free-software-even-more-important.html (21479B)
1 <!--#set var="PO_FILE" 2 value='<a href="/philosophy/po/free-software-even-more-important.it.po"> 3 https://www.gnu.org/philosophy/po/free-software-even-more-important.it.po</a>' 4 --><!--#set var="ORIGINAL_FILE" value="/philosophy/free-software-even-more-important.html" 5 --><!--#set var="DIFF_FILE" value="/philosophy/po/free-software-even-more-important.it-diff.html" 6 --><!--#set var="OUTDATED_SINCE" value="2019-05-24" --> 7 8 <!--#include virtual="/server/header.it.html" --> 9 <!-- Parent-Version: 1.86 --> 10 11 <!-- This file is automatically generated by GNUnited Nations! --> 12 <title>Adesso il Software libero è ancora più importante - Progetto GNU - Free 13 Software Foundation</title> 14 15 <!--#include virtual="/philosophy/po/free-software-even-more-important.translist" --> 16 <!--#include virtual="/server/banner.it.html" --> 17 <!--#include virtual="/server/outdated.it.html" --> 18 <h2>Adesso il Software libero è ancora più importante </h2> 19 20 <p>di <a href="http://www.stallman.org/"><strong>Richard Stallman</strong></a></p> 21 22 <blockquote> 23 <p>Una versione sostanzialmente riveduta di questo articolo è stata pubblicata 24 su <a 25 href="http://www.wired.com/opinion/2013/09/why-free-software-is-more-important-now-than-ever-before"> 26 Wired</a>.</p> 27 <p> 28 <a href="/help/help.html">Alcuni modi per aiutare il movimento del software 29 libero</a>. 30 </p> 31 </blockquote> 32 33 <p>Dal 1983 il movimento per il software libero si batte per la libertà degli 34 utenti di computer, affinché siano gli utenti a controllare il software che 35 usano e non viceversa. Quando un programma rispetta la libertà degli utenti 36 e la comunità diciamo che è "software libero".</p> 37 38 <p>A volte (NdT: solo in inglese, dove "free" significa sia libero che 39 gratuito) utilizziamo anche "libre" per enfatizzare il fatto che stiamo 40 parlando di libertà e non di prezzo. Alcuni programmi proprietari, come 41 Photoshop, sono molto costosi, altri, come Flash Player, sono disponibili 42 gratuitamente, ma questo è solo un dettaglio: comunque sia, vincolano i loro 43 utenti alla volontà del proprietario del programma., dando a quest'ultimo un 44 potere che nessuno deve avere.</p> 45 46 <p>Questi due programmi non liberi hanno qualcos'altro in comune: sono entrambi 47 <em>malware</em>, nel senso che contengono funzionalità irrispettose 48 dell'utente. Il software proprietario oggi spesso è malware perché <a 49 href="/malware/">il potere degli sviluppatori li corrompe</a>. Quell'elenco 50 comprende circa 400 diverse funzionalità malevole (nel 2019) ma è 51 sicuramente solo la punta dell'iceberg.</p> 52 53 <p>Con il software libero, gli utenti controllano il programma, in maniera 54 individuale e collettiva. Quindi controllano quello che fanno i loro 55 computer, purché questi siano <a 56 href="/philosophy/loyal-computers.html">affidabili</a> e che cioè si 57 attengano alle istruzioni dell'utente.</p> 58 59 <p>Con il software proprietario, il programma controlla gli utenti, e qualche 60 altra entità (lo sviluppatore o "proprietario") controlla il 61 programma. Quindi il programma proprietario mette i suoi utenti sotto il 62 potere dello sviluppatore. Questa è un'ingiustizia di per sé e inoltre apre 63 la porta ad altri modi di maltrattare l'utente.</p> 64 65 <p>Anche quando il software proprietario non è di per sé dannoso, i suoi 66 sviluppatori sono incentivati a fare in modo che <a 67 href="https://observer.com/2016/06/how-technology-hijacks-peoples-minds%E2%80%8A-%E2%80%8Afrom-a-magician-and-googles-design-ethicist/">crei 68 dipendenza e manipoli</a>. Si è liberi, come l'autore di quell'articolo, di 69 pensare che gli sviluppatori abbiano un obbligo etico di evitare queste 70 azioni, ma gli sviluppatori di solito fanno i propri interessi. Se non 71 volete che questo succede, fate in modo che il programma sia controllato dai 72 suoi utenti.