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author | Christian Grothoff <christian@grothoff.org> | 2020-10-11 13:29:45 +0200 |
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In quale maniera +dovremmo applicarle per determinare se un pacchetto software, un sistema +operativo, un computer o una pagina web sono raccomandabili?</p> + +<p>La determinazione della natura libera o meno di un software incide prima di +tutto sulle decisioni riguardanti le nostre attività private: per sostenere +la nostra libertà dobbiamo scartare i programmi che ce ne +priverebbero. Nondimeno, essa influisce anche su ciò che potremmo dire agli +altri e fare con gli altri.</p> + +<p>Un programma non libero è un'ingiustizia. Distribuire un programma non +libero, raccomandarlo agli altri o, in linea generale, indirizzare le +persone verso l'impiego di software non libero, significa indurre gli +individui a rinunciare alla propria libertà. Di certo indurre le persone ad +usare software non libero non è come installarlo direttamente nei loro +computer, ma in ogni caso noi non dovremmo mai guidare gli altri nella +direzione sbagliata.</p> + +<p>Ad un livello più profondo, noi non dobbiamo presentare un programma non +libero come una soluzione poiché ciò ne conferirebbe legittimità. Il +software proprietario è un problema; <a href="/philosophy/compromise.html"> +presentarlo come una soluzione nega l'esistenza del problema</a>.</p> + +<p>Questo articolo illustra la maniera in cui noi applichiamo il criterio base +del software libero nella valutazione di diverse cose, in modo da poter +decidere se raccomandarle o meno.</p> + +<h3>Pacchetti software</h3> + +<p>Affinché un pacchetto software possa essere considerato libero, tutto il +codice che contiene deve essere libero. E non soltanto il codice. Dal +momento che i file di documentazione (comprensivi di manuali, README, change +log, ecc) sono una parte tecnica essenziale di un pacchetto software, <a +href="/philosophy/free-doc.html">essi devono essere altrettanto liberi</a>.</p> + +<p>Un pacchetto software viene solitamente usato in congiunzione con molti +altri pacchetti ed interagisce con alcuni di loro. Quali tipi di interazione +con programmi non liberi sono accettabili dal punto di vista etico?</p> + +<p>Noi abbiamo sviluppato GNU per creare un sistema operativo libero, dal +momento che nel 1983 un sistema libero non esisteva. Quando sviluppammo i +componenti iniziali di GNU, negli anni '80, era inevitabile che ogni +componente dipendesse da software non libero. Ad esempio, nessun programma +scritto in C poteva funzionare senza la presenza di un compilatore C non +libero finché GCC non fu pronto. E nessun programma poteva funzionare senza +libc di Unix fino a quando glibc non fosse divenuto operativo. Ciascun +componente poteva funzionare solo nei sistemi non liberi dal momento che +tutti i sistemi erano non liberi.</p> + +<p>Una volta rilasciato il componente che poteva essere eseguito in alcuni +sistemi non liberi, gli utenti lo adattarono ad altri sistemi non liberi; +queste trascrizioni per piattaforme diverse non erano peggiori dal punto di +vista etico rispetto al codice specifico alla piattaforma di cui noi avevamo +bisogno per sviluppare queste componenti, ragione per cui abbiamo +incorporato le loro patch.</p> + +<p>Quando, nel 1992, venne rilasciato sotto licenza libera il kernel Linux, +l'ultimo pezzo mancante venne fornito al sistema GNU (inizialmente, nel +1991, Linux venne rilasciato sotto una licenza non libera). La combinazione +di GNU e Linux risultò in un sistema operativo completamente libero +—<a href="/gnu/linux-and-gnu.html">GNU/Linux</a>.</p> + +<p>A quel punto avremmo potuto cancellare il supporto per piattaforme non +libere, ma decidemmo di non farlo. Un sistema non libero è un'ingiustizia, +ma non è colpa nostra se un utente lo utilizza. Supportare un programma +libero all'interno di un tale sistema non ne aumenta l'ingiustizia +complessiva. Ciò è utile non soltanto per gli utenti di tali sistemi, ma +anche al fine di attrarre più persone a contribuire allo sviluppo del +programma libero.