software-libre-commercial-viability.html (21362B)
1 <!--#set var="ENGLISH_PAGE" value="/philosophy/software-libre-commercial-viability.en.html" --> 2 3 <!--#include virtual="/server/header.it.html" --> 4 <!-- Parent-Version: 1.96 --> 5 <!-- This page is derived from /server/standards/boilerplate.html --> 6 <!--#set var="TAGS" value="thirdparty" --> 7 <!--#set var="DISABLE_TOP_ADDENDUM" value="yes" --> 8 9 <!-- This file is automatically generated by GNUnited Nations! --> 10 <title>Software libero e sostenibilità commerciale - Progetto GNU - Free Software 11 Foundation</title> 12 13 <!--#include virtual="/philosophy/po/software-libre-commercial-viability.translist" --> 14 <!--#include virtual="/server/banner.it.html" --> 15 <!--#include virtual="/philosophy/ph-breadcrumb.it.html" --> 16 <!--GNUN: OUT-OF-DATE NOTICE--> 17 <!--#include virtual="/server/top-addendum.it.html" --> 18 <div class="article reduced-width"> 19 <h2>Software libero e sostenibilità commerciale</h2> 20 21 <address class="byline">di Alessandro Rubini <a href="#rubini"><sup>[*]</sup></a></address> 22 23 <p><i>12 novembre 1998, pubblicato nel febbraio 1999</i></p> 24 25 <p>Il progetto di Linus di dominare il mondo, fortunatamente, sta per 26 avverarsi. La sua progressiva affermazione è testimoniata dal comportamento 27 della stampa nei confronti delle soluzioni GNU/Linux e dal fatto che diversi 28 organismi per la formazione abbiano intenzione di introdurre il software 29 libero nelle scuole e così verificarne la superiorità tecnica.</p> 30 31 <p>Oggi, nel 1998 (sì, perché sto scrivendo nel 1998), il lavoro più importante 32 che secondo me rimane da fare è diffondere le implicazioni sociali e 33 commerciali del software libero. Pur apprezzando molto l'articolo di Russel 34 Nelson <i>Open Source Software Model</i>, pubblicato nel numero di luglio di 35 <cite>LJ</cite>, sento il bisogno di approfondire alcuni punti da lui 36 brevemente trattati.</p> 37 38 <p>Considerate, però, che non sono un esperto né di economia, né di 39 politica. Sono soltanto un tecnico 'fai da te', che discute basandosi sulla 40 propria esperienza fatta sul campo, nella speranza di aiutare altri nel 41 processo di adattamento a nuovi contesti operativi. Alcune di queste idee 42 sono già state da me discusse con amici o sulla mailing list Free Software 43 Business, <a 44 href="mailto:fsb-subscribe@crynwr.com"><fsb-subscribe@crynwr.com></a>, 45 di cui sono entrato a far parte dopo aver letto l'articolo di Russell.</p> 46 47 <h3 id="sec1">Sostenibilità per i consulenti autonomi</h3> 48 49 <p>La migliore caratteristica di un sistema informatico è la flessibilità, cioè 50 la possibilità di adattare il comportamento del computer alle necessità 51 dell'utente. Tale flessibilità è spesso del tutto sconosciuta all'utente 52 comune, in quanto le soluzioni offerte dal software proprietario tendono a 53 nascondere le funzionalità dietro una rigida interfaccia esterna che non 54 permette alcuna divergenza dal comportamento atteso, quello cioè che ci si 55 aspetta dall'<i>utente</i>.</p> 56 57 <p>Quando adottano software libero gli utenti sono nelle condizioni di scoprire 58 le reali possibilità dei sistemi informatici. Proprio oggi ho parlato con un 59 consulente commerciale che non aveva mai pensato che i programmi potessero 60 adattarsi alle esigenze di ciascun utente. Mi ha confessato che la sua 61 azienda si è sempre comportata in modo opposto, adattando cioè i propri 62 bisogni al software che utilizzava. La maggior parte degli utenti è vittima 63 del proprio software, e non se n'accorge nemmeno.