From 1ae0306a3cf2ea27f60b2d205789994d260c2cce Mon Sep 17 00:00:00 2001 From: Christian Grothoff Date: Sun, 11 Oct 2020 13:29:45 +0200 Subject: add i18n FSFS --- .../articles/it/copyright-and-globalization.html | 1316 ++++++++++++++++++++ 1 file changed, 1316 insertions(+) create mode 100644 talermerchantdemos/blog/articles/it/copyright-and-globalization.html (limited to 'talermerchantdemos/blog/articles/it/copyright-and-globalization.html') diff --git a/talermerchantdemos/blog/articles/it/copyright-and-globalization.html b/talermerchantdemos/blog/articles/it/copyright-and-globalization.html new file mode 100644 index 0000000..71729e2 --- /dev/null +++ b/talermerchantdemos/blog/articles/it/copyright-and-globalization.html @@ -0,0 +1,1316 @@ + + + + + + +Diritto d'autore e globalizzazione nell'era delle reti informatiche - +Progetto GNU - Free Software Foundation + + + +

Diritto d'autore e globalizzazione nell'era delle reti informatiche

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+Ciò che segue è la trascrizione di un intervento al MIT nel Forum sulla +comunicazione di giovedì 19 aprile 2001 dalle 5:00 pm alle 7:00 pm

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+DAVID THORBURN, moderatore: Il nostro relatore di oggi, Richard +Stallman, è una figura leggendaria nel mondo informatico, e la mia +esperienza nel cercare di trovare un correlatore per condividere il podio +con lui è stata istruttiva. Un distinto professore del MIT mi +ha detto che Stallman deve essere visto come una figura carismatica in una +parabola biblica - un tipo di aneddoto-lezione del Vecchio Testamento. +"Immagini", mi ha detto "un Mosè o un Geremia - meglio un Geremia". E io ho +detto, "Bene, davvero ammirevole".

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+Suona meraviglioso. Conferma la mia sensazione sul tipo di contributo che ha +dato al mondo. Allora perché è riluttante a dividere il podio con lui?" La +sua risposta: "Come Geremia o Mosè, semplicemente ne sarei sopraffatto. Non +terrò un discorso insieme a lui, ma se mi avesse chiesto di nominare cinque +persone viventi nel mondo che hanno veramente aiutato tutti noi, Richard +Stallman sarebbe uno di essi."

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+RICHARD STALLMAN: Dovrei [iniziare spiegando perché ho rifiutato di +permettere che questo Forum fosse trasmesso sul web], nel caso non fosse +pienamente chiaro qual è il problema: il software che usano per la +trasmissione sul web richiede che l'utente scarichi del software per poter +ricevere la trasmissione. Questo software non è software libero. È +disponibile a costo zero ma solo come eseguibile, cioè una misteriosa serie +di numeri.

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+Ciò che fa è segreto. Non lo si può studiare; non lo si può modificare; e +certamente non se ne può pubblicare una versione modificata. E queste sono +tra le libertà essenziali incluse nella definizione di "software libero".

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+Così, se devo essere un onesto sostenitore del software libero, non posso +andare in giro a fare discorsi e poi spingere le persone ad usare software +non libero. Nuocerei alla mia stessa causa. E se non mostro di prendere i +miei principi sul serio, non posso aspettarmi che altri li prendano sul +serio.

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+Comunque, questo discorso non riguarda il software libero. Dopo che ho +lavorato al movimento per il software libero per vari anni e si è +incominciato ad usare alcuni pezzi del sistema operativo GNU, ho cominciato +ad essere invitato a tenere discorsi [nei quali] . . . il pubblico iniziava +a chiedermi: "Bene, come si generalizzano le idee sulla libertà per gli +utenti del software ad altri tipi di cose?"

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+E, naturalmente, facevano domande stupide come, "Bene, dovrebbe essere +libero l'hardware?" "Dovrebbe essere libero questo microfono?"

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+Bene, che significa questo? Si dovrebbe essere liberi di copiarlo e +modificarlo? Bene, per modificarlo, se si compra il microfono, nessuno ci +impedirà di modificarlo. E per copiarlo, nessuno ha una copiatrice di +microfoni. Al di fuori di "Star Trek", queste cose non esistono. Forse un +giorno ci saranno analizzatori ed assemblatori nanotecnologici, e sarà +realmente possibile copiare un oggetto fisico, e allora il problema del se +si è liberi di farlo o meno comincerà ad essere davvero importante. Vedremo +aziende agricole che cercheranno di impedire alle persone di copiare il +cibo, e questo diventerà un problema politico importante, se mai esisterà +questa capacità tecnologica. Non so se succederà; è solo speculazione a +questo punto.

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+Ma per altri tipi di informazioni, si può sollevare il problema perché ogni +tipo di informazione che può essere memorizzata su un computer, +presumibilmente, può essere copiata e modificata. Così i problemi etici del +software libero, i problemi del diritto di un utente di copiare e modificare +il software, sono gli stessi per altri tipi di informazioni pubblicate. Ora +non parlo delle informazioni private, diciamo, le informazioni personali, +che non devono essere mai rese disponibili al pubblico. Parlo dei diritti +che si devono avere se si ottengono copie di cose pubblicate dove non si +riscontrino tentativi di tenerle segrete.

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+Per spiegare le mie idee in materia, vorrei rivedere la storia della +distribuzione delle informazioni e del diritto d'autore. Nel mondo antico, i +libri erano scritti a mano con una penna, e chiunque sapesse leggere e +scrivere poteva copiare un libro efficacemente come chiunque altro. Ora +qualcuno che lo facesse tutto il giorno, probabilmente, aveva imparato a +farlo meglio, ma non c'era una differenza sostanziale. E poiché le copie +erano fatte una per volta, non c'era un'economia di scala. Fare dieci copie +richiedeva dieci volte il tempo che ci voleva per fare una copia. Non c'era +inoltre niente che imponesse una centralizzazione; un libro poteva essere +copiato ovunque.

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+Ora a causa di questa tecnologia, poiché non imponeva che le copie fossero +identiche, non c'era nel mondo antico la stessa differenza sostanziale tra +copiare un libro e scrivere un libro. Ci sono cose nel mezzo che avevano +senso. Capivano l'idea di un autore. Sapevano, diciamo, che una certa +commedia era stata scritta da Sofocle, ma tra scrivere un libro e copiare un +libro, c'erano altre cose utili che si potevano fare. Per esempio, si poteva +copiare parte di un libro, poi scrivere alcune nuove parole, copiare ancora +e scrivere alcune nuove parole e così via. Questo era detto "scrivere un +commentario" -- era una cosa comune da fare - e questi commentari erano +apprezzati.

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+Si poteva anche copiare un passaggio da un libro, poi scrivere altre parole, +e copiare un passaggio da un altro libro e scrivere ancora e così via, e +questo era fare un compendio. Anche i compendi erano molto utili. Ci sono +opere che sono andate perdute, ma parti di esse sono sopravvissute se erano +citate in altri libri che hanno avuto più popolarità dell'originale. Forse +si sono copiate le parti più interessanti, e così se ne sono fatte molte +copie, ma non ci si è preoccupati di copiare l'originale, perché non era +abbastanza interessante.

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+Ora per quanto posso dire, non c'erano cose come il diritto d'autore nel +mondo antico. Chiunque volesse copiare un libro poteva copiare il libro. Più +avanti, è stata sviluppata la stampa e i libri hanno iniziato ad essere +stampati. Ora la stampa non è stata solo un miglioramento quantitativo per +copiare agevolmente. Ha influenzato i diversi tipi di copia in modo diverso +perché ha introdotto una certa economia di scala. Era necessario molto +lavoro per impostare la macchina tipografica e molto meno lavoro per fare +molte copie identiche della pagina. Così il risultato è stato che copiare i +libri incominciò a diventare un'attività centralizzata di produzione di +massa. Le copie di un determinato libro probabilmente saranno state fatte +solo in alcuni luoghi.

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+Significava inoltre che i lettori normali non potevano copiare i libri +efficacemente. Solo se si aveva una macchina per la stampa lo si poteva +fare: era un'attività industriale.

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+Ora per i primi secoli della stampa, i libri stampati non hanno sostituito +totalmente le copie fatte a mano. Venivano ancora fatte copie a mano dei +libri, a volte dai ricchi e a volte dai poveri. I ricchi lo facevano per +avere una copia particolarmente bella che avrebbe dimostrato quanto erano +ricchi, e i poveri lo facevano perché forse non avevano abbastanza soldi per +comprare una copia stampata, ma avevano tempo di copiare un libro a +mano. Come dice la canzone, "Il tempo non è denaro quando tutto ciò che hai +è il tempo".

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+Così le copie a mano si facevano ancora. Credo che sia stato nel 1800 che la +stampa è diventata in realtà abbastanza economica che anche i poveri si +potevano permettere libri stampati se sapevano leggere.

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+Ora il diritto d'autore si è sviluppato insieme all'uso della stampa e data +la tecnologia della stampa, ha avuto l'effetto di una regolamentazione +industriale. Non limitava ciò che potevano fare i lettori; limitava ciò che +potevano fare gli editori e gli autori. Il diritto d'autore in Inghilterra è +stato inizialmente una forma di censura. Si doveva avere il permesso del +governo per pubblicare il libro. Ma l'idea è cambiata. Al tempo della +Costituzione Americana, si giunse ad un'idea diversa del fine del diritto +d'autore, e credo che quell'idea sia stata accettata anche in Inghilterra.

