summaryrefslogtreecommitdiff
path: root/talermerchantdemos/blog/articles/it/free-digital-society.html
diff options
context:
space:
mode:
Diffstat (limited to 'talermerchantdemos/blog/articles/it/free-digital-society.html')
-rw-r--r--talermerchantdemos/blog/articles/it/free-digital-society.html1193
1 files changed, 1193 insertions, 0 deletions
diff --git a/talermerchantdemos/blog/articles/it/free-digital-society.html b/talermerchantdemos/blog/articles/it/free-digital-society.html
new file mode 100644
index 0000000..036fd12
--- /dev/null
+++ b/talermerchantdemos/blog/articles/it/free-digital-society.html
@@ -0,0 +1,1193 @@
+<!--#set var="PO_FILE"
+ value='<a href="/philosophy/po/free-digital-society.it.po">
+ https://www.gnu.org/philosophy/po/free-digital-society.it.po</a>'
+ --><!--#set var="ORIGINAL_FILE" value="/philosophy/free-digital-society.html"
+ --><!--#set var="DIFF_FILE" value="/philosophy/po/free-digital-society.it-diff.html"
+ --><!--#set var="OUTDATED_SINCE" value="2019-05-19" -->
+
+<!--#include virtual="/server/header.it.html" -->
+<!-- Parent-Version: 1.86 -->
+
+<!-- This file is automatically generated by GNUnited Nations! -->
+<title>Una società digitale libera - Cosa rende buona o cattiva l'inclusione
+digitale? - Progetto GNU - Free Software Foundation</title>
+
+<!--#include virtual="/philosophy/po/free-digital-society.translist" -->
+<!--#include virtual="/server/banner.it.html" -->
+<!--#include virtual="/server/outdated.it.html" -->
+<h2>Una società digitale libera - Cosa rende buona o cattiva l'inclusione
+digitale?</h2>
+
+<p class="center"> <em>Trascrizione di una lezione di Richard M. Stallman<br />
+tenuta a Sciences Po a Parigi il 19 ottobre 2011.</em></p>
+
+<p>(&Egrave; disponibile anche <a
+href="http://audio-video.gnu.org/video/stallman-sciencespo-freesociety.webm">
+un video</a> di questa lezione)</p>
+
+<p><strong>Indice</strong></p>
+
+<ul>
+ <li><a href="#intro">Introduzione</a></li>
+ <li><a href="#surveillance">Sorveglianza</a></li>
+ <li><a href="#censorship">Censura</a></li>
+ <li><a href="#formats">Formati di dati proprietari</a></li>
+ <li><a href="#proprietary">Software non libero</a></li>
+ <li><a href="#four-freedoms">Le 4 libertà del software libero</a></li>
+ <li><a href="#gnu">Il progetto GNU e il movimento del Software Libero</a></li>
+ <li><a href="#education">Software libero e istruzione</a></li>
+ <li><a href="#services">Servizi Internet</a></li>
+ <li><a href="#voting">Computer per votare</a></li>
+ <li><a href="#sharing">La guerra alla condivisione</a></li>
+ <li><a href="#arts">Sostenere l'arte</a></li>
+ <li><a href="#rights">Diritti nel cyberspazio</a></li>
+</ul>
+
+<h3 id="intro">Introduzione</h3>
+
+<p>I progetti che hanno lo scopo dell'inclusione digitale partono da un
+importante presupposto. Si assume che la partecipazione nella società
+digitale sia positiva, ma ciò non è necessariamente vero. Fare parte di una
+società digitale può essere positivo o negativo, dipende da quanto questa
+società è giusta. Ci sono molte modalità con le quali la nostra libertà è
+attaccata dalla tecnologia digitale. La tecnologia digitale può peggiorare
+la situazione, e lo farà, a meno che non lottiamo per impedirlo. </p>
+
+<p>Quindi, se abbiamo una società digitale ingiusta, dovremmo annullare i
+progetti per l'inclusione digitale, e lanciare progetti per l'estrazione
+digitale. Se la società digitale non rispetta la libertà delle persone,
+queste persone dovrebbero esserne tirate fuori. Oppure dobbiamo intervenire
+sulla società digitale affinché rispetti le libertà delle persone. </p>
+
+<h3 id="surveillance">Sorveglianza</h3>
+
+<p>Quali sono le minacce? In primo luogo, la sorveglianza. I computer sono il
+sogno di Stalin: sono strumenti perfetti per sorvegliare, poiché possono
+archiviare ogni tipo di attività degli utenti. Le informazioni possono
+essere salvate in un archivio indicizzato, residente su un database
+centralizzato, ideale per ogni tiranno che intenda schiacciare le
+opposizioni. </p>
+
+<p>La sorveglianza a volte è messa in atto dai nostri stessi computer. Ad
+esempio, se hai un computer con Microsoft Windows in esecuzione, quel
+computer ti sorveglia. Ci sono funzioni in Windows che inviano dati ad
+alcuni server, a proposito dell'utilizzo del computer. Una funzione di
+sorveglianza è stata scoperta qualche mese fa sull'iPhone, ed alcuni hanno
+iniziato a chiamarlo "spy-phone". Flash player ha ugualmente una funzione di
+sorveglianza, così come lo "Swindle" di Amazon. Il nome originale è Kindle,
+io preferisco chiamarlo "Swindle", <em>truffa</em>, poiché il suo scopo è
+quello di truffare gli utenti, privandoli della loro libertà. Obbliga gli
+utenti a identificarsi quando acquistano un libro, ciò significa che Amazon
+possiede una grande lista dei libri letti da ogni utente. Una lista del
+genere non dovrebbe esistere in nessun luogo. </p>
+
+<p>La maggior parte dei telefoni cellulari trasmette la loro posizione,
+calcolata grazie a sistemi GPS, su richiesta da parte di sistemi remoti. La
+compagnia telefonica accumula un'enorme lista di luoghi dove gli utenti sono
+stati. Un parlamentare tedesco del partito dei Verdi [correzione successiva:
+Malte Spitz è dello staff dei Verdi, ma non è un parlamentare] ha chiesto
+alla compagnia telefonica di fornirgli i dati a proposito dei luoghi dove
+lui stesso era stato. È stato costretto a citare la compagnia, ricorrere
+alla giustizia per ottenere queste informazioni. E quando le ha ottenute, ha
+ricevuto 44.000 posizioni geografiche per un periodo di sei mesi. Si tratta
+di più di duecento informazioni al giorno! Ciò significa che qualcuno
+potrebbe creare un'ottima schedatura delle attività di una persona,
+semplicemente osservando questi dati. </p>
+
+<p>Possiamo impedire ai nostri computer di sorvegliarci, se abbiamo il
+controllo del software eseguito. Tuttavia, molti non hanno il controllo del
+software che eseguono. Il software non libero ha delle caratteristiche in sé
+malvagie, come la sorveglianza. Comunque, la sorveglianza non è solo attuata
+dai nostri computer, ma anche dagli intermediari. Ad esempio, gli ISP
+europei sono tenuti a conservare le informazioni sull'uso delle
+comunicazioni su internet per un lungo periodo, nel caso in cui, per
+qualunque ragione, lo Stato decida in seguito di investigare. </p>
+
+<p>Anche se è possibile impedire a un telefono cellulare la trasmissione della
+posizione geografica, il sistema può rilevare approssimatamente la posizione
+geografica, confrontando il tempo di trasmissione del segnale a diversi
+ripetitori. Ne consegue che il sistema può sorvegliare gli utenti anche
+senza una particolare azione da parte del telefono cellulare. </p>
+
+<p>Allo stesso modo funzionano le biciclette a noleggio nella città di
+Parigi. Ovviamente il sistema è a conoscenza sia del punto di ritiro della
+bicicletta, sia del punto di riconsegna. Sono a conoscenza del fatto che
+anche il percorso effettuato dalle biciclette viene tracciato. Quindi, non
+si tratta di un sistema di cui possiamo fidarci.</p>
+
+<p>Ma vi sono anche sistemi che nulla hanno a che fare con noi che esistono
+solo a scopi di monitoraggio. Per esempio, nel Regno Unito tutto il traffico
+su strada è monitorato. I movimenti di ogni vettura vengono registrati in
+tempo reale e possono essere tracciati dallo Stato in tempo reale. Questo
+viene fatto per mezzo di telecamere ai lati delle strade. </p>
+
+<p>Ora, l'unico modo che abbiamo per prevenire la sorveglianza indiretta o da
+parte di sistemi estranei è attraverso l'azione politica contro lo
+strapotere dei governi di poter tracciare e monitorare chiunque, ciò che
+naturalmente significa che non si deve tenere conto di alcun pretesto a cui
+possano aggrapparsi. Per mettere in pratica sistemi del genere, nessuna
+scusa è abbastanza valida - per monitorare tutti.</p>
+
+<p>In una società libera, quando siamo in pubblico, l'anonimato non è
+garantito. E' possibile venire riconosciuti e ricordati da qualcuno. E in
+seguito quel qualcuno potrebbe dire di averci visto in un certo posto. Ma
+quella informazione è diffusa. Non è opportunisticamente confezionata per
+tracciare le azioni di chiunque e indagare su cosa ha fatto. Raccogliere
+quel tipo di informazione rappresenta un grosso lavoro, perciò viene fatto
+solo in circostanze particolari in cui sia necessario. </p>
+
+<p>Tuttavia, la sorveglianza digitale rende possibile la centralizzazione e
+l'indicizzazione di tutte queste informazioni. Un regime ingiusto può
+trovarle, e scoprire tutto a proposito di tutti. Se un dittatore assume il
+potere, come potrebbe accadere ovunque, le persone si rendono conto di non
+poter comunicare con i dissidenti in un modo che permetta allo Stato di
+accorgersene. Ma se il dittatore dispone già di informazioni raccolte
+durante gli anni a proposito delle comunicazioni dei cittadini, è troppo
+tardi per qualunque precauzione. Infatti, questo dittatore ha già tutte le
+informazioni per giungere alla conclusione: "se un dato cittadino ha parlato
+con un dissidente, forse è anch'egli un dissidente da arrestare e
+torturare". </p>
+
+<p>Quindi, c'è bisogno di condurre <em>immediatamente</em> una campagna per
+mettere fine alla sorveglianza digitale. Non possiamo permetterci di
+aspettare che arrivi un dittatore per accorgerci che il problema è
+importante; e non serve una palese dittatura affinché i diritti umani siano
+messi in discussione.</p>
+
+<p>Non definirei il Regno Unito una dittatura. Comunque, non si tratta neanche
+di un paese molto democratico, infatti la sorveglianza è un modo di
+schiacciare la democrazia. Qualche anno fa, un gruppo di persone stava
+andando ad una manifestazione di protesta, o almeno così credevano. Ma
+furono arrestati prima di poter scendere in piazza, poiché la loro auto era
+stata tracciata attraverso un sistema universale di tracciatura delle
+automobili. </p>
+
+<h3 id="censorship">Censura</h3>
+
+<p>La seconda minaccia è la censura. La censura non è una novità, esisteva ben
+prima che i computer venissero inventati. Ma 15 anni fa, pensavamo che
+Internet potesse proteggerci dalla censura, sfidandola. In seguito, la Cina
+e altri regimi chiaramente tirannici hanno compiuto grossi sforzi per
+imporre la censura su Internet. Noi abbiamo reagito affermando "Che novità!