</p> 73 74 <p>Libertà significa avere il controllo della propria vita. Se si utilizza un 75 programma per svolgere delle attività nel corso della vita, la nostra 76 libertà dipende dal controllo che si ha su tale programma. Ci meritiamo di 77 avere il controllo dei programmi che utilizziamo, tanto più se li usiamo per 78 qualcosa di importante nella nostra vita. </p> 79 80 <p>Per avere il controllo sui programmi, gli utenti hanno bisogno di quattro <a 81 href="/philosophy/free-sw.html">libertà fondamentali</a>. 82 </p> 83 84 <p>(0) La libertà di eseguire il programma come si desidera, per qualsiasi 85 scopo. </p> 86 87 <p>(1) La libertà di studiare il "codice sorgente" del programma e modificarlo 88 per adattarlo alle proprie necessità. I programmi sono scritti da 89 programmatori in linguaggi di programmazione, una sorta di inglese mischiato 90 a formule matematiche, e tale forma del programma è detta "codice 91 sorgente". Chiunque sa programmare, avendo a disposizione il programma sotto 92 forma di codice sorgente può leggerlo, capirne il funzionamento e persino 93 modificarlo. Se tutto ciò che si ha è la sua forma eseguibile, una sequenza 94 di numeri che è chiarissima per essere eseguita dal computer ma praticamente 95 indecifrabile per un essere umano, capire e modificare il programma in tale 96 forma è praticamente impossibile. </p> 97 98 <p>(2) La libertà di creare e distribuire copie del programma a 99 piacimento. (Non si tratta di un obbligo ma di una scelta. Se il programma è 100 libero, non significa che qualcuno debba fornircene una copia, o che se ne 101 debba fornire una copia agli altri. Distribuire un programma ad altri senza 102 che si accompagnato dalle libertà è un abuso; Ad ogni modo, scegliere di non 103 distribuire il programma - utilizzandolo privatamente - non fa male a 104 nessuno.) </p> 105 106 <p>(3) La libertà di creare e distribuire copie di versioni modificate del 107 programma, secondo la propria volontà. </p> 108 109 <p>Le prime due libertà significano che ogni utente può esercitare il proprio 110 controllo (individuale) sul programma. Con le altre due libertà, qualsiasi 111 gruppo di utenti può esercitarne un <em>controllo collettivo</em>. Grazie a 112 tutte le quattro libertà, gli utenti hanno il controllo completo del 113 programma. Se anche solo una delle libertà manca o non è applicabile, il 114 programma è proprietario (non libero) e iniquo. </p> 115 116 <p>Altri tipi di opere vengono utilizzate per attività pratiche, come le 117 ricette di cucina, o opere istruttive come libri di testo, opere di 118 consultazione come dizionari ed enciclopedie, stili di caratteri per la 119 visualizzazione di paragrafi di testo, schemi per il montaggio di 120 apparecchi, e modelli per realizzare oggetti utili (e non soltanto 121 decorativi) con una stampante 3D. Poiché questi non sono software, il 122 movimento del software libero in senso stretto del termine non li comprende; 123 ma si possono applicare le stesse argomentazioni ottenendo lo stesso 124 risultato: queste opere devono permettere le quattro libertà.</p> 125 126 <p>Un programma libero ci permette di armeggiarci per fargli fare quello che si 127 vuole (o farlo smettere di fare qualcosa che non ci piace). Armeggiare con 128 il software potrebbe sembrare ridicolo se si è abituati ad utilizzare 129 software proprietario come una scatola chiusa, ma nel Mondo Libero è una 130 pratica usuale ed un ottimo sistema per imparare a programmare. Persino il 131 tradizionale passatempo americano di armeggiare con le auto ne risulta 132 ostacolato perché le auto oggi contengono software non libero.