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Stallman<br /> +tenuta a Sciences Po a Parigi il 19 ottobre 2011.</em></p> + +<p>(È disponibile anche <a +href="http://audio-video.gnu.org/video/stallman-sciencespo-freesociety.webm"> +un video</a> di questa lezione)</p> + +<p><strong>Indice</strong></p> + +<ul> + <li><a href="#intro">Introduzione</a></li> + <li><a href="#surveillance">Sorveglianza</a></li> + <li><a href="#censorship">Censura</a></li> + <li><a href="#formats">Formati di dati proprietari</a></li> + <li><a href="#proprietary">Software non libero</a></li> + <li><a href="#four-freedoms">Le 4 libertà del software libero</a></li> + <li><a href="#gnu">Il progetto GNU e il movimento del Software Libero</a></li> + <li><a href="#education">Software libero e istruzione</a></li> + <li><a href="#services">Servizi Internet</a></li> + <li><a href="#voting">Computer per votare</a></li> + <li><a href="#sharing">La guerra alla condivisione</a></li> + <li><a href="#arts">Sostenere l'arte</a></li> + <li><a href="#rights">Diritti nel cyberspazio</a></li> +</ul> + +<h3 id="intro">Introduzione</h3> + +<p>I progetti che hanno lo scopo dell'inclusione digitale partono da un +importante presupposto. Si assume che la partecipazione nella società +digitale sia positiva, ma ciò non è necessariamente vero. Fare parte di una +società digitale può essere positivo o negativo, dipende da quanto questa +società è giusta. Ci sono molte modalità con le quali la nostra libertà è +attaccata dalla tecnologia digitale. La tecnologia digitale può peggiorare +la situazione, e lo farà, a meno che non lottiamo per impedirlo. </p> + +<p>Quindi, se abbiamo una società digitale ingiusta, dovremmo annullare i +progetti per l'inclusione digitale, e lanciare progetti per l'estrazione +digitale. Se la società digitale non rispetta la libertà delle persone, +queste persone dovrebbero esserne tirate fuori. Oppure dobbiamo intervenire +sulla società digitale affinché rispetti le libertà delle persone. </p> + +<h3 id="surveillance">Sorveglianza</h3> + +<p>Quali sono le minacce? In primo luogo, la sorveglianza. I computer sono il +sogno di Stalin: sono strumenti perfetti per sorvegliare, poiché possono +archiviare ogni tipo di attività degli utenti. Le informazioni possono +essere salvate in un archivio indicizzato, residente su un database +centralizzato, ideale per ogni tiranno che intenda schiacciare le +opposizioni. </p> + +<p>La sorveglianza a volte è messa in atto dai nostri stessi computer. Ad +esempio, se hai un computer con Microsoft Windows in esecuzione, quel +computer ti sorveglia. Ci sono funzioni in Windows che inviano dati ad +alcuni server, a proposito dell'utilizzo del computer. Una funzione di +sorveglianza è stata scoperta qualche mese fa sull'iPhone, ed alcuni hanno +iniziato a chiamarlo "spy-phone". Flash player ha ugualmente una funzione di +sorveglianza, così come lo "Swindle" di Amazon. Il nome originale è Kindle, +io preferisco chiamarlo "Swindle", <em>truffa</em>, poiché il suo scopo è +quello di truffare gli utenti, privandoli della loro libertà. Obbliga gli +utenti a identificarsi quando acquistano un libro, ciò significa che Amazon +possiede una grande lista dei libri letti da ogni utente. Una lista del +genere non dovrebbe esistere in nessun luogo. </p> + +<p>La maggior parte dei telefoni cellulari trasmette la loro posizione, +calcolata grazie a sistemi GPS, su richiesta da parte di sistemi remoti. La +compagnia telefonica accumula un'enorme lista di luoghi dove gli utenti sono +stati. Un parlamentare tedesco del partito dei Verdi [correzione successiva: +Malte Spitz è dello staff dei Verdi, ma non è un parlamentare] ha chiesto +alla compagnia telefonica di fornirgli i dati a proposito dei luoghi dove +lui stesso era stato. È stato costretto a citare la compagnia, ricorrere +alla giustizia per ottenere queste informazioni. E quando le ha ottenute, ha +ricevuto 44.000 posizioni geografiche per un periodo di sei mesi. Si tratta +di più di duecento informazioni al giorno! Ciò significa che qualcuno +potrebbe creare un'ottima schedatura delle attività di una persona, +semplicemente osservando questi dati. </p> + +<p>Possiamo impedire ai nostri computer di sorvegliarci, se abbiamo il +controllo del software eseguito. Tuttavia, molti non hanno il controllo del +software che eseguono. Il software non libero ha delle caratteristiche in sé +malvagie, come la sorveglianza. Comunque, la sorveglianza non è solo attuata +dai nostri computer, ma anche dagli intermediari. Ad esempio, gli ISP +europei sono tenuti a conservare le informazioni sull'uso delle +comunicazioni su internet per un lungo periodo, nel caso in cui, per +qualunque ragione, lo Stato decida in seguito di investigare. </p> + +<p>Anche se è possibile impedire a un telefono cellulare la trasmissione della +posizione geografica, il sistema può rilevare approssimatamente la posizione +geografica, confrontando il tempo di trasmissione del segnale a diversi +ripetitori. Ne consegue che il sistema può sorvegliare gli utenti anche +senza una particolare azione da parte del telefono cellulare. </p> + +<p>Allo stesso modo funzionano le biciclette a noleggio nella città di +Parigi. Ovviamente il sistema è a conoscenza sia del punto di ritiro della +bicicletta, sia del punto di riconsegna. Sono a conoscenza del fatto che +anche il percorso effettuato dalle biciclette viene tracciato. Quindi, non +si tratta di un sistema di cui possiamo fidarci.</p> + +<p>Ma vi sono anche sistemi che nulla hanno a che fare con noi che esistono +solo a scopi di monitoraggio. Per esempio, nel Regno Unito tutto il traffico +su strada è monitorato. I movimenti di ogni vettura vengono registrati in +tempo reale e possono essere tracciati dallo Stato in tempo reale. Questo +viene fatto per mezzo di telecamere ai lati delle strade. </p> + +<p>Ora, l'unico modo che abbiamo per prevenire la sorveglianza indiretta o da +parte di sistemi estranei è attraverso l'azione politica contro lo +strapotere dei governi di poter tracciare e monitorare chiunque, ciò che +naturalmente significa che non si deve tenere conto di alcun pretesto a cui +possano aggrapparsi. Per mettere in pratica sistemi del genere, nessuna +scusa è abbastanza valida - per monitorare tutti.</p> + +<p>In una società libera, quando siamo in pubblico, l'anonimato non è +garantito. E' possibile venire riconosciuti e ricordati da qualcuno. E in +seguito quel qualcuno potrebbe dire di averci visto in un certo posto. Ma +quella informazione è diffusa. Non è opportunisticamente confezionata per +tracciare le azioni di chiunque e indagare su cosa ha fatto. Raccogliere +quel tipo di informazione rappresenta un grosso lavoro, perciò viene fatto +solo in circostanze particolari in cui sia necessario. </p> + +<p>Tuttavia, la sorveglianza digitale rende possibile la centralizzazione e +l'indicizzazione di tutte queste informazioni. Un regime ingiusto può +trovarle, e scoprire tutto a proposito di tutti. Se un dittatore assume il +potere, come potrebbe accadere ovunque, le persone si rendono conto di non +poter comunicare con i dissidenti in un modo che permetta allo Stato di +accorgersene. Ma se il dittatore dispone già di informazioni raccolte +durante gli anni a proposito delle comunicazioni dei cittadini, è troppo +tardi per qualunque precauzione. Infatti, questo dittatore ha già tutte le +informazioni per giungere alla conclusione: "se un dato cittadino ha parlato +con un dissidente, forse è anch'egli un dissidente da arrestare e +torturare". </p> + +<p>Quindi, c'è bisogno di condurre <em>immediatamente</em> una campagna per +mettere fine alla sorveglianza digitale. Non possiamo permetterci di +aspettare che arrivi un dittatore per accorgerci che il problema è +importante; e non serve una palese dittatura affinché i diritti umani siano +messi in discussione.