From 1ae0306a3cf2ea27f60b2d205789994d260c2cce Mon Sep 17 00:00:00 2001 From: Christian Grothoff Date: Sun, 11 Oct 2020 13:29:45 +0200 Subject: add i18n FSFS --- talermerchantdemos/blog/articles/it/free-sw.html | 719 +++++++++++++++++++++++ 1 file changed, 719 insertions(+) create mode 100644 talermerchantdemos/blog/articles/it/free-sw.html (limited to 'talermerchantdemos/blog/articles/it/free-sw.html') diff --git a/talermerchantdemos/blog/articles/it/free-sw.html b/talermerchantdemos/blog/articles/it/free-sw.html new file mode 100644 index 0000000..74cb187 --- /dev/null +++ b/talermerchantdemos/blog/articles/it/free-sw.html @@ -0,0 +1,719 @@ + + + + + + +Cos'è il Software Libero? - Progetto GNU - Free Software Foundation + + + + + + + +

Cos'è il Software Libero?

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Definizione di Software Libero

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+Avete una domanda sulle licenze libere e non trovate la risposta in questa +pagina? Provate con le nostre altree pagine sulle licenze oppure se +necessario contattate (in inglese) FSF Compliance Lab all'indirizzo licensing@fsf.org.

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+La definizione di Software Libero chiarisce quali sono i requisiti che un +certo programma deve soddisfare perché lo si possa considerare +“software libero”. La definizione viene occasionalmente +sottoposta a revisioni per chiarificarla o spiegare come interpretare alcune +sfumature. Per analizzare le modifiche effettuate basta leggere la sezione +Storia nel seguito. +

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+Il cosiddetto “Open source” è diverso: ha una filosofia diversa +basata su valori diversi; benché la definizione pratica sia diversa, in +traltà praticamente tutti i programmi "open source" sono liberi. Spieghiamo +la differenza in un +articolo dedicato. +

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+Il “Software libero” è software che rispetta la libertà degli +utenti e la comunità. In breve, significa che gli utenti hanno la libertà +di eseguire, copiare, distribuire, studiare, modificare e migliorare il +software. Quindi è una questione di libertà, non di prezzo. Per capire +il concetto, bisognerebbe pensare alla “libertà di parola” e non +alla “birra gratis”; in inglese a volte usiamo +“libre”, riciclando la parola che significa “libero” +in francese e spagnolo, per disambiguare [NdT: il termine free in inglese +significa sia gratuito che libero, in italiano il problema non esiste]. +

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+Noi difendiamo attivamente queste libertà, perché tutti hanno diritto ad +averle. Tramite queste libertà gli utenti (individualmente o nel loro +complesso) controllano il programma e le sue funzioni. Quando non sono gli +utenti a controllare il programma, allora il programma (che in quel caso +chiamiamo "non libero" o "proprietario") controlla gli utenti; e gli +sviluppatori controllano il programma, che quindi diventa uno strumento di +abuso. +

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Le quattro libertà essenziali

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+Un programma è software libero se gli utenti del programma godono delle +quattro libertà fondamentali: [1] +

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+Un programma è software libero se l'utente ha tutte queste libertà in modo +adeguato. Altrimenti diciamo che è non libero. I modelli di distribuzione +non liberi si possono differenziare a seconda di quanto si distanziano +dall'essere liberi, ma per noi sono tutti non etici allo stesso modo.

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In qualsiasi scenario specifico, queste libertà devono applicarsi a +qualsiasi codice noi vogliamo usare o fare usare agli altri. Ad esempio, +consideriamo un programma A che automaticamente lancia un programma B per +svolgere determinati compiti. Se vogliamo distribuire A così com'è, allora +gli utenti avranno bisogno anche di B e dovremo giudicare se la coppia di +programmi A e B è libera. Altrimenti, se vogliamo modificare A in modo che +non usi B, dovrà essere libero solo A e non ci importa di B.

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+“Software libero” non vuol dire “non-commerciale”. +Un programma libero deve essere disponibile per uso commerciale, sviluppo +commerciale e distribuzione commerciale. Lo sviluppo commerciale di +software libero non è più inusuale: questo software commerciale libero è +molto importante. Si può ottenere software libero pagandolo o non pagandolo, +ma, a prescindere da come lo si è ottenuto, rimane sempre la libertà di +copiare e modificare il software, persino di venderne copie. +

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+Un programma libero deve offrire le quattro libertà a qualsiasi utente che +riceve una copia del programma, purché l'utente abbia rispettato fino a quel +momento le condizioni della licenza libera applicata al programma. Escludere +alcune delle libertà per quanto riguarda certi utenti, o esigere che gli +utenti paghino, in qualsiasi forma, per poterli esercitare, equivale a non +garantire le libertà in questione, e quindi rende il programma non libero. +

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Il resto di questa pagina chiarisce cosa significa che determinate libertà +sono concesse in modo adeguato.