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+Per la Costituzione Americana fu proposto che gli autori dovevano avere un +diritto d'autore, un monopolio sulla copia dei loro libri. Questa proposta +fu respinta. Invece, fu adottata una proposta fondamentalmente diversa e +cioè che, per promuovere il progresso, il Congresso poteva stabilire +eventualmente un sistema di diritti d'autore che avrebbe creato questi +monopoli. Così i monopoli, secondo la Costituzione Americana, non esistono +per il bene di chi li possiede; esistono per promuovere il progresso della +scienza. I monopoli sono concessi agli autori come un modo per modificare il +loro comportamento affinché facciano qualcosa che sia utile al pubblico.

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+Così l'obiettivo è avere più libri scritti e pubblicati che altri possano +poi leggere. E si ritiene che questo contribuisca ad una maggiore attività +letteraria, a scrivere maggiormente di scienza e di altri campi, e che la +società impari attraverso questo. Questo è il fine che deve essere +perseguito. La creazione di monopoli privati è stata solo un mezzo per +giungere ad un fine, e il fine è un fine pubblico.

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+Ora il diritto d'autore nell'era della stampa era praticamente indolore +perché era una regolamentazione industriale. Limitava solo le attività degli +editori e degli autori. Bene, in senso stretto, anche i poveri che copiavano +i libri a mano potevano infrangere il diritto d'autore. Ma nessuno cercò mai +di imporre il diritto d'autore contro di essi perché fu considerato una +regolamentazione industriale.

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+Il diritto d'autore nell'era della stampa era anche facile da imporre perché +doveva essere imposto solo dove c'era un editore, e gli editori, per natura, +si facevano conoscere. Se si cerca di vendere libri, si deve dire al +pubblico dove andare a comprarli. Non si deve andare nelle case di tutti ad +imporre il diritto d'autore.

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+E, infine, il diritto d'autore può essere stato un sistema benefico in quel +contesto. Il diritto d'autore in America è considerato dagli studiosi di +legge un patto tra il pubblico e gli autori. Il pubblico scambia alcuni dei +suoi naturali diritti di fare copie, e in cambio ottiene il beneficio di +avere più libri scritti e pubblicati.

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+Ora, è un patto vantaggioso? Bene, quando il pubblico non può fare copie +perché queste possono essere fatte efficacemente solo con macchine per la +stampa - e la maggior parte delle persone non ha macchine per la stampa - il +risultato è che il pubblico sta scambiando una libertà che non può +esercitare, una libertà che non è di nessun valore pratico. Perciò se si +possiede qualcosa che non è di primaria importanza nella propria vita ed è +inutile, e si ha la possibilità di scambiarla per qualcos'altro di qualunque +valore, ci si guadagna. Così è per questo che il diritto d'autore può essere +stato un patto vantaggioso per il pubblico in quel tempo.

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+Ma il contesto sta cambiando, e questo deve cambiare la nostra valutazione +etica del diritto d'autore. Ora i principi fondamentali dell'etica non sono +modificati dai progressi nella tecnologia; sono troppo fondamentali per +essere toccati da simili contingenze. Ma le nostre decisioni su una +determinata questione dipendono dalle conseguenze delle alternative +disponibili, e le conseguenze di una data scelta possono cambiare quando +cambia il contesto. Questo è ciò che succede nell'area della legge sul +diritto d'autore perché l'era della stampa è giunta alla fine, lasciando +gradualmente spazio all'era delle reti informatiche.

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+Le reti informatiche e le tecnologie dell'informazione digitale ci riportano +ad un mondo più simile al mondo antico dove chiunque sapesse leggere ed +usare le informazioni poteva anche copiarle e poteva fare copie facilmente +come poteva farle chiunque altro. Esse sono copie perfette e sono valide +quanto le copie che potrebbe fare chiunque altro. Così la centralizzazione e +l'economia di scala introdotta dalla stampa e da simili tecnologie se ne sta +andando.

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+E questo cambiamento nel contesto generale cambia il modo in cui funziona la +legge sul diritto d'autore. Vedete, la legge sul diritto d'autore non ha più +una funzione di regolamentazione dell'industria: è diventata una restrizione +draconiana imposta al pubblico. Tale legge voleva originariamente essere una +restrizione imposta agli editori a favore degli autori; oggi, all'atto +pratico, è una restrizione imposta al pubblico a favore degli editori. Una +volta il diritto d'autore era una pratica relativamente priva di effetti +negativi, che non suscitava discussioni, e non costituiva una limitazione +per il pubblico; ora ciò non è più vero. Se possedete un computer, +l'interesse primario degli editori è di imporvi delle restrizioni. Il +diritto d'autore una volta era facile da far rispettare perché era una +restrizione solo per gli editori, e questi ultimi erano semplici da trovare +ed era facile esaminare ciò che pubblicavano. Ora il diritto d'autore è una +restrizione su tutti voi; imporne il rispetto richiede sorveglianza - di +fatto un'intrusione - e pesanti pene, e stiamo vedendo l'introduzione di +queste misure nelle leggi degli Stati Uniti e di altri paesi.

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+Il diritto d'autore era effettivamente uno scambio vantaggioso per il +pubblico perché quest'ultimo dava in cambio delle libertà che di fatto non +poteva esercitare. Bene, ora il pubblico può farlo. Cosa fate se avete un +sottoprodotto che una volta non vi serviva, eravate abituati a scambiarlo e +improvvisamente ne scoprite un uso? Potete consumarlo o utilizzarlo. Cosa +farete effettivamente? Non lo scambiate affatto, ma ne tenete almeno una +parte. E questo è ciò che il pubblico vorrebbe ovviamente fare. +È ciò che il pubblico fa ogniqualvolta gli viene data voce per esprimere la +propria preferenza, detiene una parte della propria libertà e la +esercita. Napster, in cui il pubblico decide di esercitare la libertà di +copia invece di rinunciarvi, è un grande esempio di questo principio. La +cosa naturale da farsi per rendere la normativa sul diritto d'autore adatta +alla situazione odierna è ridurre l'ammontare di potere nelle mani dei +detentori del diritto d'autore, ridurre la quantità di restrizioni che essi +impongono al pubblico, e aumentare la libertà che il pubblico detiene.

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+Ma questo non è quello che vogliono gli editori: ciò che vogliono è +esattamente l'opposto. Gli editori intendono aumentare i poteri del diritto +d'autore sino al punto in cui essi possano controllare rigidamente tutti gli +usi delle informazioni. Ciò ha portato a delle leggi che concedono un +aumento di potere senza precedenti per i detentori del diritto d'autore. Le +libertà che il pubblico era solito possedere nell'era della carta stampata +vengono via via sottratte.

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+Ad esempio, guardiamo gli e-book, tremendamente di moda oggi: è veramente +difficile non venirne in contatto. Ho preso un aereo mentre ero in Brasile e +nella rivista a bordo c'era un articolo che prevedeva che entro 10 o 20 anni +saremmo tutti passati agli e-book. Chiaramente, questo tipo di campagna +pubblicitaria è pagata da qualcuno; perché? Io penso di saperlo. La ragione +è che gli e-book costituiscono l'opportunità per togliere alcune delle +libertà che i lettori della carta stampata hanno sempre avuto e continuano +ad avere - la libertà, per esempio, di prestare un libro ad un amico, o di +prenderlo a prestito da una biblioteca pubblica, o di venderne una copia ad +un negozio di libri usati, o di comprarne una copia in modo anonimo e senza +dover inserire un record in un database contenente i dati di chi ha comprato +quel particolare libro. E forse persino il diritto di leggerlo due volte.

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+Sono queste le libertà che gli editori vorrebbero sottrarre, ma non possono +farlo per i libri stampati perché sarebbe una presa di potere troppo ovvia e +provocherebbe una reazione generalizzata. E così hanno trovato una strategia +indiretta: prima di tutto, ottengono che la legislazione elimini questi +diritti per gli e-book quando non ci sono e-book; e così non c'è alcuna +controversia. Non esistono lettori di e-book che difenderanno le libertà a +cui erano abituati: e questo obiettivo è stato ottenuto con il Digital +Millenium Copyright Act del 1998. Quindi sono stati introdotti gli e-book, +di modo che gradualmente tutti cominciassero ad usarli, e il risultato +finale è che i lettori hanno perso le libertà di cui sopra senza che ci sia +stato un preciso momento in cui quelle libertà siano state sottratte e si +potesse combattere per riottenerle.

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+Allo stesso tempo si possono osservare tentativi per privare le persone +delle loro libertà nell'uso di altri tipi di opere pubblicate. Per esempio, +i film su DVD vengono cifrati in un formato che una volta era segreto - era +stato progettato per essere segreto - e l'unico modo per farsi dire dalle +compagnie cinematografiche il metodo di cifratura, in modo da poter +costruire dei lettori DVD, era firmare un contratto che obbligava a +implementare determinate restrizioni nel lettore; con il risultato che il +pubblico non avrebbe potuto esercitare i propri diritti legali. A un certo +punto alcuni programmatori europei scoprirono il formato dei DVD e scrissero +un programma libero per leggerli. Ciò rese possibile utilizzare software +libero e GNU/Linux per guardare un DVD regolarmente acquistato, il che è una +cosa assolutamente legittima. Sarebbe giusto poterlo fare con software +libero.

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+Ma le società cinematografiche non erano d'accordo, e portarono la questione +in tribunale. Sapete, le società cinematografiche una volta producevano un +sacco di film con scienziati pazzi e gente che diceva loro "dottore, ci sono +alcune cose che l'Uomo non dovrebbe conoscere". Probabilmente queste società +hanno visto troppi dei loro film e sono giunte alla conclusione che il +formato dei DVD era qualcosa che l'Uomo non doveva conoscere, e sono +riuscite ad ottenere una sentenza di censura totale sul software usato per +leggere i DVD. Persino inserire un collegamento ad un sito fuori dagli Stati +Uniti, dove le informazioni relative siano legalmente disponibili, è stato +proibito. La sentenza è già stata portata in appello; io ho firmato in tale +occasione una memoria come sostenitore ("friend-of-the-court brief"), e ne +sono orgoglioso, anche se in effetti sto giocando un ruolo piuttosto piccolo +in questa battaglia.