</p> + +<p>Non definirei il Regno Unito una dittatura. Comunque, non si tratta neanche +di un paese molto democratico, infatti la sorveglianza è un modo di +schiacciare la democrazia. Qualche anno fa, un gruppo di persone stava +andando ad una manifestazione di protesta, o almeno così credevano. Ma +furono arrestati prima di poter scendere in piazza, poiché la loro auto era +stata tracciata attraverso un sistema universale di tracciatura delle +automobili. </p> + +<h3 id="censorship">Censura</h3> + +<p>La seconda minaccia è la censura. La censura non è una novità, esisteva ben +prima che i computer venissero inventati. Ma 15 anni fa, pensavamo che +Internet potesse proteggerci dalla censura, sfidandola. In seguito, la Cina +e altri regimi chiaramente tirannici hanno compiuto grossi sforzi per +imporre la censura su Internet. Noi abbiamo reagito affermando "Che novità! +Non è affatto sorprendente che governi come quelli mettano in atto tali +comportamenti". </p> + +<p>Ma oggi la censura è imposta in paesi che non vengono normalmente +considerati delle dittature, come il Regno Unito, la Francia, la Spagna, +l'Italia, la Danimarca... </p> + +<p>Questi paesi dispongono tutti di un sistema che impedisce l'accesso ad +alcuni siti internet. La Danimarca ha predisposto un sistema che blocca +l'accesso ad una lunga lista di siti internet, che era tenuta segreta. I +cittadini non dovevano sapere come il governo li stava censurando, ma la +lista è stata scoperta e pubblicata su WikiLeaks. A quel punto, la Danimarca +ha aggiunto WikiLeaks alla lista dei siti censurati. Quindi, il resto del +mondo può rendersi conto di come i danesi siano censurati, ma i danesi +stessi non possono farlo. </p> + +<p>Qualche mese fa la Turchia, che dichiara di rispettare alcuni diritti umani, +ha annunciato che ogni utente di internet avrebbe avuto la scelta tra essere +censurato ed essere censurato ancora di più. Quattro diversi livelli di +censura tra cui scegliere. Ma la libertà non rientra tra le opzioni. </p> + +<p>L'Australia intendeva imporre filtri su Internet, ciò è stato +impedito. Comunque, l'Australia ha un diverso sistema di censura: la censura +dei link. Ciò significa che, se un sito internet australiano ha un link a +qualche sito censurato al di fuori dell'Australia, il sito australiano può +essere punito. Electronic Frontiers Australia, un'organizzazione in difesa +dei diritti umani in ambito digitale in Australia ebbe a postare un link che +puntava a un sito di politica straniero. Le fu ordinato di cancellare il +link o pagare una sanzione di $11.000 al giorno. Quindi lo cancellarono, +cos'altro avrebbero potuto fare? Questo è un sistema di censura parecchio +rigido. </p> + +<p>In Spagna le misure di censura che sono state adottate all'inizio di +quest'anno permettono ufficialmente di chiudere in modo arbitrario un sito +Internet in Spagna oppure di imporre dei filtri per bloccare l'accesso a un +sito ospitato fuori dalla Spagna. Ed è possibile farlo senza alcun +provvedimento giudiziario. Questa è stata una delle motivazioni del +movimento degli <cite>Indignados</cite>, che manifestano in piazza. </p> + +<p>Ci sono state manifestazioni di piazza anche in Turchia, dopo un annuncio +simile, ma il governo si è rifiutato di cambiare la sua condotta politica. </p> + +<p>E' necessario riconoscere che un Paese che imponga atti di censura su +Internet non è un Paese libero. E non è neppure un governo giusto. </p> + +<h3 id="formats">Formati di dati proprietari</h3> + +<p>Una ulteriore minaccia alla nostra libertà proviene dai formati dei dati che +pongono restrizioni agli utenti. </p> + +<p>Qualche volta succede a causa della segretezza dei formati. Esistono molti +programmi che salvano i dati utente in un formato segreto, allo scopo di +impedire all'utente di prendere quei dati e usarli con qualche altro +programma. L'obiettivo è di prevenire l'interoperabilità.</p> + +<p>Ora, evidentemente, se un programma implementa un formato segreto è perché +il programma non è un software libero. Quindi questo è un altro tipo di +caratteristica negativa. La sorveglianza è un genere di caratteristica +negativa che si trova in alcuni programmi non liberi; utilizzare formati +segreti per limitare gli utenti è un altro tipo di aspetto dannoso che si +può trovare in alcuni programmi non liberi. </p> + +<p>Però se abbiamo un programma libero che gestisce un certo formato, va da sé +che quel formato non è segreto. Quel particolare tipo di caratteristica +dannosa può solo esistere in un programma non libero. In teoria anche un +programma libero potrebbe comprendere funzioni di sorveglianza, ma in +pratica questo non accade perché gli utenti troverebbero un rimedio. Agli +utenti la cosa non piacerebbe per cui la sistemerebbero. </p> + +<p>In ogni caso, troviamo formati segreti di dati utilizzati per la +pubblicazione di opere dell'ingegno. Si trovano formati segreti usati per +audio, per esempio musica, per video, per libri... E questi formati segreti +sono noti come Digital Restrictions Management (Gestione digitale delle +restrizioni), o DRM, o <em>manette digitali</em>. </p> + +<p>Così, i lavori sono pubblicati in formati segreti in modo che solo i +programmi proprietari possano riprodurli, in modo che questi programmi +proprietari esercitino la brutta caratteristica di limitare gli utenti, +impedendo loro di fare qualcosa che sarebbe naturale fare. </p> + +<p>E questo è messo in pratica addirittura da enti pubblici per comunicare con +le persone. Ad esempio, la televisione pubblica italiana rende i propri +programmi disponibili sul web in un formato denominato VC-1, che +presumibilmente è uno standard, ma uno standard tenuto segreto. Non riesco +ad immaginare come un'entità finanziata dal denaro pubblico possa +giustificare l'utilizzo di un formato segreto per comunicare con i +cittadini. Ciò dovrebbe essere illegale. In effetti, penso che ogni utilizzo +del Digital Restriction Management dovrebbe essere illegale. A nessuna +azienda dovrebbe esserne permesso l'uso.</p> + +<p>Esistono anche formati non segreti, ma che presentano restrizioni simili a +quelle presenti nei formati segreti, ad esempio in Flash. Flash non è un +formato segreto, ma Adobe rilascia continuamente nuove versioni diverse, +così velocemente che non è possibile produrre in tempo software libero +capace di supportarle; ne consegue che gli effetti sono simili a quelli dei +formati segreti. </p> + +<p>Inoltre ci sono i formati brevettati, come il formato MP3<a +href="#f1"><sup>1</sup></a> per l'audio. È male distribuire file audio in +formato MP3! Esiste software libero in grado di gestire file MP3, di +leggerli e di crearne di nuovi. Tuttavia, poiché il formato è brevettato in +molti paesi, molti distributori di software libero non osano distribuire +questi programmi; quindi se si tratta di sistemi GNU/Linux, questi sistemi +non includono un lettore per gli MP3. Ne consegue che chiunque distribuisca +musica in formato MP3 sta esercitando una pressione affinché GNU/Linux non +venga utilizzato. Certo, chi è esperto può trovare un pacchetto di software +libero e installarlo, ma molte persone non sono esperte, e queste persone +osserveranno che hanno installato GNU/Linux (in una versione che non +contiene quel software) e che non riescono a usarlo per leggere i file MP3, +e daranno la colpa al sistema operativo senza immaginare che la colpa è +invece del formato MP3. I fatti sono questi.</p> + +<p>Perciò, se si vuole sostenere la libertà, non si devono distribuire files +MP3. Ecco perché dico che se state registrando la mia conferenza e volete +distribuirne delle copie, non fatelo in un formato coperto da brevetto come +MPEG-2 o MPEG-4 oppure MP3. Usate un formato compatibile con i software +liberi, come per esempio OGG oppure WebM. E, tra l'altro, se avete +intenzione di distribuire copie della registrazione, per favore fornitele di +licenza CC-Non opere derivate. Questa è un'espressione del mio punto di +vista personale. Se questa fosse una lezione per un corso, se avesse scopi +didattici, allora dovrebbe essere libera, ma l'enunciazione di opinioni è +un'altra cosa. </p> + +<h3 id="proprietary">Software non libero</h3> + +<p>Ora, questo mi porta ad un'altra insidia che proviene da software su cui +l'utente non ha controllo. In altre parole: software che non è libero, +"libre" come si direbbe in francese. La lingua francese è più esplicita +dell'inglese in questo particolare punto. Il termine inglese free significa +sia "libero" che "gratuito", ma quando parlo di "software libero" ("free +software" in inglese) non intendo "gratuito". Non sto parlando di prezzi. Il +prezzo è una questione secondaria, solo un dettaglio, perché non ha +implicazioni etiche. Se io ho una copia di un programma e te la vendo a un +euro o a cento euro, a chi importa? Perché qualcuno dovrebbe pensare che sia +bene o male? O presumere che te l'abbia dato gratuitamente... ancora, chi se +ne importa? Ma se questo programma rispetta o meno la tua libertà, quello sì +che è importante! </p> + +<p>Dunque il software libero è software che rispetta la libertà +dell'utente. Che cosa vuol dire? Alla fine ci sono due possibilità con il +software: o è l'utente che controlla il programma o è il programma che +controlla gli utenti. Se gli utenti godono di certe libertà essenziali, +allora sono <em>loro</em> che controllano il programma, e quelle libertà +sono il metro di valutazione del software libero. Ma se gli utilizzatori +<em>non</em> detengono completamente le libertà essenziali, allora il +programma ha il controllo sugli utenti. Ma c'è qualcuno che controlla quel +programma e, per suo tramite, ha <em>potere</em> sugli utenti. </p> + +<p>Così, un programma non libero è uno strumento per dare a qualcuno +<em>potere</em> su tante altre persone ed è un potere iniquo che nessuno +dovrebbe mai avere. Ecco perché il software non libero, il software +proprietario è una ingiustizia e non dovrebbe esistere: perché lascia +l'utente senza libertà.