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Libertà di eseguire il programma come si desidera

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+La libertà di usare un programma significa libertà per qualsiasi tipo di +persona od organizzazione di utilizzarlo su qualsiasi tipo di sistema +informatico, per qualsiasi tipo di attività e senza dover successivamente +comunicare con lo sviluppatore o con qualche altra entità specifica. Quello +che conta per questa libertà è lo scopo dell'utente, non dello +sviluppatore; come utenti potete eseguire il programma per i vostri +scopi; se lo ridistribuite a qualcun altro, egli è libero di eseguirlo per i +propri scopi, ma non potete imporgli i vostri scopi. +

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+La libertà di eseguire il programma come si desidera significa semplicemente +che non ci sono divieti a farlo, e non ha nulla a che fare con quali +funzioni ha il programma, con il fatto che possa o non possa tecnicamente +funzionare in un determinato ambiente, o se è utile per una specifica +attività.

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Libertà di studiare il codice sorgente ed apportare modifiche

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+Affinché le libertà 1 e 3 (libertà di fare modifiche e di pubblicare +versioni modificate) abbiano senso, si deve avere accesso al codice sorgente +del programma. Perciò, l'accessibilità al codice sorgente è una condizione +necessaria per il software libero. Il “codice sorgente” +deliberatamente offuscato non è vero codice sorgente e non può essere +considerato tale. +

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+La libertà 1 comprende la libertà di utilizzare una versione da voi +modificata anziché l'originale. Se il programma è distribuito in un prodotto +che, per scelta progettuale, esegue le versioni modificate da una specifica +persona o azienda ma si rifiuta di eseguire quelle modificate da voi +(tecnica nota come “tivoization” o come “lockdown” o +come “secure boot” secondo la discutibile definizione che ne +danno i suoi sostenitori), allora la libertà 1 diventa una richiesta vuota +senza alcun valore concreto. Lla versione eseguibile di questi programmi non +è software libero anche se il codice sorgente da cui sono stati ottenuti è +libero. +

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+Un importante modo di modificare un programma è quello di includervi +funzioni e moduli liberi già esistenti. Se la licenza del programma prevede +che non si possano includere moduli già esistenti (nonostante abbiano una +licenza appropriata), ad esempio se richiede che voi possiate aggiungere +solo codice di cui detenete il copyright, allora la licenza è troppo +restrittiva per essere considerata libera. +

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+Se una modifica costituisca o meno un miglioramento è una questione +soggettiva. Se i vostri diritti di modificare un programma sono limitati, in +sostanza, a variazioni che qualcun altro considera miglioramenti, quel +programma non è libero. +

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Libertà di ridistribuire copie se si desidera: requisiti di base

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La libertà di distribuire (libertà 2 e 3) significa che si è liberi di +ridistribuire copie, con o senza modifiche, gratis o addebitando delle spese +di distribuzione a chiunque ed ovunque. Essere +liberi di fare queste cose significa (tra l'altro) che non bisogna chiedere +o pagare alcun permesso. +

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+Bisogna anche avere la libertà di fare modifiche e usarle privatamente nel +proprio lavoro o divertimento senza doverlo dire a nessuno. Se si pubblicano +le proprie modifiche, non si deve essere tenuti a comunicarlo a qualcuno in +particolare o in qualche modo particolare. +

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+La libertà 3 comprende la libertà di usare e rilasciare le versioni +modificate come software libero. Una licenza libera può anche permettere +altri modi di distribuzione; insomma, non c'è l'obbligo che si tratti di una +licenza con copyleft. Tuttavia, una +licenza che imponesse che le versioni modificate non siano libere non si può +categorizzare come licenza libera. +

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+La libertà di ridistribuire copie deve includere le forme binarie o +eseguibili del programma e anche il codice sorgente, sia per le versioni +modificate che non modificate (distribuire programmi in formato eseguibile è +comodo per avere sistemi operativi liberi facili da installare). È +legittimo anche se non c'è alcun modo di produrre una forma binaria o +eseguibile (dal momento che alcuni linguaggi non supportano questa +caratteristica), ma si deve avere la libertà di ridistribuire tali forme nel +caso si trovi o si sviluppi un modo per farlo. +

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Il Copyleft

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+Certi tipi di regole sul come distribuire il software libero sono +accettabili quando non entrano in conflitto con le libertà principali. Per +esempio, il copyleft, noto anche +impropriamente come "permesso d'autore", è (detto in poche parole) la regola +per cui, quando il programma è ridistribuito, non è possibile aggiungere +restrizioni per negare ad altre persone le libertà principali. Questa regola +non entra in conflitto con le libertà principali, anzi le protegge. +