</p> + +<p>Tuttavia, un programma non libero eseguito al di sopra di un programma +libero è una faccenda del tutto differente poiché spinge gli utenti a +rinunciare alla libertà. In alcuni casi noi non permettiamo che ciò accada: +per esempio, <a href="https://gcc.gnu.org/ml/gcc/2014-01/msg00247.html">GCC +non ammette plugin non liberi</a>. Quando un programma rende possibile +add-on non liberi, esso dovrebbe per lo meno non indirizzare la gente verso +il loro uso. Ad esempio, noi preferiamo LibreOffice invece di OpenOffice +perché OpenOffice suggerisce l'utilizzo di addon proprietari, mentre +LibreOffice li rifugge. Abbiamo inoltre sviluppato <a +href="http://directory.fsf.org/wiki/IceCat">IceCat</a> per evitare di +raccomandare gli add-on non liberi suggeriti da Firefox.</p> + +<p>In pratica, se il pacchetto Icecat spiega come può essere eseguito nel +sistema MacOS, ciò non spingerà la gente ad usare MacOS. Tuttavia, se nel +suddetto pacchetto menzionassimo add-on non liberi ciò incoraggerebbe gli +utenti di Icecat ad installare add-on proprietari. Per tale motivo il +pacchetto Icecat, manuali e siti web inclusi, non devono fare alcuna +menzione di questi add-on proprietari.</p> + +<p>Talvolta un programma libero interagisce con uno che non lo è, ma nessuno +dei due è basato sull'altro. La nostra regola in tal caso impone, qualora il +programma in questione sia molto famoso, di insegnare alla gente come far +interagire il nostro programma libero con quello non libero; qualora invece +il programma proprietario sia poco conosciuto, non dovremmo farne alcuna +menzione ma piuttosto ignorarne l'esistenza. A volte supportiamo +l'interazione con il programma non libero se esso è installato, evitando +però di rivelare all'utente la possibilità di tale interazione.</p> + +<p>Noi rifiutiamo “migliorie” che funzionerebbero solamente +all'interno di un sistema non libero. Migliorie di tal natura +incoraggerebbero la gente ad usare il sistema proprietario invece di GNU, +portandoci a segnare un autogol.</p> + +<h3>Distribuzioni GNU/Linux</h3> + +<p>Una volta reso libero il kernel Linux nel 1992, la gente cominciò a +sviluppare distribuzioni di GNU/Linux. Pochissime di queste distribuzioni +sono <a href="/distros">completamente libere</a>.</p> + +<p>Le regole applicate ai pacchetti software valgono anche per le +distribuzioni: una distribuzione eticamente corretta deve contenere solo +software libero ed indirizzare gli utenti esclusivamente verso questa +tipologia di software. Ma che cosa implica per una distribuzione il fatto di +“contenere” un particolare pacchetto software?</p> + +<p>Alcune distribuzioni installano programmi da pacchetti binari facenti parte +della distribuzione stessa; altre costruiscono ogni programma dal codice +sorgente e letteralmente <em>contengono</em> solo la "ricetta" per scaricare +e compilare il programma dal sorgente. Per quanto riguarda la questione +della libertà dell'utente, la maniera in cui una distribuzione installa un +dato pacchetto è irrilevante; se la distribuzione o il suo sito web +presentano un pacchetto come un'opzione installabile, noi diciamo che la +distribuzione in questione “contiene” quel pacchetto.</p> + +<p>Gli utenti di un sistema libero hanno il controllo su di esso e possono +installare qualsiasi cosa desiderino installarvi. Le distribuzioni libere +forniscono strumenti con i quali gli utenti possono installare i propri +programmi e le loro versioni modificate dei programmi liberi; possono anche +installare programmi non liberi. Mettere a disposizione degli utenti questi +strumenti generali non è una pecca dal punto di vista etico poiché gli +sviluppatori della distribuzione non sono responsabili di ciò che gli utenti +si procurano e installano di loro iniziativa.