</p> + +<p>Inoltre spesso lo sviluppatore che ha il controllo sul programma ha la +tentazione di inserire piccole funzioni maligne per ottenere vantaggi o +abusare di quegli utenti. Viene tentato perché sa bene che può cavarsela +impunemente: dal momento che il suo programma controlla gli utenti e non +viceversa, se vi inserisce una funzione maligna gli utenti non sono in grado +di metterla a posto, non possono togliere la funzione maligna.</p> + +<p>Vi ho già parlato di due generi diversi di funzioni maligne: le +caratteristiche di sorveglianza, come quelle che si trovano in Windows, +nell'iPhone, nel Flash player e nello "Swindle". Esistono anche funzioni +restrittive per gli utenti, che lavorano con formati segreti di dati, e si +trovano in Windows, Macintosh, nell'iPphone, Flash player, l'Amazon +"Swindle", la Playstation 3 e in tantissimi altri programmi. </p> + +<p>L'altra tipologia di caratteristiche maligne è rappresentata dalle +"backdoor". Ciò significa che qualcosa in un certo programma attende comandi +remoti per obbedire loro, e questi comandi possono danneggiare +l'utente. Siamo a conoscenza di "backdoor" in Windows, nell'iPhone e nello +"Swindle" Amazon. Lo "Swindle" ha una "backdoor" capace di rimuovere libri a +distanza. Siamo a conoscenza di questo fatto per averlo direttamente +osservato. Nel 2009 Amazon ha rimosso in modo remoto migliaia di copie di un +libro in particolare. Si trattava di copie autorizzate, che la gente aveva +ottenuto direttamente da Amazon, quindi Amazon sapeva esattamente dove +trovarle: ecco come Amazon ha inviato le istruzioni per rimuovere questi +libri. Sai che libro è stato cancellato da Amazon? 1984 di George +Orwell. [risate] È un libro che chiunque dovrebbe leggere, poiché tratta di +uno stato totalitario che metteva in pratica comportamenti come la +cancellazione di libri non graditi. Chiunque dovrebbe leggerlo, ma non sullo +"Swindle" di Amazon. [risate]</p> + +<p>In ogni caso, funzioni maligne sono presente nella maggior parte dei +programmi non liberi più usati, ma sono rare nel software libero, per il +quale gli utenti mantengono il controllo: possono leggere il codice sorgente +e possono modificarlo. Quindi, se c'è una funzione maligna, qualcuno la +noterà prima o poi, e la correggerà. Ne consegue che chiunque intenda +introdurre una funzione maligna non sarà tentato dall'uso del software +libero, poiché sa bene che potrebbe cavarsela per un po', ma che prima o poi +qualcuno se ne accorgerà, rimuoverà il difetto, e tutti perderanno +credibilità nell'autore della "backdoor". E non è bello sapere di essere +destinati al fallimento. Ecco perché le funzioni maligne sono rare nel +software libero, e comuni nel software proprietario.</p> + +<h3 id="four-freedoms">Le quattro libertà del software libero</h3> + +<p>Le libertà essenziali sono quattro: </p> + +<ul> + <li>Libertà 0 è la libertà di eseguire il programma come vuoi.</li> + <li>Libertà 1 è la libertà di studiare il codice sorgente e modificarlo, in modo +che il programma esegua i tuoi compiti nel modo che desideri; </li> + <li>Libertà 2 è la libertà di aiutare gli altri. E' la libertà di fare delle +copie esatte e distribuirle nei tempi che vuoi; </li> + <li>Libertà 3 è la libertà di dare un contributo alla tua comunità: E' la +libertà di fare delle copie delle tue versioni modificate, se ne hai fatte, +e poi distribuirle agli altri quando desideri. </li> +</ul> + +<p>Tali libertà per essere congrue si devono applicare a tutte le attività +della vita. Per esempio se si dice "questo è libero per uso accademico" non +è libero. Perché è troppo limitato. Non si applica a tutte le aree della +vita. In particolare, se un programma è libero, ciò significa che può essere +modificato e distribuito per uso commerciale, perché il commercio è un'area, +un'attività della vita. E questa libertà deve essere applicata a tutti i +tipi di attività. </p> + +<p>Comunque, non è necessario mettere in atto nessuno di questi +comportamenti. Il cuore della questione riguarda la libertà di metterli in +atto se si desidera, quando si desideri. Ma non esiste mai un obbligo di +farlo. Nessuno è tenuto ad eseguire un programma. Nessuno è tenuto a +studiare o a modificare il codice sorgente. Nessuno è obbligato a fare delle +copie. Non devi per forza distribuire delle versioni modificate. Il punto è +che dovresti essere libero di farlo, <em>se lo desideri</em>. </p> + +<p>La libertà numero 1, cioè la libertà di studiare e modificare per far sì che +il programma funzioni come si desidera, include qualcosa che potrebbe non +essere ovvio in un primo momento. Se il programma è commercializzato e uno +sviluppatore può fornire un aggiornamento funzionante, devi poter essere in +grado di far funzionare la tua versione su quel prodotto. Se il prodotto +accetta solo le versioni provenienti dallo sviluppatore, e si rifiuta di +eseguire le tue, l'eseguibile presente in quel prodotto non è software +libero. Anche se è stato compilato a partire da codice sorgente libero, non +è libero perché manca la libertà di far funzionare il programma come meglio +si ritenga. Quindi, la libertà 1 deve essere effettiva, non soltanto +teorica. Deve esserci la libertà di utilizzare la <em>propria</em> versione, +non solo la libertà di creare del codice non funzionante. </p> + +<h3 id="gnu">Il progetto GNU e il movimento del Software Libero</h3> + +<p>Ho lanciato il movimento del Software Libero nel 1983, quando ho annunciato +il piano di sviluppare un sistema operativo libero dal nome GNU. La +denominazione GNU è un gioco, anche perché fa parte dello spirito hacker +divertirsi anche quando si fa qualcosa di <em>molto</em> serio. Non credo ci +sia niente di più serio e importante della difesa della libertà. </p> + +<p>Ma ciò non significa che io non potessi dare al mio sistema un nome +divertente. GNU è un gioco di parole perché è un acronimo ricorsivo: sta per +"GNU is Not Unix", GNU Non è Unix. Quindi la "G" sta per GNU. </p> + +<p>In effetti, all'epoca, c'era una tradizione: chi scriveva un programma +ispirandosi ad un altro programma, producendo qualcosa di simile al primo, +riconosceva il merito del programma da cui si era ispirato dando al nuovo +programma un nome con un acronimo ricorsivo, affermando che quel programma +non era l'altro. Quindi, utilizzai Unix per le proprie caratteristiche +tecniche, ma con il nome GNU, perché decisi di rendere GNU un sistema simile +a Unix, con gli stessi comandi, le stesse chiamate di sistema, in modo da +renderlo compatibile. In questo modo gli utenti di Unix potevano passare +facilmente a GNU. </p> + +<p>Ma il motivo principale per sviluppare GNU fu unico. Che io ne sappia, GNU è +l'unico sistema operativo, che sia stato sviluppato con lo scopo della +libertà. Non per motivazioni di ordine tecnico, né di ordine +commerciale. GNU è stato scritto per la vostra libertà. Perché senza un +sistema operativo libero è impossibile utilizzare un computer in completa +libertà. Poiché questa libertà mancava, volevo che fosse garantita alla +gente, quindi era arrivato il momento di scrivere questo sistema operativo. </p> + +<p>Oggi GNU ha milioni di utenti, la maggior parte dei quali purtroppo non sa +che sta utilizzando il sistema operativo GNU a causa della pratica, molto +diffusa, di chiamare "Linux" il sistema completo. Spero che voi invece ci +attribuirete i giusti meriti e chiamerete il sistema GNU+Linux o GNU/Linux, +non è una richiesta eccessiva.