</p> 133 134 <h3>L'iniquità della proprietà </h3> 135 136 <p>Se gli utenti non controllano i programmi, quest'ultimi controllano gli 137 utenti. Con il software proprietario c'è sempre qualcuno, lo sviluppatore o 138 il "proprietario" del programma, che lo controlla e attraverso di esso 139 esercita il potere sui suoi utenti. Un programma non libero è quindi un 140 giogo, uno strumento di potere iniquo. </p> 141 142 <p>In casi scandalosi (sebbene questo oltraggio sia divenuto piuttosto usuale) 143 programmi proprietari vengono <a 144 href="/proprietary/proprietary.html">progettati per spiare gli utenti</a>, 145 limitarli, censurarli, abusandone. Ad esempio, il sistema operativo dei vari 146 "iGadgets" di Apple fa tutto ciò e lo stesso fa Windows sui dispositivi 147 mobili con processori ARM. Windows, il firmware dei telefoni cellulari e 148 Google Chrome per Windows hanno al loro interno un meccanismo di accesso 149 (back door) che permette ad alcune aziende di modificare i programmi a 150 distanza senza chiedere alcun permesso. Il Kindle di Amazon ha una back door 151 che consente la cancellazione di libri. </p> 152 153 <p>L'uso di software non libero nell'“internet of things” la 154 trasformerebbe nell'<a 155 href="http://ieet.org/index.php/IEET/more/rinesi20150806">“internet 156 dei televenditori”</a> e nell'“internet degli spioni”.</p> 157 158 <p>Con l'obiettivo di porre fine all'iniquità del software non libero, il 159 movimento del software libero sviluppa programmi liberi per rendere liberi 160 gli utenti. Abbiamo iniziato nel 1984 sviluppando il sistema operativo 161 libero <a href="/gnu/the-gnu-project.html">GNU</a>. Oggi milioni di computer 162 lo utilizzano, soprattutto nella versione <a 163 href="/gnu/gnu-linux-faq.html">GNU/Linux</a>.</p> 164 165 <p>Distribuire un programma ad utenti senza trasmettere loro anche le libertà è 166 un abuso nei loro confronti; scegliere di non distribuire il programma non 167 fa male a nessuno. Se si scrive un programma e lo si usa privatamente, non 168 si danneggia nessuno. (Si spreca un'occasione per fare del bene, ma allo 169 stesso tempo non si fa niente di male). Quindi, quando diciamo che il 170 software deve essere libero, vogliamo dire che ogni copia deve essere 171 fornita con le quattro libertà, ma non vogliamo dire che qualcuno è 172 obbligato a fornire copie del programma.</p> 173 174 <h3>Software non libero e SaaSS </h3> 175 176 <p>Il software non libero è stato il primo meccanismo che le aziende hanno 177 utilizzato per prendere il controllo delle attività degli utenti. Oggi ce 178 n'è un altro, chiamato Service as a Software Substitute (servizio come 179 surrogato del software) o SaaSS. Ciò significa permettere ai server di 180 qualcun altro di gestire le proprie attività di elaborazione. </p> 181 182 <p>SaaSS non significa che i programmi sul server sono non liberi (anche se 183 spesso sono effettivamente non liberi). Piuttosto, utilizzando SaaSS 184 mettiamo in atto la stessa iniquità dei programmi non liberi: sono due 185 percorsi che portano nella stessa direzione sbagliata. Prendiamo ad esempio 186 un servizio SaaS di traduzione: l'utente invia il testo da tradurre al 187 server, il quale lo traduce (dall'inglese allo spagnolo, per esempio) e 188 re-invia la traduzione all'utente. In questo modo il meccanismo di 189 traduzione è sotto il controllo del gestore del server invece che 190 dell'utente. </p> 191 192 <p>Se si utilizza SaaSS il gestore del server controlla le nostre 193 elaborazioni. Si è costretti a fornire tutti i dati pertinenti 194 all'operazione al gestore del server che potrà essere costretto a mostrarli 195 ad un ufficiale - in realtà <a 196 href="/philosophy/who-does-that-server-really-serve.html">chi sta servendo 197 realmente quel server?