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+Il governo degli Stati Uniti è intervenuto direttamente a sostegno della +parte avversa, il che non è sorprendente se si considera il motivo per cui +il Digital Millennium Copyright Act è stato approvato in prima istanza. La +ragione risiede nel sistema di finanziamento delle campagne elettorali che +abbiamo qui negli Stati Uniti, cioè essenzialmente una corruzione +legalizzata in cui i candidati vengono comprati dalle imprese prima ancora +di essere eletti. E, ovviamente, sanno bene chi sono i loro padroni - sanno +per chi stanno lavorando - e approvano le leggi che danno maggior potere +alle imprese.

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+Non sappiamo cosa succederà alla fine di questa battaglia. Ma nel frattempo +l'Australia ha approvato una legge simile e anche l'Europa sta per farlo; il +piano è di non lasciare alcun posto a questo mondo dove queste informazioni +siano disponibili. Gli Stati Uniti rimangono comunque in prima posizione nel +cercare di impedire al pubblico di distribuire informazioni che siano state +pubblicate.

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+Gli Stati Uniti non sono tuttavia il primo paese per cui ciò rappresenti una +priorità: anche per l'Unione Sovietica era molto importante. Lì fare copie +non autorizzate e ridistribuirle era noto come Samizdat e per debellare +questo fenomeno fu sviluppata una serie di metodi: prima di tutto, guardie +vicino ad ogni dispositivo di copia, per controllare cosa venisse copiato e +per impedire copie vietate. Secondo, dure punizioni per chiunque fosse +sorpreso con copie illecite: si poteva essere spediti in Siberia. Terzo, +incoraggiare i delatori, chiedendo a tutti di spiare i propri vicini e +colleghi e riferire alla polizia. Quarto, responsabilità collettiva - Tu! Tu +sei responsabile per quel gruppo di persone! Se becco uno qualsiasi di loro +con copie illegali, in prigione ci vai tu. Quindi, è meglio se li controlli +bene. E, quinto, propaganda, a partire dall'infanzia, per convincere tutti +che solo un tremendo nemico del popolo farebbe queste copie illecite.

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+Gli Stati Uniti stanno utilizzando tutti questi metodi. Prima di tutto, +persone a guardia dei dispositivi di copia. Nelle copisterie ci sono guardie +umane per controllare cosa si copia; ma per controllare cosa si copia nel +proprio computer gli esseri umani sarebbero troppo dispendiosi; il lavoro +umano è troppo costoso. E quindi ci sono robot a guardia: è questo lo scopo +del Digital Millennium Copyright Act. L'unico modo per accedere a certi dati +è inserire un particolare software, che vi impedisce di copiare quegli +stessi dati, nel vostro computer.

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+Esiste un piano per introdurre questo software all'interno di ogni hard +disk, e in questo modo potreste trovarvi dei file all'interno del vostro +hard disk a cui non potete accedere a meno di ottenere il permesso da un +qualche server di rete. E cercare di aggirare questo software o persino dire +ad altre persone come aggirarlo costituisce un crimine.

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+Secondo, punizioni dure. Alcuni anni fa, copiare qualcosa e darla ad un +amico senza fini di lucro non costituiva un reato: non lo era mai stato +negli Stati Uniti. Dopodiché venne reso un crimine, e si può essere +incarcerati solo per aver condiviso qualcosa con un proprio vicino.

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+Terzo, informatori. Beh, avrete visto le pubblicità in TV e nella +metropolitana di Boston che spingevano a denunciare i propri colleghi alla +polizia dell'informazione, ufficialmente nota come Software Publishers +Association.

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+Quarto, responsabilità collettiva. Negli Stati Uniti ciò è stato fatto +cooptando gli ISP, rendendoli legalmente responsabili per tutto ciò che i +loro utenti inviano su Internet. L'unico modo che hanno per non essere +considerati responsabili è applicare una procedura non modificabile per +disconnettere l'utente o rimuovere l'informazione inviata entro due +settimane da un reclamo. Solo qualche giorno fa ho sentito che un sito di +protesta contro alcune politiche negative di City Bank è stato eliminato in +questo modo. Oggigiorno, non si fa nemmeno in tempo ad arrivare in +tribunale: il vostro sito viene semplicemente eliminato.

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+Ed infine la propaganda, che comincia dall'infanzia: è a questo scopo che +viene usato il termine "pirata". Se ci pensate, qualche anno fa il termine +"pirata" era utilizzato per definire gli editori che non pagavano gli +autori. Ora il significato è completamente cambiato. Ora viene applicato a +membri del pubblico che sfuggono dal controllo degli editori. Viene usato +per convincere le persone che solo un nemico del popolo farebbe delle copie +illegali. Il termine trasmette il messaggio che "condividere qualcosa con un +vostro simile è moralmente equivalente ad attaccare una nave". Spero che non +siate d'accordo con questa frase e se non lo siete spero che vi rifiuterete +di utilizzare la parola con questo significato.

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+E così gli editori stanno acquistando delle leggi che diano loro maggiori +poteri. Inoltre, stanno anche aumentando la durata del diritto d'autore. La +Costituzione degli Stati Uniti dice che il diritto d'autore deve rimanere +valido per un periodo di tempo limitato, ma gli editori vogliono che esso +duri per sempre. Tuttavia ottenere una modifica costituzionale sarebbe +piuttosto difficile, e così hanno trovato un modo più facile per ottenere lo +stesso risultato. Ogni 20 anni si estende in maniera retroattiva il diritto +d'autore di 20 anni. E così il risultato è che ad ogni istante il diritto +d'autore dura nominalmente per un certo periodo ed ogni dato diritto +d'autore ad un certo momento terminerà. Ma quel termine non verrà mai +raggiunto perché ogni diritto d'autore sarà esteso di 20 anni ogni 20 anni: +e così nessuna opera verrà mai lasciata al dominio pubblico. Questa pratica +è stata chiamata "copyright perpetuo rateizzato".

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+La legge del 1998 che estende il diritto d'autore di 20 anni è nota come il +"Mickey Mouse Copyright Extension Act" perché uno dei principali sponsor +della legge fu la Disney. La Disney capì che il diritto d'autore su Topolino +stava per scadere, e questo è qualcosa che voleva assolutamente evitare, +perché quel diritto d'autore è fonte di grossi introiti.

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+In effetti il titolo di questo intervento doveva essere "Diritto d'autore e +Globalizzazione". Ciò che si può vedere osservando la globalizzazione è che +essa consiste in una serie di politiche portate avanti nel nome +dell'efficienza economica tramite i cosiddetti accordi per il libero +commercio, che in realtà sono pensati per dare potere alle imprese a scapito +delle leggi e della politica. Non c'entrano niente con il libero scambio, ma +piuttosto con un trasferimento di potere: togliere il potere decisionale e +legislativo ai cittadini di un qualsiasi Paese, che potrebbero +plausibilmente tenere in considerazione i propri interessi, e attribuirlo +alle imprese, che non terranno nella minima considerazione l'interesse di +quei cittadini.

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+Dal loro punto di vista, è la democrazia ad essere un problema e questi +accordi sono stipulati per porvi fine. Ad esempio, il NAFTA contiene dei provvedimenti che, +a mio avviso, consentono alle compagnie di querelare un altro governo per +sbarazzarsi di una legge che ritengono contrasti con i loro profitti in quel +Paese. Così, una compagnia straniera ha più potere dei cittadini di una +nazione.

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+Sono in atto tentativi per estendere tutto ciò oltre il NAFTA. Ad esempio, +questo è uno degli scopi della così detta "area del libero scambio delle +Americhe", estendere questo principio a tutti i Paesi sudamericani e +caraibici, e l'accordo multilaterale sugli investimenti doveva estenderlo a +tutto il mondo.

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+Una cosa che si è vista negli anni 90 è che questi accordi hanno cominciato +ad imporre il diritto d'autore in tutto il mondo, in maniera sempre più +forte e restrittiva. Questi trattati non sono accordi per il libero +scambio. Sono in realtà accordi commerciali che vengono utilizzati per dare +alle aziende il controllo sul commercio in tutto il mondo, in modo da +eliminare il libero scambio.

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+Quando nel 1800 gli Stati Uniti erano un paese in via di sviluppo, lo stato +non riconosceva i diritti d'autore stranieri. Questa fu una decisione presa +con attenzione, e fu una decisione intelligente. Si convenne che, per gli +Stati Uniti, il riconoscere quei diritti sarebbe stato semplicemente +svantaggioso e che avrebbe spillato denaro senza essere particolarmente +utile.

