manifesto.html (39232B)
1 <!--#set var="ENGLISH_PAGE" value="/gnu/manifesto.en.html" --> 2 3 <!--#include virtual="/server/header.it.html" --> 4 <!-- Parent-Version: 1.96 --> 5 <!-- This page is derived from /server/standards/boilerplate.html --> 6 <!--#set var="TAGS" value="gnu-history" --> 7 <!--#set var="DISABLE_TOP_ADDENDUM" value="yes" --> 8 9 <!-- This file is automatically generated by GNUnited Nations! --> 10 <title>Il Manifesto GNU - Progetto GNU - Free Software Foundation</title> 11 <style type="text/css" media="print,screen"><!-- 12 a.ftn { font-size: .94em; } 13 --> 14 </style> 15 16 <!--#include virtual="/gnu/po/manifesto.translist" --> 17 <!--#include virtual="/server/banner.it.html" --> 18 <!--#include virtual="/gnu/gnu-breadcrumb.it.html" --> 19 <!--GNUN: OUT-OF-DATE NOTICE--> 20 <!--#include virtual="/server/top-addendum.it.html" --> 21 <div class="article reduced-width"> 22 <h2>Il Manifesto GNU</h2> 23 <div class="thin"></div> 24 25 <div class="introduction"> 26 <p> Il Manifesto GNU (che appare sotto) venne scritto da <a 27 href="https://www.stallman.org/">Richard Stallman</a> all'inizio del 28 progetto GNU, nel 1985, per sollecitare aiuto nello sviluppo del sistema 29 GNU. Parte del testo viene da un annuncio precedente, del 1983. Fino al 1987 30 il manifesto venne lievemente aggiornato per tener conto degli sviluppi, ma 31 da quel momento la scelta migliore sembra essere quella di lasciarlo 32 immutato.</p> 33 34 <p>Da allora abbiamo preso atto di alcuni fraintendimenti che si potrebbero 35 evitare con una diversa scelta di termini. Le note in calce aggiunte a 36 partire dal 1993 aiutano a chiarire questi punti. </p> 37 38 <p>Se volete installare il sistema GNU/Linux vi consigliamo di provare una 39 delle <a href="/distros">distribuzioni GNU/Linux libere al 100%</a>. Si veda 40 <a href="/help/help.html">gnu.org/help</a> per scoprire come contribuire.</p> 41 42 <p>Il progetto GNU Project è parte del Movimento per il Software Libero, una 43 campagna per la <a href="/philosophy/free-sw.html">libertà degli utenti di 44 software</a>. Non è corretto associare GNU con il termine “open 45 source” che è stato coniato nel 1998 da persone che non danno priorità 46 ai valori etici del Movimento per il Software Libero: queste persone 47 affrontano le stesse questioni ma lo fanno con un <a 48 href="/philosophy/open-source-misses-the-point.html">approccio privo di 49 riferimenti etici</a>.</p> 50 <hr class="no-display" /> 51 </div> 52 53 <h3 id="whats-gnu">Cos'è GNU? Gnu Non è Unix!</h3> 54 55 <p> 56 GNU, che sta per "Gnu's Not Unix" (Gnu Non è Unix), è il nome del sistema 57 software completo e Unix-compatibile che sto scrivendo per distribuirlo 58 liberamente a chiunque lo possa utilizzare. <a class="ftn" 59 href="#f1">[1]</a> Molti altri volontari mi stanno aiutando. Abbiamo gran 60 necessità di contributi in tempo, denaro, programmi e macchine.</p> 61 62 <p> 63 Fino ad ora abbiamo un editor Emacs fornito di Lisp per espanderne i 64 comandi, un debugger simbolico, un generatore di parser compatibile con 65 yacc, un linker e circa 35 utility. È quasi pronta una shell 66 (interprete di comandi). Un nuovo compilatore C portabile e ottimizzante ha 67 compilato se stesso e potrebbe essere pubblicato quest'anno. Esiste un 68 inizio di kernel, ma mancano molte delle caratteristiche necessarie per 69 emulare Unix. Una volta terminati il kernel e il compilatore sarà possibile 70 distribuire un sistema GNU utilizzabile per lo sviluppo di 71 programmi. Useremo TeX come formattatore di testi, ma lavoriamo anche su un 72 nroff. Useremo inoltre il sistema a finestre portabile libero X. Dopo di che 73 aggiungeremo un Common Lisp portabile, il gioco Empire, un foglio 74 elettronico e centinaia di altre cose, oltre alla documentazione in linea. 75 Speriamo di fornire, col tempo, tutte le cose utili che normalmente si 76 trovano in un sistema Unix, ed anche di più. </p> 77 78 <p> 79 GNU sarà in grado di far girare programmi Unix, ma non sarà identico a 80 Unix. Apporteremo tutti i miglioramenti che sarà ragionevole fare basandoci 81 sull'esperienza maturata con altri sistemi operativi. In particolare 82 abbiamo in programma nomi più lunghi per i file, numeri di versione per i 83 file, un filesystem a prova di crash, forse completamento automatico dei 84 nomi dei file, supporto indipendente dal terminale per la visualizzazione e 85 forse col tempo un sistema a finestre basato sul Lisp, attraverso il quale 86 più programmi Lisp e normali programmi Unix siano in grado di condividere lo 87 schermo. Sia C che Lisp saranno linguaggi per la programmazione di 88 sistema. Per le comunicazioni vedremo di supportare UUCP, Chaosnet del MIT 89 ed i protocolli di Internet. </p> 90 91 <p> 92 GNU è inizialmente orientato alle macchine della classe 68000/16000 con 93 memoria virtuale, perché sono quelle su cui è più facile farlo 94 girare. Lasceremo agli interessati il lavoro necessario a farlo girare su 95 macchine più piccole.</p> 96 97 <p> 98 Vi preghiamo, per evitare confusioni, di pronunciare la 'G' nella parola 99 'GNU' quando indica il nome di questo progetto. [N.d.T.: questa avvertenza 100 serve ad evitare che in inglese "GNU" sia pronunciato come la parola "new"].