From 1ae0306a3cf2ea27f60b2d205789994d260c2cce Mon Sep 17 00:00:00 2001 From: Christian Grothoff Date: Sun, 11 Oct 2020 13:29:45 +0200 Subject: add i18n FSFS --- .../it/free-software-even-more-important.html | 407 +++++++++++++++++++++ 1 file changed, 407 insertions(+) create mode 100644 talermerchantdemos/blog/articles/it/free-software-even-more-important.html (limited to 'talermerchantdemos/blog/articles/it/free-software-even-more-important.html') diff --git a/talermerchantdemos/blog/articles/it/free-software-even-more-important.html b/talermerchantdemos/blog/articles/it/free-software-even-more-important.html new file mode 100644 index 0000000..2183a75 --- /dev/null +++ b/talermerchantdemos/blog/articles/it/free-software-even-more-important.html @@ -0,0 +1,407 @@ + + + + + + +Adesso il Software libero è ancora più importante - Progetto GNU - Free +Software Foundation + + + + +

Adesso il Software libero è ancora più importante

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di Richard Stallman

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Una versione sostanzialmente riveduta di questo articolo è stata pubblicata +su +Wired.

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+Alcuni modi per aiutare il movimento del software +libero. +

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Dal 1983 il movimento per il software libero si batte per la libertà degli +utenti di computer, affinché siano gli utenti a controllare il software che +usano e non viceversa. Quando un programma rispetta la libertà degli utenti +e la comunità diciamo che è "software libero".

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A volte (NdT: solo in inglese, dove "free" significa sia libero che +gratuito) utilizziamo anche "libre" per enfatizzare il fatto che stiamo +parlando di libertà e non di prezzo. Alcuni programmi proprietari, come +Photoshop, sono molto costosi, altri, come Flash Player, sono disponibili +gratuitamente, ma questo è solo un dettaglio: comunque sia, vincolano i loro +utenti alla volontà del proprietario del programma., dando a quest'ultimo un +potere che nessuno deve avere.

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Questi due programmi non liberi hanno qualcos'altro in comune: sono entrambi +malware, nel senso che contengono funzionalità irrispettose +dell'utente. Il software proprietario oggi spesso è malware perché il potere degli sviluppatori li corrompe. Quell'elenco +comprende circa 400 diverse funzionalità malevole (nel 2019) ma è +sicuramente solo la punta dell'iceberg.

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Con il software libero, gli utenti controllano il programma, in maniera +individuale e collettiva. Quindi controllano quello che fanno i loro +computer, purché questi siano affidabili e che cioè si +attengano alle istruzioni dell'utente.

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Con il software proprietario, il programma controlla gli utenti, e qualche +altra entità (lo sviluppatore o "proprietario") controlla il +programma. Quindi il programma proprietario mette i suoi utenti sotto il +potere dello sviluppatore. Questa è un'ingiustizia di per sé e inoltre apre +la porta ad altri modi di maltrattare l'utente.

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Anche quando il software proprietario non è di per sé dannoso, i suoi +sviluppatori sono incentivati a fare in modo che crei +dipendenza e manipoli. Si è liberi, come l'autore di quell'articolo, di +pensare che gli sviluppatori abbiano un obbligo etico di evitare queste +azioni, ma gli sviluppatori di solito fanno i propri interessi. Se non +volete che questo succede, fate in modo che il programma sia controllato dai +suoi utenti.

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Libertà significa avere il controllo della propria vita. Se si utilizza un +programma per svolgere delle attività nel corso della vita, la nostra +libertà dipende dal controllo che si ha su tale programma. Ci meritiamo di +avere il controllo dei programmi che utilizziamo, tanto più se li usiamo per +qualcosa di importante nella nostra vita.

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Per avere il controllo sui programmi, gli utenti hanno bisogno di quattro libertà fondamentali. +

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(0) La libertà di eseguire il programma come si desidera, per qualsiasi +scopo.

