android-and-users-freedom.html (21019B)
1 <!--#set var="ENGLISH_PAGE" value="/philosophy/android-and-users-freedom.en.html" --> 2 3 <!--#include virtual="/server/header.it.html" --> 4 <!-- Parent-Version: 1.96 --> 5 <!-- This page is derived from /server/standards/boilerplate.html --> 6 <!--#set var="TAGS" value="essays aboutfs practice" --> 7 <!--#set var="DISABLE_TOP_ADDENDUM" value="yes" --> 8 9 <!-- This file is automatically generated by GNUnited Nations! --> 10 <title>Android e la libertà degli utenti - Progetto GNU - Free Software Foundation</title> 11 12 <!--#include virtual="/philosophy/po/android-and-users-freedom.translist" --> 13 <!--#include virtual="/server/banner.it.html" --> 14 <!--#include virtual="/philosophy/ph-breadcrumb.it.html" --> 15 <!--GNUN: OUT-OF-DATE NOTICE--> 16 <!--#include virtual="/server/top-addendum.it.html" --> 17 <div class="article reduced-width"> 18 <h2>Android e la libertà degli utenti</h2> 19 20 <address class="byline">di Richard Stallman</address> 21 22 <p> 23 In che misura Android rispetta la libertà degli utenti? Per l'utente di un 24 computer che dà valore alla propria libertà questa è la domanda principale 25 da porsi riguardo a qualsiasi sistema software.</p> 26 27 <p>Nel <a href="https://fsf.org">movimento per il software libero</a> noi 28 sviluppiamo software che rispetta la libertà degli utenti affinché tutti 29 assieme possiamo evadere dal software che non rispetta la nostra libertà. Al 30 contrario, l'idea dell' “open source” si centra principalmente sulla 31 metodologia di sviluppo; è una diversa corrente di pensiero il cui valore 32 massimo è <a href="/philosophy/open-source-misses-the-point.html">la qualità 33 del codice piuttosto che la libertà</a>. Perciò la questione da porsi qui 34 non è se Android sia <a href="/philosophy/free-open-overlap.html">“open 35 source”</a>, ma se garantisce la libertà degli utenti.</p> 36 37 <p>Android è un sistema operativo per telefoni cellulari ed altri dispositivi 38 formato da Linux (il kernel di Torvalds), alcune librerie, una piattaforma 39 Java ed alcune applicazioni. A parte Linux, il software delle versioni 40 Android 1 e 2 è stato sviluppato principalmente da Google; Google lo 41 rilasciò sotto licenza Apache 2.0, una licenza libera permissiva sprovvista 42 di <a href="/licenses/copyleft.html">copyleft</a>.</p> 43 44 <p>La versione di Linux inclusa in Android non è completamente libera dal 45 momento che contiene “blob binari” (proprio come la versione del Linux di 46 Torvalds), alcuni dei quali vengono effettivamente utilizzati in alcuni 47 dispositivi Android. Le piattaforme Android utilizzano anche altri firmware 48 proprietari come pure librerie proprietarie. A parte questi, il codice 49 sorgente delle versioni 1 e 2 di Android, così come rilasciate da Google, è 50 software libero – questo codice però non è sufficiente per il corretto 51 funzionamento del dispositivo. Alcune applicazioni preinstallate in Android 52 sono altrettanto proprietarie.</p> 53 54 <div class="announcement comment" role="complementary"> 55 <hr class="no-display" /> 56 <p>Sostenete la campagna <a href="https://fsfe.org/activities/android/"> 57 Liberate il vostro Android</a>.</p> 58 <hr class="no-display" /> 59 </div> 60 61 <p>Android si differenzia radicalmente dal <a 62 href="/gnu/thegnuproject.html">sistema operativo GNU/Linux</a> poiché il 63 componente GNU è in effetti minimo. Infatti l'unico elemento comune tra 64 Android e GNU/Linux è Linux, il kernel. Coloro che in maniera erronea 65 credono che “Linux” si riferisca alla combinazione completa di GNU/Linux 66 rimangono interdetti allorquando confrontati con questi fatti e 67 profferiscono argomenti paradossali come ad esempio: «Android contiene Linux 68 ma non è Linux». (<a href="#linuxnote">1</a>). Una volta liberatisi da 69 questa confusione, la situazione diventa chiara: Android contiene Linux ma 70 non GNU; perciò Android e GNU/Linux sono essenzialmente molto differenti dal 71 momento che l'unico elemento comune tra i due è Linux.