summaryrefslogtreecommitdiff
path: root/talermerchantdemos/blog/articles/it/compromise.html
blob: bd15567aabbbc78a922f501b8f332e85ddcb14af (plain)
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
35
36
37
38
39
40
41
42
43
44
45
46
47
48
49
50
51
52
53
54
55
56
57
58
59
60
61
62
63
64
65
66
67
68
69
70
71
72
73
74
75
76
77
78
79
80
81
82
83
84
85
86
87
88
89
90
91
92
93
94
95
96
97
98
99
100
101
102
103
104
105
106
107
108
109
110
111
112
113
114
115
116
117
118
119
120
121
122
123
124
125
126
127
128
129
130
131
132
133
134
135
136
137
138
139
140
141
142
143
144
145
146
147
148
149
150
151
152
153
154
155
156
157
158
159
160
161
162
163
164
165
166
167
168
169
170
171
172
173
174
175
176
177
178
179
180
181
182
183
184
185
186
187
188
189
190
191
192
193
194
195
196
197
198
199
200
201
202
203
204
205
206
207
208
209
210
211
212
213
214
215
216
217
218
219
220
221
222
223
224
225
226
227
228
229
230
231
232
233
234
235
236
237
238
239
240
241
242
243
244
245
246
247
248
249
250
251
252
253
254
255
256
257
258
259
260
261
262
263
264
265
266
267
268
269
270
271
272
273
274
275
276
277
278
279
280
281
282
283
284
285
286
287
288
289
290
291
292
293
294
295
296
297
298
299
300
301
302
303
304
305
306
307
308
<!--#set var="ENGLISH_PAGE" value="/philosophy/compromise.en.html" -->

<!--#include virtual="/server/header.it.html" -->
<!-- Parent-Version: 1.86 -->

<!-- This file is automatically generated by GNUnited Nations! -->
<title>Evitare compromessi disastrosi - Progetto GNU - Free Software Foundation</title>
<style type="text/css" media="print,screen">
<!--
 .quote {
    font-size: 90%;
    max-width: 30em;
    padding: .5em 1.5em;
    background-color: #ececec;
    border-radius: 1em;
    -moz-border-radius: 1em;
    -khtml-border-radius: 1em;
    -webkit-border-radius: 1em;
    -opera-border-radius: 1em;
  }
 .quote.imgright { margin: .3em 1em 1em 1em; }
 .quote {
    font-style: italic;
  }
 .quote b {
    font-style: normal;
    font-weight: normal;
  }
 .imgleft {
    width: 18em;
    max-width: 100%;
 }

@media (max-width:50em) {
 .imgleft, .imgright {
     float: none;
     display: block;
     margin: auto;
  }
 .quote {
     max-width: none; width: auto;
     margin: 1em 10%;
  }  
}
@media (min-width:50em) {
  .quote { max-width: 40%; }
}
-->

</style>

<!--#include virtual="/philosophy/po/compromise.translist" -->
<!--#include virtual="/server/banner.it.html" -->
<h2>Evitare compromessi disastrosi</h2>

<address class="byline">di Richard Stallman</address>

<blockquote class="quote imgright"><p>&ldquo;Venticinque anni fa, <a href="/gnu/initial-announcement.html">il 27
settembre 1983, annunciai un piano</a> per creare un sistema operativo
completamente libero chiamato GNU - che sta per &lsquo;GNU Non è Unix&rsquo;
(&lsquo;GNU's Not Unix&rsquo;). Per il venticinquesimo anniversario del
sistema GNU, ho scritto questo articolo su come la nostra comunità può
evitare compromessi disastrosi. Oltre ad evitare questi compromessi, ci sono
molti modi in cui potete <a href="/help/help.html">aiutare GNU</a> e il
software libero. Un modo molto semplice è <a
href="https://www.fsf.org/associate/support_freedom/join_fsf?referrer=4052">iscrivervi
alla Free Software Foundation</a> come Membro Associato.&rdquo; &mdash;
<b>Richard Stallman</b></p></blockquote>

<p>Il movimento del software libero mira ad un cambiamento sociale: <a
href="/philosophy/free-sw.html">rendere libero tutto il software</a>, in
modo che gli utenti siano liberi e possano essere parte di una comunità
cooperante. Ogni programma non libero concede al suo sviluppatore un potere
ingiusto sugli utenti. Il nostro scopo è di porre fine a questa ingiustizia.</p>

