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diff --git a/talermerchantdemos/blog/articles/it/ubuntu-spyware.html b/talermerchantdemos/blog/articles/it/ubuntu-spyware.html index 398cc79..8417556 100644 --- a/talermerchantdemos/blog/articles/it/ubuntu-spyware.html +++ b/talermerchantdemos/blog/articles/it/ubuntu-spyware.html @@ -1,21 +1,27 @@ <!--#set var="ENGLISH_PAGE" value="/philosophy/ubuntu-spyware.en.html" --> <!--#include virtual="/server/header.it.html" --> -<!-- Parent-Version: 1.90 --> +<!-- Parent-Version: 1.96 --> +<!-- This page is derived from /server/standards/boilerplate.html --> +<!--#set var="TAGS" value="essays cultural evils" --> +<!--#set var="DISABLE_TOP_ADDENDUM" value="yes" --> <!-- This file is automatically generated by GNUnited Nations! --> <title>Spyware in Ubuntu: Che fare? - Progetto GNU - Free Software Foundation</title> <!--#include virtual="/philosophy/po/ubuntu-spyware.translist" --> <!--#include virtual="/server/banner.it.html" --> +<!--#include virtual="/philosophy/ph-breadcrumb.it.html" --> +<!--GNUN: OUT-OF-DATE NOTICE--> +<!--#include virtual="/server/top-addendum.it.html" --> +<div class="article reduced-width"> <h2>Spyware in Ubuntu: Che fare?</h2> -<address class="byline">di <a href="http://www.stallman.org/">Richard Stallman</a></address> -<hr class="thin" /> +<address class="byline">di <a href="https://www.stallman.org/">Richard Stallman</a></address> -<blockquote> +<div class="introduction"> <p>Dalla <a -href="http://fossbytes.com/the-spyware-feature-in-ubuntu-will-be-disabled-in-ubuntu-16-04-xenial-xerus/">versione +href="https://fossbytes.com/the-spyware-feature-in-ubuntu-will-be-disabled-in-ubuntu-16-04-xenial-xerus/">versione 16.04 di Ubuntu</a>, la funzione di spyware nella ricerca è disattivata per impostazione predefinita. Pare che la campagna lanciata da questo articolo abbia avuto successo, almeno in parte: infatti, permettere lo spyware nella @@ -28,12 +34,11 @@ utenti attivano e spesso dimenticano di avere attivato. <p>Anche se la realtà dei fatti è cambiata rispetto alla descrizione originale, questa pagina rimane importante perché insegna alla comunità che certi comportamenti sono sbagliati, e su questi concetti bisogna insistere.</p> -</blockquote> -<div class="column-limit"></div> +</div> <p>Uno dei vantaggi principali del software libero è il fatto che la comunità protegge gli utenti dal software maligno. Ora Ubuntu <a -href="/gnu/linux-and-gnu.html"> GNU/Linux </a> è diventato un esempio +href="/gnu/linux-and-gnu.html"> GNU/Linux</a> è diventato un esempio negativo. Cosa dovremmo fare?</p> <p>Il software proprietario è associato al trattamento maligno dell'utente: @@ -44,11 +49,11 @@ qualsiasi di queste cose sono malware e dovrebbero quindi essere trattati come tali. Esempi ben noti di compagnie che implementano ed usano tutte queste pratiche immorali includono Windows, i vari <a href="/philosophy/why-call-it-the-swindle.html">iGadget</a> di Apple e il -“Kindle” di Amazon, dispositivo in grado di eliminare libri a -distanza; Macintosh e Playstation impongono il DRM; la maggior parte dei -telefoni cellulari spiano e contengono backdoor; Adobe Flash Player spia e -impone il DRM; moltissime applicazioni per gli i vari iGadget di Apple e per -Android sono colpevoli di una o più di queste pratiche indecenti.</p> +“Kindle” di Amazon, dispositivo in grado di eliminare libri a distanza; +Macintosh e Playstation impongono il DRM; la maggior parte dei telefoni +cellulari spiano e contengono backdoor; Adobe Flash Player spia e impone il +DRM; moltissime applicazioni per gli i vari iGadget di Apple e per Android +sono colpevoli di una o più di queste pratiche indecenti.</p> <p>Il software libero offre agli utenti <a href="/philosophy/free-software-even-more-important.html">la possibilità di @@ -62,15 +67,15 @@ rilascio di una versione corretta del programma. Le quattro libertà che caratterizzano il software libero (vedasi <a href="/philosophy/free-sw.html">http://www.gnu.org/philosophy/free-sw.html</a>) gli permettono di farlo. Questo viene chiamato in gergo informatico fare un -“fork” del programma. La comunità passa rapidamente al fork -corretto, mentre la versione maligna viene scartata. La prospettiva del -rifiuto disonorevole da parte della comunità non è molto allettante e, per -tale motivo, persino coloro che non vengono mantenuti sulla retta via dalla -loro coscienza e dalla pressione sociale si trattengono dall'implementare +<i>fork</i> del programma. La comunità passa rapidamente al fork corretto, +mentre la versione maligna viene scartata. La prospettiva del rifiuto +disonorevole da parte della comunità non è molto allettante e, per tale +motivo, persino coloro che non vengono mantenuti sulla retta via dalla loro +coscienza e dalla pressione sociale si trattengono dall'implementare funzionalità nocive all'interno del software libero.