+Non è affatto sorprendente che governi come quelli mettano in atto tali
+comportamenti". </p>
+
+<p>Ma oggi la censura è imposta in paesi che non vengono normalmente
+considerati delle dittature, come il Regno Unito, la Francia, la Spagna,
+l'Italia, la Danimarca... </p>
+
+<p>Questi paesi dispongono tutti di un sistema che impedisce l'accesso ad
+alcuni siti internet. La Danimarca ha predisposto un sistema che blocca
+l'accesso ad una lunga lista di siti internet, che era tenuta segreta. I
+cittadini non dovevano sapere come il governo li stava censurando, ma la
+lista è stata scoperta e pubblicata su WikiLeaks. A quel punto, la Danimarca
+ha aggiunto WikiLeaks alla lista dei siti censurati. Quindi, il resto del
+mondo può rendersi conto di come i danesi siano censurati, ma i danesi
+stessi non possono farlo. </p>
+
+<p>Qualche mese fa la Turchia, che dichiara di rispettare alcuni diritti umani,
+ha annunciato che ogni utente di internet avrebbe avuto la scelta tra essere
+censurato ed essere censurato ancora di più. Quattro diversi livelli di
+censura tra cui scegliere. Ma la libertà non rientra tra le opzioni. </p>
+
+<p>L'Australia intendeva imporre filtri su Internet, ciò è stato
+impedito. Comunque, l'Australia ha un diverso sistema di censura: la censura
+dei link. Ciò significa che, se un sito internet australiano ha un link a
+qualche sito censurato al di fuori dell'Australia, il sito australiano può
+essere punito. Electronic Frontiers Australia, un'organizzazione in difesa
+dei diritti umani in ambito digitale in Australia ebbe a postare un link che
+puntava a un sito di politica straniero. Le fu ordinato di cancellare il
+link o pagare una sanzione di $11.000 al giorno. Quindi lo cancellarono,
+cos'altro avrebbero potuto fare? Questo è un sistema di censura parecchio
+rigido. </p>
+
+<p>In Spagna le misure di censura che sono state adottate all'inizio di
+quest'anno permettono ufficialmente di chiudere in modo arbitrario un sito
+Internet in Spagna oppure di imporre dei filtri per bloccare l'accesso a un
+sito ospitato fuori dalla Spagna. Ed è possibile farlo senza alcun
+provvedimento giudiziario. Questa è stata una delle motivazioni del
+movimento degli <cite>Indignados</cite>, che manifestano in piazza. </p>
+
+<p>Ci sono state manifestazioni di piazza anche in Turchia, dopo un annuncio
+simile, ma il governo si è rifiutato di cambiare la sua condotta politica. </p>
+
+<p>E' necessario riconoscere che un Paese che imponga atti di censura su
+Internet non è un Paese libero. E non è neppure un governo giusto. </p>
+
+<h3 id="formats">Formati di dati proprietari</h3>
+
+<p>Una ulteriore minaccia alla nostra libertà proviene dai formati dei dati che
+pongono restrizioni agli utenti. </p>
+
+<p>Qualche volta succede a causa della segretezza dei formati. Esistono molti
+programmi che salvano i dati utente in un formato segreto, allo scopo di
+impedire all'utente di prendere quei dati e usarli con qualche altro
+programma. L'obiettivo è di prevenire l'interoperabilità.</p>
+
+<p>Ora, evidentemente, se un programma implementa un formato segreto è perché
+il programma non è un software libero. Quindi questo è un altro tipo di
+caratteristica negativa. La sorveglianza è un genere di caratteristica
+negativa che si trova in alcuni programmi non liberi; utilizzare formati
+segreti per limitare gli utenti è un altro tipo di aspetto dannoso che si
+può trovare in alcuni programmi non liberi. </p>
+
+<p>Però se abbiamo un programma libero che gestisce un certo formato, va da sé
+che quel formato non è segreto. Quel particolare tipo di caratteristica
+dannosa può solo esistere in un programma non libero. In teoria anche un
+programma libero potrebbe comprendere funzioni di sorveglianza, ma in
+pratica questo non accade perché gli utenti troverebbero un rimedio. Agli
+utenti la cosa non piacerebbe per cui la sistemerebbero. </p>
+
+<p>In ogni caso, troviamo formati segreti di dati utilizzati per la
+pubblicazione di opere dell'ingegno. Si trovano formati segreti usati per
+audio, per esempio musica, per video, per libri... E questi formati segreti
+sono noti come Digital Restrictions Management (Gestione digitale delle
+restrizioni), o DRM, o <em>manette digitali</em>. </p>
+
+<p>Così, i lavori sono pubblicati in formati segreti in modo che solo i
+programmi proprietari possano riprodurli, in modo che questi programmi
+proprietari esercitino la brutta caratteristica di limitare gli utenti,
+impedendo loro di fare qualcosa che sarebbe naturale fare. </p>
+
+<p>E questo è messo in pratica addirittura da enti pubblici per comunicare con
+le persone. Ad esempio, la televisione pubblica italiana rende i propri
+programmi disponibili sul web in un formato denominato VC-1, che
+presumibilmente è uno standard, ma uno standard tenuto segreto. Non riesco
+ad immaginare come un'entità finanziata dal denaro pubblico possa
+giustificare l'utilizzo di un formato segreto per comunicare con i
+cittadini. Ciò dovrebbe essere illegale. In effetti, penso che ogni utilizzo
+del Digital Restriction Management dovrebbe essere illegale. A nessuna
+azienda dovrebbe esserne permesso l'uso.</p>
+
+<p>Esistono anche formati non segreti, ma che presentano restrizioni simili a
+quelle presenti nei formati segreti, ad esempio in Flash. Flash non è un
+formato segreto, ma Adobe rilascia continuamente nuove versioni diverse,
+così velocemente che non è possibile produrre in tempo software libero
+capace di supportarle; ne consegue che gli effetti sono simili a quelli dei
+formati segreti. </p>
+
+<p>Inoltre ci sono i formati brevettati, come il formato MP3<a
+href="#f1"><sup>1</sup></a> per l'audio. È male distribuire file audio in
+formato MP3! Esiste software libero in grado di gestire file MP3, di
+leggerli e di crearne di nuovi. Tuttavia, poiché il formato è brevettato in
+molti paesi, molti distributori di software libero non osano distribuire
+questi programmi; quindi se si tratta di sistemi GNU/Linux, questi sistemi
+non includono un lettore per gli MP3. Ne consegue che chiunque distribuisca
+musica in formato MP3 sta esercitando una pressione affinché GNU/Linux non
+venga utilizzato. Certo, chi è esperto può trovare un pacchetto di software
+libero e installarlo, ma molte persone non sono esperte, e queste persone
+osserveranno che hanno installato GNU/Linux (in una versione che non
+contiene quel software) e che non riescono a usarlo per leggere i file MP3,
+e daranno la colpa al sistema operativo senza immaginare che la colpa è
+invece del formato MP3. I fatti sono questi.</p>
+
+<p>Perciò, se si vuole sostenere la libertà, non si devono distribuire files
+MP3. Ecco perché dico che se state registrando la mia conferenza e volete
+distribuirne delle copie, non fatelo in un formato coperto da brevetto come
+MPEG-2 o MPEG-4 oppure MP3. Usate un formato compatibile con i software
+liberi, come per esempio OGG oppure WebM. E, tra l'altro, se avete
+intenzione di distribuire copie della registrazione, per favore fornitele di
+licenza CC-Non opere derivate. Questa è un'espressione del mio punto di
+vista personale. Se questa fosse una lezione per un corso, se avesse scopi
+didattici, allora dovrebbe essere libera, ma l'enunciazione di opinioni è
+un'altra cosa. </p>
+
+<h3 id="proprietary">Software non libero</h3>
+
+<p>Ora, questo mi porta ad un'altra insidia che proviene da software su cui
+l'utente non ha controllo. In altre parole: software che non è libero,
+"libre" come si direbbe in francese. La lingua francese è più esplicita
+dell'inglese in questo particolare punto. Il termine inglese free significa
+sia "libero" che "gratuito", ma quando parlo di "software libero" ("free
+software" in inglese) non intendo "gratuito". Non sto parlando di prezzi. Il
+prezzo è una questione secondaria, solo un dettaglio, perché non ha
+implicazioni etiche. Se io ho una copia di un programma e te la vendo a un
+euro o a cento euro, a chi importa? Perché qualcuno dovrebbe pensare che sia
+bene o male? O presumere che te l'abbia dato gratuitamente... ancora, chi se
+ne importa? Ma se questo programma rispetta o meno la tua libertà, quello sì
+che è importante! </p>
+
+<p>Dunque il software libero è software che rispetta la libertà
+dell'utente. Che cosa vuol dire? Alla fine ci sono due possibilità con il
+software: o è l'utente che controlla il programma o è il programma che
+controlla gli utenti. Se gli utenti godono di certe libertà essenziali,
+allora sono <em>loro</em> che controllano il programma, e quelle libertà
+sono il metro di valutazione del software libero. Ma se gli utilizzatori
+<em>non</em> detengono completamente le libertà essenziali, allora il
