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<title>Applicare il criterio del software libero - Progetto GNU - Free Software
Foundation</title>

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<h2>Applicare il criterio del software libero</h2>

<p>di Richard Stallman</p>

<p>Le quattro libertà essenziali ci forniscono il criterio per <a
href="/philosophy/free-sw.html">stabilire se un determinato codice è
libero</a> (ovvero se rispetta la libertà dell'utente). In quale maniera
dovremmo applicarle per determinare se un pacchetto software, un sistema
operativo, un computer o una pagina web sono raccomandabili?</p>

<p>La determinazione della natura libera o meno di un software incide prima di
tutto sulle decisioni riguardanti le nostre attività private: per sostenere
la nostra libertà dobbiamo scartare i programmi che ce ne
priverebbero. Nondimeno, essa influisce anche su ciò che potremmo dire agli
altri e fare con gli altri.</p>

<p>Un programma non libero è un'ingiustizia. Distribuire un programma non
libero, raccomandarlo agli altri o, in linea generale, indirizzare le
persone verso l'impiego di software non libero, significa indurre gli
individui a rinunciare alla propria libertà. Di certo indurre le persone ad
usare software non libero non è come installarlo direttamente nei loro
computer, ma in ogni caso noi non dovremmo mai guidare gli altri nella
direzione sbagliata.</p>

<p>Ad un livello più profondo, noi non dobbiamo presentare un programma non
libero come una soluzione poiché ciò ne conferirebbe legittimità. Il
software proprietario è un problema; <a href="/philosophy/compromise.html">
presentarlo come una soluzione nega l'esistenza del problema</a>.</p>

<p>Questo articolo illustra la maniera in cui noi applichiamo il criterio base
del software libero nella valutazione di diverse cose, in modo da poter
decidere se raccomandarle o meno.</p>

<h3>Pacchetti software</h3>

<p>Affinché un pacchetto software possa essere considerato libero, tutto il
codice che contiene deve essere libero. E non soltanto il codice. Dal
momento che i file di documentazione (comprensivi di manuali, README, change
log, ecc) sono una parte tecnica essenziale di un pacchetto software, <a
href="/philosophy/free-doc.html">essi devono essere altrettanto liberi</a>.</p>

<p>Un pacchetto software viene solitamente usato in congiunzione con molti
altri pacchetti ed interagisce con alcuni di loro. Quali tipi di interazione
con programmi non liberi sono accettabili dal punto di vista etico?</p>

<p>Noi abbiamo sviluppato GNU per creare un sistema operativo libero, dal
momento che nel 1983 un sistema libero non esisteva. Quando sviluppammo i
componenti iniziali di GNU, negli anni '80, era inevitabile che ogni
componente dipendesse da software non libero. Ad esempio, nessun programma
scritto in C poteva funzionare senza la presenza di un compilatore C non
libero finché GCC non fu pronto. E nessun programma poteva funzionare senza
libc di Unix fino a quando glibc non fosse divenuto operativo. Ciascun
componente poteva funzionare solo nei sistemi non liberi dal momento che
tutti i sistemi erano non liberi.</p>

<p>Una volta rilasciato il componente che poteva essere eseguito in alcuni
sistemi non liberi, gli utenti lo adattarono ad altri sistemi non liberi;
queste trascrizioni per piattaforme diverse non erano peggiori dal punto di
vista etico rispetto al codice specifico alla piattaforma di cui noi avevamo
bisogno per sviluppare queste componenti, ragione per cui abbiamo
incorporato le loro patch.</p>

<p>Quando, nel 1992, venne rilasciato sotto licenza libera il kernel Linux,
l'ultimo pezzo mancante venne fornito al sistema GNU (inizialmente, nel
1991, Linux venne rilasciato sotto una licenza non libera). La combinazione
di GNU e Linux risultò in un sistema operativo completamente libero
&mdash;<a href="/gnu/linux-and-gnu.html">GNU/Linux</a>.</p>