</p> <p>Ma non sempre. Ubuntu, una distribuzione di <a -href="/gnu/linux-and-gnu.html"> GNU/Linux </a> largamente usata e assai +href="/gnu/linux-and-gnu.html"> GNU/Linux</a> largamente usata e assai influente, ha ora installato del codice di sorveglianza. Quando l'utente esegue una ricerca nei propri file locali utilizzando il desktop di Ubuntu, il sistema invia i termini della ricerca ad uno dei server di Canonical @@ -82,20 +87,20 @@ nei file del suo sistema Windows, il suo firewall segnalava l'invio, da parte del sistema operativo, di un pacchetto ad un server. Dopo questo primo caso ho cominciato a prestare più attenzione all'argomento, apprendendo così della predisposizione del software proprietario, persino quello ritenuto più -“rispettabile”, ad essere malware. Forse il fatto che Ubuntu -invii lo stesso tipo di informazioni ai suoi server non è una coincidenza.</p> +“rispettabile”, ad essere malware. Forse il fatto che Ubuntu invii lo stesso +tipo di informazioni ai suoi server non è una coincidenza.</p> <p>Ubuntu impiega l'informazione relativa alle vostre ricerche locali per mostrare agli utenti pubblicità, motivandoli all'acquisto di varie merci di -Amazon. <a href="http://stallman.org/amazon.html">Amazon commette molte +Amazon. <a href="https://stallman.org/amazon.html">Amazon commette molte ingiustizie e torti</a>; e promuovere Amazon equivale a contribuire e supportare la loro condotta immorale. Ad ogni modo la pubblicità non rappresenta il nocciolo della questione. Il problema più grave è lo spionaggio. Canonical ci rassicura del fatto che essi non forniscono ad -Amazon dati utili a identificare l'utente o la natura della ricerca stessa. -In ogni caso, il fatto che la Canonical raccolga i vostri dati personali è -tanto grave quanto lo sarebbe il caso in cui Amazon li raccogliesse -direttamente. La sorveglianza implementata da Ubuntu <a +Amazon dati utili a identificare l'utente o la natura della ricerca +stessa. In ogni caso, il fatto che la Canonical raccolga i vostri dati +personali è tanto grave quanto lo sarebbe il caso in cui Amazon li +raccogliesse direttamente. La sorveglianza implementata da Ubuntu <a href="https://jagadees.wordpress.com/2014/08/27/ubuntu-dash-search-is-not-anonymous/">non garantisce l'anonimato</a>.</p> @@ -109,10 +114,9 @@ che lo facciano.</p> <p>La maggior parte degli sviluppatori di software libero abbandonerebbe tale implementazione per il timore di un passaggio di massa verso la versione modificata e corretta di qualcun altro, ma Canonical non ha rinunciato allo -spyware di Ubuntu. Forse Canonical crede che il nome “Ubuntu” -abbia così tanta forza ed influenza da poter riuscire ad evitare le normali -e dovute conseguenze e, per questo, di riuscire farla franca con la -sorveglianza.</p> +spyware di Ubuntu. Forse Canonical crede che il nome “Ubuntu” abbia così +tanta forza ed influenza da poter riuscire ad evitare le normali e dovute +conseguenze e, per questo, di riuscire farla franca con la sorveglianza.</p> <p>Canonical afferma che questa particolare funzionalità effettua in modi alternativi una ricerca in Internet . A seconda i dettagli ciò potrebbe o @@ -127,19 +131,19 @@ di disattivare la sorveglianza non fa di questa una funzionalità accettabile.</p> <p>Anche fosse disabilitata di default, l'opzione sarebbe comunque pericolosa: -“una volta e per sempre, optare per ” una pratica rischiosa, -dove il rischio varia a seconda dei dettagli, invita gli utenti alla -sconsideratezza. Per proteggere la privacy degli utenti, i sistemi operativi -dovrebbero promuovere la cautela: quando un programma di ricerca locale -include la funzionalità di ricerca in rete, effettuare una tale ricerca -online e non localmente deve poter essere un'esplicita scelta dell'utente, -<em>ogni singola volta</em>. Ciò è facile: basterebbe implementare due -pulsanti separati, uno per la ricerca in rete ed un altro per la ricerca -locale, proprio come nelle versioni precedenti di Ubuntu. Una funzionalità -di ricerca in rete deve inoltre informare l'utente in maniera chiara e -concreta sull'identità di coloro che riceveranno i dati personali -dell'utente e la natura dei dati in questione, se e quando l'utente userà -questa funzionalità.