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author | Christian Grothoff <christian@grothoff.org> | 2020-10-11 13:29:45 +0200 |
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I computer +promettono di rendere questo più facile per tutti noi.</p> + +<p> +Non tutti vogliono che sia così facile. Il sistema del diritto d'autore dà +ai programmi software dei “proprietari”, molti dei quali mirano +a nascondere i potenziali vantaggi del software ad altri. Vorrebbero essere +i soli a poter copiare e modificare il software che usiamo. </p> + +<p> +Il sistema del diritto d'autore è nato e cresciuto con la stampa - una +tecnologia per la produzione di massa di copie. Il diritto d'autore si +adatta bene a questa tecnologia perché pone restrizioni solo ai produttori +di massa di copie. Non riduce le libertà dei lettori di libri. Un lettore +ordinario, che non possiede una sua tipografia, può copiare i libri solo a +mano e pochi lettori sono stati perseguiti per questo.</p> + +<p> +La tecnologia digitale è più flessibile della stampa tipografica: quando +l'informazione è in forma digitale, la si può copiare facilmente per +condividerla con altri. Questa grande flessibilità si adatta male ad un +sistema come quello del diritto d'autore. Questo spiega le misure sempre più +sgradevoli e draconiane che vengono oggi usate per far rispettare il diritto +d'autore sul software. Consideriamo queste quattro regole della Software +Publishers Association (SPA):</p> + +<ul> +<li>Propaganda massiccia per dire che è sbagliato disobbedire ai proprietari per +aiutare gli amici.</li> + +<li>Richieste insistenti di informatori che forniscano informazioni su compagni +di lavoro e colleghi.</li> + +<li>Incursioni (con l'aiuto della polizia) in scuole e uffici, durante le quali +viene detto alle persone che devono provare che non fanno copie illegali.</li> + +<li>Citazione in giudizio (da parte del governo degli Stati Uniti, su richiesta +della SPA) di persone come David LaMacchia del <abbr title="Massachusetts +Institute of Technology">MIT</abbr>, non per aver copiato software (non è +stato accusato di averne copiato), ma per avere lasciato senza sorveglianza +strumenti per la copia e per non averne censurato l'uso.<a +href="#footnote1">[1]</a></li> +</ul> + +<p> +Tutte queste quattro pratiche assomigliano a quelle usate nella ex Unione +Sovietica dove ogni fotocopiatrice aveva una guardia per impedire le copie +proibite e dove le persone dovevano copiare le informazioni in segreto e +passarsele di mano in mano come “samizdat”. Naturalmente c'è una +differenza: il motivo per il controllo dell'informazione nell'Unione +Sovietica era politico; negli Stati Uniti il motivo è il profitto. Ma quel +che ci riguarda sono le azioni, non il loro motivo. Ogni tentativo di +bloccare la condivisione delle informazioni, quale ne sia il motivo, porta +agli stessi metodi e alla stessa severità.</p> + +<p> +I proprietari di software usano vari tipi di argomenti per ottenere il +potere di controllare in che modo usiamo l'informazione.</p> + + +<ul> +<li id="name-calling">L'uso dei nomi. + +<p> +I proprietari di software usano sia parole calunniose come +“pirateria” e “furto”, sia terminologia tecnica come +“proprietà intellettuale” e “danneggiamento”, per +suggerire al pubblico una certa linea di pensiero—un'analogia +semplicistica fra i programmi e gli oggetti fisici.</p> + +<p> +Le nostre idee ed intuizioni a proposito della proprietà di oggetti +materiali riguardano se sia giusto <em>portar via un oggetto</em> a +qualcuno. Non si applicano direttamente al fatto di <em>fare una copia</em> +di qualcosa. Ma i proprietari ci chiedono di applicarle lo stesso.</p></li> + +<li id="exaggeration">Esagerazioni. + +<p> +I proprietari di software dicono che subiscono “danni” o +“perdite economiche” quando gli utenti copiano i programmi per +conto loro. Ma la copia non ha un effetto diretto sul proprietario e non +danneggia nessuno. Il proprietario ha una perdita solo quando chi ha fatto +la copia ne avrebbe acquistata una da lui se non l'avesse copiata.