</a></p> 198 199 <h3>Iniquità primarie e secondarie</h3> 200 201 <p>Quando si utilizzano programmi proprietari o SaaSS, prima di tutto facciamo 202 del male a noi stessi, perché questo consente a qualcun altro di esercitare 203 un potere iniquo su di noi. Per il nostro bene dovremmo evitarlo. Fa del 204 male anche ad altri poiché promettiamo di non condividere. È sbagliato 205 tenere fede a tale promessa e un male minore infrangerla; per essere 206 veramente integerrimi non dovremmo farla affatto. </p> 207 208 <p>Ci sono casi in cui l'utilizzo di software non libero mette pressione 209 direttamente sugli altri a fare altrettanto. Skype ne è un chiaro esempio: 210 quando una persona utilizza il software non libero Skype è necessario che 211 anche un'altra lo faccia - in questo modo entrambe rinunciano alla propria 212 libertà. Google Hangouts presenta lo stesso problema. È sbagliato anche 213 suggerire l'utilizzo di tali programmi. Dovremmo rifiutare di usarli anche 214 per un tempo limitato o sul computer di qualcun altro. </p> 215 216 <p>Un altro danno derivante dall'utilizzo di software non libero e SaaSS è che 217 si premia l'autore, incoraggiando ulteriori sviluppi del programma o 218 "servizio", il che porta a sua volta sempre più persone sotto il controllo 219 dell'azienda.</p> 220 221 <p>Tutte le forme di danno indiretto vengono amplificate nel caso in cui 222 l'utente sia un ente pubblico o una scuola. </p> 223 224 <h3>Il software libero e lo Stato</h3> 225 226 <p>Gli enti pubblici esistono per le persone, non per se stessi. Quando 227 utilizzano i sistemi di elaborazione lo fanno per le persone. Hanno quindi 228 il dovere di mantenere il controllo sull'elaborazione dei dati in maniera da 229 assicurarsi che queste siano realizzate per le persone in maniera 230 corretta. Ciò costituisce la "sovranità computazionale" dello Stato. Non 231 devono assolutamente permettere che il controllo del sistema di elaborazione 232 dello Stato cada nelle mani di privati. </p> 233 234 <p>Per mantenere il controllo dell'elaborazione dei dati delle persone, gli 235 enti pubblici non devono farlo con software proprietario (software sotto il 236 controllo di un soggetto diverso dallo Stato). E non devono affidare i dati 237 ad un servizio programmato ed eseguito da un soggetto che non sia lo Stato, 238 e questo sarebbe SaaSS.</p> 239 240 <p>Il software proprietario non ha alcuna sicurezza in un caso importante - nei 241 confronti del suo sviluppatore. E lo sviluppatore può aiutare altri ad 242 attaccarlo. Microsoft <a 243 href="http://arstechnica.com/security/2013/06/nsa-gets-early-access-to-zero-day-data-from-microsoft-others/">mostra 244 i bug di Windows alla NSA</a> (l'agenzia governativa di spionaggio digitale 245 degli Stati Uniti) prima di correggerli. Non sappiamo se Apple fa 246 altrettanto, ma è sottoposta alle stesse pressioni governative di 247 Microsoft. Se il governo di qualsiasi altro Paese utilizza tale software 248 mette a repentaglio la sicurezza nazionale. Chi vorrebbe che la NSA entrasse 249 nei computer del proprio governo? Abbiamo preparato anche dei <a 250 href="/philosophy/government-free-software.html">suggerimenti per i governi 251 per la promozione del software libero</a>.