<p>A quel punto avremmo potuto cancellare il supporto per piattaforme non
libere, ma decidemmo di non farlo. Un sistema non libero è un'ingiustizia,
ma non è colpa nostra se un utente lo utilizza. Supportare un programma
libero all'interno di un tale sistema non ne aumenta l'ingiustizia
complessiva. Ciò è utile non soltanto per gli utenti di tali sistemi, ma
anche al fine di attrarre più persone a contribuire allo sviluppo del
programma libero.</p>

<p>Tuttavia, un programma non libero eseguito al di sopra di un programma
libero è una faccenda del tutto differente poiché spinge gli utenti a
rinunciare alla libertà. In alcuni casi noi non permettiamo che ciò accada:
per esempio, <a href="https://gcc.gnu.org/ml/gcc/2014-01/msg00247.html">GCC
non ammette plugin non liberi</a>. Quando un programma rende possibile
add-on non liberi, esso dovrebbe per lo meno non indirizzare la gente verso
il loro uso. Ad esempio, noi preferiamo LibreOffice invece di OpenOffice
perché OpenOffice suggerisce l'utilizzo di addon proprietari, mentre
LibreOffice li rifugge. Abbiamo inoltre sviluppato <a
href="http://directory.fsf.org/wiki/IceCat">IceCat</a> per evitare di
raccomandare gli add-on non liberi suggeriti da Firefox.</p>

<p>In pratica, se il pacchetto Icecat spiega come può essere eseguito nel
sistema MacOS, ciò non spingerà la gente ad usare MacOS. Tuttavia, se nel
suddetto pacchetto menzionassimo add-on non liberi ciò incoraggerebbe gli
utenti di Icecat ad installare add-on proprietari. Per tale motivo il
pacchetto Icecat, manuali e siti web inclusi, non devono fare alcuna
menzione di questi add-on proprietari.</p>

<p>Talvolta un programma libero interagisce con uno che non lo è, ma nessuno
dei due è basato sull'altro. La nostra regola in tal caso impone, qualora il
programma in questione sia molto famoso, di insegnare alla gente come far
interagire il nostro programma libero con quello non libero; qualora invece
il programma proprietario sia poco conosciuto, non dovremmo farne alcuna
menzione ma piuttosto ignorarne l'esistenza. A volte supportiamo
l'interazione con il programma non libero se esso è installato, evitando
però di rivelare all'utente la possibilità di tale interazione.</p>

<p>Noi rifiutiamo &ldquo;migliorie&rdquo; che funzionerebbero solamente
all'interno di un sistema non libero. Migliorie di tal natura
incoraggerebbero la gente ad usare il sistema proprietario invece di GNU,
portandoci a segnare un autogol.</p>

<h3>Distribuzioni GNU/Linux</h3>

<p>Una volta reso libero il kernel Linux nel 1992, la gente cominciò a
sviluppare distribuzioni di GNU/Linux. Pochissime di queste distribuzioni
sono <a href="/distros">completamente libere</a>.</p>

<p>Le regole applicate ai pacchetti software valgono anche per le
distribuzioni: una distribuzione eticamente corretta deve contenere solo
software libero ed indirizzare gli utenti esclusivamente verso questa
tipologia di software. Ma che cosa implica per una distribuzione il fatto di
&ldquo;contenere&rdquo; un particolare pacchetto software?</p>

<p>Alcune distribuzioni installano programmi da pacchetti binari facenti parte
della distribuzione stessa; altre costruiscono ogni programma dal codice
sorgente e letteralmente <em>contengono</em> solo la "ricetta" per scaricare
e compilare il programma dal sorgente. Per quanto riguarda la questione
della libertà dell'utente, la maniera in cui una distribuzione installa un
dato pacchetto è irrilevante; se la distribuzione o il suo sito web
presentano un pacchetto come un'opzione installabile, noi diciamo che la
distribuzione in questione &ldquo;contiene&rdquo; quel pacchetto.</p>