</p> + +<p> +Una piccola riflessione ci mostra che la maggior parte di queste persone non +avrebbe comprato la copia. Tuttavia i proprietari calcolano le loro +“perdite” come se invece tutti ne avrebbero comprato una. Questa +è, a metterla gentilmente, esagerazione.</p></li> + +<li id="law">La legge. + +<p> +I proprietari spesso descrivono la legislazione vigente e le dure sanzioni +con cui possono minacciarci. Implicito in questo approccio c'è il +suggerimento che la legge attuale riflette un'idea indiscutibile della +moralità—e allo stesso tempo, siamo invitati a vedere queste sanzioni +come fatti di natura per i quali non si può biasimare nessuno.</p> + +<p> +Questa linea argomentativa non è progettata per affrontare un pensiero +critico; è intesa a rafforzare il modo di pensare comune.</p> + +<p> +E' ovvio che non è la legge che decide cosa è giusto e cosa è +sbagliato. Ogni americano dovrebbe sapere che, negli anni Cinquanta, era +contro la legge, in molti stati, che una persona di colore si sedesse in un +autobus nei posti anteriori; ma solo i razzisti avrebbero detto che era +sbagliato sedersi lì.</p></li> + +<li id="natural-rights">Diritti naturali. + +<p> +Gli autori spesso rivendicano un legame speciale con i programmi che hanno +scritto ed affermano che, come conseguenza, i loro desideri ed i loro +interessi rispetto al programma superano quelli di chiunque altro - o +perfino quelli di tutto il resto del mondo. (In genere sono le società, non +gli autori, che detengono i diritti d'autore sul software, ma ci si aspetta +che non si faccia caso a questa differenza).</p> + +<p> +Per quelli che lo propongono come un assioma etico - l'autore è più +importante di voi—posso solo dire che io stesso, noto autore di +software, lo considero una fandonia.</p> + +<p> +Ma in generale è probabile che si provi simpatia solo per la rivendicazione +dei diritti naturali, per due ragioni.</p> + +<p> +Una ragione è la forzata analogia con gli oggetti materiali. Quando mi +cucino degli spaghetti reclamerò se a mangiarli è qualcun altro, perché non +posso più mangiarmeli io. La sua azione mi danneggia esattamente nello +stesso modo in cui favorisce chi li mangia; solo uno di noi può mangiare gli +spaghetti, così la domanda è: chi? La più piccola differenza fra di noi è +sufficiente a spostare l'ago della bilancia da un punto di vista etico.</p> + +<p> +Ma se viene eseguito o modificato un programma che ho scritto io, questo +riguarda voi direttamente e me solo indirettamente. E se date una copia ad +un vostro amico, questo riguarda voi ed il vostro amico molto di più di +quanto riguardi me. Io non dovrei avere il potere di dirvi di non fare +queste cose. Nessuno dovrebbe averlo.</p> + +<p> +La seconda ragione è che è stato detto che i diritti naturali dell'autore +sono una tradizione accettata e indiscussa della nostra società.</p> + +<p> +Ma a guardare la storia, è vero l'opposto. L'idea dei diritti naturali degli +autori è stata discussa e fermamente respinta quando venne stesa la +Costituzione degli Stati Uniti. Ecco perché la Costituzione +<em>permette</em> soltanto un sistema di diritto d'autore e non lo +<em>richiede</em>; ecco perché dice che il diritto d'autore deve essere +temporaneo. Stabilisce anche che lo scopo del diritto d'autore è di +promuovere il progresso, non di premiare l'autore. Il diritto d'autore +premia infatti in qualche modo l'autore e più ancora l'editore, ma è inteso +come un mezzo per modificare il loro comportamento.</p> + +<p> +La tradizione radicata nella nostra società è che il diritto d'autore riduce +i diritti naturali del pubblico - e questo può essere giustificato solo per +il bene del pubblico.</p></li> + +<li id="economics">Economia. + +<p> +L'ultimo argomento usato per avere proprietari del software è che questo +porta alla produzione di più software.</p> + +<p> +Al contrario degli altri questo argomento almeno usa un approccio legittimo +al problema. è basato su un fine valido - soddisfare gli utenti del +software. Ed empiricamente è chiaro che le persone producono di più se +vengono pagate bene per farlo.