</p> 64 65 <p>Educare l'utenza di base all'estensibilità del software aprirebbe nuovi 66 mercati ai consulenti autonomi, creando nuove opportunità di lavoro. Ogni 67 utente ha esigenze particolari e soddisfare queste esigenze spesso significa 68 che l'utente stesso richiederà assistenza tecnica a persone che gli 69 personalizzino o estendano il software di cui ha bisogno. Mentre tutto ciò 70 non è nemmeno immaginabile per i programmi proprietari, con il software 71 libero la disponibilità del codice sorgente permette di risolvere 72 rapidamente qualsiasi problema possa presentarsi e di aggiungere facilmente 73 nuove caratteristiche. Si potrebbe pensare che questo possa condurre ad un 74 pacchetto software <i>perfetto</i>, ma le esigenze individuali sono talmente 75 diverse e specializzate che un unico pacchetto non è in grado di soddisfare 76 tutti.</p> 77 78 <p>Per esempio, ho scritto, insieme con altri, un programma per un laboratorio 79 di Fisiologia della mia zona che elabora i dati relativi ad un tipo di 80 esperimento molto comune. Nei due anni di utilizzo, i medici hanno trovato 81 talmente tanti modi per estendere il programma che ora questo software è 82 considerato migliore delle soluzioni proprietarie. Se consideriamo il totale 83 di quanto hanno pagato in questi anni, il programma risulta alla fine più 84 costoso di alcune alternative proprietarie. Questo non è determinante per i 85 miei clienti, poiché hanno ottenuto esattamente ciò che volevano e sanno di 86 poter contare su ulteriori modifiche in grado di soddisfare eventuali loro 87 nuove esigenze. Ovviamente il programma è software libero ed altri centri 88 hanno dimostrato interesse ad averne una copia.</p> 89 90 <p>Dal momento che sempre più persone scelgono il software libero per 91 soddisfare le proprie esigenze, sono sicuro che alcune società produttrici 92 di software tenteranno di demonizzare GNU/Linux e i movimenti del Software 93 Libero e dell'Open Source a causa della progressiva perdita di segmenti di 94 mercato. E' probabile che tali società cercheranno di dimostrare che il 95 tasso di occupazione nel campo dell'IT è in calo e che l'adozione diffusa 96 del software libero rappresenta un danno per l'umanità. Ma tutta 97 l'argomentazione è semplicemente falsa. I computer esistono per essere 98 programmati e più si permette di programmarli, più si favoriscono 99 opportunità di lavoro. Se si considera il numero di persone che offrono 100 consulenza per il software libero si supera di gran lunga qualsiasi 101 contrazione nell'occupazione dichiarata dalle società di software 102 proprietario. Ritornando al mio esempio precedente, il laboratorio di 103 Fisiologia ha commissionato alla mia società la scrittura del programma e 104 altri centri interessati al prodotto intendono affidare ad un consulente 105 locale l'installazione, la manutenzione e il miglioramento del pacchetto. Ho 106 detto “miglioramento”? Ma allora il programma non funziona? Sì, il programma 107 funziona bene, ma <em>c'è</em> spazio per migliorare il prodotto. Il 108 laboratorio per cui ho lavorato ha deciso di non proseguirne lo sviluppo 109 “perché dobbiamo condurre i nostri esperimenti e non scoprire nuove 110 funzionalità per il programma”. Come tutti sanno, ogni programma ha un 111 difetto e una funzionalità mancante ed è proprio su questo che noi 112 costruiamo la nostra credibilità: i difetti <em>possono</em> essere corretti 113 e le funzionalità <em>possono</em> essere implementate. Come ho suggerito 114 prima, più si rendono le cose programmabili, più saranno programmate.