</p> 72 73 <p>All'interno di Android, Linux il kernel rimane un programma separato, con il 74 codice sorgente relativo sotto <a href="/licenses/gpl-2.0.html">licenza GNU 75 GPL versione 2</a>. Combinare Linux con un codice sorgente sotto licenza 76 Apache 2.0 comporterebbe la violazione del copyright, dal momento che la 77 versione 2 della GPL e Apache 2.0 sono licenze <a 78 href="/licenses/license-list.html#apache2">incompatibili</a>. Le voci di 79 un'ipotetica conversione di Linux verso la licenza Apache operata da Google 80 non rispecchiano la realtà; Google non può in alcun modo modificare la 81 licenza del codice di Linux ed infatti non ha nemmeno tentato di farlo. Se 82 gli autori di Linux ne permettessero l'uso sotto <a 83 href="/licenses/gpl.html">licenza GPL versione 3</a>, allora quel codice 84 potrebbe essere combinato con il codice distribuito sotto licenza Apache, e 85 la combinazione potrebbe venire rilasciata come GPL versione 3. Linux però 86 non è stato rilasciato in tale maniera.</p> 87 88 <p>Google ha soddisfatto i requisiti della GNU General Public License per 89 Linux, però la licenza Apache delle parti rimanenti di Android non richiede 90 il rilascio del codice sorgente. Google ha affermato che non rilascerà mai 91 il codice sorgente di Android 3.0 (eccetto Linux). Il codice sorgente di 92 Android 3.1 è stato altrettanto trattenuto, facendo di Android 3, escluso 93 Linux, un software pienamente ed evidentemente proprietario.</p> 94 95 <p>Google affermò di aver trattenuto il codice sorgente della versione 3.0 a 96 causa della presenza in esso di errori di programmazione e che le persone 97 dovrebbero aspettare la versione successiva. Ciò potrebbe essere un buon 98 consiglio rivolto a coloro che vogliono semplicemente avere accesso ad un 99 sistema Android, però gli utenti dovrebbero avere il diritto di decisione in 100 merito. In ogni caso, i programmatori e gli sperimentatori che desiderino 101 includere modifiche nelle loro versioni personali potrebbero avvalersi 102 benissimo di tale codice.</p> 103 104 <p>Fortunatamente, Google in seguito rilasciò il codice sorgente per Android 105 3.* assieme alla versione 4 (rilasciata altrettanto con il codice 106 sorgente). Il problema discusso sopra risultò essere una aberrazione 107 momentanea piuttosto che un cambiamento di rotta nella politica di Google in 108 relazione ad Android. Comunque, ciò che accade una volta può sempre 109 ripetersi nuovamente.</p> 110 111 <p>Ad ogni modo, il più del codice sorgente di Android è stato rilasciato in 112 qualità di software libero. Ciò significa che i dispositivi con queste 113 versioni di Android rispettano la libertà dell'utente? No, per vari motivi 114 la risposta a tale domanda è negativa.</p> 115 116 <p>Innanzitutto la maggior parte dei dispositivi in questione contengono 117 applicazioni proprietarie di Google che comunicano con servizi come YouTube 118 e Google Maps. Questi non fanno ufficialmente parte di Android, ma ciò non 119 rende tali dispositivi più accettabili dal punto di vista etico. Molte 120 applicazioni libere disponibili nelle versioni più vecchie di Android <a 121 href="https://arstechnica.com/gadgets/2013/10/googles-iron-grip-on-android-controlling-open-source-by-any-means-necessary/">sono 122 state sostituite da applicazioni proprietarie</a>; nel 2013 comparvero 123 dispositivi Android in cui <a 124 href="https://www.androidbeat.com/2013/12/new-google-play-edition-devices-lack-photo-gallery-app-use-google/"> 125 la visione di immagini non era possibile se non attraverso un'applicazione 126 proprietaria di Google+</a>. Nel 2014 Google annunciò che <a 127 href="https://arstechnica.com/gadgets/2014/06/android-wear-auto-and-tv-save-you-from-skins-and-oems-from-themselves/">le 128 versioni di Android per le TV, gli orologi e le automobili saranno 129 ampiamente non libere.