</p> + +<p> +Ma l'argomento economico ha un difetto: è basato sull'assunto che la +differenza è solo questione di quanti soldi dobbiamo pagare. Presuppone che +la <em>produzione di software</em> sia ciò che vogliamo, sia che il software +abbia proprietari sia che non li abbia.</p> + +<p> +Le persone accettano prontamente questo assunto perché si accorda con le +nostre esperienze relative agli oggetti materiali. Si consideri un panino, +per esempio. Si può avere uno stesso panino sia gratis che a pagamento. In +questo caso la sola differenza è la cifra che si paga. Sia che lo si debba +pagare o meno, il panino avrà lo stesso sapore, lo stesso valore nutritivo e +in entrambi i casi lo si potrà mangiare solo una volta. Che il panino sia +stato acquistato da un proprietario o meno non ha conseguenze dirette su +niente eccetto che sulla quantità di denaro che si avrà successivamente.</p> + +<p> +Questo è vero per ogni tipo di oggetto materiale—che abbia o meno un +proprietario non riguarda direttamente ciò che <em>è</em> o ciò che ci si +può fare se lo si acquista.</p> + +<p> +Ma il fatto che un programma abbia un proprietario ha molte conseguenze su +ciò che è e su ciò che si può fare con una copia, se se ne compra una. La +differenza non è solo una questione di denaro. Il sistema di proprietà del +software incoraggia i proprietari del software a produrre qualcosa—ma +non quello di cui la società ha realmente bisogno. E causa un intangibile +inquinamento etico che ha conseguenze su tutti noi.</p></li> + +</ul> + +<p> +Di cosa ha bisogno la società? Ha bisogno di una informazione che sia +realmente disponibile ai suoi cittadini—per esempio programmi che si +possano leggere, correggere, adattare e migliorare, non soltanto usare. Ma +quello che viene consegnato di solito dai proprietari del software è una +scatola nera che non si può studiare o cambiare.</p> + +<p> +La società ha anche bisogno di libertà. Quando un programma ha un +proprietario, gli utenti perdono la libertà di controllare parte della loro +stessa vita.</p> + +<p> +Ma soprattutto la società ha bisogno di stimolare nei propri cittadini lo +spirito di cooperazione volontaria. Quando i proprietari del software ci +dicono che aiutare i nostri vicini in maniera naturale è +“pirateria”, essi inquinano lo spirito civico della nostra +società.</p> + +<p> +Questo è il motivo per cui diciamo che il <a +href="/philosophy/free-sw.html">software libero</a> è una questione di +libertà, non di prezzo.</p> + +<p> +L'argomento economico a favore dei proprietari di software è sbagliato, ma +la questione economica è reale. Alcune persone scrivono software utile per +il piacere di scriverlo o per ammirazione e amore; ma se vogliamo più +software di quanto già si scriva, bisogna raccogliere fondi.</p> + +<p> +Dagli anni Ottanta gli sviluppatori di software libero provano vari metodi +per trovare fondi, con un certo successo. Non c'è bisogno di far diventare +tutti ricchi, un reddito medio è un incentivo sufficiente per molti lavori +che sono meno soddisfacenti del programmare.</p> + +<p> +Per anni, fin quando un'associazione lo ha reso non necessario, mi sono +guadagnato da vivere con miglioramenti a richiesta del software libero che +avevo scritto. Ciascun miglioramento è stato aggiunto alla versione standard +rilasciata e reso così disponibile al pubblico. I clienti mi pagavano perché +io lavorassi sui miglioramenti che volevano loro, piuttosto che sulle +funzionalità che altrimenti avrei considerato di più alta priorità.</p> + +<p> +Alcuni sviluppatori di software libero guadagnano offrendo servizi di +supporto. Nel 1994 Cygnus Support, che aveva circa 50 impiegati, stimò che +circa il 15 per cento delle attività del suo personale riguardava lo +sviluppo del software libero—una percentuale rispettabile, per una +società di software.</p> + +<p> +All'inizio degli anni Novanta, un gruppo di imprese che comprende Intel, +Motorola, Texas Instruments e Analog Devices si sono unite per finanziare la +prosecuzione dello sviluppo del compilatore libero GNU per il linguaggio +C. La maggior parte di GCC è tuttora sviluppata da programmatori +remunerati. Il compilatore GNU per il linguaggio Ada venne finanziato negli +anni Novanta dalla US Air Force, e lo sviluppo viene proseguito da una +società appositamente creata.