taler-merchant-demos

Python-based Frontends for the Demonstration Web site
Log | Files | Refs | Submodules | README | LICENSE

free-software-even-more-important.html (21479B)


      1 <!--#set var="PO_FILE"
      2  value='<a href="/philosophy/po/free-software-even-more-important.it.po">
      3  https://www.gnu.org/philosophy/po/free-software-even-more-important.it.po</a>'
      4  --><!--#set var="ORIGINAL_FILE" value="/philosophy/free-software-even-more-important.html"
      5  --><!--#set var="DIFF_FILE" value="/philosophy/po/free-software-even-more-important.it-diff.html"
      6  --><!--#set var="OUTDATED_SINCE" value="2019-05-24" -->
      7 
      8 <!--#include virtual="/server/header.it.html" -->
      9 <!-- Parent-Version: 1.86 -->
     10 
     11 <!-- This file is automatically generated by GNUnited Nations! -->
     12 <title>Adesso il Software libero è ancora più importante - Progetto GNU - Free
     13 Software Foundation</title>
     14 
     15 <!--#include virtual="/philosophy/po/free-software-even-more-important.translist" -->
     16 <!--#include virtual="/server/banner.it.html" -->
     17 <!--#include virtual="/server/outdated.it.html" -->
     18 <h2>Adesso il Software libero è ancora più importante </h2>
     19 
     20 <p>di <a href="http://www.stallman.org/"><strong>Richard Stallman</strong></a></p>
     21 
     22 <blockquote>
     23 <p>Una versione sostanzialmente riveduta di questo articolo è stata pubblicata
     24 su <a
     25 href="http://www.wired.com/opinion/2013/09/why-free-software-is-more-important-now-than-ever-before">
     26 Wired</a>.</p>
     27 <p>
     28 <a href="/help/help.html">Alcuni modi per aiutare il movimento del software
     29 libero</a>.
     30 </p>
     31 </blockquote>
     32 
     33 <p>Dal 1983 il movimento per il software libero si batte per la libertà degli
     34 utenti di computer, affinché siano gli utenti a controllare il software che
     35 usano e non viceversa. Quando un programma rispetta la libertà degli utenti
     36 e la comunità  diciamo che è "software libero".</p>
     37 
     38 <p>A volte (NdT: solo in inglese, dove "free" significa sia libero che
     39 gratuito) utilizziamo anche "libre" per enfatizzare il fatto che stiamo
     40 parlando di libertà e non di prezzo. Alcuni programmi proprietari, come
     41 Photoshop, sono molto costosi, altri, come Flash Player, sono disponibili
     42 gratuitamente, ma questo è solo un dettaglio: comunque sia, vincolano i loro
     43 utenti alla volontà del proprietario del programma., dando a quest'ultimo un
     44 potere che nessuno deve avere.</p>
     45 
     46 <p>Questi due programmi non liberi hanno qualcos'altro in comune: sono entrambi
     47 <em>malware</em>, nel senso che contengono funzionalità irrispettose
     48 dell'utente. Il software proprietario oggi spesso è malware perché <a
     49 href="/malware/">il potere degli sviluppatori li corrompe</a>. Quell'elenco
     50 comprende circa 400 diverse funzionalità malevole (nel 2019) ma è
     51 sicuramente solo la punta dell'iceberg.</p>
     52 
     53 <p>Con il software libero, gli utenti controllano il programma, in maniera
     54 individuale e collettiva. Quindi controllano quello che fanno i loro
     55 computer, purché questi siano <a
     56 href="/philosophy/loyal-computers.html">affidabili</a> e che cioè si
     57 attengano alle istruzioni dell'utente.</p>
     58 
     59 <p>Con il software proprietario, il programma controlla gli utenti, e qualche
     60 altra entità (lo sviluppatore o "proprietario") controlla il
     61 programma. Quindi il programma proprietario mette i suoi utenti sotto il
     62 potere dello sviluppatore. Questa è un'ingiustizia di per sé e inoltre apre
     63 la porta ad altri modi di maltrattare l'utente.</p>
     64 
     65 <p>Anche quando il software proprietario non è di per sé dannoso, i suoi
     66 sviluppatori sono incentivati a fare in modo che  <a
     67 href="https://observer.com/2016/06/how-technology-hijacks-peoples-minds%E2%80%8A-%E2%80%8Afrom-a-magician-and-googles-design-ethicist/">crei
     68 dipendenza e manipoli</a>.  Si è liberi, come l'autore di quell'articolo, di
     69 pensare che gli sviluppatori abbiano un obbligo etico di evitare queste
     70 azioni, ma gli sviluppatori di solito fanno i propri interessi. Se non
     71 volete che questo succede, fate in modo che il programma sia controllato dai
     72 suoi utenti.</p>
     73 
     74 <p>Libertà significa avere il controllo della propria vita. Se si utilizza un
     75 programma per svolgere delle attività nel corso della vita, la nostra
     76 libertà dipende dal controllo che si ha su tale programma. Ci meritiamo di
     77 avere il controllo dei programmi che utilizziamo, tanto più se li usiamo per
     78 qualcosa di importante nella nostra vita. </p>
     79 
     80 <p>Per avere il controllo sui programmi, gli utenti hanno bisogno di quattro <a
     81 href="/philosophy/free-sw.html">libertà fondamentali</a>.