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(1) La libertà di studiare il "codice sorgente" del programma e modificarlo +per adattarlo alle proprie necessità. I programmi sono scritti da +programmatori in linguaggi di programmazione, una sorta di inglese mischiato +a formule matematiche, e tale forma del programma è detta "codice +sorgente". Chiunque sa programmare, avendo a disposizione il programma sotto +forma di codice sorgente può leggerlo, capirne il funzionamento e persino +modificarlo. Se tutto ciò che si ha è la sua forma eseguibile, una sequenza +di numeri che è chiarissima per essere eseguita dal computer ma praticamente +indecifrabile per un essere umano, capire e modificare il programma in tale +forma è praticamente impossibile.

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(2) La libertà di creare e distribuire copie del programma a +piacimento. (Non si tratta di un obbligo ma di una scelta. Se il programma è +libero, non significa che qualcuno debba fornircene una copia, o che se ne +debba fornire una copia agli altri. Distribuire un programma ad altri senza +che si accompagnato dalle libertà è un abuso; Ad ogni modo, scegliere di non +distribuire il programma - utilizzandolo privatamente - non fa male a +nessuno.)

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(3) La libertà di creare e distribuire copie di versioni modificate del +programma, secondo la propria volontà.

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Le prime due libertà significano che ogni utente può esercitare il proprio +controllo (individuale) sul programma. Con le altre due libertà, qualsiasi +gruppo di utenti può esercitarne un controllo collettivo. Grazie a +tutte le quattro libertà, gli utenti hanno il controllo completo del +programma. Se anche solo una delle libertà manca o non è applicabile, il +programma è proprietario (non libero) e iniquo.

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Altri tipi di opere vengono utilizzate per attività pratiche, come le +ricette di cucina, o opere istruttive come libri di testo, opere di +consultazione come dizionari ed enciclopedie, stili di caratteri per la +visualizzazione di paragrafi di testo, schemi per il montaggio di +apparecchi, e modelli per realizzare oggetti utili (e non soltanto +decorativi) con una stampante 3D. Poiché questi non sono software, il +movimento del software libero in senso stretto del termine non li comprende; +ma si possono applicare le stesse argomentazioni ottenendo lo stesso +risultato: queste opere devono permettere le quattro libertà.

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Un programma libero ci permette di armeggiarci per fargli fare quello che si +vuole (o farlo smettere di fare qualcosa che non ci piace). Armeggiare con +il software potrebbe sembrare ridicolo se si è abituati ad utilizzare +software proprietario come una scatola chiusa, ma nel Mondo Libero è una +pratica usuale ed un ottimo sistema per imparare a programmare. Persino il +tradizionale passatempo americano di armeggiare con le auto ne risulta +ostacolato perché le auto oggi contengono software non libero.

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L'iniquità della proprietà

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Se gli utenti non controllano i programmi, quest'ultimi controllano gli +utenti. Con il software proprietario c'è sempre qualcuno, lo sviluppatore o +il "proprietario" del programma, che lo controlla e attraverso di esso +esercita il potere sui suoi utenti. Un programma non libero è quindi un +giogo, uno strumento di potere iniquo.

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In casi scandalosi (sebbene questo oltraggio sia divenuto piuttosto usuale) +programmi proprietari vengono progettati per spiare gli utenti, +limitarli, censurarli, abusandone. Ad esempio, il sistema operativo dei vari +"iGadgets" di Apple fa tutto ciò e lo stesso fa Windows sui dispositivi +mobili con processori ARM. Windows, il firmware dei telefoni cellulari e +Google Chrome per Windows hanno al loro interno un meccanismo di accesso +(back door) che permette ad alcune aziende di modificare i programmi a +distanza senza chiedere alcun permesso. Il Kindle di Amazon ha una back door +che consente la cancellazione di libri.

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L'uso di software non libero nell'“internet of things” la +trasformerebbe nell'“internet +dei televenditori” e nell'“internet degli spioni”.

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Con l'obiettivo di porre fine all'iniquità del software non libero, il +movimento del software libero sviluppa programmi liberi per rendere liberi +gli utenti. Abbiamo iniziato nel 1984 sviluppando il sistema operativo +libero GNU. Oggi milioni di computer +lo utilizzano, soprattutto nella versione GNU/Linux.

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Distribuire un programma ad utenti senza trasmettere loro anche le libertà è +un abuso nei loro confronti; scegliere di non distribuire il programma non +fa male a nessuno. Se si scrive un programma e lo si usa privatamente, non +si danneggia nessuno. (Si spreca un'occasione per fare del bene, ma allo +stesso tempo non si fa niente di male). Quindi, quando diciamo che il +software deve essere libero, vogliamo dire che ogni copia deve essere +fornita con le quattro libertà, ma non vogliamo dire che qualcuno è +obbligato a fornire copie del programma.