<p>Gli utenti di un sistema libero hanno il controllo su di esso e possono
installare qualsiasi cosa desiderino installarvi. Le distribuzioni libere
forniscono strumenti con i quali gli utenti possono installare i propri
programmi e le loro versioni modificate dei programmi liberi; possono anche
installare programmi non liberi. Mettere a disposizione degli utenti questi
strumenti generali non è una pecca dal punto di vista etico poiché gli
sviluppatori della distribuzione non sono responsabili di ciò che gli utenti
si procurano e installano di loro iniziativa.</p>

<p>Gli sviluppatori diventano responsabili dell'installazione di software non
libero quando indirizzano gli utenti verso un programma
proprietario&mdash;mettendolo, ad esempio, nella lista dei pacchetti della
distribuzione oppure distribuendolo tramite i loro server, ovvero
presentandolo come una soluzione piuttosto che un problema. Questo è
esattamente il punto debole, dal punto di vista etico, della maggior parte
delle distribuzioni.</p>

<p>Le persone che installano pacchetti software per conto proprio possiedono un
certo tipo di raffinatezza: se gli diciamo &ldquo;Baby contiene codice non
libero, ma Gbaby è completamente libero,&rdquo; possiamo aspettarci che essi
si prendano la cura di ricordare quale pacchetto è libero e quale
no. Tuttavia le distribuzioni vengono raccomandate ad utenti comuni i quali
si dimenticherebbero di tali dettagli. Essi si chiederebbero, &ldquo;Che
nome mi avevano detto di usare? Credo fosse Baby.&rdquo;</p>

<p>Perciò, quando dobbiamo raccomandare una distribuzione al pubblico meno
esperto, insistiamo affinché il suo nome non sia simile ad una distribuzione
che scartiamo, in modo che la nostra raccomandazione di usare solamente la
distribuzione libera possa essere trasmessa chiaramente e senza
fraintendimenti.</p>

<p>Altra differenza tra una distribuzione e un pacchetto software è la
probabilità che venga incluso codice non libero. Gli sviluppatori di un
pacchetto ispezionano con attenzione il codice aggiunto. Qualora decidessero
di creare un programma libero è inverosimile che aggiungano del codice
proprietario. Vi sono state delle eccezioni a questa tendenza, incluso il
caso oltremodo nocivo dei  &ldquo;blob binari&rdquo; aggiunti al kernel
Linux, ma si tratta di una frazione minima all'interno degli esistenti
programmi liberi.</p>

<p>Al contrario, una distribuzione GNU/Linux contiene solitamente migliaia di
pacchetti e gli sviluppatori di una distribuzione possono aggiungere
centinaia di pacchetti ogni anno. Senza uno sforzo diligente, mirato ad
evitare i pacchetti non liberi, alcuni di questi andranno sicuramente ad
infiltrarsi nella distribuzione. Dal momento che le distribuzioni libere
sono poche, noi chiediamo agli sviluppatori di ciascuna di esse di
assicurarsi che la loro distribuzione fornisca sempre e solo software
libero, rimuovendo qualsiasi codice proprietario o malware come condizione
necessaria affinché la distribuzione possa essere inclusa nella nostra lista
di distribuzioni libere. Si vedano le <a
href="/distros/free-system-distribution-guidelines.html">linee guida per le
distribuzioni di sistemi GNU</a>.</p>

<p>Un tale impegno mirato all'accertamento della natura totalmente libera di
una distribuzione non viene invece richiesto nel caso dei pacchetti di
software libero: non è fattibile e, fortunatamente, non è nemmeno
necessario. Ottenere dagli sviluppatori la promessa di mantenere liberi
30.000 programmi liberi eviterebbe alcuni problemi,  ma creerebbe un carico
di lavoro mastodontico per lo staff della FSF; per di più, la maggior parte
di questi sviluppatori non hanno alcuna relazione con il progetto GNU e
potrebbero non avere alcun interesse a farci una qualsivoglia
promessa. Perciò noi ci occupiamo solo dei rari casi in cui un programma
libero passi ad essere non libero, una volta che vi ci imbattiamo. </p>