+programma ha il controllo sugli utenti. Ma c'è qualcuno che controlla quel
+programma e, per suo tramite, ha <em>potere</em> sugli utenti. </p>
+
+<p>Così, un programma non libero è uno strumento per dare a qualcuno
+<em>potere</em> su tante altre persone ed è un potere iniquo che nessuno
+dovrebbe mai avere. Ecco perché il software non libero, il software
+proprietario è una ingiustizia e non dovrebbe esistere: perché lascia
+l'utente senza libertà.</p>
+
+<p>Inoltre spesso lo sviluppatore che ha il controllo sul programma ha la
+tentazione di inserire piccole funzioni maligne per ottenere vantaggi o
+abusare di quegli utenti. Viene tentato perché sa bene che può cavarsela
+impunemente: dal momento che il suo programma controlla gli utenti e non
+viceversa, se vi inserisce una funzione maligna gli utenti non sono in grado
+di metterla a posto, non possono togliere la funzione maligna.</p>
+
+<p>Vi ho già parlato di due generi diversi di funzioni maligne: le
+caratteristiche di sorveglianza, come quelle che si trovano in Windows,
+nell'iPhone, nel Flash player e nello "Swindle". Esistono anche funzioni
+restrittive per gli utenti, che lavorano con formati segreti di dati, e si
+trovano in Windows, Macintosh, nell'iPphone, Flash player, l'Amazon
+"Swindle", la Playstation 3 e in tantissimi altri programmi. </p>
+
+<p>L'altra tipologia di caratteristiche maligne è rappresentata dalle
+"backdoor". Ciò significa che qualcosa in un certo programma attende comandi
+remoti per obbedire loro, e questi comandi possono danneggiare
+l'utente. Siamo a conoscenza di "backdoor" in Windows, nell'iPhone e nello
+"Swindle" Amazon. Lo "Swindle" ha una "backdoor" capace di rimuovere libri a
+distanza. Siamo a conoscenza di questo fatto per averlo direttamente
+osservato. Nel 2009 Amazon ha rimosso in modo remoto migliaia di copie di un
+libro in particolare. Si trattava di copie autorizzate, che la gente aveva
+ottenuto direttamente da Amazon, quindi Amazon sapeva esattamente dove
+trovarle: ecco come Amazon ha inviato le istruzioni per rimuovere questi
+libri. Sai che libro è stato cancellato da Amazon? 1984 di George
+Orwell. [risate] È un libro che chiunque dovrebbe leggere, poiché tratta di
+uno stato totalitario che metteva in pratica comportamenti come la
+cancellazione di libri non graditi. Chiunque dovrebbe leggerlo, ma non sullo
+"Swindle" di Amazon. [risate]</p>
+
+<p>In ogni caso, funzioni maligne sono presente nella maggior parte dei
+programmi non liberi più usati, ma sono rare nel software libero, per il
+quale gli utenti mantengono il controllo: possono leggere il codice sorgente
+e possono modificarlo. Quindi, se c'è una funzione maligna, qualcuno la
+noterà prima o poi, e la correggerà. Ne consegue che chiunque intenda
+introdurre una funzione maligna non sarà tentato dall'uso del software
+libero, poiché sa bene che potrebbe cavarsela per un po', ma che prima o poi
+qualcuno se ne accorgerà, rimuoverà il difetto, e tutti perderanno
+credibilità nell'autore della "backdoor". E non è bello sapere di essere
+destinati al fallimento. Ecco perché le funzioni maligne sono rare nel
+software libero, e comuni nel software proprietario.</p>
+
+<h3 id="four-freedoms">Le quattro libertà del software libero</h3>
+
+<p>Le libertà essenziali sono quattro: </p>
+
+<ul>
+ <li>Libertà 0 è la libertà di eseguire il programma come vuoi.</li>
+ <li>Libertà 1 è la libertà di studiare il codice sorgente e modificarlo, in modo
+che il programma esegua i tuoi compiti nel modo che desideri; </li>
+ <li>Libertà 2 è la libertà di aiutare gli altri. E' la libertà di fare delle
+copie esatte e distribuirle nei tempi che vuoi; </li>
+ <li>Libertà 3 è la libertà di dare un contributo alla tua comunità: E' la
+libertà di fare delle copie delle tue versioni modificate, se ne hai fatte,
+e poi distribuirle agli altri quando desideri. </li>
+</ul>
+
+<p>Tali libertà per essere congrue si devono applicare a tutte le attività
+della vita. Per esempio se si dice "questo è libero per uso accademico" non
+è libero. Perché è troppo limitato. Non si applica a tutte le aree della
+vita. In particolare, se un programma è libero, ciò significa che può essere
+modificato e distribuito per uso commerciale, perché il commercio è un'area,
+un'attività della vita. E questa libertà deve essere applicata a tutti i
+tipi di attività. </p>
+
+<p>Comunque, non è necessario mettere in atto nessuno di questi
+comportamenti. Il cuore della questione riguarda la libertà di metterli in
+atto se si desidera, quando si desideri. Ma non esiste mai un obbligo di
+farlo. Nessuno è tenuto ad eseguire un programma. Nessuno è tenuto a
+studiare o a modificare il codice sorgente. Nessuno è obbligato a fare delle
+copie. Non devi per forza distribuire delle versioni modificate. Il punto è
+che dovresti essere libero di farlo, <em>se lo desideri</em>. </p>
+
+<p>La libertà numero 1, cioè la libertà di studiare e modificare per far sì che
+il programma funzioni come si desidera, include qualcosa che potrebbe non
+essere ovvio in un primo momento. Se il programma è commercializzato e uno
+sviluppatore può fornire un aggiornamento funzionante, devi poter essere in
+grado di far funzionare la tua versione su quel prodotto. Se il prodotto
+accetta solo le versioni provenienti dallo sviluppatore, e si rifiuta di
+eseguire le tue, l'eseguibile presente in quel prodotto non è software
+libero. Anche se è stato compilato a partire da codice sorgente libero, non
+è libero perché manca la libertà di far funzionare il programma come meglio
+si ritenga. Quindi, la libertà 1 deve essere effettiva, non soltanto
+teorica. Deve esserci la libertà di utilizzare la <em>propria</em> versione,
+non solo la libertà di creare del codice non funzionante. </p>
+
+<h3 id="gnu">Il progetto GNU e il movimento del Software Libero</h3>
+
+<p>Ho lanciato il movimento del Software Libero nel 1983, quando ho annunciato
+il piano di sviluppare un sistema operativo libero dal nome GNU. La
+denominazione GNU è un gioco, anche perché fa parte dello spirito hacker
+divertirsi anche quando si fa qualcosa di <em>molto</em> serio. Non credo ci
+sia niente di più serio e importante della difesa della libertà. </p>
+
+<p>Ma ciò non significa che io non potessi dare al mio sistema un nome
+divertente. GNU è un gioco di parole perché è un acronimo ricorsivo: sta per
+"GNU is Not Unix", GNU Non è Unix. Quindi la "G" sta per GNU. </p>
+
+<p>In effetti, all'epoca, c'era una tradizione: chi scriveva un programma
+ispirandosi ad un altro programma, producendo qualcosa di simile al primo,
+riconosceva il merito del programma da cui si era ispirato dando al nuovo
+programma un nome con un acronimo ricorsivo, affermando che quel programma
+non era l'altro. Quindi, utilizzai Unix per le proprie caratteristiche
+tecniche, ma con il nome GNU, perché decisi di rendere GNU un sistema simile
+a Unix, con gli stessi comandi, le stesse chiamate di sistema, in modo da
+renderlo compatibile. In questo modo gli utenti di Unix potevano passare
+facilmente a GNU. </p>
+
+<p>Ma il motivo principale per sviluppare GNU fu unico. Che io ne sappia, GNU è
+l'unico sistema operativo, che sia stato sviluppato con lo scopo della
+libertà. Non per motivazioni di ordine tecnico, né di ordine
+commerciale. GNU è stato scritto per la vostra libertà. Perché senza un
+sistema operativo libero è impossibile utilizzare un computer in completa
+libertà. Poiché questa libertà mancava, volevo che fosse garantita alla
+gente, quindi era arrivato il momento di scrivere questo sistema operativo. </p>
+
+<p>Oggi GNU ha milioni di utenti, la maggior parte dei quali purtroppo non sa
+che sta utilizzando il sistema operativo GNU a causa della pratica, molto
+diffusa, di chiamare "Linux" il sistema completo. Spero che voi invece ci
+attribuirete i giusti meriti e chiamerete il sistema GNU+Linux o GNU/Linux,
+non è una richiesta eccessiva.</p>
+
+<p>Ma c'è un altro motivo per farlo. La persona che ha scritto Linux, uno dei
+componenti del sistema in uso oggi, non è d'accordo con il movimento del
+software libero. Se chiami l'intero sistema Linux, stai conducendo le
+persone verso questa idea, e non verso la nostra. Poiché egli non dirà alle
+persone che si meritano la libertà. Si limita a dire che preferisce il
+software pratico, attendibile, potente. Sta dicendo alla gente che questi
+sono i valori più importanti. </p>
+
+<p>Al contrario, se dici che il sistema è GNU+Linux - il sistema operativo GNU
+più il kernel Linux - allora sapranno di noi, e potrebbero ascoltare la
+nostra opinione. Ti meriti la libertà, e la libertà sarà persa se non la
+difendiamo - ci sarà sempre un Sarkozy pronto a portarla via. C'è bisogno di