</p> 115 116 <p>Perché dovrebbero esserci più opportunità di lavoro nel settore informatico 117 di quante ce ne siano attualmente? Prima di tutto, perché gli utenti di 118 software libero richiedono nuove funzionalità più spesso di quanto lo 119 facciano gli utenti di prodotti proprietari, come ho precedentemente 120 spiegato. Poi, perché chiunque può costruire la propria professionalità 121 senza dover pagare tributi per accedere alle fonti dell'informazione di cui 122 ha bisogno. Ho costruito le mie competenze studiando il codice sorgente e 123 sperimentando sul mio computer economico. E ora ritengo di poter risolvere 124 qualsiasi problema i miei clienti possano avere (a patto che mi si dia 125 abbastanza tempo per trovare la soluzione), ed essi lo sanno.</p> 126 127 <p>Un altro punto critico, oltre alla disponibilità del codice sorgente, è la 128 standardizzazione dei formati dei file, un settore in cui i prodotti 129 proprietari stanno rivelando le loro caratteristiche peggiori. Immaginiamo 130 un ambiente in cui tutti i formati dei file del sistema siano noti: si 131 potrebbe, per esempio, indicizzare ogni documento prodotto, facilitandone 132 così il successivo recupero. Questo può essere realizzato off line senza 133 pesare in alcun modo sul personale non tecnico. Per molti utenti questo 134 riutilizzo asincrono dei dati è “fantascienza”, perché sono abituati a 135 programmi che utilizzano formati di file proprietari (e sistemi operativi 136 senza reali capacità di multitasking o di pianificazione dell'esecuzione dei 137 programmi). Non appena vengono adottati gli standard liberi, gli utenti 138 iniziano a richiedere personalizzazioni e sono disposti a pagare per 139 qualsiasi cosa incrementi la loro produttività. Inoltre, gli standard liberi 140 garantiscono ai clienti di non fare scelte sbagliate: non si ritroveranno 141 mai vincolati a dati inutilizzabili nel caso di cambiamenti nel mercato del 142 software.</p> 143 144 <p>Mentre il modello convenzionale di distribuzione del software accentra tutta 145 la conoscenza nelle mani di poche imprese (o di una soltanto), gli standard 146 aperti mettono la conoscenza tecnica a disposizione di chiunque voglia 147 imparare. Laddove l'assistenza su un prodotto proprietario può essere 148 fornita soltanto da un numero limitato di consulenti autorizzati, le cui 149 quantità e qualità sono gestite in modo centralizzato, il numero di 150 consulenti che supportano una soluzione di software libero è virtualmente 151 illimitato e l'offerta può velocemente adattarsi alla domanda.</p> 152 153 <p>In un mondo in cui i computer non sono altro che strumenti per raggiungere 154 altri fini, la facilità di personalizzazione e la velocità di manutenzione 155 sono requisiti essenziali per gli utenti che li utilizzano intensivamente. A 156 mio avviso, il software libero si guadagnerà rapidamente la fiducia 157 necessaria per diventare un vero e proprio fenomeno di mercato. Non appena 158 si dà fiducia ad alcuni prodotti di software libero, si capisce che ne 159 meritano di più. I sostenitori di GNU/Linux devono essere pronti ad offrire 160 assistenza per poter soddisfare la futura richiesta di consulenti.</p> 161 162 <h3 id="sec2">Sostenibilità per le società di assistenza tecnica</h3> 163 164 <p>Naturalmente, i consulenti privati non riescono a coprire tutti i bisogni 165 degli utenti di computer. Parecchie attività non possono essere gestite da 166 singoli individui. Red Hat e S.u.S.E. stanno dimostrando che creare e tenere 167 aggiornata una distribuzione può costituire una buona fonte di reddito anche 168 se il prodotto può essere liberamente ridistribuito. Anche il progetto 169 intorno a Debian è in via di realizzazione, sebbene in fase meno avanzata, 170 principalmente perché sia Red Hat sia S.u.S.E. confezionavano insieme 171 prodotti proprietari e pacchetti liberi per sopravvivere quando la fetta di 172 mercato era ridotta, mentre Debian è sempre stata completamente slegata dai 173 prodotti proprietari, e lo è tuttora.