</p> +“una volta e per sempre, optare per” una pratica rischiosa, dove il rischio +varia a seconda dei dettagli, invita gli utenti alla sconsideratezza. Per +proteggere la privacy degli utenti, i sistemi operativi dovrebbero +promuovere la cautela: quando un programma di ricerca locale include la +funzionalità di ricerca in rete, effettuare una tale ricerca online e non +localmente deve poter essere un'esplicita scelta dell'utente, <em>ogni +singola volta</em>. Ciò è facile: basterebbe implementare due pulsanti +separati, uno per la ricerca in rete ed un altro per la ricerca locale, +proprio come nelle versioni precedenti di Ubuntu. Una funzionalità di +ricerca in rete deve inoltre informare l'utente in maniera chiara e concreta +sull'identità di coloro che riceveranno i dati personali dell'utente e la +natura dei dati in questione, se e quando l'utente userà questa +funzionalità.</p> <p>Se una parte significativa della nostra comunità vedrà il problema in termini esclusivamente personali, se essi disattiveranno la sorveglianza sui @@ -151,21 +155,21 @@ libero.</p> pretendiamo di affermare che si tratti di una difesa perfetta: non esiste una difesa perfetta. Non diciamo che la comunità eviterà <em>senz'altro</em> il malware. Perciò, detto sinceramente, l'esempio dello spyware di Ubuntu -non significa che dobbiamo rimangiarci la parola. </p> +non significa che dobbiamo rimangiarci la parola.</p> <p>Tuttavia, vi è in gioco qui molto più che il mero dubbio dell'esattezza delle nostre parole. Qui è in ballo la possibilità stessa di sostenere effettivamente le nostre argomentazioni in relazione allo spyware -proprietario. Se possiamo dire soltanto, “il software libero non vi -spierà, a meno che non si tratti di Ubuntu,” sarà molto meno efficace -rispetto a “il software libero non vi spierà.”</p> +proprietario. Se possiamo dire soltanto «il software libero non vi spierà, a +meno che non si tratti di Ubuntu», sarà molto meno efficace rispetto a «il +software libero non vi spierà».</p> <p>Ci sembra cosa giusta dare a Canonical un rifiuto secco e fare in modo che smetta di sorvegliare gli utenti. Qualsiasi scusa offerta da Canonical sarà insufficiente; anche se usassero tutti i soldi ricevuti da Amazon per sviluppare software libero, difficilmente compenserebbero il danno al software libero se questo cesserà di offrire un modo efficace di evitare -l'abuso sugli utenti. </p> +l'abuso sugli utenti.</p> <p>Se mai vi capiterà di raccomandare o ridistribuire GNU/Linux, vi preghiamo di rimuovere Ubuntu dalla lista delle distribuzioni. Se la sua pratica di @@ -182,13 +186,14 @@ http://www.gnu.org/distros/common-distros.html</a>). Ciò renderà vana l'altra forma di influenza negativa esercitata da Ubuntu nella comunità del software libero: la legittimazione del software proprietario.</p> -<blockquote class="important"> +<div class="important"> <p> La presenza in Ubuntu di software non libero è una questione etica differente. Per essere eticamente accettabile Ubuntu dovrà trovare una soluzione anche a questo. </p> -</blockquote> +</div> +</div> <div class="translators-notes"> @@ -198,7 +203,7 @@ soluzione anche a questo. <!-- for id="content", starts in the include above --> <!--#include virtual="/server/footer.it.html" --> -<div id="footer"> +<div id="footer" role="contentinfo"> <div class="unprintable"> <p>Per informazioni su FSF e GNU rivolgetevi, possibilmente in inglese, a <a @@ -218,7 +223,7 @@ href="mailto:webmasters@gnu.org"><webmasters@gnu.org></a>.</p> <web-translators@gnu.org></a>.</p> - <p>For information on coordinating and submitting translations of + <p>For information on coordinating and contributing translations of our web pages, see <a href="/server/standards/README.translations.html">Translations README</a>. --> @@ -250,11 +255,12 @@ href="/server/standards/README.translations.html">Guida alle traduzioni</a>.</p> There is more detail about copyright years in the GNU Maintainers Information document, www.gnu.org/prep/maintain. --> -<p>Copyright © 2012, 2016, 2017, 2018, 2019, 2020 Richard Stallman</p> +<p>Copyright © 2012, 2014, 2016, 2022 Richard Stallman</p> <p>Questa pagina è distribuita secondo i termini della licenza <a rel="license" -href="http://creativecommons.org/licenses/by-nd/4.0/">Creative Commons -Attribuzione - Non opere derivate 4.0 internazionale</a> (CC BY-ND 4.0).</p> +href="http://creativecommons.org/licenses/by-nd/4.0/deed.it">Creative +Commons Attribuzione - Non opere derivate 4.0 Internazionale</a> (CC BY-ND +4.0).</p> <!--#include virtual="/server/bottom-notes.it.html" --> <div class="translators-credits"> @@ -265,7 +271,7 @@ Traduzione originale di mrtx. Modifiche di Enrico Bella, Andrea Pescetti.</div> <p class="unprintable"><!-- timestamp start --> Ultimo aggiornamento: -$Date: 2021/02/05 22:32:03 $ +$Date: 2022/04/24 11:07:36 $ <!-- timestamp end --> </p> |