+insegnare alla gente a pretendere la libertà, di essere pronti a lottare per
+la propria libertà ogni volta che qualcuno minaccia di metterla in
+discussione. </p>
+
+<p>Quindi, puoi immediatamente identificare chi non vuole parlare di queste
+idee di libertà: questi non parlano di software libero. Preferiscono usare
+il termine "open source". Questo termine è stato coniato da persone come il
+signor Torvalds, che preferiscono che queste tematiche etiche non
+emergano. Quindi, il modo in cui puoi aiutarci a farle emergere è usare il
+termine "libero". La tua posizione dipende da te, sei libero di dire quello
+che pensi. Se sei d'accordo con loro puoi dire open source. Se sei dalla
+nostra parte, mostralo dicendo "libero". </p>
+
+<h3 id="education">Software libero e istruzione</h3>
+
+<p>L'aspetto più importante riguardo al software libero è che nelle scuole si
+deve impiegare esclusivamente software libero ad uso didattico. In tutti i
+livelli scolastici dall'asilo all'università, è responsabilità morale della
+scuola introdurre all'utilizzo del solo software libero nel processo
+educativo, e in tutte le altre attività formative, comprese quelle in cui si
+afferma di diffondere l'alfabetizzazione digitale. In molte di queste
+attività si insegna l'utilizzo di Windows, il che significa che si insegna
+ad essere dipendenti. Insegnare alla gente a usare software proprietario è
+inculcare dipendenza, e l'ambito educativo non deve mai fare ciò che sta
+agli antipodi della sua missione. Le attività didattiche hanno una missione
+sociale: formare buoni cittadini per una società forte, capace, cooperativa,
+indipendente e libera. E, in ambito informatico questo ha un solo
+significato: insegnare software libero. Mai avviare all'utilizzo di
+programmi proprietari che equivale ad addestrare alla dipendenza. </p>
+
+<p>Perché pensate che alcuni sviluppatori di software proprietario offrano
+copie gratis alle scuole? Vogliono che le scuole rendano dipendenti i
+ragazzi. E in seguito, quando si laureano, sono ancora dipendenti e si sa
+che le aziende non offriranno più loro copie gratuite. Poi alcuni di loro
+trovano lavoro e vanno a lavorare per le aziende. Non più così tanti di
+loro, ma alcuni sì. E a queste compagnie non vengono certo offerte copie
+gratis. Oh, no! L'idea è che se è la scuola a portare gli studenti verso il
+cammino di una dipendenza permanente, loro possono trascinarsi dietro nella
+dipendenza il resto della società. Ecco il piano! E' come rifornire le
+scuole gratis di siringhe piene di eroina, dicendo "datela ai vostri
+studenti, la prima dose è gratis." Una volta che sviluppi dipendenza, devi
+pagare. Bene, come la scuola rifiuterebbe la droga perché non è giusto
+insegnare agli studenti a usare sostanze che provocano dipendenza, così deve
+rifiutare l'impiego di software proprietario. </p>
+
+<p>Qualcuno dice: "facciamo in modo che le scuole insegnino sia software libero
+che proprietario, cosicchè gli studenti prendano confidenza con
+entrambi". Questo è come dire "diamo a pranzo ai ragazzi sia tabacco che
+spinaci, così si abituano." No! La scuola deve dare buone abitudini, non
+negative! Quindi non ci dovrebbe essere Windows in una scuola, nè Macintosh,
+niente di proprietario in campo educativo. </p>
+
+<p>Ma anche per il bene di educare i programmatori. Vedete, c'è gente che ha un
+talento per la programmazione. Ragazzini sui dieci-tredici anni, di solito,
+ne sono affascinati e se usano un programma, vogliono sapere "come funziona
+questo?". Ma quando lo chiedono all'insegnante, se è proprietario,
+l'insegnante deve dire loro "Mi dispiace, ma è segreto, non c'è modo di
+scoprirlo". Il che significa una proibizione all'istruzione. Un programma
+proprietario è nemico dello spirito dell'educazione. E' conoscenza negata,
+di conseguenza non dovrebbe essere tollerata nella scuola, nemmeno se nella
+scuola ci fossero tante persone a cui non importasse nulla della
+programmazione e non volessero studiarla. Ancora, essendo nemico dello
+spirito educativo, non dovrebbe trovarsi nella scuola. </p>
+
+<p>Invece se il programma è libero, il docente può spiegare quello che sa e
+anche distribuire copie del codice sorgente, dicendo "leggete e capirete
+tutto". E quelli che ne subiscono il fascino sul serio, lo leggeranno
+eccome! E questo darà loro l'opportunità di iniziare ad apprendere come
+essere dei bravi programmatori. </p>
+
+<p>Per imparare ad essere un buon programmatore, hai bisogno di distinguere che
+certi modi di scrivere codice, anche quando hanno senso e sono corretti
+formalmente, non sono buoni perché altre persone potrebbero avere dei
+problemi a comprenderli. Il buon codice è codice chiaro su cui altri
+lavoreranno facilmente quando dovranno fare ulteriori modifiche. </p>
+
+<p>Come si impara a scrivere codice buono e chiaro? Lo si fa leggendo un sacco
+di codice e scrivendo un sacco di codice. Solo il software libero offre
+l'opportunità di leggere il codice dei programmi di grandi dimensioni che
+usiamo davvero. E poi devi scrivere tanto codice, ossia devi scrivere
+cambiamenti in grandi programmi. </p>
+
+<p>Come si impara a scrivere buon codice per programmi grandi? Devi cominciare
+dal piccolo, il che <em>non</em> significa un programmino, oh, no! Le sfide
+del codice per i programmi grandi non cominciano neanche a farsi vedere nei
+piccoli programmi. Il modo in cui si comincia dal piccolo nello scrivere
+codice per grandi programmi è nello scrivere piccole variazioni nei
+programmi grandi. E soltanto il software libero ti permette di fare questo.</p>
+
+<p>Quindi, se una scuola vuole offrire la possibilità di imparare a essere un
+bravo programmatore, è necessario che sia una scuola con software libero. </p>
+
+<p>Ma c'è un motivo più profondo, quello dell'educazione morale,
+dell'educazione alla cittadinanza. Per una scuola, insegnare fatti e
+competenze non è abbastanza, essa deve insegnare lo spirito della buona
+volontà, l'attitudine ad aiutare gli altri. Quindi, ogni classe dovrebbe
+avere questa regola "Studenti, se portate il software in classe, non potete
+tenerlo per voi, dovete condividerne delle copie con il resto della classe,
+inclusi il codice sorgente, nel caso in cui qualcuno sia interessato a
+studiarlo. Poiché questa classe è un luogo in cui la conoscenza è condivisa,
+portare del software proprietario in classe non è permesso.". La scuola è
+tenuta a fornire il buon esempio. Deve quindi fornire solo software libero e
+condividerne copie, incluso il codice sorgente, con chiunque desideri delle
+copie all'interno della classe. </p>
+
+<p>Chiunque tra voi abbia una connessione con una scuola dovrebbe intervenire
+ed esercitare pressione su quella scuola affinché adotti software libero. E
+dovete essere risoluti. Potrebbero volerci anni, ma il successo è possibile
+se non vi arrendete. Cercate alleati tra gli studenti, il corpo docente, il
+personale, i genitori, chiunque! E parlatene sempre come di una questione
+etica. Se qualcuno vuole deviare la discussione parlando dei vantaggi e
+degli svantaggi pratici, nei fatti sta ignorando il problema più
+importante. Dovete rispondergli "non si tratta di come insegnare meglio, si
+tratta di come impartire una buona formazione anziché una cattiva. Si tratta
+del modo di insegnare in modo giusto anziché in modo sbagliato, non
+semplicemente di come essere un po' più o meno efficaci." Quindi non
+lasciatevi distrarre da questi aspetti di importanza secondaria, ignorando
+quello che importa veramente! </p>
+
+<h3 id="services">Servizi internet</h3>
+
+<p>Passando oltre, ci sono due problematiche che sorgono dall'utilizzo dei
+servizi internet. Una di queste è che il server potrebbe abusare dei tuoi
+dati, un'altra è che potrebbe assumere il controllo del tuo computer. </p>
+
+<p>Le persone sono già a conoscenza della prima problematica. Ne sono
+consapevoli, se fornisci dati ad un servizio internet, esiste il problema
+dell'uso che ne viene fatto. Alcuni esempi? Il servizio potrebbe perdere i
+dati, potrebbe cambiarli, potrebbe rifiutarsi di recuperare i dati. E
+potrebbe mostrare i dati a qualcun altro, anche se non sei
+d'accordo. Quattro diverse possibilità. </p>
+
+<p>Adesso, sto parlando dei dati che <em>consapevolmente</em> hai fornito ad un
+sito. Naturalmente, molti di questi servizi potrebbero anche
+<em>sorvegliarti</em>. </p>
+
+<p>Prendiamo ad esempio Facebook. Gli utenti mandano grosse quantità di dati a
+Facebook, e uno degli aspetti negativi di Facebook consiste nel mostrare
+molti di quei dati a molta altra gente, e pur offrendo impostazioni per dire
+"no", potrebbero non funzionare veramente. Dopo tutto, se dici "qualcun