</p> 174 175 <p>Oltre alle attività di “creazione e pacchettizzazione” o “raccolta e 176 pacchettizzazione” del software, le società possono specializzarsi 177 nell'assistenza tecnica, occupandosi di tutte quelle situazioni in cui i 178 sistemi informatici siano di importanza critica. Alle realtà costituite 179 dalle grandi imprese che utilizzano sistemi informatici nel loro ambiente 180 produttivo non basteranno né un consulente esterno né un tecnico 181 interno. Esse devono poter contare su una struttura esterna in grado di 182 garantire il funzionamento continuo, 24 ore su 24, dei loro strumenti 183 tecnologici.</p> 184 185 <p>Anche se è dimostrato che GNU/Linux o qualunque altro sistema operativo è 186 totalmente affidabile, chi lo utilizza intensivamente avrà comunque bisogno 187 di poter contare su una società di assistenza come forma di 188 assicurazione. Più i computer sono importanti per un ambiente produttivo, 189 più le persone sono disposte a pagare per essere sicure che tutto continuerà 190 a funzionare e per poter far intervenire un “responsabile” in caso di 191 guasto. Un contratto di questo tipo, di assistenza tecnica per “utenti 192 intensivi”, potrebbe anche prevedere forme di risarcimento in caso di 193 interruzione del servizio. Le grandi società di assistenza saranno in grado 194 di gestire in modo efficace tali clausole e i clienti saranno contenti di 195 pagare cifre anche elevate anche se non avranno mai bisogno di interventi di 196 assistenza.</p> 197 198 <p>In breve, non vedo alcun motivo per cui le società produttrici di software 199 debbano mantenere diritti esclusivi sui loro prodotti: il settore 200 dell'assistenza è abbastanza grande da offrire buone opportunità commerciali 201 nelle Tecnologie dell'Informazione. Quelle che vogliono eccellere potrebbero 202 impiegare parte degli introiti per finanziare lo sviluppo del software 203 libero, garantendosi in tal modo l'accesso al software migliore prima di 204 altri e associando ad esso il loro nome. In realtà, questo sistema viene già 205 utilizzato dalle grandi distribuzioni.</p> 206 207 <h3 id="sec3">Sostenibilità per i centri di formazione</h3> 208 209 <p>Va da sé che scuole ed università hanno un grande interesse ad insegnare le 210 Tecnologie dell'Informazione utilizzando solo software libero. Grazie alla 211 loro superiorità tecnica, gli ambienti messi a disposizione dal software 212 libero offrono agli studenti maggiori possibilità, ma hanno anche bisogno di 213 maggiori conoscenze tecniche per essere amministrati in modo efficace. Non 214 vedo un significativo risparmio di denaro nella scelta di sistemi operativi 215 liberi invece che proprietari, ma le istituzioni e le agenzie di formazione 216 potrebbero spendere meglio il loro denaro per assumere amministratori di 217 sistema piuttosto che sovvenzionare società commerciali già troppo 218 ricche. Mentre il mio Paese, l'Italia, rimane bloccato da normative che 219 favoriscono l'acquisto di beni piuttosto che l'impiego e lo sviluppo di 220 risorse umane, altri paesi si stanno già muovendo nella direzione giusta: il 221 Messico e la Francia, ad esempio, hanno già annunciato progetti per 222 l'utilizzo di GNU/Linux nelle loro scuole pubbliche.</p> 223 224 <p>C'è un altro aspetto a favore del software libero nel campo dell'istruzione: 225 quando gli studenti trovano lavoro preferiscono impiegare strumenti il cui 226 uso sia già stato da loro appreso a scuola, per poter minimizzare ulteriori 227 sforzi di apprendimento. Questo fatto dovrebbe spingere le scuole ad 228 utilizzare con gli studenti soltanto software non proprietario, cioè 229 software libero. Le scuole dovrebbero insegnare ad utilizzare il software 230 proprietario solamente in due casi: quando non fosse praticabile 231 nessun'alternativa e quando la società distributrice di tale software le 232 <i>pagasse</i> per insegnare ad utilizzare il suo prodotto. Pagare una 233 società per pubblicizzarle un prodotto è decisamente un controsenso.