standards/README.translations.html">Guida alle traduzioni</a>.</p>
</div>

<!-- Regarding copyright, in general, standalone pages (as opposed to
     files generated as part of manuals) on the GNU web server should
     be under CC BY-ND 4.0.  Please do NOT change or remove this
     without talking with the webmasters or licensing team first.
     Please make sure the copyright date is consistent with the
     document.  For web pages, it is ok to list just the latest year the
     document was modified, or published.
     
     If you wish to list earlier years, that is ok too.
     Either "2001, 2002, 2003" or "2001-2003" are ok for specifying
     years, as long as each year in the range is in fact a copyrightable
     year, i.e., a year in which the document was published (including
     being publicly visible on the web or in a revision control system).
     
     There is more detail about copyright years in the GNU Maintainers
     Information document, www.gnu.org/prep/maintain. -->
<p>Copyright &copy; 2015, 2017, 2018, 2019 Richard Stallman</p>

<p>Questa pagina è distribuita secondo i termini della licenza <a rel="license"
href="http://creativecommons.org/licenses/by-nd/4.0/">Creative Commons
Attribuzione - Non opere derivate 4.0 internazionale</a> (CC BY-ND 4.0).</p>

<!--#include virtual="/server/bottom-notes.it.html" -->
<div class="translators-credits">

<!--TRANSLATORS: Use space (SPC) as msgstr if you don't want credits.-->
Tradotto da Daniele Masini. Modifiche di Andrea Pescetti.</div>

<p class="unprintable"><!-- timestamp start -->
Ultimo aggiornamento:

$Date: 2019/12/30 12:08:30 $

<!-- timestamp end -->
</p>
</div>
</div>
<!-- for class="inner", starts in the banner include -->
</body>
</html>