+altro può vedere questa informazione", uno di questi altri potrebbe renderla
+pubblica. Ora, non è una mancanza di Facebook, non potrebbero far nulla per
+prevenire questo, però dovrebbe mettere sull'avviso le persone. Invece di
+dire "condividi questo con la cerchia dei tuoi cosiddetti amici", dovrebbe
+dire "ricordati che i tuoi cosiddetti amici non sono veramente tuoi amici, e
+se vogliono metterti nei guai potrebbero rendere pubblico questo." Tutte le
+volte, dovrebbe ripeterlo, se vogliono comportarsi in modo etico con le
+persone. </p>
+
+<p>Siccome tutti gli utenti affidano volontariamente i loro dati a Facebook,
+Facebook raccoglie attraverso i dati sulle attività in rete delle persone
+tramite vari metodi di sorveglianza. Ma quella è la prima minaccia; per ora
+sto parlando dei dati che le persone <em>sanno</em> che stanno dando a
+questi siti. </p>
+
+<p>La perdita di dati è qualcosa che potrebbe sempre succedere per caso. Tale
+possibilità è sempre presente, non importa quanto si stia attenti. Pertanto,
+è necessario conservare più copie dei dati importanti Se lo fai, allora,
+anche se qualcuno dovesse decidere di cancellare i tuoi dati
+deliberatamente, non ti danneggerebbe più di tanto, perché ne avresti altri
+esemplari. </p>
+
+<p>Quindi, fintanto che si mantengono copie multiple, non ci si deve
+preoccupare troppo che qualcuno possa perdere i vostri dati. Cosa possiamo
+dire della possibilità di riaverli indietro? Ebbene, alcuni servizi
+consentono di recuperare tutti i dati che hai inviato, altri no. I servizi
+Google permetteranno all'utente di riprendere i dati che l'utente ha
+inserito al loro interno. Facebook, notoriamente, no. </p>
+
+<p>Ovviamente, nel caso di Google, questo si applica solo ai dati che l'utente
+sa che Google ha. Anche Google esercita parecchia sorveglianza, e quei dati
+non sono inclusi. Ma comunque, se si possono avere nuovamente i dati, allora
+si potrebbe controllare se sono stati alterati. E non è molto probabile che
+si mettano ad alterare i dati delle persone se la gente ha modo di
+capirlo. Così forse possiamo mantenere un controllo su quel particolare tipo
+di abusi. </p>
+
+<p>Purtroppo, l'abuso di visualizzare i dati a qualcuno a cui non vogliamo che
+siano mostrati è molto diffuso ed è quasi impossibile per noi evitarlo,
+soprattutto se si tratta di una società americana. Vedete, la legge dal nome
+più ipocrita che ci sia nella storia degli Stati Uniti, il cosiddetto
+Patriot Act, dice che la polizia del Grande Fratello può raccogliere quasi
+tutti i dati che le aziende possiedono sugli individui. Non solo le aziende,
+ma anche altre organizzazioni, come le biblioteche pubbliche. La polizia può
+ottenere questo in massa, senza neanche andare in tribunale. Ora, in un
+paese che era fondato su un'idea di libertà, non c'è nulla di più
+antipatriottico di questo. Ma questo è quello che hanno fatto. Quindi non si
+deve mai affidare dati ad una società statunitense. E dicono che filiali
+estere di società statunitensi sono soggette allo stesso modo a questo, per
+cui l'azienda con cui avete a che fare direttamente può essere in Europa, ma
+se è di proprietà di un'azienda americana dovrete affrontare lo stesso
+problema. </p>
+
+<p>Tuttavia, questo è essenzialmente un problema quando i dati che si sta
+inviando al servizio non sono da rendere pubblici. Ci sono alcuni servizi in
+cui si pubblicano cose. Naturalmente, se si pubblica qualcosa, sai che
+chiunque può essere in grado di vederlo. Quindi, non c'è modo che possano
+danneggiarti, mostrandolo a qualcuno che non avrebbe dovuto vederlo. Non c'è
+nessuno che non avrebbe dovuto vedere se lo pubblichi. Quindi, in questo
+caso il problema non sussiste. </p>
+
+<p>Così questi sono quattro problemi derivati da questo pericolo primario di
+abuso dei nostri dati. L'idea del progetto Freedom Box sarebbe che tu avessi
+il tuo proprio server a casa tua, e qualora tu volessi fare qualcosa in
+remoto lo faresti con il tuo server, e la polizia dovrebbe ottenere un
+mandato da un giudice per rintracciare il tuo server. In questo modo avresti
+gli stessi diritti di cui godresti tradizionalmente nel mondo reale. </p>
+
+<p>Il punto qui e in molte altre questioni è che nel momento in cui iniziamo a
+fare cose nel mondo digitale anziché fisicamente non dovremmo perdere
+nessuno dei nostri diritti, poiché la tendenza generale è che perdiamo
+diritti.</p>
+
+<p>In sostanza, la legge di Stallman dice che, in un'epoca in cui i governi
+lavorano per le mega-corporations invece di rendere conto ai loro cittadini,
+ogni innovazione tecnologica può essere sfruttata per ridurre la nostra
+libertà. Perché ridurre la nostra libertà è ciò che questi governi vogliono
+fare. Quindi la domanda è: quando ne hanno l'occasione? Be', ogni
+cambiamento che avviene per qualche altra ragione è un'occasione possibile,
+e sapranno approfittarne se questo è il loro generale desiderio.</p>
+
+<p>Un altro problema con i servizi internet è che possono prendere il controllo
+delle vostre elaborazioni, e non è molto noto. Ma è sempre più comune. Ci
+sono servizi che offrono di elaborare i dati da voi forniti al vostro posto
+- cose che si dovrebbero fare sul proprio computer ma vi invitano a lasciare
+che sia il computer di qualcun altro a fare il lavoro di calcolo per voi. E
+il risultato è che si perde il controllo su di esso. E' esattamente come se
+fosse stato utilizzato un programma non libero. </p>
+
+<p>Due scenari differenti, ma che conducono allo stesso problema. Se fate il
+vostro lavoro al computer con un programma non libero - bene, gli utenti non
+controllano il programma non libero, è lui che controlla gli utenti, voi
+compresi. Così avete perso il controllo sul lavoro al computer che state
+facendo. Ma se fate i vostri calcoli nel suo server - bene, i programmi che
+lo fanno sono quelli che lui sceglie. Non si può toccarli nè vederli, sicché
+non avete alcun controllo su di loro. Egli ha il controllo su di essi
+-forse. </p>
+
+<p>Ma se questi programmi sono software libero, la persona che li esegue ha
+controllo su di essi, a meno che non stia eseguendo un programma
+proprietario sul server, in questo caso qualcun altro ha il controllo sulle
+elaborazioni effettuate sul server. Né lui, né voi avete il controllo. </p>
+
+<p>Ma immaginiamo che questa persona installi un programma libero. Egli
+acquisisce controllo sulle elaborazioni effettuate sul proprio computer, ma
+<em>non tu</em>. Quindi, in nessuno dei due casi hai il controllo. Il solo
+modo di avere controllo sopra il lavoro che fai è attraverso <em>la tua
+copia</em> del programma libero. </p>
+
+<p>Questa pratica è denominata "Software come servizio". Significa eseguire un
+certo lavoro con i tuoi dati sul server di qualcun altro. E non sono a
+conoscenza di nulla che possa rendere questa pratica accettabile. Si tratta
+sempre di qualcosa che ti priva della tua libertà, l'unica soluzione è
+quella di rifiutare. Ad esempio, esistono server che eseguono traduzioni o
+eseguono sistemi di riconoscimento vocale, e tu stai permettendo loro di
+controllare questa attività di elaborazione. Ciò non dovrebbe mai accadere. </p>
+
+<p>Ovviamente, stiamo fornendo loro dei dati su noi stessi che non dovrebbero
+avere. Immagina di conversare con qualcuno attraverso un sistema di
+riconoscimento vocale basato sul principio "software come servizio",
+effettivamente in esecuzione su un server di proprietà di un'azienda. Questa
+compagnia viene a conoscenza delle informazioni scambiate durante la
+conservazione. Se è un'azienda statunitense ciò significa che anche il
+Grande Fratello ne verrà a conoscenza. Questo non è positivo. </p>
+
+<h3 id="voting">Computer per votare</h3>
+
+<p>La prossima minaccia alla nostra libertà in una società digitale è usare i
+computer per votare alle elezioni. Non ci si può fidare dei computer per
+questo scopo, perché chi controlla il software in quei computer ha il potere
+di perpetrare frodi non dimostrabili.</p>
+
+<p>Le elezioni sono una situazione particolare perché non ci si può fidare
+ciecamente di alcuna delle parti coinvolte. Tutto deve essere controllato e
+ricontrollato da altri, affinché sia impossibile che qualcuno possa da solo
+manomettere i risultati, perché se qualcuno lo potesse fare ci sarebbe il
+rischio che lo facesse davvero. Quindi i nostri sistemi di voto tradizionali
+sono stati progettati in modo da non dover riporre fiducia totale in alcuno:
+tutti venivano controllati da altri e nessuno poteva barare facilmente. Ma
+se si introduce nelle procedure un programma, questo è impossibile.</p>
+
+<p>Come ci si può accertare che una macchina conti onestamente i voti?