     82 </p>
     83 
     84 <p>(0) La libertà di eseguire il programma come si desidera, per qualsiasi
     85 scopo. </p>
     86 
     87 <p>(1) La libertà di studiare il "codice sorgente" del programma e modificarlo
     88 per adattarlo alle proprie necessità. I programmi sono scritti da
     89 programmatori in linguaggi di programmazione, una sorta di inglese mischiato
     90 a formule matematiche, e tale forma del programma è detta "codice
     91 sorgente". Chiunque sa programmare, avendo a disposizione il programma sotto
     92 forma di codice sorgente può leggerlo, capirne il funzionamento e persino
     93 modificarlo. Se tutto ciò che si ha è la sua forma eseguibile, una sequenza
     94 di numeri che è chiarissima per essere eseguita dal computer ma praticamente
     95 indecifrabile per un essere umano, capire e modificare il programma in tale
     96 forma è praticamente impossibile. </p>
     97 
     98 <p>(2) La libertà di creare e distribuire copie del programma a
     99 piacimento. (Non si tratta di un obbligo ma di una scelta. Se il programma è
    100 libero, non significa che qualcuno debba fornircene una copia, o che se ne
    101 debba fornire una copia agli altri. Distribuire un programma ad altri senza
    102 che si accompagnato dalle libertà è un abuso; Ad ogni modo, scegliere di non
    103 distribuire il programma - utilizzandolo privatamente - non fa male a
    104 nessuno.) </p> 
    105 
    106 <p>(3) La libertà di creare e distribuire copie di versioni modificate del
    107 programma, secondo la propria volontà. </p>
    108 
    109 <p>Le prime due libertà significano che ogni utente può esercitare il proprio
    110 controllo (individuale) sul programma. Con le altre due libertà, qualsiasi
    111 gruppo di utenti può esercitarne un <em>controllo collettivo</em>. Grazie a
    112 tutte le quattro libertà, gli utenti hanno il controllo completo del
    113 programma. Se anche solo una delle libertà manca o non è applicabile, il
    114 programma è proprietario (non libero) e iniquo. </p>
    115 
    116 <p>Altri tipi di opere vengono utilizzate per attività pratiche, come le
    117 ricette di cucina, o opere istruttive come libri di testo, opere di
    118 consultazione come dizionari ed enciclopedie, stili di caratteri per la
    119 visualizzazione di paragrafi di testo, schemi per il montaggio di
    120 apparecchi, e modelli per realizzare oggetti utili (e non soltanto
    121 decorativi) con una stampante 3D. Poiché questi non sono software, il
    122 movimento del software libero in senso stretto del termine non li comprende;
    123 ma si possono applicare le stesse argomentazioni ottenendo lo stesso
    124 risultato: queste opere devono  permettere le quattro libertà.</p>
    125 
    126 <p>Un programma libero ci permette di armeggiarci per fargli fare quello che si
    127 vuole (o farlo smettere di fare qualcosa che non ci piace). Armeggiare con
    128 il software potrebbe sembrare ridicolo se si è abituati ad utilizzare
    129 software proprietario come una scatola chiusa, ma nel Mondo Libero è una
    130 pratica usuale ed un ottimo sistema per imparare a programmare. Persino il
    131 tradizionale passatempo americano di armeggiare con le auto ne risulta
    132 ostacolato perché le auto oggi contengono software non libero.</p>
    133 
    134 <h3>L'iniquità della proprietà </h3>
    135 
    136 <p>Se gli utenti non controllano i programmi, quest'ultimi controllano gli
    137 utenti. Con il software proprietario c'è sempre qualcuno, lo sviluppatore o
    138 il "proprietario" del programma, che lo controlla e attraverso di esso
    139 esercita il potere sui suoi utenti. Un programma non libero è quindi un
    140 giogo, uno strumento di potere iniquo. </p>
    141 
    142 <p>In casi scandalosi (sebbene questo oltraggio sia divenuto piuttosto usuale)
    143 programmi proprietari vengono <a
    144 href="/proprietary/proprietary.html">progettati per spiare gli utenti</a>,
    145 limitarli, censurarli, abusandone. Ad esempio, il sistema operativo dei vari
    146 "iGadgets" di Apple fa tutto ciò e lo stesso fa Windows sui dispositivi