</p> 101 102 <h3 id="why-write">Perché devo scrivere GNU</h3> 103 104 <p> 105 Io credo che il punto fondamentale sia che, se a me piace un programma, io 106 debba condividerlo con altre persone a cui piace. I venditori di software 107 usano il criterio "divide et impera" con gli utenti, facendo sì che non 108 condividano il software con altri. Io mi rifiuto di spezzare così la 109 solidarietà con gli altri utenti. La mia coscienza non mi consente di 110 firmare un accordo per non rivelare informazioni o per una licenza d'uso del 111 software. Ho lavorato per anni presso il laboratorio di intelligenza 112 artificiale per resistere a queste tendenze e ad altri atteggiamenti 113 sgradevoli, ma col tempo queste sono andate troppo oltre: non potevo 114 rimanere in una istituzione dove ciò viene fatto a mio nome contro la mia 115 volontà. </p> 116 117 <p> 118 Per poter continuare ad usare i computer senza disonore, ho deciso di 119 raccogliere un corpus di software libero in modo da andare avanti senza 120 l'uso di alcun software che non sia libero. Mi sono dimesso dal laboratorio 121 di Intelligenza Artificiale per togliere al MIT ogni scusa legale che mi 122 impedisca di distribuire GNU. <a class="ftn" href="#f2a">[2]</a></p> 123 124 <h3 id="compatible">Perché GNU sarà compatibile con Unix</h3> 125 126 <p> 127 Unix non è il mio sistema ideale, ma non è poi così male. Le caratteristiche 128 essenziali di Unix paiono essere buone e penso di poter colmare le lacune di 129 Unix senza rovinarne le caratteristiche. E adottare un sistema compatibile 130 con Unix può risultare pratico anche per molti altri.</p> 131 132 <h3 id="available">Come sarà reso disponibile GNU</h3> 133 134 <p> 135 GNU non è di pubblico dominio. A tutti sarà permesso di modificare e 136 ridistribuire GNU, ma a nessun distributore sarà concesso di porre 137 restrizioni sulla sua ridistribuzione. Questo vuol dire che non saranno 138 permesse modifiche <a 139 href="/philosophy/categories.html#ProprietarySoftware"> proprietarie</a>. 140 Voglio essere sicuro che tutte le versioni di GNU rimangano libere. </p> 141 142 <h3 id="why-help">Perché molti altri programmatori desiderano essere d'aiuto</h3> 143 144 <p> 145 Ho trovato molti altri programmatori molto interessati a GNU che vogliono 146 dare una mano.</p> 147 148 <p> 149 Molti programmatori sono scontenti della commercializzazione del software di 150 sistema. Li può aiutare a far soldi, ma li costringe in generale a sentirsi 151 in conflitto con gli altri programmatori, invece che solidali. L'atto di 152 amicizia fondamentale tra programmatori è condividere programmi; le 153 politiche di commercializzazione attualmente in uso essenzialmente 154 proibiscono ai programmatori di trattare gli altri come amici. Gli 155 acquirenti del software devono decidere tra l'amicizia e l'obbedienza alle 156 leggi. Naturalmente molti decidono che l'amicizia è più importante. Ma 157 quelli che credono nella legge non si sentono a proprio agio con queste 158 scelte. Diventano cinici e pensano che programmare sia solo un modo per fare 159 soldi. </p> 160 161 <p> 162 Lavorando e utilizzando GNU invece che programmi proprietari, possiamo 163 comportarci amichevolmente con tutti e insieme rispettare la legge. Inoltre 164 GNU è un esempio che ispira gli altri e una bandiera che li chiama a 165 raccolta perché si uniscano a noi nel condividere il software. Questo ci può 166 dare una sensazione di armonia che sarebbe irraggiungibile se usassimo 167 software che non sia libero. Per circa la metà dei programmatori che conosco 168 è una soddisfazione importante, che il denaro non può sostituire.</p> 169 170 <h3 id="contribute">Come si può contribuire</h3> 171 172 <div class="comment"> 173 <p> 174 (Oggi, per sapere su quali programmi lavorare si veda <a 175 href="http://fsf.org/campaigns/priority-projects">la lista dei progetti ad 176 alta priorità</a> e la <a 177 href="http://savannah.gnu.org/people/?type_id=1">«lista GNU delle 178 richieste di aiuto»</a>, cioè l'elenco generale dei lavori da svolgere 179 sui pacchetti software GNU. Per altri modi di aiutare, si veda <a 180 href="/help/help.html">la guida per aiutare il sistema il sistema operativo 181 GNU</a>). 182 </p> 183 </div> 184 185 <p> 186 Chiedo ai produttori di computer donazioni in denaro e macchine, ed ai 187 privati donazioni in programmi e lavoro.</p> 188 189 <p> 190 Donare delle macchine può far sì che su di esse giri ben presto GNU. Le 191 macchine devono essere sistemi completi e pronti all'uso approvati per 192 l'utilizzo in aree residenziali e non devono richiedere raffreddamento o 193 alimentazione di tipo sofisticato.