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+Nel progetto GNU, noi usiamo il copyleft per proteggere le quattro libertà +legalmente per tutti. Per noi è meglio +usare il copyleft, ma va bene anche il software +libero senza copyleft. Vedere Categorie di software libero per una +discussione più ampia delle relazioni tra “software libero”, +“software con copyleft” e altre categorie. +

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Regole sulla produzione di pacchetti e sulla distribuzione

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+Sono anche accettabili regole su come pacchettizzare una versione +modificata, purché non limitino in modo significativo la vostra libertà di +distribuire versioni modificate, o di produrre versioni modificate per uso +interno. Quindi è accettabile, ad esempio, che la licenza vi obblighi a +cambiare il nome della versione modificata, togliere un logo, o chiarire che +la versione modificata è opera vostra. Purché queste richieste non siano +talmente pesanti da rendere molto complesso rilasciare le modifiche, sono +accettabili; dato che state già apportando modifiche al programma, non +faticherete troppo ad apportarne qualcuna in più. +

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+Regole del tipo “se rendete disponibile la vostra versione in questo +modo, allora dovete renderla disponibile anche in quell'altro modo” +possono essere accettabili, alla medesima condizione. Un esempio di regola +accettabile di questo tipo è la richiesta che se avete distribuito una +versione modificata e un precedente sviluppatore ne chiede una copia, dovete +inviargliela. (Notate che una regola di questo tipo vi lascia sempre liberi +di scegliere se distribuire o no la vostra versione). Anche regole che +richiedano di distribuire il codice sorgente agli utenti delle versioni che +avete pubblicamente distribuito sono accettabili. +

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+Una questione particolare è quando una licenza richiede di cambiare il nome +con cui il programma sarà chiamato da altri programmi. Questo impedisce di +rilasciare la versione modificata in modo che possa sostituire l'originale +quando chiamata dagli altri programmi. Questo tipo di richiesta è +accettabile solo se c'è una funzionalità di "aliasing", cioè una +funzionalità che permetta di specificare il nome originario del programma +come alias della versione modificata.

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Regole sull'esportazione

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+Qualche volta le leggi sul controllo delle +esportazioni e le sanzioni sul commercio possono limitare la libertà di +distribuire copie di programmi verso paesi esteri. I programmatori non +hanno il potere di eliminare o di aggirare queste restrizioni, ma quello che +possono e devono fare è rifiutare di imporle come condizioni d'uso del +programma. In tal modo, le restrizioni non influiranno sulle attività e +sulle persone al di fuori della giurisdizione degli stati che applicano tali +restrizioni. Insomma, le licenze di software libero non possono richiedere +il rispetto di un controllo (non banale) sulle esportazioni come condizione +sull'esercizio di una qualsiasi delle libertà essenziali. +

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+Il semplice atto di citare l'esistenza di regole sull'esportazione, senza +che diventino condizioni della licenza, è accettabile poiché non pone +restrizioni. Se una regola sull'esportazione diventa banale nel caso del +software libero, allora porla come condizione non è un problema effettivo, +ma rimane un problema potenziale, perché modifiche successive nelle leggi +sull'esportazione potrebbero rendere non banale quel requisito e quindi fare +diventare non libero il software. +

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Considerazioni legali

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+Queste libertà per essere reali devono essere permanenti e irrevocabili fin +tanto che non si fa qualcosa di sbagliato: se lo sviluppatore del software +ha il potere di revocare la licenza, o di sostituirla retroattivamente con +una più restrittiva, anche senza che l'utente sia causa di tale revoca, il +software non è libero. +

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+Una licenza libera non può chiedere il rispetto dei termini di una licenza +di un programma non libero. Quindi, ad esempio, se una licenza obbliga +l'utente a rispettare le licenze di "tutti i programmi che usa", nel caso di +un utente che usa anche programmi non liberi questo richiederebbe che +l'utente rispetti la licenza di tali programmi non liberi, e renderebbe non +libera la licenza in questione. +

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+È accettabile che una licenza specifichi quale giurisdizione si +applica, o quale sede è designata per dirimere le controversie, o entrambe +le cose. +

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Licenze basate sui contratti

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+Molte licenze di software libero sono basate sul copyright, e ci sono limiti +a quello che si può imporre con il copyright. Se una licenza basata sul +copyright rispetta la libertà nei modi descritti sopra, è improbabile, anche +se non impossibile, che abbia qualche tipo di problema che non abbiamo +previsto. Tuttavia alcune licenze di software libero sono basate sui +contratti, e i contratti possono imporre una gamma molto più vasta di +restrizioni. Questo significa che ci sono molti modi possibili di rendere +inaccettabilmente restrittiva e non libera una licenza del genere. +