<h3>Periferiche</h3>

<p>Un'unità periferica di un computer necessita di software&mdash;a volte un
driver, altre un firmware, caricato dal sistema nella periferica stessa per
farla funzionare. Perciò, l'uso e la raccomandazione di un'unità periferica
sono giustificate se essa può essere utilizzata in un computer che non
contiene alcun software proprietario, ossia nel caso in cui il driver o il
firmware che il sistema deve caricare nella periferica siano liberi.</p>

<p>Accertarsi di ciò è molto semplice: basta connettere l'unità periferica ad
un computer con una distribuzione GNU/Linux completamente libera e vedere se
funziona. Tuttavia, la maggior parte degli utenti vuole sapere se l'unità
funziona <em>prima</em> di comprarla, motivo per cui  manteniamo una lista
di informazioni riguardo numerose periferiche su <a
href="https://www.h-node.org/">h-node.org</a>, un database di hardware per
sistemi operativi pienamente liberi.</p>

<h3>Computer</h3>

<p>Un computer contiene software a vari livelli. Basandoci su quale criterio
dovremmo certificare che un computer &ldquo;Rispetta la vostra
libertà&rdquo;?</p>

<p>Ovviamente il sistema operativo e tutto ciò che vi è installato deve essere
libero. Negli anni '90 il software di avviamento (BIOS) divenne sostituibile
e, dal momento che viene eseguito nella CPU, presenta lo stesso tipo di
problematica di un sistema operativo. Conseguentemente i programmi come il
firmware e i driver che sono installati con o nel sistema, come anche il
software d'avvio, devono essere liberi. </p>

<p>Se un computer è dotato di caratteristiche hardware che richiedono driver o
firmware non liberi installati con il sistema, noi potremmo comunque
approvarlo. Se infatti il computer è usabile senza queste particolari
funzionalità che richiedono l'installazione di firmware proprietario, e se
pensiamo che la maggior parte della gente non verrà forzata ad installare
software non libero per farle funzionare, allora possiamo
approvarlo. Altrimenti non possiamo. Si tratta di una decisione che richiede
criterio e giudizio.</p>

<p>Un computer può contenere firmware e microcodice modificabile preinstallato
a livelli più bassi e può inoltre contenere codice all'interno di memorie di
sola lettura. Abbiamo deciso al momento di non considerare questi programmi
nel nostro criterio di certificazione poiché altrimenti nessun computer
avrebbe potuto soddisfare il criterio stesso. Inoltre un firmware non
soggetto a modifiche è, dal punto di vista etico, equivalente ai
circuiti. Quindi il nostro criterio di certificazione riguarda solo il
codice che viene eseguito nel processore principale del computer e non
risiede nelle memorie di sola lettura. Nel momento stesso in cui il software
libero diverrà possibile per altri livelli di elaborazione, esigeremo
software libero pure a questi livelli.</p>

<p>Considerando che la certificazione di un prodotto è anche una forma  di
pubblicizzazione del prodotto stesso, noi insistiamo affinché il venditore,
in cambio, ci supporti, ovvero che parli di <a
href="/philosophy/free-software-even-more-important.html">software
libero</a> piuttosto che di <a
href="/philosophy/open-source-misses-the-point.html">open source</a> e che
si riferisca alla combinazione di GNU e Linux con il termine <a
href="/gnu/linux-and-gnu.html">GNU/Linux</a>. Noi non abbiamo alcun obbligo
di promuovere attivamente progetti che non riconoscono l'importanza del
nostro lavoro e che non supportano il nostro movimento.</p>

<p>Si veda <a href="https://www.fsf.org/resources/hw/endorsement/criteria">il
nostro criterio di certificazione</a>.</p>