</p> 234 235 <h3 id="sec4">Questioni sociali</h3> 236 237 <p>Ci sono alcune questioni sociali legate alla scelta di un tipo di software 238 piuttosto che un altro. Nonostante preferisca chiamarle sociali, esse hanno 239 anche implicazioni economiche.</p> 240 241 <p> 242 Benché il software libero possa non essere più economico del software 243 proprietario quando si attribuisce un costo al proprio tempo, ambienti 244 operativi diversi utilizzano criteri diversi per convertire il tempo in 245 denaro. La maggior parte dei paesi emergenti ha buone risorse intellettuali 246 ma poco denaro, e dispongono anche di molti computer non molto 247 recenti. Questi Paesi non possono permettersi sistemi operativi proprietari: 248 le soluzioni libere invece sono sostenibili e produttive. In effetti, il 249 documento “Halloween” conferma la mia opinione sottolineando che in Estremo 250 Oriente l'uso di “Linux” è in rapidissima crescita. Le associazioni di 251 volontariato presentano questo stesso tipo di situazione: poco denaro e un 252 buon numero di risorse umane. Questo porta direttamente alla scelta del 253 modello del software libero per qualsiasi esigenza nelle Tecnologie 254 dell'Informazione.</p> 255 256 <p>Queste idee probabilmente suggeriscono che la libera disponibilità 257 dell'informazione sia piuttosto di sinistra, poiché “l'informazione alle 258 masse” suona piuttosto simile al vecchio slogan “il potere alle masse”. Ciò 259 che di solito viene ignorato è il forte sapore di destra del movimento del 260 software libero. L'arena del software libero è ferocemente meritocratica e 261 rappresenta l'ambiente ideale per la libera competizione, ambiente in cui le 262 leggi del mercato assicurano che soltanto le idee migliori e i migliori 263 giocatori sopravvivano. Gli standard proprietari tendono invece a ridurre la 264 competizione diminuendo l'innovazione e consolidando i risultati precedenti.</p> 265 266 <h3 id="sec5">Limiti del modello del software libero</h3> 267 268 <p>Naturalmente, sono consapevole che non tutti i pacchetti software possono 269 essere facilmente trasformati in software libero. Non mi riferisco qui ai 270 prodotti per l'ufficio: credo che prima o poi verranno realizzati alcuni 271 buoni progetti anche in questo campo.</p> 272 273 <p>Penso piuttosto a tutti gli ambienti in cui c'è una forte concorrenza per un 274 prodotto basato solo in parte sulla sua componente software. Per esempio, 275 un'apparecchiatura industriale può comprendere un computer e componenti 276 hardware (un robot, periferiche custom di I/O, PLC, ecc.). Il software 277 applicativo contenuto nel computer è una piccola parte del tutto, ma le sue 278 caratteristiche influenzano pesantemente il valore complessivo 279 dell'apparecchiatura. La produzione e il debugging di queste applicazioni 280 richiedono di solito ingenti investimenti: in questo modo viene impedita la 281 libera ridistribuzione del codice sorgente, come forma di protezione nei 282 confronti della concorrenza.</p> 283 284 <p>Un altro esempio significativo sono i telefoni cellulari. I cellulari 285 contengono molto software, anche se praticamente invisibile all'utente 286 finale, il quale percepisce l'apparecchio come telefono piuttosto che come 287 computer. Il software in questione è la componente che determina le capacità 288 complessive dell'apparecchio. E, a causa del suo importante ruolo 289 funzionale, è strettamente proprietario.