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+Oggi si dovrebbe applicare la stessa logica ai Paesi in via di sviluppo, ma +gli Stati Uniti hanno potere a sufficienza per costringerli ad andare contro +i loro stessi interessi. In realtà è un errore parlare degli interessi delle +nazioni in questo contesto. Infatti, sono sicuro che la maggior parte di voi +abbia sentito dell'errore nel cercare di giudicare l'interesse pubblico come +somma della ricchezza di ciascuno. Se gli americani che lavorano perdessero +un miliardo di dollari e Bill Gates ne guadagnasse due, gli americani +sarebbero in generale più ricchi? Questo sarebbe un bene per l'America? Se +si guarda solo al totale, sembra lo sia. Tuttavia, questo esempio mostra in +realtà che guardare al totale è il modo sbagliato di giudicare, poiché Bill +Gates non ha alcun bisogno di altri due miliardi di dollari, ma la perdita +di un miliardo di dollari da parte di chi non ha altrettanto da cui partire +può essere dolorosa. +Dunque, in una discussione su uno di questi trattati commerciali, quando si +sente qualcuno parlare degli interessi di questa o quella nazione, quello +che sta facendo, a proposito di quella nazione, è sommare le entrate di +tutti. I ricchi vengono sommati ai poveri. È solo una scusa per mettere in +atto lo stesso inganno in modo da far sì che si ignori l'effetto sulla +distribuzione delle ricchezze all'interno del Paese e se gli accordi la +renderanno più ineguale, come è accaduto negli Stati Uniti.

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+In questo modo non è l'interesse degli Stati Uniti a giovarsi +dell'inasprimento delle norme sul diritto d'autore in tutto il mondo. È solo +quello di alcuni imprenditori, molti dei quali vivono in quel paese, mentre +altre risiedono altrove. Ciò non favorisce in alcun modo l'interesse +pubblico.

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+Ma cosa ha senso fare? Se crediamo nello scopo del diritto d'autore, come +scritto ad esempio nella Costituzione degli Stati Uniti, cioè quello di +promuovere il progresso, quali sarebbero le linee politiche intelligenti da +seguire nell'era delle reti informatiche? Chiaramente, invece di aumentare i +poteri del diritto d'autore, dovremmo ridimensionarli in modo da dare al +pubblico un certo grado di libertà, in base il quale si possa far uso dei +benefici della tecnologia digitale e delle reti informatiche. Ma fino a che +punto si deve arrivare? È una domanda interessante, poiché non credo che sia +necessario abolire totalmente il diritto d'autore. +L'idea di scambiare alcune libertà per un maggior progresso sarebbe +vantaggiosa ad un certo livello, anche se il diritto d'autore tradizionale +rinuncia a troppa libertà. Ma per ragionare in maniera intelligente su tutto +ciò, la prima cosa che si deve riconoscere è che non c'è alcuna ragione di +rendere tutto uniforme. Non c'è alcuna ragione per insistere nel fare lo +stesso accordo per tutti i tipi di opere.

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+Infatti, questo non è già più il caso poiché esistono numerose eccezioni per +la musica. La musica è trattata in maniera molto differente dalla legge sul +diritto d'autore. Ma i produttori usano astutamente un'arbitraria insistenza +sull'uniformità. Prendono in esame alcuni casi particolari e producono degli +argomenti secondo cui, in quei casi particolari, sarebbe vantaggioso avere +tutto questo diritto d'autore. Successivamente affermano che, per +uniformità, le restrizioni applicate nei casi particolari devono essere +estese a tutto. Così, chiaramente, essi prendono ad esempio il caso +particolare per cui possono produrre gli argomenti più forti, anche se +questo caso è piuttosto raro e non veramente importante.

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+Ma forse, per quel caso specifico, è giusto che ci sia tutto quel diritto +d'autore. Non si deve pagare lo stesso prezzo per tutto quello che si +compra. Spendere un migliaio di dollari per una macchina nuova sarebbe un +buonissimo affare, ma spenderne altrettanti per una confezione di latte +sarebbe, al contrario, un pessimo affare. Di certo, in altre situazioni +della vita, non si pagherebbe un prezzo speciale per tutto ciò che si +compra. Perché farlo in questo caso?

+

+Perciò le opere devono essere considerate di diversa tipologia e vorrei +proporvi un possibile modo per farlo.

+

+Questo include ricette, programmi per il computer, manuali e libri, opere di +consultazione come i dizionari e le enciclopedie. Credo che per tutte queste +opere funzionali la questione sia essenzialmente la stessa del software e +possono essere applicate le stesse conclusioni. Si dovrebbe avere la libertà +anche di pubblicare una versione modificata, poiché modificare una di queste +opere è molto utile. I bisogni delle persone non sono gli stessi per +tutti. Se io scrivo un'opera affinché faccia qualcosa che io credo debba +essere fatto, a questo proposito qualcun altro potrebbe avere un'idea +differente. Dunque questa persona potrebbe voler modificare quello che ho +fatto per fargli fare ciò che è meglio per lui. +A questo punto, altre persone potrebbero avere gli stessi bisogni di chi ha +modificato l'originale e la versione modificata potrebbe andar bene anche +per loro. Tutti quelli che cucinano lo sanno, e lo sanno da un sacco di +tempo. È del tutto normale fare copie di ricette e distribuirle ad altri ed +è altrettanto normale modificare una ricetta. Se si cambia una ricetta e la +si prepara per gli amici ed a loro piace, questi potrebbero chiedere "Posso +avere la ricetta?". Dunque, si scriverà la propria versione della ricetta e +se ne daranno le copie agli amici. Questa è la stessa cosa che molto tempo +dopo si è cominciato a fare nella comunità del software libero.

+

Ecco una prima classe di opere. La seconda tratta +delle opere il cui obiettivo è diffondere quello che pensano determinate +persone. Parlare di queste persone è il loro intento. Questo include, ad +esempio, memorie, saggi di opinioni, articoli scientifici, offerte di +acquisto e vendita, cataloghi di prodotti in vendita. Il punto centrale di +queste opere è che esprimono ciò che qualcuno pensa, ha visto o +crede. Modificarli significa mistificare ciò che intende dire l'autore; così +modificare queste opere non è un'attività socialmente utile. Perciò la copia +fedele è l'unica cosa di cui si ha realmente bisogno di essere autorizzati a +fare.

+

+La domanda successiva è: le persone dovrebbero avere il diritto di +commerciare copie fedeli? O la copia fedele senza fini di lucro è +abbastanza? Queste si devono considerare due attività differenti, per questo +motivo si discuterà delle due domande separatamente - il diritto di fare +copie fedeli a scopo non commerciale e quello di farle a scopo di +lucro. Dunque, potrebbe essere un buon compromesso quello di avere copie +commerciali coperte dal diritto d'autore accordando però a tutti il diritto +di farne copie non commerciali. In questo modo, il diritto d'autore sulle +versioni commerciali, così come sulle versioni modificate - solo l'autore +può approvare una versione modificata - fornirà lo stesso flusso di entrate +che fornisce adesso per sovvenzionare la scrittura di queste opere, in +qualsiasi misura lo faccia.

+

+Ammettere la copia fedele non commerciale vuol dire che il diritto d'autore +non deve invadere più la casa di nessuno. Diventa nuovamente una +regolamentazione industriale, facile da rinforzare ed indolore, non +richiedendo più punizioni draconiane ed informatori per inasprirla. Così noi +possiamo trarre il massimo del beneficio - ed evitare al massimo l'orrore - +del sistema attuale.

+

+La terza categoria riguarda le opere artistiche o di intrattenimento, in cui +la cosa più importante è la sensazione che si prova nel guardarle. Per +queste il problema della modifica è molto complesso poiché, se da un lato +c'è l'idea che queste opere riflettono la visione di un artista, +modificandole si mistifica questa visione. Dall'altro, si ha il fatto che +spesso esiste un processo di rielaborazione popolare, in base al quale +attraverso le modifiche apportate da una serie di persone, si producono a +volte dei risultati di alto livello. È spesso utile per gli artisti anche +attingere da opere precedenti. Alcune delle opere di Shakespeare si basano +su trame prese da opere altrui. Se fossero state in vigore le attuali leggi +sul diritto d'autore, queste opere sarebbero state illegali. +Dunque, la questione del cosa fare circa la pubblicazione di versioni +modificate di un'opera artistica è complessa e potremmo dover pensare a +qualche ulteriore suddivisione della categoria per risolvere questo +problema. Ad esempio, gli scenari di giochi per il computer potrebbero +essere trattati in un modo differente, ognuno potrebbe essere libero di +pubblicarne versioni modificate. Ma, probabilmente, un romanzo dovrebbe +essere trattato diversamente: forse per questo, la pubblicazione a scopo +commerciale dovrebbe richiedere un accordo con l'autore originale.

+

+Ora, se la pubblicazione commerciale di queste opere artistiche è coperta da +diritto d'autore, fornirà la maggior parte delle entrate oggi disponibili +per sostenere gli autori e i musicisti, nella misura limitata in cui il +sistema attuale li sostiene, dal momento che svolge una pessima +funzione. Perciò questo potrebbe essere un compromesso ragionevole, come nel +caso di opere che rappresentano determinate persone.

+

+Se si guarda al futuro, al tempo in cui l'era delle reti informatiche sarà +davvero iniziata, quando avremo superato questo stadio transitorio, si può +immaginare per gli autori un altro metodo per trarre guadagno dalle proprie +opere. +Si pensi ad un sistema di pagamento digitale che consenta di ottenere denaro +per il proprio lavoro. Si immagini di aver un sistema di pagamento digitale +che permetta di inviare a qualcuno denaro attraverso Internet; ciò può +essere realizzato in vari modi, utilizzando la crittografia, ad esempio. Si +immagini che sia consentita la copia fedele di queste opere artistiche, ma +scritte in modo che, quando le si ascolti o le si legga o le si guardi, in +un angolino dello schermo appaia una finestrella che dice "Premete questo +pulsante per spedire un dollaro all'autore", o al musicista o a chiunque +sia. Questa finestra compare e basta, non è invadente, sta nel suo +angolino. Non dà fastidio, ma è lì, a ricordarvi che è una buona cosa +supportare gli scrittori ed i musicisti.