</p> + +<p> +Il movimento del software libero è ancora piccolo, ma l'esempio di radio +sostenute dagli ascoltatori negli USA mostra che è possibile sostenere una +grande attività senza costringere gli utenti a pagare.</p> + +<p> +Come utenti di computer oggi ci si può trovare ad usare un programma <a +href="/philosophy/categories.html#ProprietarySoftware">proprietario</a>. Se +un amico chiede una copia sarebbe sbagliato rifiutare. La cooperazione è più +importante del diritto d'autore. Ma una cooperazione nascosta e segreta non +contribuisce a rendere giusta la società. Una persona dovrebbe aspirare a +vivere una vita onesta, apertamente e con fierezza, e questo comporta dire +“No” al software proprietario.</p> + +<p> +Meritate di poter cooperare apertamente e liberamente con altre persone che +usano software. Meritate di poter imparare come funziona il software e con +esso di insegnare ai vostri studenti. Meritate di poter assumere il vostro +programmatore preferito per aggiustarlo quando non funziona.</p> + +<p> +Meritate il software libero.</p> + +<h3>Note</h3> +<ol> +<li id="footnote1">Le accuse furono poi archiviate.</li> +</ol> + +<hr /> +<blockquote id="fsfs"><p class="big">Questo saggio è pubblicato anche in <a +href="http://shop.fsf.org/product/free-software-free-society/"><cite>Free +Software, Free Society: The Selected Essays of Richard +M. Stallman</cite></a>.</p></blockquote> + +<div class="translators-notes"> + +<!--TRANSLATORS: Use space (SPC) as msgstr if you don't have notes.--> + </div> +</div> + +<!-- for id="content", starts in the include above --> +<!--#include virtual="/server/footer.it.html" --> +<div id="footer"> +<div class="unprintable"> + +<p>Per informazioni su FSF e GNU rivolgetevi, possibilmente in inglese, a <a +href="mailto:gnu@gnu.org"><gnu@gnu.org></a>. Ci sono anche <a +href="/contact/">altri modi di contattare</a> la FSF. Inviate segnalazioni +di link non funzionanti e altri suggerimenti relativi alle pagine web a <a +href="mailto:webmasters@gnu.org"><webmasters@gnu.org></a>.</p> + +<p> +<!-- TRANSLATORS: Ignore the original text in this paragraph, + replace it with the translation of these two: + + We work hard and do our best to provide accurate, good quality + translations. However, we are not exempt from imperfection. + Please send your comments and general suggestions in this regard + to <a href="mailto:web-translators@gnu.org"> + + <web-translators@gnu.org></a>.</p> + + <p>For information on coordinating and submitting translations of + our web pages, see <a + href="/server/standards/README.translations.html">Translations + README</a>. --> +Le traduzioni italiane sono effettuate ponendo la massima attenzione ai +dettagli e alla qualità, ma a volte potrebbero contenere imperfezioni. Se ne +riscontrate, inviate i vostri commenti e suggerimenti riguardo le traduzioni +a <a +href="mailto:web-translators@gnu.org"><web-translators@gnu.org></a> +oppure contattate direttamente il <a +href="http://savannah.gnu.org/projects/www-it/">gruppo dei traduttori +italiani</a>.<br/>Per informazioni su come gestire e inviare traduzioni +delle nostre pagine web consultate la <a +href="/server/standards/README.translations.html">Guida alle traduzioni</a>.</p> +</div> + +<!-- Regarding copyright, in general, standalone pages (as opposed to + files generated as part of manuals) on the GNU web server should + be under CC BY-ND 4.0. Please do NOT change or remove this + without talking with the webmasters or licensing team first. + Please make sure the copyright date is consistent with the + document. 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Modifiche successive di Simone +Piccardi, Alessandro Rubini, Domenico Delle Side, Giorgio V. Felchero e +Paola Blason, Francesco Potortì, Paolo Melchiorre, Andrea Pescetti.</div> + +<p class="unprintable"><!-- timestamp start --> +Ultimo aggiornamento: + +$Date: 2020/07/05 14:01:37 $ + +<!-- timestamp end --> +</p> +</div> +</div> +</body> +</html> |