</p> + +<p>Ma c'è un altro motivo per farlo. La persona che ha scritto Linux, uno dei +componenti del sistema in uso oggi, non è d'accordo con il movimento del +software libero. Se chiami l'intero sistema Linux, stai conducendo le +persone verso questa idea, e non verso la nostra. Poiché egli non dirà alle +persone che si meritano la libertà. Si limita a dire che preferisce il +software pratico, attendibile, potente. Sta dicendo alla gente che questi +sono i valori più importanti. </p> + +<p>Al contrario, se dici che il sistema è GNU+Linux - il sistema operativo GNU +più il kernel Linux - allora sapranno di noi, e potrebbero ascoltare la +nostra opinione. Ti meriti la libertà, e la libertà sarà persa se non la +difendiamo - ci sarà sempre un Sarkozy pronto a portarla via. C'è bisogno di +insegnare alla gente a pretendere la libertà, di essere pronti a lottare per +la propria libertà ogni volta che qualcuno minaccia di metterla in +discussione. </p> + +<p>Quindi, puoi immediatamente identificare chi non vuole parlare di queste +idee di libertà: questi non parlano di software libero. Preferiscono usare +il termine "open source". Questo termine è stato coniato da persone come il +signor Torvalds, che preferiscono che queste tematiche etiche non +emergano. Quindi, il modo in cui puoi aiutarci a farle emergere è usare il +termine "libero". La tua posizione dipende da te, sei libero di dire quello +che pensi. Se sei d'accordo con loro puoi dire open source. Se sei dalla +nostra parte, mostralo dicendo "libero". </p> + +<h3 id="education">Software libero e istruzione</h3> + +<p>L'aspetto più importante riguardo al software libero è che nelle scuole si +deve impiegare esclusivamente software libero ad uso didattico. In tutti i +livelli scolastici dall'asilo all'università, è responsabilità morale della +scuola introdurre all'utilizzo del solo software libero nel processo +educativo, e in tutte le altre attività formative, comprese quelle in cui si +afferma di diffondere l'alfabetizzazione digitale. In molte di queste +attività si insegna l'utilizzo di Windows, il che significa che si insegna +ad essere dipendenti. Insegnare alla gente a usare software proprietario è +inculcare dipendenza, e l'ambito educativo non deve mai fare ciò che sta +agli antipodi della sua missione. Le attività didattiche hanno una missione +sociale: formare buoni cittadini per una società forte, capace, cooperativa, +indipendente e libera. E, in ambito informatico questo ha un solo +significato: insegnare software libero. Mai avviare all'utilizzo di +programmi proprietari che equivale ad addestrare alla dipendenza. </p> + +<p>Perché pensate che alcuni sviluppatori di software proprietario offrano +copie gratis alle scuole? Vogliono che le scuole rendano dipendenti i +ragazzi. E in seguito, quando si laureano, sono ancora dipendenti e si sa +che le aziende non offriranno più loro copie gratuite. Poi alcuni di loro +trovano lavoro e vanno a lavorare per le aziende. Non più così tanti di +loro, ma alcuni sì. E a queste compagnie non vengono certo offerte copie +gratis. Oh, no! L'idea è che se è la scuola a portare gli studenti verso il +cammino di una dipendenza permanente, loro possono trascinarsi dietro nella +dipendenza il resto della società. Ecco il piano! E' come rifornire le +scuole gratis di siringhe piene di eroina, dicendo "datela ai vostri +studenti, la prima dose è gratis." Una volta che sviluppi dipendenza, devi +pagare. Bene, come la scuola rifiuterebbe la droga perché non è giusto +insegnare agli studenti a usare sostanze che provocano dipendenza, così deve +rifiutare l'impiego di software proprietario. </p> + +<p>Qualcuno dice: "facciamo in modo che le scuole insegnino sia software libero +che proprietario, cosicchè gli studenti prendano confidenza con +entrambi". Questo è come dire "diamo a pranzo ai ragazzi sia tabacco che +spinaci, così si abituano." No! La scuola deve dare buone abitudini, non +negative! Quindi non ci dovrebbe essere Windows in una scuola, nè Macintosh, +niente di proprietario in campo educativo. </p> + +<p>Ma anche per il bene di educare i programmatori. Vedete, c'è gente che ha un +talento per la programmazione. Ragazzini sui dieci-tredici anni, di solito, +ne sono affascinati e se usano un programma, vogliono sapere "come funziona +questo?". Ma quando lo chiedono all'insegnante, se è proprietario, +l'insegnante deve dire loro "Mi dispiace, ma è segreto, non c'è modo di +scoprirlo". Il che significa una proibizione all'istruzione. Un programma +proprietario è nemico dello spirito dell'educazione. E' conoscenza negata, +di conseguenza non dovrebbe essere tollerata nella scuola, nemmeno se nella +scuola ci fossero tante persone a cui non importasse nulla della +programmazione e non volessero studiarla. Ancora, essendo nemico dello +spirito educativo, non dovrebbe trovarsi nella scuola. </p> + +<p>Invece se il programma è libero, il docente può spiegare quello che sa e +anche distribuire copie del codice sorgente, dicendo "leggete e capirete +tutto". E quelli che ne subiscono il fascino sul serio, lo leggeranno +eccome! E questo darà loro l'opportunità di iniziare ad apprendere come +essere dei bravi programmatori. </p> + +<p>Per imparare ad essere un buon programmatore, hai bisogno di distinguere che +certi modi di scrivere codice, anche quando hanno senso e sono corretti +formalmente, non sono buoni perché altre persone potrebbero avere dei +problemi a comprenderli. Il buon codice è codice chiaro su cui altri +lavoreranno facilmente quando dovranno fare ulteriori modifiche. </p> + +<p>Come si impara a scrivere codice buono e chiaro? Lo si fa leggendo un sacco +di codice e scrivendo un sacco di codice. Solo il software libero offre +l'opportunità di leggere il codice dei programmi di grandi dimensioni che +usiamo davvero. E poi devi scrivere tanto codice, ossia devi scrivere +cambiamenti in grandi programmi. </p> + +<p>Come si impara a scrivere buon codice per programmi grandi? Devi cominciare +dal piccolo, il che <em>non</em> significa un programmino, oh, no! Le sfide +del codice per i programmi grandi non cominciano neanche a farsi vedere nei +piccoli programmi. Il modo in cui si comincia dal piccolo nello scrivere +codice per grandi programmi è nello scrivere piccole variazioni nei +programmi grandi. E soltanto il software libero ti permette di fare questo.</p> + +<p>Quindi, se una scuola vuole offrire la possibilità di imparare a essere un +bravo programmatore, è necessario che sia una scuola con software libero. </p> + +<p>Ma c'è un motivo più profondo, quello dell'educazione morale, +dell'educazione alla cittadinanza. Per una scuola, insegnare fatti e +competenze non è abbastanza, essa deve insegnare lo spirito della buona +volontà, l'attitudine ad aiutare gli altri. Quindi, ogni classe dovrebbe +avere questa regola "Studenti, se portate il software in classe, non potete +tenerlo per voi, dovete condividerne delle copie con il resto della classe, +inclusi il codice sorgente, nel caso in cui qualcuno sia interessato a +studiarlo. Poiché questa classe è un luogo in cui la conoscenza è condivisa, +portare del software proprietario in classe non è permesso.". La scuola è +tenuta a fornire il buon esempio. Deve quindi fornire solo software libero e +condividerne copie, incluso il codice sorgente, con chiunque desideri delle +copie all'interno della classe. </p> + +<p>Chiunque tra voi abbia una connessione con una scuola dovrebbe intervenire +ed esercitare pressione su quella scuola affinché adotti software libero. E +dovete essere risoluti. Potrebbero volerci anni, ma il successo è possibile +se non vi arrendete. Cercate alleati tra gli studenti, il corpo docente, il +personale, i genitori, chiunque! E parlatene sempre come di una questione +etica. Se qualcuno vuole deviare la discussione parlando dei vantaggi e +degli svantaggi pratici, nei fatti sta ignorando il problema più +importante. Dovete rispondergli "non si tratta di come insegnare meglio, si +tratta di come impartire una buona formazione anziché una cattiva. Si tratta +del modo di insegnare in modo giusto anziché in modo sbagliato, non +semplicemente di come essere un po' più o meno efficaci." Quindi non +lasciatevi distrarre da questi aspetti di importanza secondaria, ignorando +quello che importa veramente! </p> + +<h3 id="services">Servizi internet</h3> + +<p>Passando oltre, ci sono