+

+Perciò se il lavoro che si sta leggendo o ascoltando piace, si può pensare +"Perché non dare un dollaro a queste persone? È solo un dollaro. Che cos'è? +Non mi accorgerò nemmeno di non averlo". Così le persone cominceranno a +mandare un dollaro. La cosa più bella di tutto ciò è che questo meccanismo +renderebbe la copia un alleato di autori e musicisti. Quando qualcuno +spedisce ad un amico una copia per e-mail, questo amico potrebbe spedire un +dollaro. Se l'opera piace veramente, si potrebbe mandare un dollaro più di +una volta e questo dollaro sarebbe più di quanto queste persone guadagnano +oggi quando qualcuno acquista un loro libro o CD, poiché oggi ricevono solo +una piccola parte del guadagno. Gli stessi editori che chiedono il controllo +totale sul pubblico in nome degli autori e dei musicisti li stanno fregando +da sempre.

+

+Vi raccomando la lettura dell'articolo di Courtney Love nella rivista +"Salon", un articolo sui pirati che usano il lavoro dei musicisti senza +pagarli. Questi pirati sono le case discografiche che pagano ai musicisti il +4% dell'ammontare delle vendite, in media. Ovviamente, i musicisti di +successo hanno più potere: prendono più del 4% delle loro ampie vendite, il +che vuol dire che la maggior parte dei musicisti che hanno un contratto di +registrazione riceve meno del 4% delle loro limitate vendite.

+

+Ecco come funziona: la società discografica investe in pubblicità e +considera questa spesa un anticipo ai musicisti, anche se i musicisti non lo +vedranno mai. Perciò in teoria quando si acquista un CD, parte di quel +denaro dovrebbe andare ai musicisti, ma in pratica non sarà così. In realtà, +dovrà ripagare le spese pubblicitarie e i musicisti vedranno parte di quel +denaro solo se avranno molto successo.

+

+I musicisti, naturalmente, firmano i loro contratti perché sperano di essere +tra i pochi fortunati che avranno grande successo. Perciò sostanzialmente +vengono lusingati con l'offerta di una lotteria. Anche se sono bravi +musicisti, possono non essere così bravi, così sottili nel ragionamento da +accorgersi della trappola. Perciò firmano e poi probabilmente quello che +ottengono è solo la pubblicità. Allora, perché non facciamo loro pubblicità +in modo diverso, non attraverso un sistema da complesso industriale che +limita il pubblico e che ci riempie di brutta musica facile da vendere? +Invece, perché non far sì che il naturale impulso dell'ascoltatore a +condividere la musica che gli piace diventi alleato dei musicisti? Se +utilizziamo il riquadro che appare nel player per inviare un dollaro ai +musicisti, allora le reti informatiche potrebbero essere il sistema per far +loro pubblicità, la stessa pubblicità che ora tutti loro ottengono con i +loro contratti.

+

+Dobbiamo riconoscere che l'esistente sistema del diritto d'autore rende un +cattivo servizio nel sostenere i musicisti, così come il commercio mondiale +rende un cattivo servizio nell'elevare gli standard di vita nelle Filippine +e in Cina. Ci sono aree di impresa in cui tutti lavorano in aziende che +sfruttano i loro dipendenti e tutti i prodotti sono fabbricati in aziende +che sfruttano i loro dipendenti. Sapevo che la globalizzazione era un +sistema poco efficace per elevare gli standard di vita all'estero. Diciamo, +per produrre qualcosa un americano viene pagato 20 dollari all'ora; un +messicano riceve forse 6 dollari al giorno per quello stesso lavoro. Quello +che è successo in questo caso è che è stata tolta una notevole quantità di +denaro ad un lavoratore americano, è stata data una piccola frazione, per +esempio una minima percentuale, ad un messicano ed è stato dato il resto +all'azienda. Perciò se l'obiettivo è elevare gli standard di vita dei +lavoratori messicani, questo è un modo del tutto inefficace di farlo.

+

+È interessante vedere come lo stesso fenomeno si riscontri nell'industria +del diritto d'autore, la stessa idea generale. Nel nome di quei lavoratori +che certamente meritano qualcosa, si propongono misure che riservano loro +una minima parte sostenendo invece prioritariamente il potere delle grandi +società che controllano le nostre vite.

+

+Se si vuole sostituire un sistema molto buono, bisogna lavorare molto +seriamente per proporre un'alternativa migliore. Sapendo che il sistema +attuale è inefficace, non è così difficile trovare un'alternativa migliore: +lo standard con cui ci si confronta è oggi molto basso. Si deve sempre +ricordare tutto questo quando si prendono in considerazione le problematiche +sulla politica del diritto d'autore.

+

+Penso di aver detto quasi tutto quello che volevo dire. Voglio ricordarvi +che domani in Canada è il Phone-In Sick Day. Domani inizierà un summit con +l'obiettivo di concludere un accordo sull'area di libero scambio per le +Americhe con l'intento di estendere il potere delle grandi società in altri +Paesi. In Quebec viene organizzata una grande protesta. Abbiamo visto metodi +estremi per bloccare questa protesta. A molti americani viene impedito di +entrare in Canada attraverso quel medesimo confine che è loro permesso +oltrepassare in ogni altro momento. Con la più debole delle scuse attorno al centro di Quebec è stato costruito +un muro per impedire l'accesso ai dimostranti. Abbiamo visto utilizzare +molti sporchi trucchi contro la manifestazione pubblica di protesta contro +questi trattati. Perciò qualsiasi democrazia ci sia rimasta dopo che i +poteri del governo siano stati tolti ai governatori democraticamente eletti +e siano stati dati alle imprese e ad organismi internazionali non eletti, +qualsiasi cosa rimanga dopo tutto questo, potrebbe non sopravvivere alla +repressione cui è stata sottoposta.

+

+Ho dedicato 17 anni della mia vita a lavorare per il software libero e +problematiche connesse. Non l'ho fatto perché penso che questo sia il +problema politico più importante al mondo. L'ho fatto perché ho visto che +era il settore in cui dovevo usare la mia competenza per fare del bene. Ma +quello che è successo è che gli aspetti generali della politica sono +cambiati ed il maggior problema politico attuale è contrastare la tendenza a +dare alle aziende potere sul pubblico e sui governi. Io considero il +software libero ed i problemi correlati ad altri aspetti dell'informazione +che ho discusso oggi come parte del problema principale. Perciò mi sono +trovato indirettamente a lavorare su questo problema. Spero di dare il mio +contributo a questa causa.

+

+REPLICA:

+

+THORBURN: Tra poco il pubblico potrà fare domande e commenti. Ma +permettetemi di replicare brevemente. Mi sembra che il consiglio pratico più +incisivo ed importante che Stallman ci dà abbia due elementi chiave. Uno è +riconoscere che i vecchi presupposti ed usi del diritto d'autore sono +inappropriati: vengono messi in discussione e delegittimati dall'avvento del +computer e delle reti informatiche. Può risultare ovvio, ma è fondamentale.

+

+L'altro è riconoscere che l'era digitale esige che si riconsideri il modo in +cui distinguiamo e valutiamo le diverse tipologie di lavoro intellettuale e +creativo. Stallman ha sicuramente ragione sul fatto che certi tipi di +imprese intellettuali abbiano bisogno più di altre di essere protette dal +diritto d'autore. Cercare di individuare sistematicamente questi diversi +tipi o livelli di protezione del diritto d'autore mi sembra un modo efficace +di affrontare i problemi relativi al lavoro intellettuale posti dall'avvento +del computer.

+

+Ma penso di intravedere un altro tema che sta dietro a ciò che Stallman ha +detto e che non riguarda direttamente i computer, ma riguarda più ampiamente +le istituzioni democratiche ed il potere che il governo e le aziende +esercitano in misura sempre maggiore sulla nostra vita. Questo aspetto +populista ed anti-monopolista del discorso di Stallman è interessante ma +anche riduttivo e potenzialmente semplicistico. Ed è forse anche +eccessivamente idealista. Per esempio, come potrebbe sopravvivere un +romanziere o un poeta o un autore di canzoni o un musicista o un autore di +testi accademici in un mondo meraviglioso in cui le persone siano +incoraggiate a pagare gli autori, ma non siano obbligate a farlo? In altre +parole mi sembra che la differenza tra la pratica attuale e le possibilità +visionarie su cui specula Stallman sia ancora enorme.

+

+Concludo chiedendo a Stallman se vuole approfondire maggiormente alcuni +aspetti del suo discorso ed in particolare se vuole esprimere ulteriori idee +sul modo in cui potrebbero essere protetti dal suo sistema di diritto +d'autore quelli che noi chiamiamo "creatori tradizionali".

+

+STALLMAN: Prima di tutto, devo far notare che non dovremmo utilizzare +il termine "protezione" per descrivere ciò che fa il diritto d'autore. Il +diritto d'autore limita le persone. Il termine "protezione" è un termine di +propaganda per le aziende che detengono il diritto d'autore. Il termine +"protezione" significa impedire che qualcosa venga distrutta in qualche +modo. Beh, non penso che una canzone venga distrutta se di essa esistono più +copie suonate più volte. Non penso nemmeno che un romanzo si distrugga se +più persone ne leggono una copia. Perciò non userei quel termine. Penso che +porti ad identificarsi con la parte sbagliata.

+

+Inoltre, pensare in termini di proprietà intellettuale è una cattiva idea +per due motivi: in primo luogo perché pregiudica la domanda cruciale in +questo campo che è: in che modo dovrebbero essere trattate queste cose? +dovrebbero essere trattate o meno come qualche tipo di proprietà? Utilizzare +il termine "proprietà intellettuale" per descrivere questo campo vuol dire +presupporre che la risposta sia "sì", che è questo, e non un altro, il modo +in cui trattare queste cose.