<p>La strada verso la libertà è <a
href="http://www.fsf.org/bulletin/2008/spring/the-last-mile-is-always-the-hardest/">una
strada lunga</a>. Ci vorranno molti passi e molti anni per raggiungere un
mondo in cui sia normale per gli utenti avere libertà. Alcuni di questi
passi sono duri, e richiedono sacrificio, altri diventano più facili se
facciamo dei compromessi con persone che hanno obiettivi diversi dai nostri.</p>

<p>Così, la <a href="http://www.fsf.org/">Free Software Foundation</a> fa dei
compromessi - anche grandi. Ad esempio, abbiamo fatto dei compromessi nelle
clausole sui brevetti della versione 3 della <a
href="/licenses/gpl.html">GNU General Public License</a>, per fare in modo
che le grandi compagnie possano contribuire allo sviluppo e alla
distribuzione di software coperto dalla GPLv3, così da portare alcuni
brevetti sotto l'effetto di queste clausole.  </p>

<img src="/graphics/gplv3-large.png" alt="[Logo della GPL 3]" class="imgleft" />

<p>Lo scopo della Licenza Pubblica Generica Attenuata GNU (<a
href="/licenses/lgpl.html">LGPL</a>) è un compromesso: la usiamo su alcune
librerie libere scelte, per permettere il loro uso in programmi non liberi,
perché pensiamo che vietandolo per legge otterremmo solo di spingere gli
sviluppatori a utilizzare librerie proprietarie. Accettiamo e installiamo
del codice nei programmi GNU, che permette a queste librerie di funzionare
con dei comuni programmi non liberi, documentiamo e pubblicizziamo questo in
un modo tale da incoraggiare gli utenti dei secondi a installare le prime,
ma non viceversa. Supportiamo specifiche campagne che condividiamo anche
quando non siamo pienamente d'accordo con i gruppi che le promuovono. </p>

<p>Al contrario, rifiutiamo alcuni compromessi anche se molte altre persone
nella nostra comunità sono propense ad accettarli. Ad esempio, sosteniamo <a
href="/distros/free-system-distribution-guidelines.html">solo quelle
distribuzioni GNU/Linux</a> che hanno una politica di non inclusione di
software non libero e che non spingono gli utenti a installarlo. Sostenere
distribuzioni non libere sarebbe un compromesso disastroso. </p>

<p>I compromessi sono disastrosi se, nel lungo periodo, possono agire contro i
nostri stessi obiettivi. Questo può accadere al livello delle idee o delle
azioni. </p>

<p>Al livello delle idee, sono disastrosi quei compromessi che rafforzano le
stesse premesse che noi cerchiamo di cambiare. Il nostro obiettivo è un
mondo in cui gli utenti di software siano liberi, ma finora la maggior parte
degli utenti non riconosce neanche la libertà come un problema. Hanno
adottato valori da "consumatori", il che significa che giudicano ogni
programma solo sulla base di effetti pratici, come il prezzo e la
convenienza. </p>

<p>Il famoso libro di auto-aiuto di Dale Carnegie, "Come trattare gli altri e
farseli amici" ("How to Win Friends and Influence People"), suggerisce che
il modo più efficace di convincere qualcuno a fare qualcosa è di presentare
argomenti che facciano appello ai suoi valori. Ci sono modi in cui noi
possiamo fare appello ai valori di consumo tipici della nostra società. Ad
esempio, il software libero ottenuto gratis può far risparmiare dei soldi
all'utente. Molti programmi liberi sono convenienti e anche
affidabili. Citando questi benefici pratici si è riusciti a convincere molti
utenti ad adottare molti programmi liberi, alcuni dei quali ora hanno un
notevole successo. </p>

<p>Se tutto ciò che si vuole ottenere è convincere più persone a utilizzare
alcuni programmi liberi, allora si potrebbe decidere di tacere a proposito
del concetto di libertà, e concentrarsi solo sui vantaggi pratici coerenti
con i valori di consumo. E' per questo che viene utilizzato il termine "open
source". </p>

<p>Questo approccio ci può far raggiungere solo in parte l'obiettivo della
libertà. Le persone che utilizzano software libero solo perché è conveniente
continueranno ad utilizzarlo solo finché rimarrà più conveniente. E non
vedranno motivi per non usare programmi proprietari altrettanto convenienti
insieme ad esso. </p>