</a> 130 </p> 131 132 <p>La maggior parte dei dispositivi Android vengono venduti con il software 133 proprietario Google Play preinstallato (precedentemente “Android 134 Market”). Tale software incoraggia gli utenti, con un account Google, ad 135 installare applicazioni proprietarie. Inoltre Google Play contiene una 136 backdoor attraverso la quale Google può forzatamente installare o rimuovere 137 applicazioni. (Probabilmente ciò fa di Google Play una backdoor universale, 138 anche se questo non è stato dimostrato.) Google Play non fa ufficialmente 139 parte di Android, ma ciò non lo rende più accettabile dal punto di vista 140 etico. 141 </p> 142 143 <p>Google ha spostato molte funzioni di base nella <a 144 href="https://blog.grobox.de/2016/the-proprietarization-of-android-google-play-services-and-apps/">Google 145 Play Services library</a> (non libera). Se il codice di una app è libero ma 146 usa questi servizi, in concreto la app è non libera perché non può 147 funzionare su una versione libera di Android, come Replicant. 148 </p> 149 150 <p>Se tenete in gran conto la libertà, non installerete le applicazioni 151 proprietarie offerte da Google Play. Per installare applicazioni libere per 152 Android non vi serve Google Play poiché potete ottenerle da <a 153 href="https://f-droid.org">f-droid.org</a>. 154 </p> 155 156 <p>I dispositivi Android inoltre contengono librerie proprietarie. Queste non 157 fanno ufficialmente parte di Android, ma dal momento che diverse 158 funzionalità di Android dipendono da esse, le stesse fanno effettivamente 159 parte di ogni installazione di Android.</p> 160 161 <p>Perfino i programmi ufficialmente inclusi in Android potrebbero non 162 corrispondere al codice sorgente rilasciato da Google. I produttori 163 potrebbero modificare tale codice e spesso il codice modificato non viene 164 accompagnato dal codice sorgente. La licenza GNU GPL li obbliga a 165 ridistribuire il codice sorgente delle loro versioni di Linux, ammesso che 166 essi rispettino la licenza. Il resto del codice, sotto la licenza debole 167 Apache non richiede il rilascio della versione di Android che questi 168 dispositivi effettivamente contengono.</p> 169 170 <p>Un utente confermò che diversi programmi del sistema Android preinstallati 171 nel suo telefono cellulare vennero <a 172 href="https://www.beneaththewaves.net/Projects/Motorola_Is_Listening.html">modificati 173 affinché inviassero dati personali a Motorola.</a> Alcuni produttori 174 occultano nel dispositivo Android un <a 175 href="https://androidsecuritytest.com/features/logs-and-services/loggers/carrieriq/">pacchetto 176 di sorveglianza universale come ad esempio l'IQ Carrier.</a></p> 177 178 <p><a href="https://replicant.us">Replicant</a> è la versione libera di 179 Android. I programmatori di Replicant hanno sostituito molte delle librerie 180 proprietarie per alcuni modelli di smartphone. Le applicazioni proprietarie 181 sono state rimosse, ma comunque voi non vorreste usarle dal momento che sono 182 proprietarie. D'altra parte CyanogenMod (un'altra versione modificata di 183 Android) non è free software dal momento che contiene alcuni programmi 184 proprietari.