+

+In secondo luogo, incoraggia una ipergeneralizzazione. La proprietà +intellettuale è un concetto onnicomprensivo per parecchi sistemi legali +diversi tra loro con origini indipendenti come per esempio diritti d'autore, +brevetti, marchi registrati, segreti industriali ed altro. Sono quasi +completamente diversi; non hanno niente in comune. Ma chi sente il termine +"proprietà intellettuale" viene portato a pensare erroneamente che esista un +principio generale di proprietà intellettuale applicato a determinati campi, +perciò presuppone che questi differenti campi di applicabilità della legge +siano simili. Questo porta non solo a pensare in modo confuso su ciò che sia +giusto fare, porta anche a non capire che cosa la legge dice veramente, +perché si suppone che la legge sul diritto d'autore e la legge sui brevetti +e la legge sui marchi registrati siano simili, mentre invece, di fatto, sono +completamente diverse.

+

+Se si vuole incoraggiare un'attenta riflessione e una corretta comprensione +di quello che la legge dice, si eviti il termine "proprietà +intellettuale". Si parli di diritto d'autore, o di brevetti, o di marchi +registrati o di qualsiasi altro argomento si voglia. Ma non si parli di +proprietà intellettuale. Sarebbe assurdo avere un'opinione sulla proprietà +intellettuale. Non ho un'opinione sulla proprietà intellettuale, ma ho +opinioni sul diritto d'autore, sui brevetti e sui marchi registrati, e sono +diverse. Ci sono arrivato attraverso processi di pensiero diversi perché +questi sistemi legali sono completamente diversi.

+

+Ho fatto una digressione, ma era estremamente importante.

+

+Adesso vado al dunque. Naturalmente non possiamo sapere ora se funzionerà +bene, se funzionerà chiedere agli utenti di pagare volontariamente i loro +autori e musicisti preferiti. Una cosa, ovvia, è che tale sistema funzionerà +proporzionalmente al numero di persone che utilizzeranno la rete e quel +numero, si sa, aumenterà di un ordine di grandezza nei prossimi anni. Se lo +provassimo oggi, potrebbe fallire, ma questo non proverebbe niente, perché +potrebbe funzionare se il numero delle persone paganti fosse dieci volte +maggiore.

+

+L'altra è che non abbiamo ancora a disposizione questo sistema digitale di +pagamento in contanti, perciò non siamo oggi in grado di provarlo. Possiamo +provare a fare qualcosa di simile. Ci sono servizi che prevedono una firma +con i quali si può pagare denaro a qualcuno, cose come PayPal. Ma prima di +poter pagare qualcuno con PayPal, si devono affrontare un mucchio di +formalità e dare informazioni personali. E vengono effettuate registrazioni +sui destinatari dei pagamenti. Ci si può fidare che non se ne abusi?

+

+Non è il dollaro da pagare che potrebbe scoraggiare, ma i problemi connessi +al pagamento. L'idea generale è che pagare quando si vuole dovrebbe essere +facilissimo e non dovrebbe esserci nulla che scoraggi se non la somma stessa +di denaro. E se la somma è abbastanza piccola, perché dovrebbe scoraggiare? +Sappiamo comunque che i fan amano davvero i musicisti e sappiamo che alcuni +complessi musicali che avevano ed hanno un certo successo come i "Grateful +Dead" hanno incoraggiato i loro fan a copiare e ridistribuire la loro +musica. Non hanno avuto problemi a guadagnarsi da vivere con la loro musica +per aver incoraggiato i fan a registrarla ed a copiare le cassette. Non +hanno nemmeno ridotto le vendite dei loro dischi.

+

+Stiamo gradualmente passando dall'era della stampa all'era delle reti +informatiche, ma non può accadere in un giorno. Le persone continuano ad +acquistare molti dischi e probabilmente continueranno ad acquistarne per +molti anni ancora, forse per sempre. Finché si continuerà in questo modo, +continuare semplicemente ad applicare i diritti d'autore alla vendita +commerciale di dischi dovrebbe sostenere i musicisti quasi altrettanto bene +di oggi. Naturalmente, il sistema non è del tutto soddisfacente, ma almeno +non sarà peggiore.

+

+DISCUSSIONE:

+

+DOMANDA: [Un commento e una domanda a proposito della libertà di +download e a proposito del tentativo di Stephen King di vendere uno dei suoi +racconti a puntate attraverso il web.]

+

+STALLMAN: Si, è interessante sapere quello che ha fatto e cosa è +successo. Quando ne sentii parlare la prima volta ero euforico. Pensavo +stesse per fare un passo verso un mondo che non sia basato sulla volontà di +tenere il pubblico in pugno. Poi ho visto che in realtà scriveva per +chiedere al pubblico di pagare. Per spiegare cosa ha fatto: stava +pubblicando un racconto a puntate, a rate, e diceva: "se otterrò abbastanza +denaro, ne scriverò ancora". Ma la sua richiesta ben difficilmente era una +richiesta. Minacciava il lettore. Diceva: "se non pagate siete cattivi, e se +ci sono troppi fra di voi che si comportano male semplicemente smetterò di +scrivere".

+

+Bene, chiaramente questo non è il modo di far sentire il pubblico invogliato +a mandarti dei soldi. Devi far sì che ti amino, non che ti temano.

+

+INTERVISTATORE: I dettagli sono che ha richiesto ad una certa +percentuale - non so esattamente, probabilmente intorno al 90% - di persone +che mandassero una certa quantità di denaro, che, credo, fosse di un dollaro +o due o qualcosa di quest'ordine di grandezza. Si doveva dare il proprio +nome e l'indirizzo e-mail e alcune altre informazioni per scaricare il +racconto e se la percentuale non fosse stata raggiunta dopo il primo +capitolo, disse che non avrebbe rilasciato un altro capitolo. Era molto +antagonistico nei confronti delle persone che lo scaricavano.

+

+DOMANDA: Lo schema in cui non c'è diritto d'autore ma alle persone è +richiesto di fare donazioni volontarie non è aperto all'abuso da parte dei +plagiari?

+

+STALLMAN: No. Non è quello che ho proposto. Ricordate, sto proponendo +che ci debba essere un diritto d'autore che copra la distribuzione +commerciale e permetta solo la redistribuzione letterale non +commerciale. Così chiunque abbia fatto modifiche per mettere un puntatore al +proprio sito invece che a quello dell'autore reale, continuerebbe a violare +il diritto d'autore e potrebbe essere citato in giudizio esattamente come +avviene oggi.

+

+DOMANDA: Capisco. Quindi stai ancora immaginando un mondo in cui ci +sia sempre il diritto d'autore?

+

+STALLMAN: Si. Come ho detto, per questo tipo di opere. Non sto +dicendo che dovrebbe essere permesso tutto. Sto proponendo di diminuire i +poteri del diritto d'autore, non di abolirli.

+

+THORBURN: Una domanda che mi è venuta in mente quando stavi parlando, +Richard, e di nuovo adesso che stavi rispondendo a questa domanda, è perché +non consideri i modi in cui il computer stesso può eliminare completamente +l'intermediario - in una maniera che Stephen King si è rifiutato di usare - +e possono stabilire una relazione personale.

+

+STALLMAN: Bene, possono farlo, ed infatti la donazione volontaria è +uno di questi.

+

+THORBURN: Pensi davvero che questo non comporti per niente il passare +attraverso un editore?

+

+STALLMAN: Assolutamente no. Spero di no, perché, vedi, gli editori +sfruttano gli autori in maniera terribile. Quando fai domande al riguardo ai +rappresentanti degli editori loro dicono: "Beh, sì, se un autore o un gruppo +non vogliono passare attraverso di noi, non dovrebbe essergli richiesto +dalla legge di farlo". Ma in realtà stanno facendo del loro meglio per +mettere le cose in modo che questo non sia fattibile. Per esempio stanno +proponendo dei formati multimediali con restrizioni sulla copia e per poter +pubblicare in questi formati devi passare per i grandi editori perché loro +non spiegano a nessuno come farlo. Così sperano in un mondo in cui tutti i +riproduttori utilizzino questi formati e per poter ottenere qualcosa da +riprodurre sarà necessario passare dagli editori. +Così, anche senza nessuna legge che impedisca ad un autore o un musicista di +pubblicare direttamente, la cosa non sarebbe fattibile. C'è anche il +richiamo di diventare ricchi. Dicono: "ti faremo pubblicità e forse +diventerai ricco come i Beatles". Scegli pure un qualche gruppo di grande +successo, ma, naturalmente, solo ad un numero limitato di musicisti potrà +accadere quello che è successo a loro. Ma questo potrebbe indurli a firmare +contratti che li imprigionerebbero per sempre.

+

+Gli editori tendono ad essere molto scorretti nel rispettare i loro +contratti con gli autori. Per esempio i contratti dei libri di solito dicono +che se un libro è esaurito i diritti tornano all'autore, e gli editori non +sono molto bravi a convivere con questa clausola. Spesso devono esservi +costretti. Bene, adesso stanno cominciando ad usare la pubblicazione +elettronica per dire che non si può esaurire una edizione; così non dovranno +mai restituire i diritti. La loro idea è, quando l'autore non ha voce in +capitolo, di farlo firmare, e da allora non avrà più potere, solo l'editore +ha il potere.

+

+DOMANDA: Sarebbe bene avere delle licenze libere per diverse +tipologie di opere che salvaguardino la libertà di tutti gli utenti di +copiarle nella maniera più appropriata per quel tipo di opera?