</p> + +<p>Gli sviluppatori diventano responsabili dell'installazione di software non +libero quando indirizzano gli utenti verso un programma +proprietario—mettendolo, ad esempio, nella lista dei pacchetti della +distribuzione oppure distribuendolo tramite i loro server, ovvero +presentandolo come una soluzione piuttosto che un problema. Questo è +esattamente il punto debole, dal punto di vista etico, della maggior parte +delle distribuzioni.</p> + +<p>Le persone che installano pacchetti software per conto proprio possiedono un +certo tipo di raffinatezza: se gli diciamo “Baby contiene codice non +libero, ma Gbaby è completamente libero,” possiamo aspettarci che essi +si prendano la cura di ricordare quale pacchetto è libero e quale +no. Tuttavia le distribuzioni vengono raccomandate ad utenti comuni i quali +si dimenticherebbero di tali dettagli. Essi si chiederebbero, “Che +nome mi avevano detto di usare? Credo fosse Baby.”</p> + +<p>Perciò, quando dobbiamo raccomandare una distribuzione al pubblico meno +esperto, insistiamo affinché il suo nome non sia simile ad una distribuzione +che scartiamo, in modo che la nostra raccomandazione di usare solamente la +distribuzione libera possa essere trasmessa chiaramente e senza +fraintendimenti.</p> + +<p>Altra differenza tra una distribuzione e un pacchetto software è la +probabilità che venga incluso codice non libero. Gli sviluppatori di un +pacchetto ispezionano con attenzione il codice aggiunto. Qualora decidessero +di creare un programma libero è inverosimile che aggiungano del codice +proprietario. Vi sono state delle eccezioni a questa tendenza, incluso il +caso oltremodo nocivo dei “blob binari” aggiunti al kernel +Linux, ma si tratta di una frazione minima all'interno degli esistenti +programmi liberi.</p> + +<p>Al contrario, una distribuzione GNU/Linux contiene solitamente migliaia di +pacchetti e gli sviluppatori di una distribuzione possono aggiungere +centinaia di pacchetti ogni anno. Senza uno sforzo diligente, mirato ad +evitare i pacchetti non liberi, alcuni di questi andranno sicuramente ad +infiltrarsi nella distribuzione. Dal momento che le distribuzioni libere +sono poche, noi chiediamo agli sviluppatori di ciascuna di esse di +assicurarsi che la loro distribuzione fornisca sempre e solo software +libero, rimuovendo qualsiasi codice proprietario o malware come condizione +necessaria affinché la distribuzione possa essere inclusa nella nostra lista +di distribuzioni libere. Si vedano le <a +href="/distros/free-system-distribution-guidelines.html">linee guida per le +distribuzioni di sistemi GNU</a>.</p> + +<p>Un tale impegno mirato all'accertamento della natura totalmente libera di +una distribuzione non viene invece richiesto nel caso dei pacchetti di +software libero: non è fattibile e, fortunatamente, non è nemmeno +necessario. Ottenere dagli sviluppatori la promessa di mantenere liberi +30.000 programmi liberi eviterebbe alcuni problemi, ma creerebbe un carico +di lavoro mastodontico per lo staff della FSF; per di più, la maggior parte +di questi sviluppatori non hanno alcuna relazione con il progetto GNU e +potrebbero non avere alcun interesse a farci una qualsivoglia +promessa. Perciò noi ci occupiamo solo dei rari casi in cui un programma +libero passi ad essere non libero, una volta che vi ci imbattiamo. </p> + +<h3>Periferiche</h3> + +<p>Un'unità periferica di un computer necessita di software—a volte un +driver, altre un firmware, caricato dal sistema nella periferica stessa per +farla funzionare. Perciò, l'uso e la raccomandazione di un'unità periferica +sono giustificate se essa può essere utilizzata in un computer che non +contiene alcun software proprietario, ossia nel caso in cui il driver o il +firmware che il sistema deve caricare nella periferica siano liberi.</p> + +<p>Accertarsi di ciò è molto semplice: basta connettere l'unità periferica ad +un computer con una distribuzione GNU/Linux completamente libera e vedere se +funziona. Tuttavia, la maggior parte degli utenti vuole sapere se l'unità +funziona <em>prima</em> di comprarla, motivo per cui manteniamo una lista +di informazioni riguardo numerose periferiche su <a +href="https://www.h-node.org/">h-node.org</a>, un database di hardware per +sistemi operativi pienamente liberi.