</p> 185 186 <p>Molti dispositivi Android sono “tiranni”: sono progettati in modo che 187 l'utente non possa installare od eseguire alcun software personalmente 188 modificato bensì solamente le versioni approvate dalla relativa società. In 189 tal caso i file eseguibili non sono software libero anche se ottenuti da 190 codice sorgente libero e disponibile all'utente. Tuttavia, su alcuni 191 dispositivi Android possiamo ottenere i permessi di “root” al fine di 192 installarvi diversi tipi di software.</p> 193 194 <p>Firmware e driver importanti sono generalmente altrettanto 195 proprietari. Questi ultimi gestiscono la rete cellulare, il WiFi, il 196 bluetooth, il GPS, la grafica 3D, la videocamera, l'altoparlante e in alcuni 197 casi persino il microfono. In alcuni dispositivi un paio di questi driver 198 sono liberi e poi ci sono alcuni driver di cui potreste farne a meno – ma 199 certamente il dispositivo necessita di un microfono e di una rete cellulare 200 per un corretto funzionamento.</p> 201 202 <p>Il firmware della rete cellulare viene preinstallato nel 203 dispositivo. Qualora la sua unica funzione fosse quella di comunicare con la 204 rete cellulare allorquando e solo quando l'utente lo desiderasse potremmo 205 considerarlo come equivalente di un circuito. Quando marchiamo con 206 insistenza il concetto che il software in un dispositivo di calcolo deve 207 essere libero, possiamo ignorare il firmware preinstallato che non sarà mai 208 aggiornato poiché per l'utente non fa nessuna differenza se si tratta di un 209 programma o di un circuito.</p> 210 211 <p>Sfortunatamente, in questo caso si tratta di un circuito 212 malevolo. Funzionalità malevole sono inaccettabili a prescindere dalla 213 natura della loro implementazione.</p> 214 215 <p>Nella maggior parte dei dispositivi Android tale firmware esercita un 216 controllo talmente grande sul dispositivo da poter trasformare il telefono 217 in una microspia. In alcuni dispositivi tale firmware controlla il 218 microfono. In altri può appropriarsi del totale controllo del computer 219 principale attraverso la memoria condivisa, e in tal modo può raggirare o 220 rimpiazzare qualunque software libero installato nel dispositivo. Con 221 alcuni, e forse tutti i modelli, è possibile esercitare un controllo remoto 222 di tale firmware al fine di sovrascrivere il resto del software presente nel 223 dispositivo. Il punto principale del software libero è quello di garantire 224 all'utente il controllo del suo software e il modo d'uso del computer 225 stesso; un sistema provvisto di backdoor è inammissibile. Nonostante sia 226 certamente vero che ogni sistema di calcolo può contenere bug, è altrettanto 227 vero che questi dispositivi sono veri e propri microfoni spia. (Craig 228 Murray, nel libro <a 229 href="https://www.guardian.co.uk/books/2006/aug/12/politics">Omicidio a 230 Samarcanda</a>, racconta del suo coinvolgimento in una operazione di 231 intelligence che convertì a distanza il cellulare non-Android dell'ignaro 232 bersaglio in una microspia.)</p> 233 234 <p>Ad ogni modo, il firmware della rete cellulare di un telefono Android non è 235 l'equivalente di un circuito poiché l'hardware rende possibile 236 l'installazione di nuove versioni, e di fatto esegue l'installazione di 237 nuove versioni. Essendo il detto firmware proprietario, in pratica solo il 238 produttore può creare versioni aggiornate – non gli utenti.