due problematiche che sorgono dall'utilizzo dei +servizi internet. Una di queste è che il server potrebbe abusare dei tuoi +dati, un'altra è che potrebbe assumere il controllo del tuo computer. </p> + +<p>Le persone sono già a conoscenza della prima problematica. Ne sono +consapevoli, se fornisci dati ad un servizio internet, esiste il problema +dell'uso che ne viene fatto. Alcuni esempi? Il servizio potrebbe perdere i +dati, potrebbe cambiarli, potrebbe rifiutarsi di recuperare i dati. E +potrebbe mostrare i dati a qualcun altro, anche se non sei +d'accordo. Quattro diverse possibilità. </p> + +<p>Adesso, sto parlando dei dati che <em>consapevolmente</em> hai fornito ad un +sito. Naturalmente, molti di questi servizi potrebbero anche +<em>sorvegliarti</em>. </p> + +<p>Prendiamo ad esempio Facebook. Gli utenti mandano grosse quantità di dati a +Facebook, e uno degli aspetti negativi di Facebook consiste nel mostrare +molti di quei dati a molta altra gente, e pur offrendo impostazioni per dire +"no", potrebbero non funzionare veramente. Dopo tutto, se dici "qualcun +altro può vedere questa informazione", uno di questi altri potrebbe renderla +pubblica. Ora, non è una mancanza di Facebook, non potrebbero far nulla per +prevenire questo, però dovrebbe mettere sull'avviso le persone. Invece di +dire "condividi questo con la cerchia dei tuoi cosiddetti amici", dovrebbe +dire "ricordati che i tuoi cosiddetti amici non sono veramente tuoi amici, e +se vogliono metterti nei guai potrebbero rendere pubblico questo." Tutte le +volte, dovrebbe ripeterlo, se vogliono comportarsi in modo etico con le +persone. </p> + +<p>Siccome tutti gli utenti affidano volontariamente i loro dati a Facebook, +Facebook raccoglie attraverso i dati sulle attività in rete delle persone +tramite vari metodi di sorveglianza. Ma quella è la prima minaccia; per ora +sto parlando dei dati che le persone <em>sanno</em> che stanno dando a +questi siti. </p> + +<p>La perdita di dati è qualcosa che potrebbe sempre succedere per caso. Tale +possibilità è sempre presente, non importa quanto si stia attenti. Pertanto, +è necessario conservare più copie dei dati importanti Se lo fai, allora, +anche se qualcuno dovesse decidere di cancellare i tuoi dati +deliberatamente, non ti danneggerebbe più di tanto, perché ne avresti altri +esemplari. </p> + +<p>Quindi, fintanto che si mantengono copie multiple, non ci si deve +preoccupare troppo che qualcuno possa perdere i vostri dati. Cosa possiamo +dire della possibilità di riaverli indietro? Ebbene, alcuni servizi +consentono di recuperare tutti i dati che hai inviato, altri no. I servizi +Google permetteranno all'utente di riprendere i dati che l'utente ha +inserito al loro interno. Facebook, notoriamente, no. </p> + +<p>Ovviamente, nel caso di Google, questo si applica solo ai dati che l'utente +sa che Google ha. Anche Google esercita parecchia sorveglianza, e quei dati +non sono inclusi. Ma comunque, se si possono avere nuovamente i dati, allora +si potrebbe controllare se sono stati alterati. E non è molto probabile che +si mettano ad alterare i dati delle persone se la gente ha modo di +capirlo. Così forse possiamo mantenere un controllo su quel particolare tipo +di abusi. </p> + +<p>Purtroppo, l'abuso di visualizzare i dati a qualcuno a cui non vogliamo che +siano mostrati è molto diffuso ed è quasi impossibile per noi evitarlo, +soprattutto se si tratta di una società americana. Vedete, la legge dal nome +più ipocrita che ci sia nella storia degli Stati Uniti, il cosiddetto +Patriot Act, dice che la polizia del Grande Fratello può raccogliere quasi +tutti i dati che le aziende possiedono sugli individui. Non solo le aziende, +ma anche altre organizzazioni, come le biblioteche pubbliche. La polizia può +ottenere questo in massa, senza neanche andare in tribunale. Ora, in un +paese che era fondato su un'idea di libertà, non c'è nulla di più +antipatriottico di questo. Ma questo è quello che hanno fatto. Quindi non si +deve mai affidare dati ad una società statunitense. E dicono che filiali +estere di società statunitensi sono soggette allo stesso modo a questo, per +cui l'azienda con cui avete a che fare direttamente può essere in Europa, ma +se è di proprietà di un'azienda americana dovrete affrontare lo stesso +problema. </p> + +<p>Tuttavia, questo è essenzialmente un problema quando i dati che si sta +inviando al servizio non sono da rendere pubblici. Ci sono alcuni servizi in +cui si pubblicano cose. Naturalmente, se si pubblica qualcosa, sai che +chiunque può essere in grado di vederlo. Quindi, non c'è modo che possano +danneggiarti, mostrandolo a qualcuno che non avrebbe dovuto vederlo. Non c'è +nessuno che non avrebbe dovuto vedere se lo pubblichi. Quindi, in questo +caso il problema non sussiste. </p> + +<p>Così questi sono quattro problemi derivati da questo pericolo primario di +abuso dei nostri dati. L'idea del progetto Freedom Box sarebbe che tu avessi +il tuo proprio server a casa tua, e qualora tu volessi fare qualcosa in +remoto lo faresti con il tuo server, e la polizia dovrebbe ottenere un +mandato da un giudice per rintracciare il tuo server. In questo modo avresti +gli stessi diritti di cui godresti tradizionalmente nel mondo reale. </p> + +<p>Il punto qui e in molte altre questioni è che nel momento in cui iniziamo a +fare cose nel mondo digitale anziché fisicamente non dovremmo perdere +nessuno dei nostri diritti, poiché la tendenza generale è che perdiamo +diritti.</p> + +<p>In sostanza, la legge di Stallman dice che, in un'epoca in cui i governi +lavorano per le mega-corporations invece di rendere conto ai loro cittadini, +ogni innovazione tecnologica può essere sfruttata per ridurre la nostra +libertà. Perché ridurre la nostra libertà è ciò che questi governi vogliono +fare. Quindi la domanda è: quando ne hanno l'occasione? Be', ogni +cambiamento che avviene per qualche altra ragione è un'occasione possibile, +e sapranno approfittarne se questo è il loro generale desiderio.</p> + +<p>Un altro problema con i servizi internet è che possono prendere il controllo +delle vostre elaborazioni, e non è molto noto. Ma è sempre più comune. Ci +sono servizi che offrono di elaborare i dati da voi forniti al vostro posto +- cose che si dovrebbero fare sul proprio computer ma vi invitano a lasciare +che sia il computer di qualcun altro a fare il lavoro di calcolo per voi. E +il risultato è che si perde il controllo su di esso. E' esattamente come se +fosse stato utilizzato un programma non libero. </p> + +<p>Due scenari differenti, ma che conducono allo stesso problema. Se fate il +vostro lavoro al computer con un programma non libero - bene, gli utenti non +controllano il programma non libero, è lui che controlla gli utenti, voi +compresi. Così avete perso il controllo sul lavoro al computer che state +facendo. Ma se fate i vostri calcoli nel suo server - bene, i programmi che +lo fanno sono quelli che lui sceglie. Non si può toccarli nè vederli, sicché +non avete alcun controllo su di loro. Egli ha il controllo su di essi +-forse. </p> + +<p>Ma se questi programmi sono software libero, la persona che li esegue ha +controllo su di essi, a meno che non stia eseguendo un programma +proprietario sul server, in questo caso qualcun altro ha il controllo sulle +elaborazioni effettuate sul server. Né lui, né voi avete il controllo. </p> + +<p>Ma immaginiamo che questa persona installi un programma libero. Egli +acquisisce controllo sulle elaborazioni effettuate sul proprio computer, ma +<em>non tu</em>. Quindi, in nessuno dei due casi hai il controllo. Il solo +modo di avere controllo sopra il lavoro che fai è attraverso <em>la tua +copia</em> del programma libero. </p> + +<p>Questa pratica è denominata "Software come servizio". Significa eseguire un +certo lavoro con i tuoi dati sul server di qualcun altro. E non sono a +conoscenza di nulla che possa rendere questa pratica accettabile. Si tratta +sempre di qualcosa che ti priva della tua libertà, l'unica soluzione è +quella di rifiutare. Ad esempio, esistono server che eseguono traduzioni o +eseguono sistemi di riconoscimento vocale, e tu stai permettendo loro di +controllare questa attività di elaborazione. Ciò non dovrebbe mai accadere. </p> + +<p>Ovviamente, stiamo fornendo loro dei dati su noi stessi che non dovrebbero +avere. Immagina di conversare con qualcuno attraverso un sistema di +riconoscimento vocale basato sul principio "software come servizio", +effettivamente in esecuzione su un server di proprietà di un'azienda. Questa +compagnia viene a conoscenza delle informazioni scambiate durante la +conservazione. Se è un'azienda statunitense ciò significa che anche il +Grande Fratello ne verrà a conoscenza. Questo non è positivo. </p> + +<h3 id="voting">Computer per votare</h3> + +<p>La prossima minaccia alla nostra libertà in una società digitale è usare i +computer per votare alle elezioni. Non ci si può fidare dei computer per +questo scopo, perché chi controlla il software in quei computer ha il potere +di perpetrare frodi non dimostrabili.