+Bisognerebbe studiare il programma che viene eseguito da questa macchina
+durante le elezioni, cosa che nessuno può fare e che comunque pochi
+saprebbero fare. Ma anche gli esperti che saprebbero farlo non possono farlo
+mentre le persone votano: lo dovrebbero fare in anticipo, e a quel punto non
+potrebbero essere certi che il programa che hanno studiato sia il medesimo
+che è in funzione mentre gli elettori votano; potrebbe essere stato
+modificato.</p>
+
+<p>Ora, se questo programma è proprietario, significa che è sotto il controllo
+di un'azienda. L'autorità che vigila sulle elezioni non può nemmeno sapere
+cosa fa il programma. E allora questa azienda potrebbe falsare le
+elezioni. Esistono accuse che questo sia realmente accaduto negli Stati
+Uniti, e che i risultati elettorali siano stati manomessi, nel corso
+dell'ultimo decennio.</p>
+
+<p>E se il programma è libero? Ciò fa sì che l'autorità elettorale che possiede
+la macchina usata per le elezioni detenga il controllo sul software che vi è
+installato. Ne consegue che l'autorità elettorale potrebbe manipolare le
+elezioni. Non puoi fidarti neanche di loro. Non puoi fidarti di
+<em>nessuno</em> quando si tratta di elezioni, il motivo è che gli elettori
+non possono in nessun modo verificare che il loro voto sia stato
+correttamente contato, né essere sicuri che nessun falso voto sia stato
+aggiunto. </p>
+
+<p>In altre attività umane si può in genere riconoscere se qualcuno stia
+cercando di truffarti. Supponi di acquistare qualcosa da un negozio. Tu
+ordini qualcosa, magari fornendo il tuo numero di carta di credito. Se il
+prodotto non arriva, puoi protestare e, se hai una buona memoria, puoi
+accorgertene se il prodotto non arriva. Non ti stai affidando ciecamente al
+negozio, perché puoi verificare. Tuttavia, per quanto riguarda le elezioni,
+non puoi farlo. </p>
+
+<p>Una volta ho visto un articolo in cui qualcuno descriveva un sistema teorico
+per il voto basato su complesse basi matematiche, in modo che gli elettori
+possano controllare l'effettivo conteggio dei loro voti, anche se il voto di
+tutti gli altri sarebbe rimasto segreto. In base a questo sistema potevano
+anche verificare che nessun voto falso fosse stato inserito. È stato molto
+interessante, una matematica avanzata; ma anche se la matematica è corretta
+ciò non significa che il sistema sia accettabile. Ad esempio, supponi di
+votare attraverso internet, utilizzando una macchina zombie. La macchina
+potrebbe dirti che ha inviato un voto a favore di A, mentre nei fatti lo ha
+inviato a favore di B. Chi può sapere se te ne accorgerai mai? In pratica,
+l'unico modo di verificare il funzionamento e l'onestà di questi sistemi è
+attraverso anni di lavoro, in pratica decenni, di riprovare e verificare in
+altri modi cosa è successo effettivamente. </p>
+
+<p>Non vorrei che il mio paese fosse il pioniere in questo. Usate la carta per
+votare. Siate certi che ci siano schede elettorali che possano essere
+ricontate. </p>
+
+<h4>Nota del relatore, aggiunta in seguito</h4>
+
+<p>Il voto remoto via Internet ha un pericolo sociale inevitabile: c'è sempre
+il rischio che un datore di lavoro vi dica: &ldquo;Voglio vederti votare per
+il candidato C, fallo dal computer del mio ufficio mentre ti
+guardo&rdquo;. Non deve nemmeno dire esplicitamente che vi licenzierà se non
+obbedite. Questo rischio non è basato su un problema tecnico e quindi non si
+può evitare migliorando la tecnologia.</p>
+
+
+<h3 id="sharing">La guerra alla condivisione</h3>
+
+<p>Un altro pericolo per la nostra libertà viene dalla guerra alla
+condivisione.</p>
+
+<p>Uno degli enormi vantaggi della tecnologia digitale è che è facile copiare
+opere pubblicate e condividere queste copie con gli altri. La condivisione è
+una cosa positiva, e con la tecnologia digitale, la condivisione è
+facile. Così, milioni di persone condividono. Coloro che traggono profitto
+avendo potere sulla distribuzione di queste opere non vogliono farci
+condividere. E poiché si tratta di aziende, i governi traditori della loro
+gente che lavorano per l'Impero delle mega-corporations cercano di
+accontentare queste imprese, vanno contro il loro stesso popolo stando dalla
+parte delle imprese, degli editori. </p>
+
+<p>E questo non è affatto positivo. Con l'aiuto dei governi, le aziende hanno
+condotto una guerra alla condivisione proponendo una serie di misure crudeli
+e draconiane. Perché propongono misure crudeli e draconiane? Perché nessun
+provvedimento minore può avere efficacia: quando una cosa è bella e facile,
+la gente la fa. L'unica maniera di fermarla è essere molto cattivi. Così
+ovviamente la loro risposta è cattiva, cattiva, e sempre più cattiva. Hanno
+persino cercato di citare in giudizio degli adolescenti per centinaia e
+centinaia di dollari - cosa piuttosto cattiva. E hanno cercato di fare in
+modo che la tecnologia si rivoltasse contro di noi, DRM, ossia manette
+digitali. </p>
+
+<p>Tuttavia tra la gente c'erano anche dei bravi programmatori che hanno
+trovato il modo di spezzare le manette. Per esempio, i DVD originariamente
+erano stati progettati per avere i film criptati in un formato di
+crittografia segreta, e l'idea era che tutti i programmi per decifrare il
+video sarebbero stati proprietari e con manette digitali. Sarebbero stati
+tutti progettati per limitare gli utenti. E il loro piano ha funzionato bene
+per un po'. Ma poi alcune persone in Europa hanno capito la crittografia e
+hanno pubblicato un programma libero che era in grado effettivamente di
+riprodurre il video su un DVD. </p>
+
+<p>Le società di film non lasciarono cadere la questione. Andarono al Congresso
+degli Stati Uniti e comprarono una legge che rendeva quel software
+illegale. Gli Stati Uniti hanno inventato la censura del software nel 1998,
+con il Digital Millennium Copyright Act [DMCA]. Così la distribuzione di
+quel programma libero fu vietata negli Stati Uniti. Purtroppo la tendenza
+non si è fermata con gli Stati Uniti. L'Unione Europea adottò una direttiva
+del 2003 richiedendo leggi simili. La direttiva dice solo che la
+distribuzione commerciale deve essere vietata, ma quasi tutti i paesi della
+Unione Europea hanno adottato una legge più dura. In Francia, il semplice
+possesso di una copia di tale programma è un reato punito con la reclusione,
+grazie a Sarkozy. Io credo che sia stato fatto dalla legge DADVSI. Credo che
+sperasse che con un nome così impronunciabile, la gente non sarebbe stata in
+grado di criticarla. [risate]</p>
+
+<p>Allora, le elezioni sono vicine. Chiedete ai candidati dei partiti: avete
+intenzione di abrogare la DADVSI? Se no, non supportateli. Non ci si deve
+arrendere alla perdita di territorio morale per sempre. Dovete lottare per
+recuperarlo. </p>
+
+<p>Quindi, stiamo ancora lottando contro le manette digitali. Lo "Swindle" di
+Amazon è dotato di manette digitali per privare i lettori di libertà
+tradizionali come: dare un libro a qualcun altro, o prestarglielo. Si tratta
+di un atto sociale di importanza vitale. Il prestito dei libri permette la
+costruzione di una comunità di lettori. Amazon non vuole che sia possibile
+prestare i propri libri gratuitamente. Poi c'è la questione della vendita
+dei propri libri, magari ad una libreria dell'usato. Non puoi fare neanche
+questo. </p>
+
+<p>Per un po', è sembrato che i DRM fossero scomparsi dalla musica, ma adesso
+stanno risorgendo grazie ai servizi streaming come Spotify. Questi servizi
+richiedono tutti dei client proprietari, lo scopo è quello di ammanettare
+digitalmente gli utenti. Rifiutateli! Hanno già apertamente mostrato di non
+essere affidabili, dicendo "puoi ascoltare tutta la musica che vuoi", salvo
+poi affermare "ah, no! Puoi solo ascoltare musica per un limitato numero di
+ore al mese." Il problema non sta nella bontà o malvagità, giustizia o
+ingiustizia di un determinato cambiamento, il punto è: queste imprese hanno
+il potere di imporre qualunque tipo di cambiamento nelle politiche. Non
+lasciamo che abbiano questo potere. Dovresti essere in grado di avere la
+<em>tua</em> copia di tutta la musica che vuoi ascoltare. </p>
+
+<p>Veniamo al successivo assalto alla nostra libertà: HADOPI, cioè una
+punizione basata sull'accusa. Ciò è iniziato in Francia, ma lo stesso
+principio è stato esportato in molti paesi. Gli Stati Uniti oggi vorrebbero
+avere questa politica così ingiusta nei trattati di libero
+sfruttamento. Qualche mese fa, la Colombia ha adottato questo tipo di
+politica ascoltando ordini dai propri padroni a Washington. Ovviamente,
+quelli a Washington non sono i veri padroni, sono solo coloro che