</p> + +<h3>Computer</h3> + +<p>Un computer contiene software a vari livelli. Basandoci su quale criterio +dovremmo certificare che un computer “Rispetta la vostra +libertà”?</p> + +<p>Ovviamente il sistema operativo e tutto ciò che vi è installato deve essere +libero. Negli anni '90 il software di avviamento (BIOS) divenne sostituibile +e, dal momento che viene eseguito nella CPU, presenta lo stesso tipo di +problematica di un sistema operativo. Conseguentemente i programmi come il +firmware e i driver che sono installati con o nel sistema, come anche il +software d'avvio, devono essere liberi. </p> + +<p>Se un computer è dotato di caratteristiche hardware che richiedono driver o +firmware non liberi installati con il sistema, noi potremmo comunque +approvarlo. Se infatti il computer è usabile senza queste particolari +funzionalità che richiedono l'installazione di firmware proprietario, e se +pensiamo che la maggior parte della gente non verrà forzata ad installare +software non libero per farle funzionare, allora possiamo +approvarlo. Altrimenti non possiamo. Si tratta di una decisione che richiede +criterio e giudizio.</p> + +<p>Un computer può contenere firmware e microcodice modificabile preinstallato +a livelli più bassi e può inoltre contenere codice all'interno di memorie di +sola lettura. Abbiamo deciso al momento di non considerare questi programmi +nel nostro criterio di certificazione poiché altrimenti nessun computer +avrebbe potuto soddisfare il criterio stesso. Inoltre un firmware non +soggetto a modifiche è, dal punto di vista etico, equivalente ai +circuiti. Quindi il nostro criterio di certificazione riguarda solo il +codice che viene eseguito nel processore principale del computer e non +risiede nelle memorie di sola lettura. Nel momento stesso in cui il software +libero diverrà possibile per altri livelli di elaborazione, esigeremo +software libero pure a questi livelli.</p> + +<p>Considerando che la certificazione di un prodotto è anche una forma di +pubblicizzazione del prodotto stesso, noi insistiamo affinché il venditore, +in cambio, ci supporti, ovvero che parli di <a +href="/philosophy/free-software-even-more-important.html">software +libero</a> piuttosto che di <a +href="/philosophy/open-source-misses-the-point.html">open source</a> e che +si riferisca alla combinazione di GNU e Linux con il termine <a +href="/gnu/linux-and-gnu.html">GNU/Linux</a>. Noi non abbiamo alcun obbligo +di promuovere attivamente progetti che non riconoscono l'importanza del +nostro lavoro e che non supportano il nostro movimento.</p> + +<p>Si veda <a href="https://www.fsf.org/resources/hw/endorsement/criteria">il +nostro criterio di certificazione</a>.</p> + +<h3>Pagine web</h3> + +<p>Oggigiorno la maggior parte delle pagine web contiene complessi programmi +JavaScript necessari al loro funzionamento. Si tratta di una pratica dannosa +dal momento che ostacola la capacità dell'utente di controllare il proprio +computer e, inoltre, la maggior parte di questi programmi sono proprietari: +una vera ingiustizia. Sovente il codice JavaScript spia l'utente. <a +href="/philosophy/javascript-trap.html">Il codice proprietario JavaScript +prende così la forma di un attacco alla libertà degli utenti.</a></p> + +<p>Per contrastare questo problema abbiamo sviluppato <a +href="/software/librejs">LibreJS</a>, un add-on per Firefox che blocca il +codice JavaScript complesso non libero (non è necessario bloccare gli script +semplici che implementano modifiche minori all'interfaccia utente). Noi +chiediamo ai creatori dei vari siti web di liberare i loro programmi +JavaScript e di marcare le rispettive licenze affinché LibreJS possa +riconoscerle.