</p> 252 253 <h3>Il software libero e l'istruzione</h3> 254 255 <p>Le scuole (e tutte le istituzioni didattiche in senso lato) influenzano il 256 futuro della società tramite il loro insegnamento. Queste dovrebbero 257 insegnare esclusivamente software libero, così da utilizzare la loro 258 influenza in maniera positiva. Insegnare l'uso di un programma proprietario 259 equivale ad impiantare una dipendenza, che va contro la missione 260 educativa. Insegnando l'uso del software libero, le scuole indirizzeranno il 261 futuro della società verso la libertà e aiuteranno i programmatori dotati di 262 talento a padroneggiare il proprio mestiere. </p> 263 264 <p>Insegneranno anche agli studenti l'abitudine alla cooperazione e all'aiuto 265 verso gli altri. Ogni corso deve avere questa regola: "Studenti, questa 266 classe è il luogo nel quale condividiamo la conoscenza. Se portate software 267 in classe non dovete tenerlo per voi. Ma dovete condividerne copie con il 268 resto della classe - incluso il suo codice sorgente, nel caso in cui 269 qualcuno volesse studiarlo. Pertanto, portare software proprietario in 270 classe non è consentito eccetto per lo studio del funzionamento al fine di 271 ricostruirne il codice sorgente".</p> 272 273 <p>Gli sviluppatori di software proprietario vorrebbero farci punire gli 274 studenti che sono abbastanza bravi di cuore per condividerlo e contrastare 275 quelli abbastanza curiosi da volerlo modificare. Questa è una cattiva 276 educazione. Altri articoli sull'uso del software libero nelle scuole sono 277 disponibili su <a href="/education/">http://www.gnu.org/education/</a>.</p> 278 279 <h3>Software libero: più che "vantaggi"</h3> 280 281 <p>Spesso mi viene chiesto di descrivere i "vantaggi" del software libero. Ma 282 la parola "vantaggi" è troppo debole quando si tratta di libertà. La vita 283 senza libertà è oppressione e questo si applica all'informatica come ad ogni 284 altra attività della nostra esistenza. Dobbiamo rifiutarci di dare agli 285 sviluppatori dei programmi o dei servizi informatici il controllo delle 286 nostre elaborazioni. Questa è la cosa giusta da fare, per motivi egoistici, 287 ma non solo.</p> 288 289 <p>La libertà include la libera cooperazione con altri. Imbrogliare le persone 290 dicendo che libertà significa tenerle divise è l'inizio di un regime di 291 oppressione. Nella comunità del software libero, siamo veramente consapevoli 292 dell'importanza della libertà di cooperare perché il nostro lavoro si basa 293 su una cooperazione organizzata. Se un amico ci viene a far visita e ci vede 294 utilizzare un programma, potrebbe chiedercene una copia. Un programma che ci 295 impedisce di redistribuirlo, o dice che "non dovremmo farlo", è antisociale.</p> 296 297 <p>In informatica, la cooperazione comprende la redistribuzione di copie di un 298 programma ad altri. Comprende anche la distribuzione delle eventuali 299 modifiche apportate. Il software libero incoraggia tali forme di 300 cooperazione, mentre il software proprietario le vieta. Proibisce la 301 redistribuzione di copie e, negando agli utenti il codice sorgente, non 302 consente loro di apportarvi modifiche. SaaSS ha gli stessi effetti: se 303 l'elaborazione avviene via web sul server di qualcun altro, da un programma 304 di qualcun altro, non si può vedere o toccare il software che effettua 305 l'elaborazione, quindi non lo si può redistribuire o modificare.</p> 306 307 <h3>Conclusione </h3> 308 309 <p>Ci meritiamo di avere il controllo delle nostre elaborazioni, ma come 310 possiamo ottenerlo? Tenendo lontano il software non libero dalle macchine 311 che possediamo o utilizziamo regolarmente e rifiutando SaaSS. <a 312 href="/licenses/license-recommendations.html">Sviluppando software 313 libero</a> (per coloro che sono programmatori), rifiutandosi di sviluppare o 314 promuovere software non libero o SaaSS. <a 315 href="/help/help.html">Diffondendo</a> queste idee agli altri.</p> 316 317 <p>Assieme ad altre migliaia di utenti, noi lo stiamo facendo dal 1984, e 318 questo ci ha permesso di avere oggi GNU/Linux, il sistema operativo libero 319 che chiunque - programmatore o meno - può utilizzare. Unitevi alla nostra 320 nostra causa, come programmatori o attivisti. Rendiamo liberi tutti gli 321 utenti di computer. </p> 322 323 324 <div class="translators-notes"> 325 326 <!