+controllano gli Stati Uniti per conto dell'Impero. Ma sono anche quelli che
+impongono la loro volontà alla Colombia per conto dell'Impero.</p>
+
+<p>In Francia, da quando il Consiglio Costituzionale ha obiettato quando si
+trattava di punire la gente senza processo, hanno inventato una forma di
+processo che non è un vero e proprio processo, solo una pantomima dello
+stesso, così possono <em>far finta</em> che la gente abbia un processo prima
+della pena. Ma in altri paesi dove ciò non è importante, si tratta di
+punizione esplicita basata solo sull'accusa. Ciò significa che,
+nell'interesse della loro guerra alla condivisione, sono pronti ad abolire i
+principi base della giustizia. Ciò mostra quanto sia profonda la loro
+avversione alla libertà e alla giustizia. Non si tratta di governi
+legittimi. </p>
+
+<p>E sono sicuro che salteranno fuori altre idee cattive, perché queste persone
+sono pagate per sconfiggere il popolo, costi quel che costi. Quando lo
+fanno, dicono sempre che tutto ciò è nell'interesse degli artisti, che
+devono "proteggere" i "creatori". Si tratta di termini propagandistici. Sono
+convinto che il motivo per cui amano così tanto il termine "creatore" è un
+riferimento ad una divinità. Vogliono farci credere che gli artisti sono
+super-uomini, che meritano privilegi speciali e potere su di noi. Non
+condivido questo approccio.</p>
+
+<p>Nei fatti, i soli artisti che traggono beneficio da questo sistema sono le
+star. Gli altri artisti sono schiacciati al suolo dai meccanismi di queste
+aziende. Queste società trattano molto bene le star, perché queste ultime
+hanno un certo potere. Se una star minaccia di cambiare azienda, l'azienda
+dice "Oh, ti daremo quello che vuoi". Ma per tutti gli altri artisti
+l'approccio è: "Non conti nulla, possiamo trattarti come meglio riteniamo". </p>
+
+<p>Quindi le superstar sono corrotte dai milioni di dollari che ricavano, al
+punto che sono disposte a fare qualunque cosa per i soldi. J. K. Rowling è
+un buon esempio: qualche anno fa è intervenuta in tribunale in Canada ed ha
+ottenuto una sentenza per la quale chi ha comprato i suoi libri non deve
+leggerli. Ha ottenuto un ordine attraverso cui la gente non può leggere i
+suoi libri. </p>
+
+<p>Ecco cosa è successo. Una libreria ha esposto i libri per la vendita troppo
+presto, prima del giorno previsto per l'uscita. E la gente che entrava nel
+negozio diceva "Oh, lo voglio!" e lo comprava, portandone via una
+copia. Poi, si sono accorti dell'errore ed hanno cessato di esporre le
+copie. Ma Rowling voleva bloccare la circolazione di tutte le informazioni a
+proposito di questi libri, quindi è intervenuta in tribunale, ed il
+tribunale ha ordinato alla gente di non leggere il libro che era in loro
+possesso. </p>
+
+<p>In risposta a ciò, chiedo un boicottaggio totale di Harry Potter. Ma non vi
+chiedo di non leggere i libri o guardare i film, dico solo che non dovreste
+comprarli né pagare i film. Lascio a Rowling la prerogativa di dire alla
+gente di non leggere i libri. Per quanto mi riguarda, se prendete i libri in
+prestito e li leggete va bene. [risate] Il tribunale ha potuto pronunciare
+questa sentenza, ma non ha potuto portare via i libri alla gente che li
+aveva comprati. Immaginate cosa sarebbe successo se questi libri fossero
+stati ebooks sullo "Swindle". Amazon avrebbe potuto inoltrare un comando di
+cancellazione. </p>
+
+<p>Ne consegue che io non ho molto rispetto per le star che arrivano a questo
+punto per ottenere più denaro. Tuttavia, la maggior parte degli artisti non
+sono così, non hanno mai ricevuto soldi a sufficienza per esser
+corrotti. Perché l'attuale sistema di copyright rende un cattivo servizio
+agli artisti. Così, quando queste compagnie chiedono di estendere la guerra
+alla condivisione, presumibilmente per proteggere gli interessi degli
+artisti, io sono contro di loro, ma vorrei proteggere meglio gli
+artisti. Apprezzo il loro lavoro, e mi rendo conto che se vogliamo che
+continuino a lavorare dobbiamo appoggiarli. </p>
+
+<h3 id="arts">Sostenere l'arte</h3>
+
+<p>Ho due proposte su come sostenere gli artisti, in modo compatibile con la
+condivisione. Ciò ci permetterebbe di farla finita con la guerra alla
+condivisione, sostenendo gli artisti. </p>
+
+<p>Un metodo usa denaro proveniente dalle tasse. Redistribuiamo una certa somma
+di denaro pubblico tra gli artisti. Ma quanto dovrebbe ottenere ogni
+artista? Si tratta di misurare la popolarità. Il sistema attuale in teoria
+sostiene gli artisti in base alla loro popolarità. Quindi, dico, prendiamo
+questo per buono, continuiamo questo sistema basato sulla
+popolarità. Possiamo misurare la popolarità degli artisti con qualche tipo
+di sondaggio o di campionamento, in modo da non dover sorvegliare
+nessuno. Si può rispettare l'anonimato delle persone. </p>
+
+<p>Supponiamo di fare una stima approssimativa di popolarità per ogni artista,
+come facciamo a convertirla in una somma di denaro? Il modo più ovvio è:
+distribuire il denaro in proporzione alla popolarità. Quindi, se l'artista A
+è mille volte più popolare dell'artista B, A otterrà un migliaio di volte
+più denaro di B. Ma questa non è una distribuzione efficace del denaro. Non
+è indirizzare i soldi per un buon uso. E' facile per una star A essere un
+migliaio di volte più popolare di un artista di discreto successo B. Se
+usiamo una proporzione lineare, daremo ad A mille volte i soldi che diamo a
+B. E questo significa che si verificheranno solo due alternative: o
+renderemo A ricco sfondato, o non stiamo sostenendo B abbastanza. </p>
+
+<p>Il denaro che usiamo per fare A enormemente ricco rappresenta un fallimento
+nel fare un lavoro effettivo di supporto delle arti; così, è
+inefficiente. Perciò dico: usiamo la radice cubica. Il concetto di
+applicazione della radice cubica è più o meno così. Il punto è: se A è un
+migliaio di volte più popolare di B, con la radice cubica A otterrà dieci
+volte quanto spetta a B, non mille volte tanto, ma solo dieci volte
+tanto. L'utilizzo della radice cubica va a spostare un sacco di soldi dalle
+star agli artisti mediamente popolari. E questo significa che con meno soldi
+si possono sostenere adeguatamente un numero molto più grande di artisti. </p>
+
+<p>Ci sono due ragioni per cui questo sistema utilizzerebbe meno denaro di
+quello che paghiamo ora. Prima di tutto perché significherebbe sostenere gli
+artisti, ma non le società, secondo perché sarebbe uno spostare i soldi
+dalle star agli artisti di moderata popolarità. Ora, rimarrebbe il caso che
+più popolari si è, più soldi si ottiene. Così la star A in ogni caso
+otterrebbe più di B, ma non astronomicamente di più. </p>
+
+<p>Questo è un metodo, e poiché non sarà una quantità di denaro tanto grande
+non è particolarmente importante il modo in cui prendere i soldi. Potrebbero
+derivare da una tassa speciale sulla connettività Internet, o potrebbe
+essere una voce di un budget generale che venga assegnato a questo scopo. A
+noi non importerebbe perché non sarebbe una cifra molto grande; sicuramente
+sarebbe inferiore a quanto stiamo pagando ora. </p>
+
+<p>L'altro metodo che propongo è di effettuare dei versamenti
+volontari. Supponiamo che ogni player sia fornito di un pulsante
+utilizzabile per inviare un euro. Tantissime persone lo manderebbero, dopo
+tutto non sono tanti soldi. Penso che molti di voi premerebbero quel
+pulsante ogni giorno, per dare un euro a qualche artista che abbia fatto un
+lavoro che vi è piaciuto. Ma nessuno ve lo farebbe fare, non ci sarebbero
+richieste o ordini o pressioni di nessun tipo per inviare il denaro; lo si
+farebbe solo perché se ne ha voglia. Ci sono anche alcune persone che non lo
+farebbero perché sono poveri e non possono permettersi di versare un
+euro. Ed è un bene che non lo diano, non c'è bisogno di spremere soldi dai
+poveri per sostenere gli artisti. Ci sono abbastanza persone non povere che
+sarebbero felici di poterlo fare. Perché non dare un euro a qualche artista
+oggi, se si è apprezzato il suo lavoro? E' troppo scomodo darglielo? Quindi
+la mia proposta è di eliminare l'inconveniente. Se l'unico motivo di non
+dare quell'euro è che si avrebbe un euro in meno, si dovrebbe fare
+abbastanza spesso. </p>
+
+<p>Quindi, ecco le mie due proposte su come sostenere gli artisti,
+incoraggiando la condivisione, perché la condivisione è buona. Facciamola
+finita con la guerra alla condivisione, e con le leggi come la DADVSI e la
+HADOPI, non sono solo i metodi che propongono ad essere sbagliati, sono le
+finalità ad esserlo. Ecco perché propongono misure crudeli e