</p> + +<p>Le elezioni sono una situazione particolare perché non ci si può fidare +ciecamente di alcuna delle parti coinvolte. Tutto deve essere controllato e +ricontrollato da altri, affinché sia impossibile che qualcuno possa da solo +manomettere i risultati, perché se qualcuno lo potesse fare ci sarebbe il +rischio che lo facesse davvero. Quindi i nostri sistemi di voto tradizionali +sono stati progettati in modo da non dover riporre fiducia totale in alcuno: +tutti venivano controllati da altri e nessuno poteva barare facilmente. Ma +se si introduce nelle procedure un programma, questo è impossibile.</p> + +<p>Come ci si può accertare che una macchina conti onestamente i voti? +Bisognerebbe studiare il programma che viene eseguito da questa macchina +durante le elezioni, cosa che nessuno può fare e che comunque pochi +saprebbero fare. Ma anche gli esperti che saprebbero farlo non possono farlo +mentre le persone votano: lo dovrebbero fare in anticipo, e a quel punto non +potrebbero essere certi che il programa che hanno studiato sia il medesimo +che è in funzione mentre gli elettori votano; potrebbe essere stato +modificato.</p> + +<p>Ora, se questo programma è proprietario, significa che è sotto il controllo +di un'azienda. L'autorità che vigila sulle elezioni non può nemmeno sapere +cosa fa il programma. E allora questa azienda potrebbe falsare le +elezioni. Esistono accuse che questo sia realmente accaduto negli Stati +Uniti, e che i risultati elettorali siano stati manomessi, nel corso +dell'ultimo decennio.</p> + +<p>E se il programma è libero? Ciò fa sì che l'autorità elettorale che possiede +la macchina usata per le elezioni detenga il controllo sul software che vi è +installato. Ne consegue che l'autorità elettorale potrebbe manipolare le +elezioni. Non puoi fidarti neanche di loro. Non puoi fidarti di +<em>nessuno</em> quando si tratta di elezioni, il motivo è che gli elettori +non possono in nessun modo verificare che il loro voto sia stato +correttamente contato, né essere sicuri che nessun falso voto sia stato +aggiunto. </p> + +<p>In altre attività umane si può in genere riconoscere se qualcuno stia +cercando di truffarti. Supponi di acquistare qualcosa da un negozio. Tu +ordini qualcosa, magari fornendo il tuo numero di carta di credito. Se il +prodotto non arriva, puoi protestare e, se hai una buona memoria, puoi +accorgertene se il prodotto non arriva. Non ti stai affidando ciecamente al +negozio, perché puoi verificare. Tuttavia, per quanto riguarda le elezioni, +non puoi farlo. </p> + +<p>Una volta ho visto un articolo in cui qualcuno descriveva un sistema teorico +per il voto basato su complesse basi matematiche, in modo che gli elettori +possano controllare l'effettivo conteggio dei loro voti, anche se il voto di +tutti gli altri sarebbe rimasto segreto. In base a questo sistema potevano +anche verificare che nessun voto falso fosse stato inserito. È stato molto +interessante, una matematica avanzata; ma anche se la matematica è corretta +ciò non significa che il sistema sia accettabile. Ad esempio, supponi di +votare attraverso internet, utilizzando una macchina zombie. La macchina +potrebbe dirti che ha inviato un voto a favore di A, mentre nei fatti lo ha +inviato a favore di B. Chi può sapere se te ne accorgerai mai? In pratica, +l'unico modo di verificare il funzionamento e l'onestà di questi sistemi è +attraverso anni di lavoro, in pratica decenni, di riprovare e verificare in +altri modi cosa è successo effettivamente. </p> + +<p>Non vorrei che il mio paese fosse il pioniere in questo. Usate la carta per +votare. Siate certi che ci siano schede elettorali che possano essere +ricontate. </p> + +<h4>Nota del relatore, aggiunta in seguito</h4> + +<p>Il voto remoto via Internet ha un pericolo sociale inevitabile: c'è sempre +il rischio che un datore di lavoro vi dica: “Voglio vederti votare per +il candidato C, fallo dal computer del mio ufficio mentre ti +guardo”. Non deve nemmeno dire esplicitamente che vi licenzierà se non +obbedite. Questo rischio non è basato su un problema tecnico e quindi non si +può evitare migliorando la tecnologia.</p> + + +<h3 id="sharing">La guerra alla condivisione</h3> + +<p>Un altro pericolo per la nostra libertà viene dalla guerra alla +condivisione.</p> + +<p>Uno degli enormi vantaggi della tecnologia digitale è che è facile copiare +opere pubblicate e condividere queste copie con gli altri. La condivisione è +una cosa positiva, e con la tecnologia digitale, la condivisione è +facile. Così, milioni di persone condividono. Coloro che traggono profitto +avendo potere sulla distribuzione di queste opere non vogliono farci +condividere. E poiché si tratta di aziende, i governi traditori della loro +gente che lavorano per l'Impero delle mega-corporations cercano di +accontentare queste imprese, vanno contro il loro stesso popolo stando dalla +parte delle imprese, degli editori. </p> + +<p>E questo non è affatto positivo. Con l'aiuto dei governi, le aziende hanno +condotto una guerra alla condivisione proponendo una serie di misure crudeli +e draconiane. Perché propongono misure crudeli e draconiane? Perché nessun +provvedimento minore può avere efficacia: quando una cosa è bella e facile, +la gente la fa. L'unica maniera di fermarla è essere molto cattivi. Così +ovviamente la loro risposta è cattiva, cattiva, e sempre più cattiva. Hanno +persino cercato di citare in giudizio degli adolescenti per centinaia e +centinaia di dollari - cosa piuttosto cattiva. E hanno cercato di fare in +modo che la tecnologia si rivoltasse contro di noi, DRM, ossia manette +digitali. </p> + +<p>Tuttavia tra la gente c'erano anche dei bravi programmatori che hanno +trovato il modo di spezzare le manette. Per esempio, i DVD originariamente +erano stati progettati per avere i film criptati in un formato di +crittografia segreta, e l'idea era che tutti i programmi per decifrare il +video sarebbero stati proprietari e con manette digitali. Sarebbero stati +tutti progettati per limitare gli utenti. E il loro piano ha funzionato bene +per un po'. Ma poi alcune persone in Europa hanno capito la crittografia e +hanno pubblicato un programma libero che era in grado effettivamente di +riprodurre il video su un DVD. </p> + +<p>Le società di film non lasciarono cadere la questione. Andarono al Congresso +degli Stati Uniti e comprarono una legge che rendeva quel software +illegale. Gli Stati Uniti hanno inventato la censura del software nel 1998, +con il Digital Millennium Copyright Act [DMCA]. Così la distribuzione di +quel programma libero fu vietata negli Stati Uniti. Purtroppo la tendenza +non si è fermata con gli Stati Uniti. L'Unione Europea adottò una direttiva +del 2003 richiedendo leggi simili. La direttiva dice solo che la +distribuzione commerciale deve essere vietata, ma quasi tutti i paesi della +Unione Europea hanno adottato una legge più dura. In Francia, il semplice +possesso di una copia di tale programma è un reato punito con la reclusione, +grazie a Sarkozy. Io credo che sia stato fatto dalla legge DADVSI. Credo che +sperasse che con un nome così impronunciabile, la gente non sarebbe stata in +grado di criticarla. [risate]</p> + +<p>Allora, le elezioni sono vicine. Chiedete ai candidati dei partiti: avete +intenzione di abrogare la DADVSI? Se no, non supportateli. Non ci si deve +arrendere alla perdita di territorio morale per sempre. Dovete lottare per +recuperarlo. </p> + +<p>Quindi, stiamo ancora lottando contro le manette digitali. Lo "Swindle" di +Amazon è dotato di manette digitali per privare i lettori di libertà +tradizionali come: dare un libro a qualcun altro, o prestarglielo. Si tratta +di un atto sociale di importanza vitale. Il prestito dei libri permette la +costruzione di una comunità di lettori. Amazon