</p> 239 240 <p>Sommando i punti precedentemente elencati, potremmo tollerare il firmware 241 proprietario della rete cellulare soltanto qualora avessimo la garanzia che 242 nuove versioni di esso non saranno caricate, che non prenderà il controllo 243 del computer principale ed infine sia in grado di comunicare con la rete 244 solo quando, e nella maniera in cui, il sistema operativo libero permetta 245 che tale comunicazione avvenga. Detto altrimenti, il firmware deve essere 246 equivalente a un circuito elettrico, e tale circuito non deve essere 247 malevolo. Non vi è un ostacolo di natura tecnica che impedisca la produzione 248 di un telefono Android provvisto di tali caratteristiche, ma a nostra 249 conoscenza un telefono del genere non esiste.</p> 250 251 <p>Android non è un sistema self-hosting; Android deve essere sviluppato in un 252 altro sistema. Gli strumenti del “software development kit” (SDK) di Google 253 sono in apparenza software libero, ma è molto difficile verificarlo. I file 254 di definizione per alcune API di Google sono proprietarie. L'installazione 255 del SDK richiede la sottoscrizione di una licenza software proprietaria, 256 sottoscrizione che voi dovete declinare. <a 257 href="https://redmine.replicant.us/projects/replicant/wiki/ReplicantSDK"> 258 L'SDK di Replicant</a> ne è un sostituto libero.</p> 259 260 <p>Di recente l'attenzione della stampa si è focalizzata sulle dispute 261 brevettuali. Da 20 anni conduciamo campagne per l'abolizione dei brevetti 262 software e avvisiamo del rischio concreto del verificarsi di tali dispute. I 263 brevetti software potrebbero forzare l'eliminazione di diverse 264 caratteristiche da Android, o persino renderlo indisponibile. Vedasi <a 265 href="https://endsoftpatents.org">endsoftpatents.org</a> per ulteriori 266 informazioni sul perché è necessario abolire i brevetti software.</p> 267 268 <p>Tuttavia l'assalto ai brevetti e la risposta di Google non sono direttamente 269 attinenti all'argomento trattato in questo articolo: la modalità in cui i 270 prodotti Android rispettano soltanto parzialmente un sistema etico di 271 distribuzione e la natura in cui gli stessi vengono meno a tale 272 compito. Tale questione merita una equa attenzione della stampa.</p> 273 274 <p>Android è un importante passo in avanti verso alla realizzazione di un 275 telefono cellulare etico, controllato dall'utente e basato sul software 276 libero, ma la strada è ancora lunga e Google la sta percorrendo nella 277 direzione sbagliata. Gli hacker stanno lavorando su <a 278 href="https://replicant.us/">Replicant</a>, ma il supporto di un nuovo 279 modello di dispositivo è un compito difficile, cosa a cui si aggiunge il 280 problema del firmware. Anche se i telefoni Android oggigiorno sono 281 notevolmente meno nocivi rispetto ai telefoni della Apple o quelli Windows, 282 certamente non possiamo affermare che rispettino la vostra libertà.</p> 283 <div class="column-limit"></div> 284 285 <h3 class="footnote">Nota</h3> 286 <ol> 287 <li id="linuxnote">Una esemplificazione paradossale di questo tipo di confusione di termini 288 appare sul sito linuxonandroid.com, dove si offre assistenza nella 289 «installazione di Linux [sic] sul vostro dispositivo Android». Questo è 290 assolutamente erroneo: ciò che essi installano è una versione del sistema 291 GNU, <em>eccetto</em> Linux, il quale è già parte integrante di Android. Dal 292 momento che il sito web in questione supporta soltanto <a 293 href="/distros/distros.html">distribuzioni di GNU/Linux non libere</a> noi 294 non lo raccomandiamo. 295 </li> 296 </ol> 297 298 <div class="infobox extra" role="complementary"> 299 <hr /> 300 Originariamente pubblicato sul sito <a 301 href="https://www.guardian.co.uk/technology/2011/sep/19/android-free-software-stallman"><cite>The 302 Guardian</cite></a> 303 </div> 304 </div> 305 306 <div class="translators-notes"> 307 308 <!