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Software non libero e SaaSS

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Il software non libero è stato il primo meccanismo che le aziende hanno +utilizzato per prendere il controllo delle attività degli utenti. Oggi ce +n'è un altro, chiamato Service as a Software Substitute (servizio come +surrogato del software) o SaaSS. Ciò significa permettere ai server di +qualcun altro di gestire le proprie attività di elaborazione.

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SaaSS non significa che i programmi sul server sono non liberi (anche se +spesso sono effettivamente non liberi). Piuttosto, utilizzando SaaSS +mettiamo in atto la stessa iniquità dei programmi non liberi: sono due +percorsi che portano nella stessa direzione sbagliata. Prendiamo ad esempio +un servizio SaaS di traduzione: l'utente invia il testo da tradurre al +server, il quale lo traduce (dall'inglese allo spagnolo, per esempio) e +re-invia la traduzione all'utente. In questo modo il meccanismo di +traduzione è sotto il controllo del gestore del server invece che +dell'utente.

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Se si utilizza SaaSS il gestore del server controlla le nostre +elaborazioni. Si è costretti a fornire tutti i dati pertinenti +all'operazione al gestore del server che potrà essere costretto a mostrarli +ad un ufficiale - in realtà chi sta servendo +realmente quel server?

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Iniquità primarie e secondarie

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Quando si utilizzano programmi proprietari o SaaSS, prima di tutto facciamo +del male a noi stessi, perché questo consente a qualcun altro di esercitare +un potere iniquo su di noi. Per il nostro bene dovremmo evitarlo. Fa del +male anche ad altri poiché promettiamo di non condividere. È sbagliato +tenere fede a tale promessa e un male minore infrangerla; per essere +veramente integerrimi non dovremmo farla affatto.

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Ci sono casi in cui l'utilizzo di software non libero mette pressione +direttamente sugli altri a fare altrettanto. Skype ne è un chiaro esempio: +quando una persona utilizza il software non libero Skype è necessario che +anche un'altra lo faccia - in questo modo entrambe rinunciano alla propria +libertà. Google Hangouts presenta lo stesso problema. È sbagliato anche +suggerire l'utilizzo di tali programmi. Dovremmo rifiutare di usarli anche +per un tempo limitato o sul computer di qualcun altro.

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Un altro danno derivante dall'utilizzo di software non libero e SaaSS è che +si premia l'autore, incoraggiando ulteriori sviluppi del programma o +"servizio", il che porta a sua volta sempre più persone sotto il controllo +dell'azienda.

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Tutte le forme di danno indiretto vengono amplificate nel caso in cui +l'utente sia un ente pubblico o una scuola.

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Il software libero e lo Stato

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Gli enti pubblici esistono per le persone, non per se stessi. Quando +utilizzano i sistemi di elaborazione lo fanno per le persone. Hanno quindi +il dovere di mantenere il controllo sull'elaborazione dei dati in maniera da +assicurarsi che queste siano realizzate per le persone in maniera +corretta. Ciò costituisce la "sovranità computazionale" dello Stato. Non +devono assolutamente permettere che il controllo del sistema di elaborazione +dello Stato cada nelle mani di privati.

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Per mantenere il controllo dell'elaborazione dei dati delle persone, gli +enti pubblici non devono farlo con software proprietario (software sotto il +controllo di un soggetto diverso dallo Stato). E non devono affidare i dati +ad un servizio programmato ed eseguito da un soggetto che non sia lo Stato, +e questo sarebbe SaaSS.

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Il software proprietario non ha alcuna sicurezza in un caso importante - nei +confronti del suo sviluppatore. E lo sviluppatore può aiutare altri ad +attaccarlo. Microsoft mostra +i bug di Windows alla NSA (l'agenzia governativa di spionaggio digitale +degli Stati Uniti) prima di correggerli. Non sappiamo se Apple fa +altrettanto, ma è sottoposta alle stesse pressioni governative di +Microsoft. Se il governo di qualsiasi altro Paese utilizza tale software +mette a repentaglio la sicurezza nazionale. Chi vorrebbe che la NSA entrasse +nei computer del proprio governo? Abbiamo preparato anche dei suggerimenti per i governi +per la promozione del software libero.