</p> + +<p>Ma è etico, nel frattempo, apporre un link ad una pagina web che contiene un +programma JavaScript non libero? Se fossimo assolutamente inflessibili, i +nostri link dovrebbero rimandare solamente a codice JavaScript +libero. Tuttavia, molte pagine funzionano anche quando il loro codice +JavaScript non viene eseguito. Inoltre, con tutta probabilità, vi +imbatterete spesso in codice JavaScript non libero in ogni caso, anche +qualora decidessimo di non apporre mai un link che direzioni verso una +pagina contenente JavaScript proprietario; per evitare ciò dovete usare +LibreJS oppure disabilitare l'esecuzione di JavaScript. Per questa serie di +motivi abbiamo deciso di inserire link a quelle pagine che funzionano anche +senza JavaScript non libero, esortando al contempo gli utenti a proteggersi +dal codice JavaScript proprietario in generale.</p> + +<p>Se, al contrario, una pagina non funzionasse senza l'esecuzione di codice +JavaScript non libero, mettere un link che direzioni a tale pagina +spingerebbe innegabilmente le persone ad eseguire tale codice non +libero. Per principio, quindi, non inseriamo link verso pagine di questo +tipo.</p> + +<h3>Conclusione</h3> + +<p>L'applicazione dell'idea fondamentale secondo la quale <em>tutto il software +deve essere libero</em> porta a diverse situazioni e ad altrettanto diverse +linee di condotta. Qualora si manifestassero nuovi scenari, il Progetto GNU +e la Free Software Foundation adatteranno i propri criteri per guidare gli +utenti verso la libertà, sia in linea di principio che in pratica. E' +possibile aiutare il movimento del software libero (ce n'è molto bisogno!) +raccomandando solo applicazioni, distribuzioni e prodotti hardware che +rispettino la libertà.</p> + +<div class="translators-notes"> + +<!--TRANSLATORS: Use space (SPC) as msgstr if you don't have notes.--> + </div> +</div> + +<!-- for id="content", starts in the include above --> +<!--#include virtual="/server/footer.it.html" --> +<div id="footer"> +<div class="unprintable"> + +<p>Per informazioni su FSF e GNU rivolgetevi, possibilmente in inglese, a <a +href="mailto:gnu@gnu.org"><gnu@gnu.org></a>. Ci sono anche <a +href="/contact/">altri modi di contattare</a> la FSF. Inviate segnalazioni +di link non funzionanti e altri suggerimenti relativi alle pagine web a <a +href="mailto:webmasters@gnu.org"><webmasters@gnu.org></a>.</p> + +<p> +<!-- TRANSLATORS: Ignore the original text in this paragraph, + replace it with the translation of these two: + + We work hard and do our best to provide accurate, good quality + translations. However, we are not exempt from imperfection. + Please send your comments and general suggestions in this regard + to <a href="mailto:web-translators@gnu.org"> + + <web-translators@gnu.org></a>.</p> + + <p>For information on coordinating and submitting translations of + our web pages, see <a + href="/server/standards/README.translations.html">Translations + README</a>. --> +Le traduzioni italiane sono effettuate ponendo la massima attenzione ai +dettagli e alla qualità, ma a volte potrebbero contenere imperfezioni. Se ne +riscontrate, inviate i vostri commenti e suggerimenti riguardo le traduzioni +a <a +href="mailto:web-translators@gnu.org"><web-translators@gnu.org></a> +oppure contattate direttamente il <a +href="http://savannah.gnu.org/projects/www-it/">gruppo dei traduttori +italiani</a>.<br/>Per informazioni su come gestire e inviare traduzioni +delle nostre pagine web consultate la <a +href="/server/standards/README.translations.html">Guida alle traduzioni</a>.</p> +</div> + +<!-- Regarding copyright, in general, standalone pages (as opposed to + files generated as part of manuals) on the GNU web server should + be under CC BY-ND 4.0. Please do NOT change or remove this + without talking with the webmasters or licensing team first. + Please make sure the copyright date is consistent with the + document. 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Modifiche di Enrico Bella, Andrea Pescetti.</div> + +<p class="unprintable"><!-- timestamp start --> +Ultimo aggiornamento: + +$Date: 2018/04/21 17:31:08 $ + +<!-- timestamp end --> +</p> +</div> +</div> +</body> +</html> |