</p> 194 195 <p> 196 Ho conosciuto moltissimi programmatori desiderosi di contribuire a GNU 197 part-time. Per la gran parte dei progetti, un lavoro part-time distribuito 198 risulterebbe troppo difficile da coordinare, perché le varie parti scritte 199 indipendentemente non funzionerebbero insieme. Ma per scrivere un sostituto 200 di Unix questo problema non si pone, perché un sistema Unix completo 201 contiene centinaia di programmi di servizio, ognuno con la propria 202 documentazione separata, e con gran parte delle specifiche di interfaccia 203 date dalla compatibilità con Unix. Se ogni partecipante scrive un solo 204 programma da usare al posto di una utility di Unix, il quale funzioni 205 correttamente al posto dell'originale su un sistema Unix, allora questi 206 programmi funzioneranno bene una volta messi assieme. Anche considerando 207 qualche imprevisto dovuto a Murphy, assemblare tali componenti è un lavoro 208 fattibile. Il kernel invece richiederà una più stretta cooperazione, e verrà 209 sviluppato da un gruppo piccolo e affiatato.</p> 210 211 <p> 212 Donazioni in denaro possono mettermi in grado di assumere alcune persone a 213 tempo pieno o part-time. Lo stipendio non sarà alto rispetto agli standard 214 dei programmatori, ma io cerco persone per le quali lo spirito della 215 comunità GNU sia importante quanto il denaro. Io lo vedo come un modo di 216 permettere a degli appassionati di dedicare tutte le loro energie al lavoro 217 su GNU senza essere costretti a guadagnarsi da vivere in un altro modo.</p> 218 219 <h3 id="benefit">Perché tutti gli utenti dei computer ne trarranno beneficio</h3> 220 221 <p> 222 Una volta scritto GNU, ognuno potrà avere liberamente del buon software di 223 sistema, così come può avere l'aria. <a class="ftn" href="#f2">[3]</a></p> 224 225 <p> 226 Questo significa molto di più che far risparmiare a ciascuno il costo di una 227 licenza Unix: vuol dire evitare l'inutile spreco di ripetere ogni volta lo 228 sforzo della programmazione di sistema. Queste energie possono essere invece 229 impiegate ad avanzare lo stato dell'arte.</p> 230 231 <p> 232 I sorgenti completi del sistema saranno a disposizione di tutti. Di 233 conseguenza, un utente che abbia necessità di apportare dei cambiamenti al 234 sistema sarà sempre in grado di farlo da solo o di commissionare i 235 cambiamenti ad un programmatore o ad un'impresa. Gli utenti non saranno più 236 in balia di un solo programmatore o di una impresa che, avendo la proprietà 237 esclusiva dei sorgenti, sia la sola a poter fare le modifiche.</p> 238 239 <p> 240 Le scuole avranno la possibilità di fornire un ambiente molto più educativo, 241 incoraggiando gli studenti a studiare e migliorare il software di sistema. I 242 laboratori di informatica di Harvard avevano una politica per cui nessun 243 programma poteva essere installato nel sistema senza che i sorgenti fossero 244 pubblicamente consultabili, e la praticarono rifiutandosi effettivamente di 245 installare alcuni programmi. Questo comportamento mi è stato di grande 246 ispirazione.</p> 247 248 <p> 249 Infine, scompariranno le necessità burocratiche di tener conto di chi sia il 250 proprietario del software di sistema e di chi abbia il diritto di farci 251 cosa.</p> 252 253 <p> 254 Ogni sistema per imporre tariffe d'uso di un programma, comprese le licenze 255 d'uso per le copie, è sempre estremamente costoso in termini sociali a causa 256 del complesso meccanismo necessario per decidere quanto (cioè per quali 257 programmi) ognuno debba pagare, e solo uno stato di polizia può costringere 258 tutti all'obbedienza. Immaginate una stazione spaziale dove l'aria deve 259 essere prodotta artificialmente ad un costo elevato: far pagare ogni litro 260 d'aria consumato può essere giusto, ma indossare la maschera col contatore 261 tutto il giorno e tutta la notte è intollerabile, anche se tutti possono 262 permettersi di pagare la bolletta. E le videocamere poste in ogni dove per 263 controllare che nessuno si tolga mai la maschera sono offensive. Meglio 264 finanziare l'impianto di ossigenazione con una tassa pro capite e buttar via 265 le maschere.</p> 266 267 <p> 268 Copiare un programma in tutto o in parte è tanto naturale per un 269 programmatore quanto respirare ed è altrettanto produttivo. Dovrebbe essere 270 altrettanto libero.</p> 271 272 <h3 id="rebutted-objections">Alcune obiezioni facilmente confutabili agli obiettivi GNU</h3> 273 274 <dl> 275 <dt id="support"> 276 <strong>«La gente non lo userà se è gratuito, perché non potrà avere 277 l'assistenza».</strong></dt> 278 279 <dt> 280 <strong>«Un programma deve essere a pagamento, per poter fornire 281 supporto adeguato».</strong></dt> 282 <dd> 283 <p> 284 Se la gente preferisse pagare per GNU più l'assistenza piuttosto che avere 285 GNU gratis senza assistenza, allora un'impresa che fornisse assistenza a chi 286 si è procurato GNU gratis potrebbe operare con profitto. <a 287 class="ftn" href="#f3">[4]</a></p> 288 289 <p> 290 Si deve distinguere tra il supporto sotto forma di lavoro di programmazione 291 e la semplice gestione. Il primo non è ottenibile da un venditore di 292 software. Se il problema non è sentito da un numero sufficiente di clienti 293 allora il venditore dirà al cliente di arrangiarsi.