non vuole che sia possibile +prestare i propri libri gratuitamente. Poi c'è la questione della vendita +dei propri libri, magari ad una libreria dell'usato. Non puoi fare neanche +questo. </p> + +<p>Per un po', è sembrato che i DRM fossero scomparsi dalla musica, ma adesso +stanno risorgendo grazie ai servizi streaming come Spotify. Questi servizi +richiedono tutti dei client proprietari, lo scopo è quello di ammanettare +digitalmente gli utenti. Rifiutateli! Hanno già apertamente mostrato di non +essere affidabili, dicendo "puoi ascoltare tutta la musica che vuoi", salvo +poi affermare "ah, no! Puoi solo ascoltare musica per un limitato numero di +ore al mese." Il problema non sta nella bontà o malvagità, giustizia o +ingiustizia di un determinato cambiamento, il punto è: queste imprese hanno +il potere di imporre qualunque tipo di cambiamento nelle politiche. Non +lasciamo che abbiano questo potere. Dovresti essere in grado di avere la +<em>tua</em> copia di tutta la musica che vuoi ascoltare. </p> + +<p>Veniamo al successivo assalto alla nostra libertà: HADOPI, cioè una +punizione basata sull'accusa. Ciò è iniziato in Francia, ma lo stesso +principio è stato esportato in molti paesi. Gli Stati Uniti oggi vorrebbero +avere questa politica così ingiusta nei trattati di libero +sfruttamento. Qualche mese fa, la Colombia ha adottato questo tipo di +politica ascoltando ordini dai propri padroni a Washington. Ovviamente, +quelli a Washington non sono i veri padroni, sono solo coloro che +controllano gli Stati Uniti per conto dell'Impero. Ma sono anche quelli che +impongono la loro volontà alla Colombia per conto dell'Impero.</p> + +<p>In Francia, da quando il Consiglio Costituzionale ha obiettato quando si +trattava di punire la gente senza processo, hanno inventato una forma di +processo che non è un vero e proprio processo, solo una pantomima dello +stesso, così possono <em>far finta</em> che la gente abbia un processo prima +della pena. Ma in altri paesi dove ciò non è importante, si tratta di +punizione esplicita basata solo sull'accusa. Ciò significa che, +nell'interesse della loro guerra alla condivisione, sono pronti ad abolire i +principi base della giustizia. Ciò mostra quanto sia profonda la loro +avversione alla libertà e alla giustizia. Non si tratta di governi +legittimi. </p> + +<p>E sono sicuro che salteranno fuori altre idee cattive, perché queste persone +sono pagate per sconfiggere il popolo, costi quel che costi. Quando lo +fanno, dicono sempre che tutto ciò è nell'interesse degli artisti, che +devono "proteggere" i "creatori". Si tratta di termini propagandistici. Sono +convinto che il motivo per cui amano così tanto il termine "creatore" è un +riferimento ad una divinità. Vogliono farci credere che gli artisti sono +super-uomini, che meritano privilegi speciali e potere su di noi. Non +condivido questo approccio.</p> + +<p>Nei fatti, i soli artisti che traggono beneficio da questo sistema sono le +star. Gli altri artisti sono schiacciati al suolo dai meccanismi di queste +aziende. Queste società trattano molto bene le star, perché queste ultime +hanno un certo potere. Se una star minaccia di cambiare azienda, l'azienda +dice "Oh, ti daremo quello che vuoi". Ma per tutti gli altri artisti +l'approccio è: "Non conti nulla, possiamo trattarti come meglio riteniamo". </p> + +<p>Quindi le superstar sono corrotte dai milioni di dollari che ricavano, al +punto che sono disposte a fare qualunque cosa per i soldi. J. K. Rowling è +un buon esempio: qualche anno fa è intervenuta in tribunale in Canada ed ha +ottenuto una sentenza per la quale chi ha comprato i suoi libri non deve +leggerli. Ha ottenuto un ordine attraverso cui la gente non può leggere i +suoi libri. </p> + +<p>Ecco cosa è successo. Una libreria ha esposto i libri per la vendita troppo +presto, prima del giorno previsto per l'uscita. E la gente che entrava nel +negozio diceva "Oh, lo voglio!" e lo comprava, portandone via una +copia. Poi, si sono accorti dell'errore ed hanno cessato di esporre le +copie. Ma Rowling voleva bloccare la circolazione di tutte le informazioni a +proposito di questi libri, quindi è intervenuta in tribunale, ed il +tribunale ha ordinato alla gente di non leggere il libro che era in loro +possesso. </p> + +<p>In risposta a ciò, chiedo un boicottaggio totale di Harry Potter. Ma non vi +chiedo di non leggere i libri o guardare i film, dico solo che non dovreste +comprarli né pagare i film. Lascio a Rowling la prerogativa di dire alla +gente di non leggere i libri. Per quanto mi riguarda, se prendete i libri in +prestito e li leggete va bene. [risate] Il tribunale ha potuto pronunciare +questa sentenza, ma non ha potuto portare via i libri alla gente che li +aveva comprati. Immaginate cosa sarebbe successo se questi libri fossero +stati ebooks sullo "Swindle". Amazon avrebbe potuto inoltrare un comando di +cancellazione. </p> + +<p>Ne consegue che io non ho molto rispetto per le star che arrivano a questo +punto per ottenere più denaro. Tuttavia, la maggior parte degli artisti non +sono così, non hanno mai ricevuto soldi a sufficienza per esser +corrotti. Perché l'attuale sistema di copyright rende un cattivo servizio +agli artisti. Così, quando queste compagnie chiedono di estendere la guerra +alla condivisione, presumibilmente per proteggere gli interessi degli +artisti, io sono contro di loro, ma vorrei proteggere meglio gli +artisti. Apprezzo il loro lavoro, e mi rendo conto che se vogliamo che +continuino a lavorare dobbiamo appoggiarli. </p> + +<h3 id="arts">Sostenere l'arte</h3> + +<p>Ho due proposte su come sostenere gli artisti, in modo compatibile con la +condivisione. Ciò ci permetterebbe di farla finita con la guerra alla +condivisione, sostenendo gli artisti. </p> + +<p>Un metodo usa denaro proveniente dalle tasse. Redistribuiamo una certa somma +di denaro pubblico tra gli artisti. Ma quanto dovrebbe ottenere ogni +artista? Si tratta di misurare la popolarità. Il sistema attuale in teoria +sostiene gli artisti in base alla loro popolarità. Quindi, dico, prendiamo +questo per buono, continuiamo questo sistema basato sulla +popolarità. Possiamo misurare la popolarità degli artisti con qualche tipo +di sondaggio o di campionamento, in modo da non dover sorvegliare +nessuno. Si può rispettare l'anonimato delle persone. </p> + +<p>Supponiamo di fare una stima approssimativa di popolarità per ogni artista, +come facciamo a convertirla in una somma di denaro? Il modo più ovvio è: +distribuire il denaro in proporzione alla popolarità. Quindi, se l'artista A +è mille volte più popolare dell'artista B, A otterrà un migliaio di volte +più denaro di B. Ma questa non è una distribuzione efficace del denaro. Non +è indirizzare i soldi per un buon uso. E' facile per una star A essere un +migliaio di volte più popolare di un artista di discreto successo B. Se +usiamo una proporzione lineare, daremo ad A mille volte i soldi che diamo a +B. E questo significa che si verificheranno solo due alternative: o +renderemo A ricco sfondato, o non stiamo sostenendo B abbastanza. </p> + +<p>Il denaro che usiamo per fare A enormemente ricco rappresenta un fallimento +nel fare un lavoro effettivo di supporto delle arti; così, è +inefficiente. Perciò dico: usiamo la radice cubica. Il concetto di +applicazione della radice cubica è più o meno così. Il punto è: se A è un +migliaio di volte più popolare di B, con la radice cubica A otterrà dieci +volte quanto spetta a B, non mille volte tanto, ma solo dieci volte +tanto. L'utilizzo della radice cubica va a spostare un sacco di soldi dalle +star agli artisti mediamente popolari. E questo significa che con meno soldi +si possono sostenere adeguatamente un numero molto più grande di artisti. </p> + +<p>Ci sono due ragioni per cui questo sistema utilizzerebbe meno denaro di +quello che paghiamo ora. Prima di tutto perché significherebbe sostenere gli +artisti, ma non le società, secondo perché sarebbe uno spostare i soldi +dalle star agli artisti di moderata popolarità. Ora, rimarrebbe il caso che +più popolari si è, più soldi si ottiene. Così la star A in ogni caso +otterrebbe più di B, ma non astronomicamente di più. </p> + +<p>Questo è un metodo, e poiché non sarà una quantità di denaro tanto grande +non è particolarmente importante il modo in cui prendere i soldi. Potrebbero +derivare da una tassa speciale sulla connettività Internet, o potrebbe +essere