+draconiane. Stanno cercando di fare qualcosa di cattivo in sé. Quindi,
+sosteniamo gli artisti in altri modi. </p>
+
+<h3 id="rights">Diritti nel cyberspazio</h3>
+
+<p>L'ultima minaccia alla nostra libertà nella società digitale sta
+nell'assenza di un diritto a compiere certe azioni, nello spazio
+digitale. Nel mondo fisico, se hai certe opinioni e vuoi distribuire copie
+di un testo che le espone, sei libero di farlo. Potresti persino comprare
+una stampante per stampare questo testo, distribuirlo per strada, o
+affittare un negozio per farlo. Se vuoi raccogliere denaro per sostenere la
+tua causa, ti basta avere una lattina e la gente può inserirvi dei
+soldi. Non hai bisogno di ottenere l'approvazione o la cooperazione di
+qualcun altro per fare queste cose. </p>
+
+<p>Ma su Internet ne hai bisogno. Ad esempio, se vuoi distribuire un testo su
+Internet, hai bisogno di aziende che ti aiutino a farlo. Non puoi farlo da
+solo. Se vuoi avere un sito internet, ti serve il sostegno di un ISP o di un
+servizio di hosting, e devi registrare un dominio. Quindi hai bisogno che
+loro continuino a lasciarti fare quello che fai. Quindi, stai agendo grazie
+alla tolleranza, non grazie al diritto. </p>
+
+<p>E se vuoi ricevere denaro, non puoi semplicemente usare una lattina. Ti
+serve la cooperazione di un'azienda che gestisca i pagamenti. E ciò rende
+le nostre attività digitali suscettibili di essere soppresse. Ce ne siamo
+resi conto quando il governo degli Stati Uniti ha lanciato un "distributed
+denial of service attack" (attacco distribuito di negazione del servizio,
+DDoS) contro WikiLeaks. Sto giocando con le parole, poiché in genere questa
+espressione indica un altro tipo di attacco. Ma si adatta perfettamente a
+quanto è stato fatto dagli Stati Uniti. Gli Stati Uniti si rivolsero ai vari
+servizi di rete da cui WikiLeaks dipendeva, ed intimarono loro di tagliare
+il servizio a WikiLeaks. Ed essi lo fecero!</p>
+
+<p>Ad esempio, WikiLeaks aveva noleggiato alcuni server di Amazon. Il governo
+degli Stati Uniti disse ad Amazon "Taglia il servizio a WikiLeaks", ed essi
+lo fecero, arbitrariamente. Poi, Amazon aveva alcuni nomi di dominio come
+wikileaks.org, e il governo degli Stati Uniti provò a disattivare questi
+domini. Ma non ci riuscì, alcuni di essi erano al di fuori del proprio
+controllo, e non furono disattivati. </p>
+
+<p>Poi c'erano le società specializzate in pagamenti. Gli USA andarono da
+PayPal, e dissero: "Smettete con i trasferimenti di denaro a Wikileaks o vi
+renderemo la vita difficile." Dopodiché PayPal interruppe i pagamenti a
+Wikileaks. Poi andarono da Visa e Mastercard e li indusse a fermare i
+pagamenti a Wikileaks. Altri iniziarono a raccogliere denaro per conto di
+Wikileaks e il loro account fu pure chiuso. Ma in questo caso, forse si può
+fare qualcosa. C'era una società in Islanda che ha iniziato una raccolta di
+denaro per conto di Wikileaks, e così Visa e Mastercard hanno chiuso il suo
+account; ma non poteva più ricevere denaro neppure dai suoi clienti. Ora,
+pare che questa società abbia citato in giudizio Visa e Mastercard, secondo
+le normative dell'Unione europea, perché Visa e Mastercard insieme hanno
+formato un quasi-monopolio. Non è permesso loro arbitrariamente di negare il
+servizio a chi vogliono. </p>
+
+<p>Bene, questo è un esempio di come le cose devono essere per tutti i tipi di
+servizi che usiamo in Internet. Se avete noleggiato un deposito per
+distribuire delle dichiarazioni dei vostri pensieri, o qualsiasi altro tipo
+di informazioni che è possibile distribuire legalmente, il padrone di casa
+non vi può cacciare solo perché non gli piace quello che dite. Finché si
+continua a pagare l'affitto, si ha il diritto di rimanere in quello spazio
+per tutto il periodo di tempo che si è concordato nel contratto. Di
+conseguenza ci sono dei diritti da far rispettare. E non possono sospenderti
+la linea del telefono perché alla compagnia telefonica non piace quello che
+hai detto o perché qualche entità potente non ha gradito le cose che dici e
+ha minacciato la compagnia telefonica. No! Finché paghi le bollette e
+rispetti alcune regole fondamentali, non possono toglierti la linea
+telefonica. Questo è ciò che significa avere dei diritti! </p>
+
+<p>Quindi se spostiamo la nostra attività dal mondo fisico al mondo virtuale,
+allora o manteniamo gli stessi diritti nel mondo virtuale, o subiamo un
+danno. In conclusione, la precarietà di tutte le nostre attività su Internet
+è l'ultima delle minacce di cui vi volevo parlare. </p>
+
+<p>Per altre informazioni sul software libero vi rinvio a gnu.org. Potete dare
+un'occhiata anche a fsf.org, il sito della Free Software Foundation, dove
+troverete diversi modi per sostenerci e potrete diventare membri della Free
+Software Foundation. [&hellip;] Oppure potreste diventare membri di FSF
+Europe, fsfe.org. [&hellip;]</p>
+
+<h3 id="footnotes">Note</h3>
+
+<ol>
+ <li id="f1">Nel 2017 si considera che i brevetti su programmi per l'ascolto di file MP3
+siano scaduti.</li>
+</ol>
+
+<div class="translators-notes">
+
+<!--TRANSLATORS: Use space (SPC) as msgstr if you don't have notes.-->
+ </div>
+</div>
+
+<!-- for id="content", starts in the include above -->
+<!--#include virtual="/server/footer.it.html" -->
+<div id="footer">
+<div class="unprintable">
+
+<p>Per informazioni su FSF e GNU rivolgetevi, possibilmente in inglese, a <a
+href="mailto:gnu@gnu.org">&lt;gnu@gnu.org&gt;</a>. Ci sono anche <a
+href="/contact/">altri modi di contattare</a> la FSF. Inviate segnalazioni
+di link non funzionanti e altri suggerimenti relativi alle pagine web a <a
+href="mailto:webmasters@gnu.org">&lt;webmasters@gnu.org&gt;</a>.</p>
+
+<p>
+<!-- TRANSLATORS: Ignore the original text in this paragraph,
+ replace it with the translation of these two:
+
+ We work hard and do our best to provide accurate, good quality
+ translations. However, we are not exempt from imperfection.
+ Please send your comments and general suggestions in this regard
+ to <a href="mailto:web-translators@gnu.org">
+
+ &lt;web-translators@gnu.org&gt;</a>.</p>
+
+ <p>For information on coordinating and submitting translations of
+ our web pages, see <a
+ href="/server/standards/README.translations.html">Translations
+ README</a>. -->
+Le traduzioni italiane sono effettuate ponendo la massima attenzione ai
+dettagli e alla qualità, ma a volte potrebbero contenere imperfezioni. Se ne
+riscontrate, inviate i vostri commenti e suggerimenti riguardo le traduzioni
+a <a
+href="mailto:web-translators@gnu.org">&lt;web-translators@gnu.org&gt;</a>
+oppure contattate direttamente il <a
+href="http://savannah.gnu.org/projects/www-it/">gruppo dei traduttori
+italiani</a>.<br/>Per informazioni su come gestire e inviare traduzioni
+delle nostre pagine web consultate la <a
+href="/server/standards/README.translations.html">Guida alle traduzioni</a>.</p>
+</div>
+
+<!-- Regarding copyright, in general, standalone pages (as opposed to
+ files generated as part of manuals) on the GNU web server should
+ be under CC BY-ND 4.0. Please do NOT change or remove this
+ without talking with the webmasters or licensing team first.
+ Please make sure the copyright date is consistent with the
+ document. For web pages, it is ok to list just the latest year the
+ document was modified, or published.
+
+ If you wish to list earlier years, that is ok too.
+ Either "2001, 2002, 2003" or "2001-2003" are ok for specifying
+ years, as long as each year in the range is in fact a copyrightable
+ year, i.e., a year in which the document was published (including
+ being publicly visible on the web or in a revision control system).
+
+ There is more detail about copyright years in the GNU Maintainers
+ Information document, www.gnu.org/prep/maintain. -->
+<p>Copyright &copy; 2011, 2017, 2018 Richard Stallman</p>
+
+<p>Questa pagina è distribuita secondo i termini della licenza <a rel="license"
+href="http://creativecommons.org/licenses/by-nd/4.0/">Creative Commons
+Attribuzione - Non opere derivate 4.0 internazionale</a> (CC BY-ND 4.0).</p>
+
+<!--#include virtual="/server/bottom-notes.it.html" -->
+<div class="translators-credits">
+
+<!--TRANSLATORS: Use space (SPC) as msgstr if you don't want credits.-->
+Tradotto originariamente da Alessandro Polvani e Roberta Ranzani. Modifiche
+successive di Andrea Pescetti, Gaetano Debenedetto.</div>
+
+<p class="unprintable"><!-- timestamp start -->
+Ultimo aggiornamento:
+
+$Date: 2019/12/30 12:08:30 $
+
+<!-- timestamp end -->
+</p>
+</div>
+</div>
+<!-- for class="inner", starts in the banner include -->
+</body>
+</html>