</p> 294 295 <p> 296 Per chi deve poter contare su questo tipo di supporto l'unica soluzione è di 297 disporre dei sorgenti e degli strumenti necessari, in modo da poter 298 commissionare il lavoro a chi sia disposto a farlo, invece che rimanere in 299 balia di qualcuno. Con Unix il prezzo dei sorgenti rende ciò improponibile 300 per la maggior parte delle imprese. Con GNU questo sarà invece facile. Si 301 darà sempre il caso che non siano disponibili persone competenti, ma questo 302 non potrà essere imputato al sistema di distribuzione. GNU non elimina tutti 303 i problemi del mondo, solo alcuni.</p> 304 305 <p> 306 Allo stesso tempo, gli utenti che non sanno nulla di computer hanno bisogno 307 di manutenzione, cioè di cose che potrebbero fare facilmente da soli ma che 308 non sono in grado di fare.</p> 309 310 <p> 311 Servizi di questo genere potrebbero essere forniti da aziende che vendono 312 solo gestione e manutenzione. Se è vero che gli utenti sono disposti a 313 pagare per un prodotto con servizio, allora saranno anche disposti a pagare 314 per il servizio avendo avuto il prodotto gratuitamente. Le aziende di 315 servizi si faranno concorrenza sul prezzo e sulla qualità; gli utenti 316 d'altra parte non saranno legati a nessuna di esse in particolare. Nel 317 frattempo, coloro che non avranno bisogno del servizio saranno sempre in 318 grado di usare il programma senza pagare il servizio.</p> 319 </dd> 320 321 <dt id="advertising"> 322 <strong>«Non si può raggiungere molta gente senza pubblicità, e per 323 finanziarla si deve far pagare il programma.»</strong></dt> 324 <dt> 325 <strong>«È inutile reclamizzare un programma 326 gratuito».</strong></dt> 327 <dd> 328 <p> 329 Ci sono molte forme di pubblicità gratuita o a basso costo che possono 330 essere usate per informare un gran numero di utenti di computer riguardo a 331 cose come GNU. Ma può essere vero che la pubblicità può raggiungere molti 332 più utenti di microcomputer. Se fosse veramente così, una ditta che 333 reclamizzasse il servizio di copia e spedizione per posta di GNU a pagamento 334 dovrebbe aver abbastanza successo commerciale da rientrare dai costi della 335 pubblicità e da guadagnarci. In questo modo, pagano la pubblicità solo gli 336 utenti che ne beneficiano.</p> 337 338 <p> 339 D'altro canto, se molta gente ottiene GNU da amici e queste aziende non 340 hanno successo, vorrà dire che la pubblicità non era necessaria per 341 diffondere GNU. Perché tutti questi difensori del libero mercato non 342 vogliono lasciare che sia il libero mercato a decidere? <a class="ftn" 343 href="#f4">[5]</a></p> 344 </dd> 345 346 <dt id="competitive"> 347 <strong>«La mia azienda ha bisogno di un sistema operativo 348 proprietario per essere più avanti della concorrenza».</strong></dt> 349 <dd> 350 <p> 351 Con GNU, i sistemi operativi non rientreranno più fra gli elementi di 352 concorrenza. La vostra azienda non potrà essere concorrenziale in 353 quest'area, ma egualmente non potranno esserlo i concorrenti. Vi farete 354 concorrenza in altre aree, mentre in questa godrete di mutui benefici. Se 355 vendete sistemi operativi non apprezzerete GNU, ma è un problema vostro. Se 356 avete un'attività di altro tipo, GNU vi può evitare di essere spinti nel 357 costoso campo della vendita di sistemi operativi.</p> 358 359 <p> 360 Mi piacerebbe che lo sviluppo di GNU fosse sostenuto da donazioni da parte 361 di numerosi produttori ed utenti, riducendo così la spesa per 362 tutti. <a class="ftn" href="#f5">[6]</a></p> 363 </dd> 364 365 <dt id="deserve"> 366 <strong>«Ma i programmatori non meritano una ricompensa per la loro 367 creatività?»</strong></dt> 368 <dd> 369 <p> 370 Se qualcosa merita una ricompensa questo è il contribuire al bene sociale. 371 La creatività può essere un contributo al bene sociale, ma solo nella misura 372 in cui la società è libera di usarne i risultati. Se i programmatori 373 meritano una ricompensa per la creazione di programmi innovativi, allora con 374 la stessa logica meritano una punizione se pongono restrizioni all'uso di 375 questi programmi.</p> 376 </dd> 377 378 <dt id="reward"> 379 <strong>«Un programmatore non dovrebbe poter chiedere una ricompensa 380 per la sua creatività?»</strong></dt> 381 <dd> 382 <p> 383 Non c'è niente di male nel chiedere di esser pagati per il proprio lavoro, o 384 mirare ad incrementare le proprie entrate, fintanto che non si utilizzino 385 metodi che siano distruttivi. Ma i metodi comuni nel campo del software, al 386 giorno d'oggi, sono distruttivi.</p> 387 388 <p> 389 Spremere denaro dagli utenti di un programma imponendo restrizioni sull'uso 390 è distruttivo perché riduce i modi in cui il programma può essere 391 usato. Questo diminuisce la quantità di ricchezza che l'umanità ricava dal 392 programma. Quando c'è una scelta deliberata di porre restrizioni, le 393 conseguenze dannose sono distruzione deliberata.</p> 394 395 <p> 396 La ragione per cui un buon cittadino non usa questi metodi distruttivi per 397 diventare più ricco è che, se lo facessero tutti, diventeremmo tutti più 398 poveri a causa delle distruzioni reciproche. Questa è etica kantiana, la 399 Regola Aurea: poiché non mi piacciono le conseguenze che risulterebbero se 400 tutti impedissero l'accesso alle informazioni, devo considerare sbagliato 401 che uno lo faccia. In particolare, il desiderio di una ricompensa per la 402 propria creatività non giustifica il privare il mondo nel suo insieme di 403 tutta o parte di questa creatività.