    147 mobili con processori ARM. Windows, il firmware dei telefoni cellulari e
    148 Google Chrome per Windows hanno al loro interno un meccanismo di accesso
    149 (back door) che permette ad alcune aziende di modificare i programmi a
    150 distanza senza chiedere alcun permesso. Il Kindle di Amazon ha una back door
    151 che consente la cancellazione di libri. </p>
    152 
    153 <p>L'uso di software non libero nell'&ldquo;internet of things&rdquo; la
    154 trasformerebbe nell'<a
    155 href="http://ieet.org/index.php/IEET/more/rinesi20150806">&ldquo;internet
    156 dei televenditori&rdquo;</a> e nell'&ldquo;internet degli spioni&rdquo;.</p>
    157 
    158 <p>Con l'obiettivo di porre fine all'iniquità del software non libero, il
    159 movimento del software libero sviluppa programmi liberi per rendere liberi
    160 gli utenti. Abbiamo iniziato nel 1984 sviluppando il sistema operativo
    161 libero <a href="/gnu/the-gnu-project.html">GNU</a>. Oggi milioni di computer
    162 lo utilizzano, soprattutto nella versione <a
    163 href="/gnu/gnu-linux-faq.html">GNU/Linux</a>.</p>
    164 
    165 <p>Distribuire un programma ad utenti senza trasmettere loro anche le libertà è
    166 un abuso nei loro confronti; scegliere di non distribuire il programma non
    167 fa male a nessuno. Se si scrive un programma e lo si usa privatamente, non
    168 si danneggia nessuno. (Si spreca un'occasione per fare del bene, ma allo
    169 stesso tempo non si fa niente di male). Quindi, quando diciamo che il
    170 software deve essere libero, vogliamo dire che ogni copia deve essere
    171 fornita con le quattro libertà, ma non vogliamo dire che qualcuno è
    172 obbligato a fornire copie del programma.</p>
    173 
    174 <h3>Software non libero e SaaSS </h3>
    175 
    176 <p>Il software non libero è stato il primo meccanismo che le aziende hanno
    177 utilizzato per prendere il controllo delle attività degli utenti. Oggi ce
    178 n'è un altro, chiamato Service as a Software Substitute (servizio come
    179 surrogato del software) o SaaSS. Ciò significa permettere ai server di
    180 qualcun altro di gestire le proprie attività di elaborazione. </p>
    181 
    182 <p>SaaSS non significa che i programmi sul server sono non liberi (anche se
    183 spesso sono effettivamente non liberi). Piuttosto, utilizzando SaaSS
    184 mettiamo in atto la stessa iniquità dei programmi non liberi: sono due
    185 percorsi che portano nella stessa direzione sbagliata. Prendiamo ad esempio
    186 un servizio SaaS di traduzione: l'utente invia il testo da tradurre al
    187 server, il quale lo traduce (dall'inglese allo spagnolo, per esempio) e
    188 re-invia la traduzione all'utente. In questo modo il meccanismo di
    189 traduzione è sotto il controllo del gestore del server invece che
    190 dell'utente. </p>
    191 
    192 <p>Se si utilizza SaaSS il gestore del server controlla le nostre
    193 elaborazioni. Si è costretti a fornire tutti i dati pertinenti
    194 all'operazione al gestore del server che potrà essere costretto a mostrarli
    195 ad un ufficiale - in realtà <a
    196 href="/philosophy/who-does-that-server-really-serve.html">chi sta servendo
    197 realmente quel server?</a></p>
    198 
    199 <h3>Iniquità primarie e secondarie</h3>
    200 
    201 <p>Quando si utilizzano programmi proprietari o SaaSS, prima di tutto facciamo
    202 del male a noi stessi, perché questo consente a qualcun altro di esercitare
    203 un potere iniquo su di noi. Per il nostro bene dovremmo evitarlo. Fa del
    204 male anche ad altri poiché promettiamo di non condividere. È sbagliato
    205 tenere fede a tale promessa e un male minore infrangerla; per essere
    206 veramente integerrimi non dovremmo farla affatto. </p>
    207 
    208 <p>Ci sono casi in cui l'utilizzo di software non libero mette pressione
    209 direttamente sugli altri a fare altrettanto. Skype ne è un chiaro esempio:
    210 quando una persona utilizza il software non libero Skype è necessario che
    211 anche un'altra lo faccia - in questo modo entrambe rinunciano alla propria