+

+STALLMAN: Beh, ci sono persone che ci stanno lavorando. Ma per opere +non funzionali, una cosa non sostituisce l'altra. Prendiamo un'opera di tipo +funzionale, diciamo un elaboratore di testi. Bene, se qualcuno fa un +elaboratore di testi libero, lo si può usare, non serve l'elaboratore di +testi non libero. Ma non direi che una canzone libera possa sostituire tutte +le canzoni non libere o che un racconto libero possa sostituire tutti i +racconti non liberi. Per questo tipo di opere le cose sono diverse. Perciò +penso che dobbiamo semplicemente riconoscere che queste leggi non meritano +di essere rispettate. Non è sbagliato condividere qualcosa con il tuo +prossimo, e se qualcuno dice che non puoi condividere con il tuo prossimo, +non dovresti ascoltarlo.

+

+DOMANDA: A proposito delle opere funzionali, secondo te, come si +bilancia l'esigenza di abolire il diritto d'autore con l'esigenza di +incentivi economici per favorire lo sviluppo di queste opere funzionali?

+

+STALLMAN: Bene, quello che si vede è, prima di tutto, che questi +incentivi economici sono molto meno necessari di quanto si fosse +supposto. Basta guardare al movimento del software libero in cui abbiamo più +di 100.000 volontari part-time che sviluppano software libero. Vediamo anche +che ci sono altri modi per raccogliere fondi che non sono basati +sull'impedire al pubblico di copiare e modificare queste opere. +Questa è l'interessante lezione data dal movimento del software libero. A +parte il fatto che offre un modo per utilizzare il computer mantenendo la +propria libertà di condividere e cooperare con altre persone, ci mostra +anche che presupporre che le persone non farebbero mai queste cose senza che +vengano loro dati poteri speciali per costringere gli altri a pagarli è +semplicemente sbagliato. Molte persone fanno queste cose. Inoltre se si +guarda per esempio alla scrittura di monografie che servono come libro di +testo in molti campi della scienza, tranne quelle molto elementari, ci si +accorge che in questo modo gli autori non si arricchiscono. +Abbiamo un progetto di enciclopedia libera che è, infatti, un progetto +commerciale di enciclopedia libera, e fa progressi. Avevamo un progetto per +una enciclopedia GNU ma ci siamo uniti al progetto commerciale quando hanno +adottato la nostra licenza. In Gennaio sono passati alla GNU-Free +Documentation License per tutti gli articoli nella loro enciclopedia. Così +abbiamo detto, "bene, uniamo le nostre forze e invitiamo le persone a +contribuire". Si chiama "NUPEDIA", e ne trovate il link a +http://www.gnu.org/encyclopedia. Così abbiamo esteso lo sviluppo comunitario +di una base libera di conoscenze utili dal software all'enciclopedia. Sono +piuttosto fiducioso adesso che in tutte queste aree del lavoro funzionale +non serva un incentivo economico fino al punto di dover rivedere l'uso di +queste opere.

+

+THORBURN: Ed a proposito delle altre due categorie?

+

+STALLMAN: Per le altre due classi di opere, non lo so. Non so se un +giorno si scriveranno romanzi senza preoccuparsi se ci si potrà far +soldi. In una società post-scarsità credo che si farà. Forse quello che +dobbiamo fare per poter raggiungere una società post-scarsità è liberarci +dal controllo delle compagnie sull'economia e sulle leggi. Così in effetti +si tratta del problema dell'uovo e della gallina. Cosa facciamo prima? Come +possiamo ottenere un mondo dove le persone non debbano disperatamente +rincorrere il denaro se non rimuovendo il controllo delle aziende? E come +possiamo rimuovere il controllo delle aziende se non ... In ogni caso, non +lo so, ecco perché sto tentando di proporre prima un sistema di diritto +d'autore di compromesso e poi il pagamento volontario supportato da questo +sistema di compromesso come modo per procurare un reddito a chi scrive +queste opere.

+

+DOMANDA: Come ti aspetti in pratica di realizzare questo sistema di +diritto d'autore di compromesso sotto la stretta soffocante degli interessi +aziendali sui politici americani dovuti al sistema di finanziamento delle +campagne elettorali?

+

+STALLMAN: Non saprei!. Vorrei saperlo. È un problema terribilmente +difficile. Se sapessi come risolvere questo problema, lo risolverei e niente +al mondo mi renderebbe più fiero.

+

+DOMANDA: Come si può lottare contro il controllo delle aziende? +Perché se si guarda alle somme di denaro che vanno per le lobby aziendali +nel caso di cause processuali, è enorme. Penso che il caso DECS di cui stai +parlando stia costando qualcosa come un milione e mezzo di dollari alla +difesa. Dio sa quanto è costato alle aziende. Hai una qualche idea di come +trattare queste enormi somme di denaro?

+

+STALLMAN: Ho un suggerimento. Se suggerissi di boicottare totalmente +i film, lo ignorerebbero. Lo considererebbero troppo radicale. Perciò vorrei +dare un suggerimento leggermente diverso, ma che, alla fine, arriva quasi +allo stesso risultato, e cioè: non andate a vedere un film a meno che non +abbiate un valido motivo per pensare che è bello. Questo condurrà in pratica +allo stesso risultato di boicottare totalmente i film di Hollywood. Per +estensione è quasi lo stesso, ma nelle intenzioni è molto diverso. Mi sono +reso conto che molte persone vanno al cinema per ragioni che non hanno nulla +a che fare con il fatto che pensino che il film sia bello. Se si cambiano le +abitudini, se si va a vedere un film solo quando si ha qualche sostanziale +ragione per pensare che sia valido, si toglierà loro un sacco di soldi.

+

+THORBURN: Una maniera per capire tutto questo discorso, penso, è +riconoscere che quando una qualunque tecnologia radicale e potenzialmente +rivoluzionaria fa la sua comparsa nella società c'è uno scontro su chi la +controlla. Oggi stiamo ripetendo quello che è avvenuto in passato. Perciò da +questo punto di vista può darsi che non ci sia motivo di disperare o anche +solo pessimismo su quello che avverrà nel lungo periodo. Ma a breve termine +la lotta per il controllo dei testi e delle immagini, su tutte le altre +forme di informazione, sarà probabilmente dolorosa e pervasiva. +Per esempio, come insegnante di tecnologie della comunicazione il mio +accesso alle immagini è stato di recente limitato in una maniera mai vista +prima. Se scrivo un saggio in cui voglio utilizzare immagini, tratte anche +da film, è diventato molto più difficile ottenere il permesso di +utilizzarle, e i prezzi richiesti per usarle sono molto più alti, anche +quando come argomenti mi richiamo alla ricerca intellettuale e alla +categoria legale del "fair use". Per questo penso, in questo momento di +diffuse trasformazioni, che le prospettive di lungo periodo possano non +essere così sconvolgenti come quello che sta accadendo a breve termine. Ma +in ogni caso dobbiamo capire che l'insieme della nostra esperienza +contemporanea è una versione rinnovata dello scontro per il controllo delle +risorse tecnologiche che è un principio ricorrente della società +occidentale.

+

+È anche essenziale capire che la storia delle tecnologie più antiche è di +per sé una materia complessa. L'impatto della stampa in Spagna, per esempio, +è radicalmente diverso dall'impatto in Inghilterra o in Francia.

+

+DOMANDA: Una delle cose che mi danno fastidio quando sento +discussioni sul diritto d'autore è che spesso si comincia con "Vogliamo un +cambiamento totale. Vogliamo sbarazzarci di ogni tipo di controllo". Mi pare +che a monte della suddivisione nelle tre categorie suggerite ci sia il +riconoscimento che il diritto d'autore ha un qualche senso. Alcuni critici +dell'attuale sistema del diritto d'autore credono che in effetti +bisognerebbe sostenerlo e farlo funzionare in modo molto più simile a +brevetti e marchi registrati per quanto riguarda la sua durata. Vorrei che +il nostro ospite commentasse questa strategia.

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+STALLMAN: Concordo che abbreviare la durata del diritto d'autore sia +una buona idea. Non c'è assolutamente bisogno, per quanto riguarda +l'incoraggiamento alla pubblicazione, della possibilità che i diritti +d'autore durino fino a 150 anni, cosa possibile in alcuni casi con la legge +attuale. Ora, le aziende dicevano che un diritto d'autore di 75 anni su +un'opera da loro pagata non era abbastanza lungo per renderne possibile la +produzione. Vorrei sfidare queste società a presentare delle proiezioni di +bilancio per i prossimi 75 anni da ora per supportare questa +affermazione. Quello che volevano davvero era semplicemente il poter +estendere il diritto d'autore sulle vecchie opere, in modo da poter +continuare a restringerne l'uso. Sinceramente mi sfugge come si possa +incoraggiare la produzione di opere negli anni Venti estendendo il diritto +d'autore oggi, a meno che queste società non abbiano una macchina del tempo +da qualche parte. Certamente in uno dei loro film avevano una macchina del +tempo. Quindi forse è questo che li ha influenzati.

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+DOMANDA: Hai mai pensato di estendere il concetto di "fair use", e +potresti chiarircene qualche sfumatura?

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+STALLMAN: L'idea di dare a tutti il permesso di fare copie integrali, +non per uso commerciale, di due dei tre tipi di opere, certamente potrebbe +essere intesa come un'estensione del "fair use". È un concetto di "fair use" +più ampio dell'attuale. Se l'idea è che il pubblico rinunci a certe libertà +per avere più progresso, allora si può segnare il confine in vari punti: +quali libertà il pubblico abbandona e quali libertà mantiene?