</p> 404 </dd> 405 406 <dt id="starve"> 407 <strong>«Ma i programmatori non moriranno di fame?»</strong></dt> 408 <dd> 409 <p> 410 Potrei rispondere che nessuno è obbligato a fare il programmatore. La 411 maggior parte di noi non è in grado di andare per strada a fare il mimo, ma 412 ciò non vuol dire che siamo condannati a passare la vita per strada a fare i 413 mimi, e morire di fame. Facciamo un altro lavoro.</p> 414 415 <p> 416 Ma è la risposta sbagliata, perché accetta l'assunzione implicita di chi 417 pone la domanda, e cioè che senza proprietà del software non è possibile 418 pagare ai programmatori il becco di un quattrino. Un'assunzione del tipo 419 tutto o niente. </p> 420 421 <p> 422 La vera ragione per cui i programmatori non moriranno di fame è che sarà per 423 loro egualmente possibile essere pagati per programmare, solo non pagati 424 così tanto come ora. </p> 425 426 <p> 427 Porre restrizioni sulle copie non è l'unico modello di affari nel campo del 428 software. È il modello più comune <a class="ftn" href="#f8">[7]</a> 429 perché è il più redditizio. Se fosse vietato, o rifiutato dagli utenti, 430 l'industria del software si sposterebbe su altri modelli organizzativi, 431 adottandone altri ora meno comuni. Ci sono sempre numerosi modi per 432 organizzare un qualunque tipo di affari. </p> 433 434 <p> 435 Probabilmente programmare nel nuovo modello organizzativo non sarà più così 436 redditizio come lo è ora. Ma questo non è un argomento contro il 437 cambiamento. Che gli addetti alle vendite ricevano i salari che ora ricevono 438 non è considerata un'ingiustizia. Se i programmatori avessero gli stessi 439 stipendi (in pratica guadagnerebbero molto di più), non sarebbe nemmeno 440 quella un'ingiustizia.</p> 441 </dd> 442 443 <dt id="right-to-control"> 444 <strong>«Ma le persone non hanno diritto di controllare come la loro 445 creatività viene usata?»</strong></dt> 446 <dd> 447 <p> 448 Il «controllo sull'uso delle proprie idee» in realtà costituisce 449 un controllo sulle vite degli altri; e di solito viene usato per rendere più 450 difficili le loro vite.</p> 451 452 <p> 453 Le persone che hanno studiato con cura i vari aspetti del diritto alla 454 proprietà intellettuale <a class="ftn" href="#f6">[8]</a> (come gli 455 avvocati) dicono che non c'è alcun diritto intrinseco alla proprietà 456 intellettuale. I tipi dei supposti diritti alla proprietà intellettuale 457 riconosciuti dal governo furono creati da specifici atti legislativi per 458 scopi specifici.</p> 459 460 <p> 461 Per esempio la legislazione sui brevetti fu introdotta per incoraggiare gli 462 inventori a rivelare i dettagli delle loro invenzioni. Lo scopo era 463 avvantaggiare la società più che avvantaggiare gli inventori. A quel tempo 464 la validità di 17 anni per un brevetto era breve se confrontata con la 465 velocità di avanzamento dello stato dell'arte. Poiché i brevetti riguardano 466 solo i produttori, per i quali il costo e lo sforzo degli accordi di licenza 467 sono piccoli in confronto all'organizzazione della produzione, spesso i 468 brevetti non costituiscono un gran danno. E non ostacolano la gran parte 469 degli individui che usano prodotti coperti da brevetto.</p> 470 471 <p> 472 L'idea del copyright non esisteva in tempi antichi, quando gli autori 473 copiavano estesamente altri autori in opere non narrative. Questa pratica 474 era utile, ed è il solo modo attraverso cui almeno parte del lavoro di 475 alcuni autori è sopravvissuto. La legislazione sul copyright fu creata 476 espressamente per incoraggiare l'originalità. Nel campo per cui fu 477 inventata, cioè i libri, che potevano essere copiati a basso costo solo con 478 apparecchiature tipografiche, non fece molto danno e non pose ostacoli alla 479 maggior parte dei lettori.</p> 480 481 <p> 482 Tutti i diritti di proprietà intellettuale sono solo licenze concesse dalla 483 società perché si riteneva, correttamente o meno, che concederle avrebbe 484 giovato alla società nel suo complesso. Ma data una situazione particolare 485 dobbiamo chiederci: facciamo realmente bene a concedere queste licenze? Che 486 atti permettiamo di compiere con esse? </p> 487 488 <p> 489 Il caso dei programmi ai giorni nostri differisce enormemente da quello dei 490 libri un secolo fa. Il fatto che la via più facile per passare una copia di 491 un programma sia da persona a persona, che il programma abbia un codice 492 sorgente ed un codice oggetto che sono cose distinte, ed infine il fatto che 493 un programma venga usato più che letto e gustato, combinandosi creano una 494 situazione in cui qualcuno che impone un copyright minaccia la società nel 495 suo insieme, sia materialmente che spiritualmente, una situazione in cui 496 quel qualcuno non dovrebbe farlo, che la legge lo permetta o no.</p> 497 </dd> 498 499 <dt id="competition"> 500 <strong>«La competizione fa sì che le cose siano fatte 501 meglio».