    212 libertà. Google Hangouts presenta lo stesso problema. È sbagliato anche
    213 suggerire l'utilizzo di tali programmi. Dovremmo rifiutare di usarli anche
    214 per un tempo limitato o sul computer di qualcun altro. </p>
    215 
    216 <p>Un altro danno derivante dall'utilizzo di software non libero e SaaSS è che
    217 si premia l'autore, incoraggiando ulteriori sviluppi del programma o
    218 "servizio", il che porta a sua volta sempre più persone sotto il controllo
    219 dell'azienda.</p>
    220 
    221 <p>Tutte le forme di danno indiretto vengono amplificate nel caso in cui
    222 l'utente sia un ente pubblico o una scuola. </p>
    223 
    224 <h3>Il software libero e lo Stato</h3>
    225 
    226 <p>Gli enti pubblici esistono per le persone, non per se stessi. Quando
    227 utilizzano i sistemi di elaborazione lo fanno per le persone. Hanno quindi
    228 il dovere di mantenere il controllo sull'elaborazione dei dati in maniera da
    229 assicurarsi che queste siano realizzate per le persone in maniera
    230 corretta. Ciò costituisce la "sovranità computazionale" dello Stato. Non
    231 devono assolutamente permettere che il controllo del sistema di elaborazione
    232 dello Stato cada nelle mani di privati. </p>
    233 
    234 <p>Per mantenere il controllo dell'elaborazione dei dati delle persone, gli
    235 enti pubblici non devono farlo con software proprietario (software sotto il
    236 controllo di un soggetto diverso dallo Stato). E non devono affidare i dati
    237 ad un servizio programmato ed eseguito da un soggetto che non sia lo Stato,
    238 e questo sarebbe SaaSS.</p>
    239 
    240 <p>Il software proprietario non ha alcuna sicurezza in un caso importante - nei
    241 confronti del suo sviluppatore. E lo sviluppatore può aiutare altri ad
    242 attaccarlo. Microsoft <a
    243 href="http://arstechnica.com/security/2013/06/nsa-gets-early-access-to-zero-day-data-from-microsoft-others/">mostra
    244 i bug di Windows alla NSA</a> (l'agenzia governativa di spionaggio digitale
    245 degli Stati Uniti) prima di correggerli. Non sappiamo se Apple fa
    246 altrettanto, ma è sottoposta alle stesse pressioni governative di
    247 Microsoft. Se il governo di qualsiasi altro Paese utilizza tale software
    248 mette a repentaglio la sicurezza nazionale. Chi vorrebbe che la NSA entrasse
    249 nei computer del proprio governo? Abbiamo preparato anche dei  <a
    250 href="/philosophy/government-free-software.html">suggerimenti per i governi
    251 per la promozione del software libero</a>.</p>
    252 
    253 <h3>Il software libero e l'istruzione</h3>
    254 
    255 <p>Le scuole (e tutte le istituzioni didattiche in senso lato) influenzano il
    256 futuro della società tramite il loro insegnamento. Queste dovrebbero
    257 insegnare esclusivamente software libero, così da utilizzare la loro
    258 influenza in maniera positiva. Insegnare l'uso di un programma proprietario
    259 equivale ad impiantare una dipendenza, che va contro la missione
    260 educativa. Insegnando l'uso del software libero, le scuole indirizzeranno il
    261 futuro della società verso la libertà e aiuteranno i programmatori dotati di
    262 talento a padroneggiare il proprio mestiere. </p>
    263 
    264 <p>Insegneranno anche agli studenti l'abitudine alla cooperazione e all'aiuto
    265 verso gli altri. Ogni corso deve avere questa regola: "Studenti, questa
    266 classe è il luogo nel quale condividiamo la conoscenza. Se portate software
    267 in classe non dovete tenerlo per voi. Ma dovete condividerne copie con il
    268 resto della classe - incluso il suo codice sorgente, nel caso in cui
    269 qualcuno volesse studiarlo. Pertanto, portare software proprietario in
    270 classe non è consentito eccetto per lo studio del funzionamento al fine di
    271 ricostruirne il codice sorgente".</p>
    272 
    273 <p>Gli sviluppatori di software proprietario vorrebbero farci punire gli
    274 studenti che sono abbastanza bravi di cuore per condividerlo e contrastare
    275 quelli abbastanza curiosi da volerlo modificare. Questa è una cattiva