<p>La filosofia dell'open source presuppone e fa appello ai valori di consumo,
li afferma e li rafforza. Questo è il motivo per cui noi <a
href="/philosophy/open-source-misses-the-point.html">non pubblicizziamo
l'&ldquo;open source&rdquo;</a>.</p>

<img src="/graphics/gnulaptop.png"
     alt="[Gnu in meditazione con un computer portatile]" class="imgright" />

<p>Per creare una comunità libera in modo completo e duraturo, non possiamo
limitarci a convincere le persone ad utilizzare programmi liberi, dobbiamo
fare di più. Dobbiamo diffondere l'idea che il software (ma non solo) deve
essere giudicato secondo "valori civili"; vale a dire, valutando se questo
software rispetta la libertà dell'utente e la comunità, e non soltanto la
sua convenienza. Allora le persone non cadranno nella trappola di un
programma proprietario abboccando all'esca di una caratteristica attrattiva
e conveniente. </p>

<p>Per promuovere valori civili dobbiamo parlarne e mostrare come questi siano
alla base delle nostre azioni. Dobbiamo rifiutare il compromesso suggerito
da Dale Carnegie, che influenzerebbe le loro azioni sostenendo i loro valori
di consumo. </p>

<p>Questo non significa che non dobbiamo affatto citare i vantaggi pratici:
possiamo farlo e lo facciamo. Diventa un problema solo quando questi
vantaggi pratici rubano la scena alla libertà, che viene relegata in secondo
piano. Così quando noi citiamo i vantaggi pratici del software libero,
ripetiamo spesso che questi sono solo <em>motivi aggiuntivi secondari</em>
per preferirlo. </p>

<p>Non è sufficiente far sì che le nostre parole siano coerenti con le nostre
idee. Anche le nostre azioni devono essere coerenti con esse. Così dobbiamo
anche evitare compromessi che implichino il fare o legittimare cose che noi
vogliamo eliminare. </p>

<p>Ad esempio, l'esperienza mostra che si può attrarre degli utenti verso <a
href="/gnu/why-gnu-linux.html">GNU/Linux</a> includendo alcuni programmi non
liberi. Questo potrebbe significare una applicazione non libera, attraente
al punto da catturare gli occhi di qualche utente, o una piattaforma non
libera come <a href="/philosophy/java-trap.html">Java</a> (in passato) o il
runtime Flash (a tutt'oggi), o un driver non libero che abiliti il supporto
per determinati modelli di hardware. </p>

<p>Questi compromessi sono invitanti, ma mettono a repentaglio l'obiettivo. Se
diffondete del software non libero, o spingete le persone verso di esso, vi
sarà difficile dire: "Il software non libero è un'ingiustizia, un problema
sociale, e dobbiamo porvi fine". E anche se continuate ad utilizzare queste
parole, le vostre azioni le mineranno alla base. </p>

<p>Il problema non è se le persone dovrebbero essere in grado di installare
software non libero o se dovrebbe essere loro permesso. Un sistema multiuso
rende possibile e consente agli utenti di fare tutto ciò che vogliono. Il
problema nasce se noi guidiamo gli utenti verso il software non
libero. Quello che fanno da soli è una loro responsabilità; quello che noi
facciamo per loro, e ciò verso cui li dirigiamo, sono nostre
responsabilità. Non dobbiamo dirigere l'utente verso software proprietario
come se fosse una soluzione, perché il software proprietario è, in realtà,
il problema. </p>

<p>Un compromesso disastroso non significa solo un cattivo influsso sugli
altri. Può cambiare anche i vostri stessi valori, attraverso una dissonanza
cognitiva. Se credete in certi valori, ma le vostre azioni implicano altri
valori contrastanti, è probabile che cambierete gli uni o gli altri per
risolvere la contraddizione. Così, progetti che argomentano solo sulla base
di vantaggi pratici, o spingono le persone verso alcuni programmi non
liberi, quasi sempre evitano del tutto persino di suggerire che il software
non libero sia non etico. Per i loro partecipanti, così come per il
pubblico, essi rafforzano i valori di consumo. Dobbiamo rigettare questi
compromessi anche per mantenere forti i nostri valori. </p>