</strong></dt> 502 <dd> 503 <p> 504 Il paradigma della competizione è la gara: premiando il vincitore incoraggia 505 ognuno a correre più veloce. Quando veramente il capitalismo funziona in 506 questo modo, fa un buon lavoro; ma chi lo difende ha torto nell'asserire che 507 agisce sempre così. Se i corridori dimenticano il motivo per cui è offerto 508 il premio e si concentrano solo sul vincere non curandosi di come, possono 509 trovare altre strategie, come ad esempio attaccare gli altri concorrenti. 510 Se i corridori si azzuffano, arrivano tutti in ritardo al traguardo. </p> 511 512 <p> 513 Il software proprietario e segreto è l'equivalente morale dei corridori che 514 si azzuffano. Triste a dirsi, l'unico arbitro che abbiamo pare non muovere 515 alcuna obiezione alle zuffe, al più le regolamenta («ogni dieci metri 516 puoi tirare un pugno»). Dovrebbe invece dividerli e penalizzarli 517 anche se solo provassero a combattere. </p> 518 </dd> 519 520 <dt id="stop-programming"> 521 <strong>«Ma senza un incentivo economico non smetterebbero tutti di 522 programmare?»</strong></dt> 523 <dd> 524 <p> 525 In realtà molta gente programmerebbe senza alcun incentivo 526 economico. Programmare ha un fascino irresistibile per alcune persone, 527 solitamente per quelli che ci riescono meglio. Non mancano certo i musicisti 528 professionisti che insistono pur non avendo speranza di guadagnarsi da 529 vivere suonando.</p> 530 531 <p> 532 Ma in realtà questa domanda, benché posta spesso, non è appropriata. La paga 533 per i programmatori non sparirà, semplicemente diminuirà. Quindi la domanda 534 corretta è: "qualcuno si metterà mai a programmare per un minore incentivo 535 economico?". La mia esperienza dice che sì, ci si metterà.</p> 536 537 <p> 538 Per più di dieci anni molti tra i migliori programmatori del mondo hanno 539 lavorato nel laboratorio di Intelligenza Artificiale per molti meno soldi di 540 quanti ne avrebbero potuti ricevere in ogni altro posto. Hanno avuto 541 soddisfazioni non economiche di moltissimi tipi, ad esempio fama e 542 riconoscenza. E la creatività è anche divertente, un premio di per sé. </p> 543 544 <p> 545 Poi molti se ne sono andati quando hanno avuto la possibilità di fare lo 546 stesso interessante lavoro per un mucchio di soldi. </p> 547 548 <p> 549 Ciò che i fatti mostrano è che la gente programma per altre ragioni che non 550 siano il denaro; ma se viene data la possibilità di fare la stessa cosa per 551 un mucchio di soldi, allora cominceranno ad aspettarseli e a richiederli. Le 552 organizzazioni che pagano poco sono svantaggiate in confronto a quelle che 553 pagano molto, ma non sarebbero necessariamente in questa posizione se quelle 554 che pagano molto fossero bandite.</p> 555 </dd> 556 557 <dt id="desperate"> 558 <strong>«Abbiamo un disperato bisogno dei programmatori. Se ci 559 chiedono di smettere di aiutare i nostri vicini dobbiamo 560 obbedire».</strong></dt> 561 <dd> 562 <p> 563 Non si è mai così disperati da dover obbedire a questo genere di pretese. 564 Ricorda: milioni in difesa, ma non un centesimo in tributi [N.d.T.: è una 565 famosa frase di George Washington].</p> 566 </dd> 567 568 <dt id="living"> 569 <strong>«I programmatori devono guadagnarsi da vivere in qualche 570 modo».</strong></dt> 571 <dd> 572 <p> 573 A breve termine è vero. Ma ci sono un'infinità di modi in cui i 574 programmatori possono guadagnarsi da vivere senza vendere i diritti d'uso 575 dei programmi. Questo metodo è comune ai giorni nostri perché porta la 576 maggior quantità di denaro a programmatori e aziende, non perché sia l'unica 577 strada per guadagnarsi da vivere. È facile trovarne altre se se ne 578 vogliono trovare. Ecco una serie di esempi.</p> 579 580 <p> 581 Un produttore che immette sul mercato un nuovo computer pagherà per il 582 porting dei sistemi operativi sul nuovo hardware. </p> 583 584 <p> 585 I servizi a pagamento di insegnamento, gestione e manutenzione possono 586 impiegare dei programmatori. </p> 587 588 <p> 589 Persone con idee nuove possono distribuire i programmi 590 gratuitamente <a class="ftn" href="#f7">[9]</a> chiedendo donazioni 591 agli utenti soddisfatti, o vendendo servizi di gestione. Ho incontrato 592 persone che già lavorano con successo in questo modo. </p> 593 594 <p> 595 Utenti con necessità simili possono formare gruppi e pagare. Un gruppo 596 potrebbe stipulare un contratto con un'impresa di programmazione per 597 scrivere i programmi che i membri del gruppo vorrebbero usare.</p> 598 599 <p> 600 Tutti i tipi di sviluppo possono essere finanziati da una Tassa per il 601 Software:</p> 602 603 <p> 604 Supponiamo che chiunque compri un computer debba pagare un x per cento del 605 costo del computer come tassa per il software. Il governo girerebbe questi 606 fondi ad un'agenzia come la NSF [N.d.T.: più o meno l'equivalente del nostro 607 CNR] per impiegarli nello sviluppo del software. </p> 608 609 <p> 610 Ma se l'acquirente fa lui stesso una donazione per lo sviluppo del software, 611 potrebbe ottenere un credito nei confronti di queste tasse. Potrebbe fare 612 una donazione ad un progetto di sua scelta -- tipicamente scelto perché 613 spera di usarne i risultati quando questo verrà completato. Potrebbe 614 ottenere un credito per ogni donazione fatta, fino al valore totale della 615 tassa che dovrebbe pagare. </p> 616 617 <p> 618 Il gettito complessivo di questa tassa potrebbe essere deciso dal voto di 619 chi la paga, pesato secondo l'ammontare pagato. </p> 620 621 <p> 622 Le conseguenze:</p> 623 624 <ul> 625 <li>La comunità degli utenti di computer sosterrebbe lo sviluppo del software.