--TRANSLATORS: Use space (SPC) as msgstr if you don't have notes.--> 309 </div> 310 </div> 311 312 <!-- for id="content", starts in the include above --> 313 <!--#include virtual="/server/footer.it.html" --> 314 <div id="footer" role="contentinfo"> 315 <div class="unprintable"> 316 317 <p>Per informazioni su FSF e GNU rivolgetevi, possibilmente in inglese, a <a 318 href="mailto:gnu@gnu.org"><gnu@gnu.org></a>. Ci sono anche <a 319 href="/contact/">altri modi di contattare</a> la FSF. Inviate segnalazioni 320 di link non funzionanti e altri suggerimenti relativi alle pagine web a <a 321 href="mailto:webmasters@gnu.org"><webmasters@gnu.org></a>.</p> 322 323 <p> 324 <!-- TRANSLATORS: Ignore the original text in this paragraph, 325 replace it with the translation of these two: 326 327 We work hard and do our best to provide accurate, good quality 328 translations. However, we are not exempt from imperfection. 329 Please send your comments and general suggestions in this regard 330 to <a href="mailto:web-translators@gnu.org"> 331 332 <web-translators@gnu.org></a>.</p> 333 334 <p>For information on coordinating and contributing translations of 335 our web pages, see <a 336 href="/server/standards/README.translations.html">Translations 337 README</a>. --> 338 Le traduzioni italiane sono effettuate ponendo la massima attenzione ai 339 dettagli e alla qualità, ma a volte potrebbero contenere imperfezioni. Se ne 340 riscontrate, inviate i vostri commenti e suggerimenti riguardo le traduzioni 341 a <a 342 href="mailto:web-translators@gnu.org"><web-translators@gnu.org></a> 343 oppure contattate direttamente il <a 344 href="http://savannah.gnu.org/projects/www-it/">gruppo dei traduttori 345 italiani</a>.<br/>Per informazioni su come gestire e inviare traduzioni 346 delle nostre pagine web consultate la <a 347 href="/server/standards/README.translations.html">Guida alle traduzioni</a>.</p> 348 </div> 349 350 <!-- Regarding copyright, in general, standalone pages (as opposed to 351 files generated as part of manuals) on the GNU web server should 352 be under CC BY-ND 4.0. Please do NOT change or remove this 353 without talking with the webmasters or licensing team first. 354 Please make sure the copyright date is consistent with the 355 document. For web pages, it is ok to list just the latest year the 356 document was modified, or published. 357 358 If you wish to list earlier years, that is ok too. 359 Either "2001, 2002, 2003" or "2001-2003" are ok for specifying 360 years, as long as each year in the range is in fact a copyrightable 361 year, i.e., a year in which the document was published (including 362 being publicly visible on the web or in a revision control system). 363 364 There is more detail about copyright years in the GNU Maintainers 365 Information document, www.gnu.org/prep/maintain. --> 366 <p>Copyright © 2011-2016, 2021 Richard Stallman</p> 367 368 <p>Questa pagina è distribuita secondo i termini della licenza <a rel="license" 369 href="http://creativecommons.org/licenses/by-nd/4.0/deed.it">Creative 370 Commons Attribuzione - Non opere derivate 4.0 Internazionale</a> (CC BY-ND 371 4.0).</p> 372 373 <!--#include virtual="/server/bottom-notes.it.html" --> 374 <div class="translators-credits"> 375 376 <!--TRANSLATORS: Use space (SPC) as msgstr if you don't want credits.--> 377 Traduzione originale di mrtx. Modifiche di Enrico Bella, Andrea Pescetti.</div> 378 379 <p class="unprintable"><!-- timestamp start --> 380 Ultimo aggiornamento: 381 382 $Date: 2021/10/16 11:32:11 $ 383 384 <!-- timestamp end --> 385 </p> 386 </div> 387 </div> 388 <!-- for class="inner", starts in the banner include --> 389 </body> 390 </html>