<p>Se volete passare al software libero senza compromettere l'obiettivo della
libertà, date uno sguardo all'area delle <a
href="http://www.fsf.org/resources">risorse della FSF</a>. Vi sono elencate
configurazioni hardware che funzionano con software libero, <a
href="/distros/distros.html">distribuzioni GNU/Linux totalmente libere</a>
da installare, e <a href="http://directory.fsf.org/">migliaia di pacchetti
di software libero</a> che funzionano in un ambiente composto al 100% da
software libero. Se volete aiutare la comunità a restare sulla strada verso
la libertà, un ottimo modo è di sostenere pubblicamente i valori
civili. Quando le persone discutono di cosa è buono o cattivo, o cosa fare,
citate i valori della libertà e della comunità e argomentate su di essi. </p>

<p>Non è utile andare più veloci se per farlo si prende la strada sbagliata. Il
compromesso è essenziale per raggiungere un grande obiettivo, ma state
attenti ai compromessi che allontanano da quell'obiettivo. </p>

<hr class="column-limit"/>

<p>
Per un discorso simile in un contesto diverso, si veda questo <a
href="http://www.guardian.co.uk/commentisfree/2011/jul/19/nudge-is-not-enough-behaviour-change">articolo
del Guardian</a> (in inglese).
</p>

<div class="translators-notes">

<!--TRANSLATORS: Use space (SPC) as msgstr if you don't have notes.-->
 </div>
</div>

<!-- for id="content", starts in the include above -->
<!--#include virtual="/server/footer.it.html" -->
<div id="footer">
<div class="unprintable">

<p>Per informazioni su FSF e GNU rivolgetevi, possibilmente in inglese, a <a
href="mailto:gnu@gnu.org">&lt;gnu@gnu.org&gt;</a>. Ci sono anche <a
href="/contact/">altri modi di contattare</a> la FSF. Inviate segnalazioni
di link non funzionanti e altri suggerimenti relativi alle pagine web a <a
href="mailto:webmasters@gnu.org">&lt;webmasters@gnu.org&gt;</a>.</p>

<p>
<!-- TRANSLATORS: Ignore the original text in this paragraph,
        replace it with the translation of these two:

        We work hard and do our best to provide accurate, good quality
        translations.  However, we are not exempt from imperfection.
        Please send your comments and general suggestions in this regard
        to <a href="mailto:web-translators@gnu.org">

        &lt;web-translators@gnu.org&gt;</a>.</p>

        <p>For information on coordinating and submitting translations of
        our web pages, see <a
        href="/server/standards/README.translations.html">Translations
        README</a>. -->
Le traduzioni italiane sono effettuate ponendo la massima attenzione ai
dettagli e alla qualità, ma a volte potrebbero contenere imperfezioni. Se ne
riscontrate, inviate i vostri commenti e suggerimenti riguardo le traduzioni
a <a
href="mailto:web-translators@gnu.org">&lt;web-translators@gnu.org&gt;</a>
oppure contattate direttamente il <a
href="http://savannah.gnu.org/projects/www-it/">gruppo dei traduttori
italiani</a>.<br/>Per informazioni su come gestire e inviare traduzioni
delle nostre pagine web consultate la <a
href="/server/standards/README.translations.html">Guida alle traduzioni</a>.</p>
</div>

<p>Copyright &copy; 2008, 2009, 2014, 2015, 2017, 2018, 2019, 2020 <a
href="http://www.stallman.org/">Richard Stallman</a>.</p>

<p>Questa pagina è distribuita secondo i termini della licenza <a rel="license"
href="http://creativecommons.org/licenses/by-nd/4.0/">Creative Commons
Attribuzione - Non opere derivate 4.0 internazionale</a> (CC BY-ND 4.0).</p>

<!--#include virtual="/server/bottom-notes.it.html" -->
<div class="translators-credits">

<!--TRANSLATORS: Use space (SPC) as msgstr if you don't want credits.-->
Tradotto originariamente da Pierluca Masala. Modifiche successive: Dora
Scilipoti, Paolo Melchiorre.</div>

<p class="unprintable"><!-- timestamp start -->
Ultimo aggiornamento:

$Date: 2020/10/06 08:42:12 $

<!-- timestamp end -->
</p>
</div>
</div>
<!-- for class="inner", starts in the banner include -->
</body>
</html>