</li> 626 <li>La comunità sceglierebbe il livello di sostegno necessario.</li> 627 <li>Gli utenti che fossero interessati a sapere su che progetto vengano spesi i 628 loro soldi avrebbero la possibilità di gestire personalmente la cosa.</li> 629 </ul> 630 </dd> 631 </dl> 632 <div class="column-limit"></div> 633 634 <p> 635 Nel lungo periodo, rendere liberi i programmi è un passo verso l'epoca della 636 fine del bisogno, quando nessuno sarà obbligato a lavorare molto duramente 637 solo per guadagnarsi di che vivere. La gente sarà libera di dedicarsi ad 638 attività divertenti, come programmare, dopo aver passato le dieci ore 639 settimanali necessarie in compiti come legiferare, fare consulenza 640 familiare, riparare i robot e prevedere il moto degli asteroidi. Non ci sarà 641 bisogno di guadagnarsi da vivere con la programmazione.</p> 642 643 <p> 644 Abbiamo già ridotto moltissimo la quantità di lavoro che la società nel suo 645 complesso deve fare per ottenere la sua produttività attuale, ma poco di 646 questo si è tradotto in benessere per i lavoratori perché è necessario 647 accompagnare l'attività produttiva con molta attività non produttiva. Le 648 cause principali sono la burocrazia e gli sforzi a tutto campo contro la 649 concorrenza. Il software libero ridurrà di molto questo drenaggio di risorse 650 nell'area della produzione del software. Dobbiamo farlo affinché i guadagni 651 tecnici in produttività si traducano in meno lavoro per noi.</p> 652 <div class="column-limit"></div> 653 654 <h3 id="footnotes" class="footnote">Note</h3> 655 656 <!-- The anchors do not match the actual footnote numbers because of 657 revisions over time. And if a new footnote is added, the references 658 to existing footnotes that follow the new one must be changed. --> 659 <ol> 660 <li id="f1">La scelta delle parole è stata poco accurata. L'intenzione era che nessuno 661 dovesse pagare per il <b>permesso</b> di usare il sistema GNU. Ma le parole 662 non lo esprimono chiaramente, e la gente le interpreta spesso come 663 asserzione che GNU debba sempre essere distribuito in forma gratuita o a 664 basso prezzo. Non è mai stato questo l'intento; più oltre il manifesto parla 665 della possibile esistenza di aziende che forniscano il servizio di 666 distribuzione a scopo di lucro. Di conseguenza ho imparato a distinguere 667 tra "free" nel senso di libero e "free" nel senso di gratuito. Il software 668 libero è il software che gli utenti sono liberi di distribuire e 669 modificare. Alcuni lo avranno gratuitamente, altri dovranno pagare per 670 ottenere le loro copie, e se dei finanziamenti aiutano a migliorare il 671 software tanto meglio. La cosa importante è che chiunque ne abbia una copia 672 sia libero di cooperare con altri nell'usarlo.</li> 673 674 <li id="f2a">L'espressione originale «give away» (qui tradotta con 675 «distribuire») è un'altra indicazione che non era ancora stato 676 chiaramente separato il problema del prezzo da quello della libertà. Per 677 ulteriori spiegazioni vedere la pagina sui <a 678 href="/philosophy/words-to-avoid.html#GiveAwaySoftware"> termini da 679 evitare</a>.</li> 680 681 <li id="f2">Questo è un altro punto dove non sono riuscito a distinguere chiaramente tra 682 i due significati di “free”. La frase, così com'è, non è falsa, si possono 683 ottenere gratuitamente copie del software GNU, o dagli amici o attraverso la 684 rete. Ma in effetti suggerisce un'idea sbagliata.</li> 685 686 <li id="f3">Oggi esistono effettivamente molte ditte di questo tipo.</li> 687 688 <li id="f4">Benché sia una no-profit e non un'azienda, la Free Software Foundation per 689 10 anni ha raccolto la maggior parte dei suoi fondi grazie alla 690 distribuzione di software e materiale. È possibile <a 691 href="https://shop.fsf.org/">ordinare materiale dalla FSF</a> per sostenere 692 il suo lavoro. 693 </li> 694 695 <li id="f5">Un gruppo di aziende decise, intorno al 1991, di mettere insieme fondi per 696 contribuire alla manutenzione del compilatore C di GNU.</li> 697 698 <li id="f8">Penso di avere sbagliato a dire che il software proprietario era il modo più 699 semplice di ricavare denaro dal software. In realtà, il modello di business 700 più comune era, ed è tuttora, lo sviluppo di software personalizzato; questo 701 modello non dà la possibilità di vivere di rendite fisse, quindi l'azienda 702 deve effettivamente lavorare per guadagnare. L'economia legata allo sviluppo 703 di software personalizzato continuerebbe ad esistere, più o meno immutata, 704 anche in un mondo che usasse solo software libero, quindi non ritengo più 705 che la maggior parte dei programmatori pagati guadagnerebbero meno in quella 706 situazione.