    276 educazione. Altri articoli sull'uso del software libero nelle scuole sono
    277 disponibili su <a href="/education/">http://www.gnu.org/education/</a>.</p>
    278 
    279 <h3>Software libero: più che "vantaggi"</h3>
    280 
    281 <p>Spesso mi viene chiesto di descrivere i "vantaggi" del software libero. Ma
    282 la parola "vantaggi" è troppo debole quando si tratta di libertà. La vita
    283 senza libertà è oppressione e questo si applica all'informatica come ad ogni
    284 altra attività della nostra esistenza. Dobbiamo rifiutarci di dare agli
    285 sviluppatori dei programmi o dei servizi informatici il controllo delle
    286 nostre elaborazioni. Questa è la cosa giusta da fare, per motivi egoistici,
    287 ma non solo.</p>
    288 
    289 <p>La libertà include la libera cooperazione con altri. Imbrogliare le persone
    290 dicendo che libertà significa tenerle divise è l'inizio di un regime di
    291 oppressione. Nella comunità del software libero, siamo veramente consapevoli
    292 dell'importanza della libertà di cooperare perché il nostro lavoro si basa
    293 su una cooperazione organizzata. Se un amico ci viene a far visita e ci vede
    294 utilizzare un programma, potrebbe chiedercene una copia. Un programma che ci
    295 impedisce di redistribuirlo, o dice che "non dovremmo farlo", è antisociale.</p>
    296 
    297 <p>In informatica, la cooperazione comprende la redistribuzione di copie di un
    298 programma ad altri. Comprende anche la distribuzione delle eventuali
    299 modifiche apportate. Il software libero incoraggia tali forme di
    300 cooperazione, mentre il software proprietario le vieta. Proibisce la
    301 redistribuzione di copie e, negando agli utenti il codice sorgente, non
    302 consente loro di apportarvi modifiche. SaaSS ha gli stessi effetti: se
    303 l'elaborazione avviene via web sul server di qualcun altro, da un programma
    304 di qualcun altro, non si può vedere o toccare il software che effettua
    305 l'elaborazione, quindi non lo si può redistribuire o modificare.</p>
    306 
    307 <h3>Conclusione </h3>
    308 
    309 <p>Ci meritiamo di avere il controllo delle nostre elaborazioni, ma come
    310 possiamo ottenerlo? Tenendo lontano il software non libero dalle macchine
    311 che possediamo o utilizziamo regolarmente e rifiutando SaaSS. <a
    312 href="/licenses/license-recommendations.html">Sviluppando software
    313 libero</a> (per coloro che sono programmatori), rifiutandosi di sviluppare o
    314 promuovere software non libero o SaaSS. <a
    315 href="/help/help.html">Diffondendo</a> queste idee agli altri.</p>
    316 
    317 <p>Assieme ad altre migliaia di utenti, noi lo stiamo facendo dal 1984, e
    318 questo ci ha permesso di avere oggi GNU/Linux, il sistema operativo libero
    319 che chiunque - programmatore o meno - può utilizzare. Unitevi alla nostra
    320 nostra causa, come programmatori o attivisti. Rendiamo liberi tutti gli
    321 utenti di computer. </p>
    322 
    323 
    324 <div class="translators-notes">
    325 
    326 <!--TRANSLATORS: Use space (SPC) as msgstr if you don't have notes.-->
    327  </div>
    328 </div>
    329 
    330 <!-- for id="content", starts in the include above -->
    331 <!--#include virtual="/server/footer.it.html" -->
    332 <div id="footer">
    333 <div class="unprintable">
    334 
    335 <p>Per informazioni su FSF e GNU rivolgetevi, possibilmente in inglese, a <a
    336 href="mailto:gnu@gnu.org">&lt;gnu@gnu.org&gt;</a>. Ci sono anche <a
    337 href="/contact/">altri modi di contattare</a> la FSF. Inviate segnalazioni
    338 di link non funzionanti e altri suggerimenti relativi alle pagine web a <a
    339 href="mailto:webmasters@gnu.org">&lt;webmasters@gnu.org&gt;</a>.</p>
    340 
    341 <p>
    342 <!-- TRANSLATORS: Ignore the original text in this paragraph,
    343         replace it with the translation of these two:
    344 
    345         We work hard and do our best to provide accurate, good quality
    346         translations.  However, we are not exempt from imperfection.