una voce di un budget generale che venga assegnato a questo scopo. A +noi non importerebbe perché non sarebbe una cifra molto grande; sicuramente +sarebbe inferiore a quanto stiamo pagando ora. </p> + +<p>L'altro metodo che propongo è di effettuare dei versamenti +volontari. Supponiamo che ogni player sia fornito di un pulsante +utilizzabile per inviare un euro. Tantissime persone lo manderebbero, dopo +tutto non sono tanti soldi. Penso che molti di voi premerebbero quel +pulsante ogni giorno, per dare un euro a qualche artista che abbia fatto un +lavoro che vi è piaciuto. Ma nessuno ve lo farebbe fare, non ci sarebbero +richieste o ordini o pressioni di nessun tipo per inviare il denaro; lo si +farebbe solo perché se ne ha voglia. Ci sono anche alcune persone che non lo +farebbero perché sono poveri e non possono permettersi di versare un +euro. Ed è un bene che non lo diano, non c'è bisogno di spremere soldi dai +poveri per sostenere gli artisti. Ci sono abbastanza persone non povere che +sarebbero felici di poterlo fare. Perché non dare un euro a qualche artista +oggi, se si è apprezzato il suo lavoro? E' troppo scomodo darglielo? Quindi +la mia proposta è di eliminare l'inconveniente. Se l'unico motivo di non +dare quell'euro è che si avrebbe un euro in meno, si dovrebbe fare +abbastanza spesso. </p> + +<p>Quindi, ecco le mie due proposte su come sostenere gli artisti, +incoraggiando la condivisione, perché la condivisione è buona. Facciamola +finita con la guerra alla condivisione, e con le leggi come la DADVSI e la +HADOPI, non sono solo i metodi che propongono ad essere sbagliati, sono le +finalità ad esserlo. Ecco perché propongono misure crudeli e +draconiane. Stanno cercando di fare qualcosa di cattivo in sé. Quindi, +sosteniamo gli artisti in altri modi. </p> + +<h3 id="rights">Diritti nel cyberspazio</h3> + +<p>L'ultima minaccia alla nostra libertà nella società digitale sta +nell'assenza di un diritto a compiere certe azioni, nello spazio +digitale. Nel mondo fisico, se hai certe opinioni e vuoi distribuire copie +di un testo che le espone, sei libero di farlo. Potresti persino comprare +una stampante per stampare questo testo, distribuirlo per strada, o +affittare un negozio per farlo. Se vuoi raccogliere denaro per sostenere la +tua causa, ti basta avere una lattina e la gente può inserirvi dei +soldi. Non hai bisogno di ottenere l'approvazione o la cooperazione di +qualcun altro per fare queste cose. </p> + +<p>Ma su Internet ne hai bisogno. Ad esempio, se vuoi distribuire un testo su +Internet, hai bisogno di aziende che ti aiutino a farlo. Non puoi farlo da +solo. Se vuoi avere un sito internet, ti serve il sostegno di un ISP o di un +servizio di hosting, e devi registrare un dominio. Quindi hai bisogno che +loro continuino a lasciarti fare quello che fai. Quindi, stai agendo grazie +alla tolleranza, non grazie al diritto. </p> + +<p>E se vuoi ricevere denaro, non puoi semplicemente usare una lattina. Ti +serve la cooperazione di un'azienda che gestisca i pagamenti. E ciò rende +le nostre attività digitali suscettibili di essere soppresse. Ce ne siamo +resi conto quando il governo degli Stati Uniti ha lanciato un "distributed +denial of service attack" (attacco distribuito di negazione del servizio, +DDoS) contro WikiLeaks. Sto giocando con le parole, poiché in genere questa +espressione indica un altro tipo di attacco. Ma si adatta perfettamente a +quanto è stato fatto dagli Stati Uniti. Gli Stati Uniti si rivolsero ai vari +servizi di rete da cui WikiLeaks dipendeva, ed intimarono loro di tagliare +il servizio a WikiLeaks. Ed essi lo fecero!</p> + +<p>Ad esempio, WikiLeaks aveva noleggiato alcuni server di Amazon. Il governo +degli Stati Uniti disse ad Amazon "Taglia il servizio a WikiLeaks", ed essi +lo fecero, arbitrariamente. Poi, Amazon aveva alcuni nomi di dominio come +wikileaks.org, e il governo degli Stati Uniti provò a disattivare questi +domini. Ma non ci riuscì, alcuni di essi erano al di fuori del proprio +controllo, e non furono disattivati. </p> + +<p>Poi c'erano le società specializzate in pagamenti. Gli USA andarono da +PayPal, e dissero: "Smettete con i trasferimenti di denaro a Wikileaks o vi +renderemo la vita difficile." Dopodiché PayPal interruppe i pagamenti a +Wikileaks. Poi andarono da Visa e Mastercard e li indusse a fermare i +pagamenti a Wikileaks. Altri iniziarono a raccogliere denaro per conto di +Wikileaks e il loro account fu pure chiuso. Ma in questo caso, forse si può +fare qualcosa. C'era una società in Islanda che ha iniziato una raccolta di +denaro per conto di Wikileaks, e così Visa e Mastercard hanno chiuso il suo +account; ma non poteva più ricevere denaro neppure dai suoi clienti. Ora, +pare che questa società abbia citato in giudizio Visa e Mastercard, secondo +le normative dell'Unione europea, perché Visa e Mastercard insieme hanno +formato un quasi-monopolio. Non è permesso loro arbitrariamente di negare il +servizio a chi vogliono. </p> + +<p>Bene, questo è un esempio di come le cose devono essere per tutti i tipi di +servizi che usiamo in Internet. Se avete noleggiato un deposito per +distribuire delle dichiarazioni dei vostri pensieri, o qualsiasi altro tipo +di informazioni che è possibile distribuire legalmente, il padrone di casa +non vi può cacciare solo perché non gli piace quello che dite. Finché si +continua a pagare l'affitto, si ha il diritto di rimanere in quello spazio +per tutto il periodo di tempo che si è concordato nel contratto. Di +conseguenza ci sono dei diritti da far rispettare. E non possono sospenderti +la linea del telefono perché alla compagnia telefonica non piace quello che +hai detto o perché qualche entità potente non ha gradito le cose che dici e +ha minacciato la compagnia telefonica. No! Finché paghi le bollette e +rispetti alcune regole fondamentali, non possono toglierti la linea +telefonica. Questo è ciò che significa avere dei diritti! </p> + +<p>Quindi se spostiamo la nostra attività dal mondo fisico al mondo virtuale, +allora o manteniamo gli stessi diritti nel mondo virtuale, o subiamo un +danno. In conclusione, la precarietà di tutte le nostre attività su Internet +è l'ultima delle minacce di cui vi volevo parlare. </p> + +<p>Per altre informazioni sul software libero vi rinvio a gnu.org. Potete dare +un'occhiata anche a fsf.org, il sito della Free Software Foundation, dove +troverete diversi modi per sostenerci e potrete diventare membri della Free +Software Foundation. […] Oppure potreste diventare membri di FSF +Europe, fsfe.org. […]</p> + +<h3 id="footnotes">Note</h3> + +<ol> + <li id="f1">Nel 2017 si considera che i brevetti su programmi per l'ascolto di file MP3 +siano scaduti.</li> +</ol> + +<div class="translators-notes"> + +<!--TRANSLATORS: Use space (SPC) as msgstr if you don't have notes.--> + </div> +</div> + +<!-- for id="content", starts in the include above --> +<!--#include virtual="/server/footer.it.html" --> +<div id="footer"> +<div class="unprintable"> + +<p>Per informazioni su FSF e GNU rivolgetevi, possibilmente in inglese, a <a +href="mailto:gnu@gnu.org"><gnu@gnu.org></a>. Ci sono anche <a +href="/contact/">altri modi di contattare</a> la FSF. Inviate segnalazioni +di link non funzionanti e altri suggerimenti relativi alle pagine web a <a +href="mailto:webmasters@gnu.org"><webmasters@gnu.org></a>.</p> + +<p> +<!-- TRANSLATORS: Ignore the original text in this paragraph, + replace it with the translation of these two: + + We work hard and do our best to provide accurate, good quality + translations. However, we are not exempt from imperfection. + Please send your comments and general suggestions in this regard + to <a href="mailto:web-translators@gnu.org"> + + <web-translators@gnu.org></a>.</p> + + <p>For information on coordinating and submitting translations of + our web pages, see <a + href="/server/standards/README.translations.html">Translations + README</a>. --> +Le traduzioni italiane sono effettuate ponendo la massima attenzione ai +dettagli e alla qualità, ma a volte potrebbero contenere imperfezioni. 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Modifiche +successive di Andrea Pescetti, Gaetano Debenedetto.</div> + +<p class="unprintable"><!-- timestamp start --> +Ultimo aggiornamento: + +$Date: 2019/12/30 12:08:30 $ + +<!-- timestamp end --> +</p> +</div> +</div> +<!-- for class="inner", starts in the banner include --> +</body> +</html> |