</p> 290 291 <p>Purtroppo non vedo una soluzione semplice per arrivare alla liberalizzazione 292 di questo tipo di codice. Nonostante non mi interessino molto i telefoni 293 cellulari (non li uso :), mi piacerebbe però vedere applicazioni industriali 294 libere perché di solito vale la pena riutilizzare e adattare a nuovi 295 problemi il loro contenuto tecnologico.</p> 296 297 <div class="infobox"> 298 <hr /> 299 <p id="rubini">[*] Alessandro scrive software libero per vivere e sostiene il software 300 libero come missione. Spera che il figlio che nascerà si terrà alla larga 301 dai computer ricordandosi dei buoni vecchi tempi quando tali bestie 302 rimanevano confinate nei loro zoo tecnologici. Alessandro legge le e-mail 303 all'indirizzo <a href="mailto:rubini@gnu.org"><rubini@gnu.org></a> e 304 cerca di rispondere a tutti.</p> 305 306 <p>Ristampato con il permesso di <cite>Linux Journal</cite>.</p> 307 </div> 308 </div> 309 310 <div class="translators-notes"> 311 312 <!--TRANSLATORS: Use space (SPC) as msgstr if you don't have notes.--> 313 </div> 314 </div> 315 316 <!-- for id="content", starts in the include above --> 317 <!--#include virtual="/server/footer.it.html" --> 318 <div id="footer" role="contentinfo"> 319 <div class="unprintable"> 320 321 <p>Per informazioni su FSF e GNU rivolgetevi, possibilmente in inglese, a <a 322 href="mailto:gnu@gnu.org"><gnu@gnu.org></a>. Ci sono anche <a 323 href="/contact/">altri modi di contattare</a> la FSF. Inviate segnalazioni 324 di link non funzionanti e altri suggerimenti relativi alle pagine web a <a 325 href="mailto:webmasters@gnu.org"><webmasters@gnu.org></a>.</p> 326 327 <p> 328 <!-- TRANSLATORS: Ignore the original text in this paragraph, 329 replace it with the translation of these two: 330 331 We work hard and do our best to provide accurate, good quality 332 translations. However, we are not exempt from imperfection. 333 Please send your comments and general suggestions in this regard 334 to <a href="mailto:web-translators@gnu.org"> 335 336 <web-translators@gnu.org></a>.</p> 337 338 <p>For information on coordinating and contributing translations of 339 our web pages, see <a 340 href="/server/standards/README.translations.html">Translations 341 README</a>. --> 342 Le traduzioni italiane sono effettuate ponendo la massima attenzione ai 343 dettagli e alla qualità, ma a volte potrebbero contenere imperfezioni. Se ne 344 riscontrate, inviate i vostri commenti e suggerimenti riguardo le traduzioni 345 a <a 346 href="mailto:web-translators@gnu.org"><web-translators@gnu.org></a> 347 oppure contattate direttamente il <a 348 href="http://savannah.gnu.org/projects/www-it/">gruppo dei traduttori 349 italiani</a>.<br/>Per informazioni su come gestire e inviare traduzioni 350 delle nostre pagine web consultate la <a 351 href="/server/standards/README.translations.html">Guida alle traduzioni</a>.</p> 352 </div> 353 354 <p>Copyright © 1998-2001 Alessandro Rubini</p> 355 356 <p>La copia letterale e la distribuzione di questo articolo nella sua integrità 357 sono permesse con qualsiasi mezzo, a condizione che questa nota e la nota di 358 copyright siano riprodotte. 359 </p> 360 361 <!--#include virtual="/server/bottom-notes.it.html" --> 362 <div class="translators-credits"> 363 364 <!--TRANSLATORS: Use space (SPC) as msgstr if you don't want credits.--> 365 Tradotto originariamente da Paola Blason e Giorgio V. Felchero. Modifiche 366 successive di Alessandro Rubini, Paola Blason, Giorgio V. Felchero, Andrea 367 Pescetti.</div> 368 369 <p class="unprintable"><!-- timestamp start --> 370 Ultimo aggiornamento: 371 372 $Date: 2021/10/16 10:33:12 $ 373 374 <!-- timestamp end --> 375 </p> 376 </div> 377 </div> 378 <!-- for class="inner", starts in the banner include --> 379 </body> 380 </html>