    347         Please send your comments and general suggestions in this regard
    348         to <a href="mailto:web-translators@gnu.org">
    349 
    350         &lt;web-translators@gnu.org&gt;</a>.</p>
    351 
    352         <p>For information on coordinating and submitting translations of
    353         our web pages, see <a
    354         href="/server/standards/README.translations.html">Translations
    355         README</a>. -->
    356 Le traduzioni italiane sono effettuate ponendo la massima attenzione ai
    357 dettagli e alla qualità, ma a volte potrebbero contenere imperfezioni. Se ne
    358 riscontrate, inviate i vostri commenti e suggerimenti riguardo le traduzioni
    359 a <a
    360 href="mailto:web-translators@gnu.org">&lt;web-translators@gnu.org&gt;</a>
    361 oppure contattate direttamente il <a
    362 href="http://savannah.gnu.org/projects/www-it/">gruppo dei traduttori
    363 italiani</a>.<br/>Per informazioni su come gestire e inviare traduzioni
    364 delle nostre pagine web consultate la <a
    365 href="/server/standards/README.translations.html">Guida alle traduzioni</a>.</p>
    366 </div>
    367 
    368 <!-- Regarding copyright, in general, standalone pages (as opposed to
    369      files generated as part of manuals) on the GNU web server should
    370      be under CC BY-ND 4.0.  Please do NOT change or remove this
    371      without talking with the webmasters or licensing team first.
    372      Please make sure the copyright date is consistent with the
    373      document.  For web pages, it is ok to list just the latest year the
    374      document was modified, or published.
    375      
    376      If you wish to list earlier years, that is ok too.
    377      Either "2001, 2002, 2003" or "2001-2003" are ok for specifying
    378      years, as long as each year in the range is in fact a copyrightable
    379      year, i.e., a year in which the document was published (including
    380      being publicly visible on the web or in a revision control system).
    381      
    382      There is more detail about copyright years in the GNU Maintainers
    383      Information document, www.gnu.org/prep/maintain. -->
    384 <p>Copyright &copy; 2015, 2017, 2018, 2019 Richard Stallman</p>
    385 
    386 <p>Questa pagina è distribuita secondo i termini della licenza <a rel="license"
    387 href="http://creativecommons.org/licenses/by-nd/4.0/">Creative Commons
    388 Attribuzione - Non opere derivate 4.0 internazionale</a> (CC BY-ND 4.0).</p>
    389 
    390 <!--#include virtual="/server/bottom-notes.it.html" -->
    391 <div class="translators-credits">
    392 
    393 <!--TRANSLATORS: Use space (SPC) as msgstr if you don't want credits.-->
    394 Tradotto da Daniele Masini. Modifiche di Andrea Pescetti.</div>
    395 
    396 <p class="unprintable"><!-- timestamp start -->
    397 Ultimo aggiornamento:
    398 
    399 $Date: 2019/12/30 12:08:30 $
    400 
    401 <!-- timestamp end -->
    402 </p>
    403 </div>
    404 </div>
    405 <!-- for class="inner", starts in the banner include -->
    406 </body>
    407 </html>