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+DOMANDA: Per fare una breve digressione, in certi campi dello +spettacolo esiste il concetto di "rappresentazione pubblica". Quindi, per +esempio, il diritto d'autore non ci impedisce di cantare i canti natalizi al +momento opportuno, ma impedisce la loro esecuzione in pubblico. E mi chiedo +se non sarebbe utile espandere il "fair use", anziché alla copia letterale e +non commerciale senza limiti, a qualcosa di meno ma comunque più ampio del +concetto attuale di "fair use".

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+STALLMAN: Prima pensavo che questo sarebbe stato sufficiente, ma poi +Napster mi ha convinto del contrario: Napster è usato dai suoi utenti per +una ridistribuzione letterale non commerciale. Il server di Napster, in sé, +è un'attività commerciale, ma chi mette a disposizione il materiale lo fa +senza scopo di lucro, ed avrebbe potuto altrettanto facilmente metterlo a +disposizione sui propri siti. L'incredibile eccitazione, interesse ed uso di +Napster mostra che è utilissimo. Quindi ora sono convinto che si debba avere +il diritto a copie ridistribuite non commerciali e letterali di qualsiasi +cosa.

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+DOMANDA: Un'analogia che mi è stata suggerita di recente per l'intera +vicenda di Napster è quella di una biblioteca pubblica. Credo che alcuni di +voi che hanno seguito le discussioni su Napster l'abbiano già +sentita. Vorrei che la commentassi. A volte, chi sostiene coloro che dicono +che Napster dovrebbe continuare senza restrizioni, dice qualcosa di questo +genere: "Quando si va in una biblioteca pubblica e si prende in prestito un +libro, non lo si paga, e lo si può prendere in prestito decine, centinaia di +volte, senza alcun pagamento aggiuntivo. Perché Napster sarebbe diverso?"

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+STALLMAN: Non è esattamente lo stesso. Ma bisognerebbe sottolineare +che gli editori vogliono trasformare le biblioteche pubbliche in negozi +"pay-per-use". Quindi essi sono contro le biblioteche pubbliche.

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+DOMANDA: Queste idee sul diritto d'autore potrebbero suggerire nuove +idee per certe questioni relative alle leggi sui brevetti come la produzione +di farmaci generici economici da usare in Africa?

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+STALLMAN: No, sono due cose completamente diverse. Le questioni sui +brevetti sono completamente diverse da quelle sul diritto d'autore. L'idea +che abbiano qualcosa in comune è una delle spiacevoli conseguenze dell'uso +del termine "proprietà intellettuale", e dell'incoraggiare le persone a +tentare di trattare alla stessa stregua queste questioni, perché, come avete +sentito, finora ho parlato di questioni in cui il prezzo della copia non è +la cosa cruciale. Ma qual è la questione cruciale a proposito della +produzione di farmaci per l'AIDS per l'Africa? È il prezzo, null'altro che +il prezzo.

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+Qui spunta la questione di cui parlavo, perché la tecnologia +dell'informazione digitale dà ad ogni utente la possibilità di fare +copie. Insomma, nulla può dare a tutti la capacità di copiare dei +medicinali. Io non sono capace di copiare un medicinale che ho. E nessuno è +capace; i medicinali non si fanno così. Quei medicinali si possono fare solo +in grandi fabbriche ed in effetti sono tutti prodotti in costose fabbriche +centralizzate, sia i farmaci generici sia quelli importati dagli Stati +Uniti. In ogni caso, sono destinati ad essere prodotti in un piccolo numero +di aziende, e la questione è semplicemente quanto costino e se siano +disponibili ad un prezzo che gli africani possono permettersi.

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+Quindi questa è una questione terribilmente importante, ma completamente +diversa. C'è solo un'area in cui emerge un problema con i brevetti che è in +effetti simile a queste questioni relative alla libertà di copia, cioè +nell'area dell'agricoltura. Poiché in effetti ci sono delle cose brevettate +che possono essere copie, più o meno, e sono gli esseri viventi. Si copiano +quando si riproducono. Non è necessariamente una copia esatta, c'è un +rimescolamento di geni. Ma il fatto è che i contadini da millenni sfruttano +la capacità di autoreplicarsi degli organismi viventi che +coltivano. L'agricoltura è, essenzialmente, copiare le cose che si sono +coltivate e continuare a copiarle ogni anno. Quando varietà vegetali e +animali vengono brevettate, quando dei geni vengono brevettati e in esse +utilizzati, il risultato è che i contadini non possono più comportarsi come +hanno sempre fatto.

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+Un contadino canadese aveva una varietà brevettata che cresceva nel suo +campo, e spiegò: "Non l'ho fatto apposta. Il polline è stato trascinato dal +vento, e i geni di quel polline sono entrati nel mio assortimento di +piante". Gli è stato risposto che non importava: doveva distruggerle in ogni +caso. È un caso limite di quanto il governo possa appoggiare un monopolista.

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+Quindi credo che, seguendo gli stessi principi che io applico al copiare +cose sui computer, gli agricoltori dovrebbero avere un indiscutibile diritto +di mettere da parte i semi e selezionare il bestiame. Ci potrebbero forse +essere brevetti che proteggono le ditte di semi, ma non dovrebbero +influenzare l'operato dei contadini.

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+DOMANDA: Perché un modello abbia successo serve ben più di una buona +licenza. Puoi parlarcene?

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+STALLMAN: Ovviamente. Ecco, non è che io sappia le risposte. Ma credo +che l'idealismo abbia una parte essenziale nello sviluppo di un'informazione +libera e funzionale. Si deve capire che è importante che questa informazione +sia libera, che solo quando l'informazione è libera se ne può fare pieno +uso: quando è limitata, non si può. Bisogna che si riconosca che +l'informazione non libera è un tentativo di "dividerci, tenerci impotenti e +sottometterci". Allora si potrà afferrare l'idea: "Lavoriamo insieme per +produrre l'informazione che vogliamo usare, in modo che non sia sotto il +controllo di qualche persona potente che ci ordini cosa possiamo farne".

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+Questo dà una grande spinta all'iniziativa. Non so quanto funzionerà nelle +diverse aree, ma penso che ci sia un modo concreto di farlo nel campo +dell'istruzione, quando si cercano libri di testo. Ci sono tantissimi +docenti nel mondo, docenti che non lavorano in università prestigiose +(magari sono alle superiori, o al college) dove non scrivono né pubblicano +un sacco di cose e non sono molto ricercati. Ma molti di loro sono +brillanti. Molti conoscono bene le loro materie e potrebbero scrivere libri +di testo per molte materie, condividerli con tutto il mondo e ricevere molti +apprezzamenti da chi avrà imparato da loro.

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+DOMANDA: È quello che dicevo io. Ma, per combinazione, conosco la +storia dell'istruzione. È il mio lavoro: progetti educativi elettronici +multimediali. E non ho potuto trovare nemmeno un esempio di questo tipo. Tu +ne puoi trovare?

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+STALLMAN: No. Ho cominciato a proporre questa enciclopedia e risorse +per l'apprendimento libere un paio di anni fa, e credevo che ci sarebbero +voluti una decina d'anni perché la cosa cominciasse a funzionare. Invece già +adesso abbiamo un'enciclopedia che funziona. Quindi le cose stanno andando +più velocemente di quanto sperassi. Credo che ci serva qualcuno che cominci +a scrivere dei libri di testo liberi. Scrivetene uno sulla vostra materia +preferita, o scrivetene una parte. Scrivetene alcuni capitoli e sollecitate +altri a finirlo.

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+DOMANDA: Veramente cercavo qualcosa di più. Quello che conta in +questo tipo di struttura è qualcuno che crei un'infrastruttura a cui +chiunque altro possa contribuire. Non c'è da nessuna parte un'infrastruttura +a livello di scuola di base a cui contribuire per questo tipo di materiali.

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+Le informazioni si possono ottenere da molti posti, ma non sono fornite +sotto licenze libere, quindi non si possono usare per fare un libro di testo +libero.

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+STALLMAN: Veramente, non c'è un diritto d'autore sulle informazioni +in sé. Il diritto d'autore copre il modo in cui un'informazione è +scritta. Quindi si può imparare una materia da qualsiasi parte e poi +scrivere un libro di testo, e poi rendere quel libro di testo libero, se si +vuole.

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+DOMANDA: Ma non posso scrivere da solo tutti i libri di testo di cui +uno studente ha bisogno nella sua carriera scolastica.

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+STALLMAN: In effetti è vero. Ma anch'io non ho scritto un intero +sistema operativo libero. Ho scritto qualche pezzo ed invitato altri ad +unirsi e scrivere altri pezzi. Quindi ho solo dato l'esempio. Ho detto: +"Vado in questa direzione. Unitevi a me e raggiungeremo l'obiettivo". E si +sono unite a me abbastanza persone perché lo raggiungessimo. Può essere +scoraggiante pensare in termini di "Come farò da solo a finire questo +immenso lavoro?". Quindi il punto è: non considerarlo in questo modo, ma +pensare a fare il primo passo e accorgersi che dopo averlo fatto, altri +faranno altri passi e, insieme, alla fine il lavoro sarà realizzato.

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+Supponendo che l'umanità non si spazzi via da sola, il lavoro che facciamo +oggi per produrre l'infrastruttura educativa libera, la risorsa libera di +apprendimento per il mondo, sarà utile finché esisterà l'umanità. Anche se +ci volessero vent'anni per farla, cosa importa? Non bisogna pensare alle +dimensioni dell'intero lavoro, ma alle dimensioni della parte che si vuole +fare. Questo dimostrerà a tutti che si può fare, e così altri faranno altre +parti.

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Questo intervento è stato pubblicato in Free +Software, Free Society: The Selected Essays of Richard +M. Stallman.

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