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+Non possiamo elencare tutti i modi in cui questo potrebbe accadere. Se una +licenza basata su contratto restringe i diritti dell'utente in una maniera +inusuale, fuori da quello che le licenze basate sul copyright potrebbero +fare, e non citata qui come legittima, dovremmo esaminare il caso, ma +probabilmente concluderemmo che la licenza non è libera. +

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Usare le parole giuste quando si parla di software libero

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+Quando si parla di software libero, è meglio evitare di usare espressioni +come “regalato” o “gratuito”, perché esse pongono +l'attenzione sul prezzo, e non sulla libertà. Parole comuni quali +“pirateria” implicano opinioni che speriamo non vogliate +sostenere. Si veda Termini da +evitare per una discussione su queste parole. Abbiamo anche una lista +di traduzioni in varie lingue +dell'espressione “software libero”. +

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Come interpretiamo questi criteri

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+Infine, si noti che criteri come quelli indicati in questa definizione di +software libero richiedono un'attenta interpretazione. Per decidere se una +determinata licenza software si qualifichi come licenza per il software +libero, noi la consideriamo basata su questi criteri al fine di determinare +se corrisponde al loro spirito così come alle precise parole. Se una +licenza include restrizioni irragionevoli, la rifiutiamo, anche se in questi +criteri non anticipiamo il problema. Qualche volta le richieste di una +licenza sollevano un problema che richiede un'analisi dettaglia, oltre a +discussioni con un avvocato prima di poter decidere se la richiesta sia +accettabile. Quando raggiungiamo una conclusione riguardo ad un nuovo +problema, spesso aggiorniamo questi criteri per fare in modo che sia più +facile capire perché determinate licenze siano adeguate o meno. +

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Ottenere assistenza sulle licenze libere

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+Se siete interessati a sapere se una determinata licenza abbia le +caratteristiche per essere una licenza di software libero, consultate il +nostro elenco delle licenze. Se +la licenza che vi interessa non vi è elencata, potete interpellarci +inviandoci un'e-mail a <licensing@gnu.org>. +

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+Se pensate di scrivere una nuova licenza, per favore contattate la FSF +scrivendo all'indirizzo sopra indicato. La proliferazione di licenze di +software libero comporta un maggiore sforzo di comprensione per gli utenti; +potremmo aiutarvi a trovare una licenza di software libero già esistente che +soddisfi le vostre necessità. +

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+Se questo non è possibile e avete proprio bisogno di una nuova licenza, col +nostro aiuto potrete essere sicuri che la licenza sia davvero una licenza di +software libero ed evitare vari problemi pratici. +

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Al di là del software

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+I manuali del software devono essere +liberi, per le medesime ragioni per cui il software deve essere libero, +e poiché i manuali sono parte del software. +

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+Lo stesso ragionamento si applica ad altri tipi di lavori di utilizzo +pratico — lavori che raccolgono conoscenze utili, come opere +didattiche e di riferimento. Wikipedia è +l'esempio più noto. +

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+Ogni tipo di lavoro può essere libero, e la definizione di software +libero è stata estesa per diventare una definizione di opera culturale libera che si può +applicare ad ogni tipo di lavoro. +

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Open Source?

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+Un altro gruppo usa il termine “open source” per indicare +qualcosa di simile (ma non identico) al “software libero” (o +“free software”). Preferiamo il termine “software +libero” perché, una volta chiarita (nella dizione inglese) la +precisazione sul fatto che si parla di libertà e non di prezzo, fa subito pensare alla +libertà, la parola “open” (o “aperto”) no. +

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Storia

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La definizione di Software Libero viene occasionalmente sottoposta a +revisione per chiarificarla. Qui elenchiamo le modifiche significative +effettuate, con collegamenti che illustrano esattamente cosa è cambiato.

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Ci sono dei salti nei numeri di versione mostrati sopra poiché alcune delle +modifiche sono totalmente irrilevanti ai fini del significato e o delle +interpretazioni. Ad esempio, l'elenco non comprende modifiche ad elementi +ausiliari, a formattazione, ortografia o punteggiatura o ad altre parti +della pagina. Per vedere la lista completa delle modifiche si può utilizzare +la nostra interfaccia +cvsweb.

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Nota

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  1. Il motivo per cui la numerazione è 0, 1, 2, 3 è storico: intorno al 1990 +c'erano tre libertà numerate 1, 2, 3; poi abbiamo capito che la libertà di +eseguire il programma per qualsiasi scopo doveva essere citata +esplicitamente, ed essendo più fondamentale delle altre tre, le doveva +precedere, da cui la numerazione "0" per evitare di cambiare il numero delle +altre.
  2. +
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+ + + + + + + + + -- cgit v1.2.3