<h3>Pagine web</h3>

<p>Oggigiorno la maggior parte delle pagine web contiene complessi programmi
JavaScript necessari al loro funzionamento. Si tratta di una pratica dannosa
dal momento che ostacola la capacità dell'utente di controllare il proprio
computer e, inoltre, la maggior parte di questi programmi sono proprietari:
una vera ingiustizia. Sovente il codice JavaScript spia l'utente.  <a
href="/philosophy/javascript-trap.html">Il codice proprietario JavaScript
prende così la forma di un attacco alla libertà degli utenti.</a></p>

<p>Per contrastare questo problema abbiamo sviluppato <a
href="/software/librejs">LibreJS</a>, un add-on per Firefox che blocca il
codice JavaScript complesso non libero (non è necessario bloccare gli script
semplici che implementano modifiche minori all'interfaccia utente). Noi
chiediamo ai creatori dei vari siti web di liberare i loro programmi
JavaScript e di marcare le rispettive licenze affinché LibreJS possa
riconoscerle.</p>

<p>Ma è etico, nel frattempo, apporre un link ad una pagina web che contiene un
programma JavaScript non libero? Se fossimo assolutamente inflessibili, i
nostri link dovrebbero rimandare solamente a codice JavaScript
libero. Tuttavia, molte pagine funzionano anche quando il loro codice
JavaScript non viene eseguito. Inoltre, con tutta probabilità, vi
imbatterete spesso in codice JavaScript non libero in ogni caso, anche
qualora decidessimo di non apporre mai un link che direzioni verso una
pagina contenente JavaScript proprietario; per evitare ciò dovete usare
LibreJS oppure disabilitare l'esecuzione di JavaScript. Per questa serie di
motivi abbiamo deciso di inserire link a quelle pagine che funzionano anche
senza JavaScript non libero, esortando al contempo gli utenti a proteggersi
dal codice JavaScript proprietario in generale.</p>

<p>Se, al contrario, una pagina non funzionasse senza l'esecuzione di codice
JavaScript non libero, mettere un link che direzioni a tale pagina
spingerebbe innegabilmente le persone ad eseguire tale codice non
libero. Per principio, quindi, non inseriamo link verso pagine di questo
tipo.</p>

<h3>Conclusione</h3>

<p>L'applicazione dell'idea fondamentale secondo la quale <em>tutto il software
deve essere libero</em> porta a diverse situazioni e ad altrettanto diverse
linee di condotta. Qualora si manifestassero nuovi scenari, il Progetto GNU
e la Free Software Foundation adatteranno i propri criteri per guidare gli
utenti verso la libertà, sia in linea di principio che in pratica. E'
possibile aiutare il movimento del software libero (ce n'è molto bisogno!)
raccomandando solo applicazioni, distribuzioni e prodotti hardware che
rispettino la libertà.</p>

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<p>Per informazioni su FSF e GNU rivolgetevi, possibilmente in inglese, a <a
href="mailto:gnu@gnu.org">&lt;gnu@gnu.org&gt;</a>. Ci sono anche <a
href="/contact/">altri modi di contattare</a> la FSF. Inviate segnalazioni
di link non funzionanti e altri suggerimenti relativi alle pagine web a <a
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<p>
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        <p>For information on coordinating and submitting translations of
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Le traduzioni italiane sono effettuate ponendo la massima attenzione ai
dettagli e alla qualità, ma a volte potrebbero contenere imperfezioni. Se ne
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     Information document, www.gnu.org/prep/maintain. -->
<p>Copyright &copy; 2015, 2016 Richard Stallman</p>

<p>Questa pagina è distribuita secondo i termini della licenza <a rel="license"
href="http://creativecommons.org/licenses/by-nd/4.0/">Creative Commons
Attribuzione - Non opere derivate 4.0 internazionale</a> (CC BY-ND 4.0).</p>

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Traduzione originale di mrtx. Modifiche di Enrico Bella, Andrea Pescetti.</div>

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Ultimo aggiornamento:

$Date: 2018/04/21 17:31:08 $

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