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Il software libero e l'istruzione

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Le scuole (e tutte le istituzioni didattiche in senso lato) influenzano il +futuro della società tramite il loro insegnamento. Queste dovrebbero +insegnare esclusivamente software libero, così da utilizzare la loro +influenza in maniera positiva. Insegnare l'uso di un programma proprietario +equivale ad impiantare una dipendenza, che va contro la missione +educativa. Insegnando l'uso del software libero, le scuole indirizzeranno il +futuro della società verso la libertà e aiuteranno i programmatori dotati di +talento a padroneggiare il proprio mestiere.

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Insegneranno anche agli studenti l'abitudine alla cooperazione e all'aiuto +verso gli altri. Ogni corso deve avere questa regola: "Studenti, questa +classe è il luogo nel quale condividiamo la conoscenza. Se portate software +in classe non dovete tenerlo per voi. Ma dovete condividerne copie con il +resto della classe - incluso il suo codice sorgente, nel caso in cui +qualcuno volesse studiarlo. Pertanto, portare software proprietario in +classe non è consentito eccetto per lo studio del funzionamento al fine di +ricostruirne il codice sorgente".

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Gli sviluppatori di software proprietario vorrebbero farci punire gli +studenti che sono abbastanza bravi di cuore per condividerlo e contrastare +quelli abbastanza curiosi da volerlo modificare. Questa è una cattiva +educazione. Altri articoli sull'uso del software libero nelle scuole sono +disponibili su http://www.gnu.org/education/.

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Software libero: più che "vantaggi"

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Spesso mi viene chiesto di descrivere i "vantaggi" del software libero. Ma +la parola "vantaggi" è troppo debole quando si tratta di libertà. La vita +senza libertà è oppressione e questo si applica all'informatica come ad ogni +altra attività della nostra esistenza. Dobbiamo rifiutarci di dare agli +sviluppatori dei programmi o dei servizi informatici il controllo delle +nostre elaborazioni. Questa è la cosa giusta da fare, per motivi egoistici, +ma non solo.

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La libertà include la libera cooperazione con altri. Imbrogliare le persone +dicendo che libertà significa tenerle divise è l'inizio di un regime di +oppressione. Nella comunità del software libero, siamo veramente consapevoli +dell'importanza della libertà di cooperare perché il nostro lavoro si basa +su una cooperazione organizzata. Se un amico ci viene a far visita e ci vede +utilizzare un programma, potrebbe chiedercene una copia. Un programma che ci +impedisce di redistribuirlo, o dice che "non dovremmo farlo", è antisociale.

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In informatica, la cooperazione comprende la redistribuzione di copie di un +programma ad altri. Comprende anche la distribuzione delle eventuali +modifiche apportate. Il software libero incoraggia tali forme di +cooperazione, mentre il software proprietario le vieta. Proibisce la +redistribuzione di copie e, negando agli utenti il codice sorgente, non +consente loro di apportarvi modifiche. SaaSS ha gli stessi effetti: se +l'elaborazione avviene via web sul server di qualcun altro, da un programma +di qualcun altro, non si può vedere o toccare il software che effettua +l'elaborazione, quindi non lo si può redistribuire o modificare.

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Conclusione

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Ci meritiamo di avere il controllo delle nostre elaborazioni, ma come +possiamo ottenerlo? Tenendo lontano il software non libero dalle macchine +che possediamo o utilizziamo regolarmente e rifiutando SaaSS. Sviluppando software +libero (per coloro che sono programmatori), rifiutandosi di sviluppare o +promuovere software non libero o SaaSS. Diffondendo queste idee agli altri.

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Assieme ad altre migliaia di utenti, noi lo stiamo facendo dal 1984, e +questo ci ha permesso di avere oggi GNU/Linux, il sistema operativo libero +che chiunque - programmatore o meno - può utilizzare. Unitevi alla nostra +nostra causa, come programmatori o attivisti. Rendiamo liberi tutti gli +utenti di computer.

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+ + + + + + + + + -- cgit v1.2.3