</li> 707 708 <li id="f6">Negli anni Ottanta non avevo ancora capito quanti problemi fossero legati al 709 termine “proprietà intellettuale”. Quel termine è chiaramente di parte, e 710 inoltre raggruppa insieme varie leggi diverse che presentano problemi molto 711 diversi. Oggi consiglio a tutti di evitare il termine “proprietà 712 intellettuale”, se non altro perché dà l'impressione che quelle leggi siano 713 legate tra loro in qualche forma coerente: dobbiamo essere chiari e parlare 714 separatamente di brevetti, copyright e marchi registrati. Sono disponibili 715 <a href="/philosophy/not-ipr.html">ulteriori informazioni</a> su come questo 716 termine diffonda confusione e parzialità di giudizio.</li> 717 718 <li id="f7">In seguito abbiamo imparato a distinguere tra “software libero” (NdT: in 719 inglese, “free software”;) e “freeware”. Il termine “freeware” significa 720 software che si può liberamente redistribuire, ma che in generale non 721 permette studio e modifica del codice sorgente e non è pertanto software 722 libero. Si veda l'articolo sui <a 723 href="/philosophy/words-to-avoid.html#Freeware">termini da evitare</a> per 724 ulteriori informazioni.</li> 725 726 </ol> 727 </div> 728 729 <div class="translators-notes"> 730 731 <!--TRANSLATORS: Use space (SPC) as msgstr if you don't have notes.--> 732 </div> 733 </div> 734 735 <!-- for id="content", starts in the include above --> 736 <!--#include virtual="/server/footer.it.html" --> 737 <div id="footer" role="contentinfo"> 738 <div class="unprintable"> 739 740 <p>Per informazioni su FSF e GNU rivolgetevi, possibilmente in inglese, a <a 741 href="mailto:gnu@gnu.org"><gnu@gnu.org></a>. Ci sono anche <a 742 href="/contact/">altri modi di contattare</a> la FSF. Inviate segnalazioni 743 di link non funzionanti e altri suggerimenti relativi alle pagine web a <a 744 href="mailto:webmasters@gnu.org"><webmasters@gnu.org></a>.</p> 745 746 <p> 747 <!-- TRANSLATORS: Ignore the original text in this paragraph, 748 replace it with the translation of these two: 749 750 We work hard and do our best to provide accurate, good quality 751 translations. However, we are not exempt from imperfection. 752 Please send your comments and general suggestions in this regard 753 to <a href="mailto:web-translators@gnu.org"> 754 755 <web-translators@gnu.org></a>.</p> 756 757 <p>For information on coordinating and contributing translations of 758 our web pages, see <a 759 href="/server/standards/README.translations.html">Translations 760 README</a>. --> 761 Le traduzioni italiane sono effettuate ponendo la massima attenzione ai 762 dettagli e alla qualità, ma a volte potrebbero contenere imperfezioni. Se ne 763 riscontrate, inviate i vostri commenti e suggerimenti riguardo le traduzioni 764 a <a 765 href="mailto:web-translators@gnu.org"><web-translators@gnu.org></a> 766 oppure contattate direttamente il <a 767 href="http://savannah.gnu.org/projects/www-it/">gruppo dei traduttori 768 italiani</a>.<br/>Per informazioni su come gestire e inviare traduzioni 769 delle nostre pagine web consultate la <a 770 href="/server/standards/README.translations.html">Guida alle traduzioni</a>.</p> 771 </div> 772 773 <!-- Regarding copyright, in general, standalone pages (as opposed to 774 files generated as part of manuals) on the GNU web server should 775 be under CC BY-ND 4.0. Please do NOT change or remove this 776 without talking with the webmasters or licensing team first. 777 Please make sure the copyright date is consistent with the 778 document. For web pages, it is ok to list just the latest year the 779 document was modified, or published. 780 781 If you wish to list earlier years, that is ok too. 782 Either "2001, 2002, 2003" or "2001-2003" are ok for specifying 783 years, as long as each year in the range is in fact a copyrightable 784 year, i.e., a year in which the document was published (including 785 being publicly visible on the web or in a revision control system). 786 787 There is more detail about copyright years in the GNU Maintainers 788 Information document, www.gnu.org/prep/maintain. --> 789 <p>Copyright © 1985, 1993, 2004, 2005, 2007, 2009, 2010, 2015, 2021 Free 790 Software Foundation, Inc.</p> 791 792 <p> 793 Chiunque è autorizzato a fare o distribuire copie letterali di questo 794 documento, con qualsiasi mezzo, a condizione che siano riprodotte la nota 795 sul copyright e la nota di autorizzazione, e che il distributore conceda al 796 destinatario l'autorizzazione di ridistribuirlo a sua volta alle condizioni 797 permesse da questa nota. 798 <br /> 799 Non sono consentite versioni modificate. 800 </p> 801 802 <!--#include virtual="/server/bottom-notes.it.html" --> 803 <div class="translators-credits"> 804 805 <!--TRANSLATORS: Use space (SPC) as msgstr if you don't want credits.--> 806 Tradotto originariamente da Gian Uberto Lauri. Modifiche successive di 807 Francesco Potortì, Alessandro Rubini, Giorgio V. Felchero, Paola Blason, 808 Andrea Pescetti, Valerio Bozzolan.</div> 809 810 <p class="unprintable"><!-- timestamp start --> 811 Ultimo aggiornamento: 812 813 $Date: 2022/01/05 13:31:05 $ 814 815 <!-- timestamp end --> 816 </p> 817 </div> 818 </div> 819 <!-- for class="inner", starts in the banner include --> 820 </body> 821 </html>