--TRANSLATORS: Use space (SPC) as msgstr if you don't have notes.--> 327 </div> 328 </div> 329 330 <!-- for id="content", starts in the include above --> 331 <!--#include virtual="/server/footer.it.html" --> 332 <div id="footer"> 333 <div class="unprintable"> 334 335 <p>Per informazioni su FSF e GNU rivolgetevi, possibilmente in inglese, a <a 336 href="mailto:gnu@gnu.org"><gnu@gnu.org></a>. Ci sono anche <a 337 href="/contact/">altri modi di contattare</a> la FSF. Inviate segnalazioni 338 di link non funzionanti e altri suggerimenti relativi alle pagine web a <a 339 href="mailto:webmasters@gnu.org"><webmasters@gnu.org></a>.</p> 340 341 <p> 342 <!-- TRANSLATORS: Ignore the original text in this paragraph, 343 replace it with the translation of these two: 344 345 We work hard and do our best to provide accurate, good quality 346 translations. However, we are not exempt from imperfection. 347 Please send your comments and general suggestions in this regard 348 to <a href="mailto:web-translators@gnu.org"> 349 350 <web-translators@gnu.org></a>.</p> 351 352 <p>For information on coordinating and submitting translations of 353 our web pages, see <a 354 href="/server/standards/README.translations.html">Translations 355 README</a>. --> 356 Le traduzioni italiane sono effettuate ponendo la massima attenzione ai 357 dettagli e alla qualità, ma a volte potrebbero contenere imperfezioni. Se ne 358 riscontrate, inviate i vostri commenti e suggerimenti riguardo le traduzioni 359 a <a 360 href="mailto:web-translators@gnu.org"><web-translators@gnu.org></a> 361 oppure contattate direttamente il <a 362 href="http://savannah.gnu.org/projects/www-it/">gruppo dei traduttori 363 italiani</a>.<br/>Per informazioni su come gestire e inviare traduzioni 364 delle nostre pagine web consultate la <a 365 href="/server/standards/README.translations.html">Guida alle traduzioni</a>.</p> 366 </div> 367 368 <!-- Regarding copyright, in general, standalone pages (as opposed to 369 files generated as part of manuals) on the GNU web server should 370 be under CC BY-ND 4.0. Please do NOT change or remove this 371 without talking with the webmasters or licensing team first. 372 Please make sure the copyright date is consistent with the 373 document. For web pages, it is ok to list just the latest year the 374 document was modified, or published. 375 376 If you wish to list earlier years, that is ok too. 377 Either "2001, 2002, 2003" or "2001-2003" are ok for specifying 378 years, as long as each year in the range is in fact a copyrightable 379 year, i.e., a year in which the document was published (including 380 being publicly visible on the web or in a revision control system). 381 382 There is more detail about copyright years in the GNU Maintainers 383 Information document, www.gnu.org/prep/maintain. --> 384 <p>Copyright © 2015, 2017, 2018, 2019 Richard Stallman</p> 385 386 <p>Questa pagina è distribuita secondo i termini della licenza <a rel="license" 387 href="http://creativecommons.org/licenses/by-nd/4.0/">Creative Commons 388 Attribuzione - Non opere derivate 4.0 internazionale</a> (CC BY-ND 4.0).</p> 389 390 <!--#include virtual="/server/bottom-notes.it.html" --> 391 <div class="translators-credits"> 392 393 <!--TRANSLATORS: Use space (SPC) as msgstr if you don't want credits.--> 394 Tradotto da Daniele Masini. Modifiche di Andrea Pescetti.</div> 395 396 <p class="unprintable"><!-- timestamp start --> 397 Ultimo aggiornamento: 398 399 $Date: 2019/12/30 12:08:30 $ 400 401 <!-- timestamp end --> 402 </p> 403 </div> 404 </div> 405 <!-- for class="inner", starts in the banner include --> 406 </body> 407 </html>